giovedì 23 settembre 2010

Ron Wood > I Feel Like Playing


Il ragazzaccio è tornato a fare dischi, il suo settimo come solista, il primo dal 2001
e ha invitato alla sua festa Slash, Flea dei Red Hot Chili Peppers, Billy Gibbons degli ZZ Top, Ian Mc Lagan e i maestri del country e del soul Kris Kristofferson e Bobby Womack. Non ha mai fatto dischi memorabili Ron Wood e nemmeno questo lo è ma c’è una onestà nella sua musica che contrasta col suo essere rockstar, con la sua vita dissipata e glamour, con la sua sovraesposizione mediatica. E’ quell’amore verso il rock n’roll originario, verso le radici blues e la passione soul che anima le sue canzoni e la sua musica e si traduce in un allegra rappresentazione del rock come l’ hanno inventata i Faces e portata al successo gli Stones. Un disco di Wood non è poi così diverso da uno degli Stones, solo che manca la band ed è come togliere il pecorino dalla carbonara. Manca il quid che rende unico ed originalo il piatto anche se, come accade qui, il menù non è certo scadente, anzi si lascia gustare con estremo piacere, non è una cosa da grandi chef parigini ma se la trattoria è questa ci torno anche domani.
I Feel Like Playing è divertente e onesto, un disco da corsaro del rock con tutto quello che comporta in termini di it’s only rock n’roll but we like it. Basta accontentarsi di divertirsi, ballare, sorridere e qualche volte pensare, come accade nella bellissima ballata iniziale Why You Wanna Go and Do A Thing Like That For una ballata romantica e crepuscolare, cantata alla Dylan e suonata come facevano gli Stones in Tattoo You, una ballata che scivola addosso sulla pelle e scalda come il sole del sud. Ci sono altre ballate nel disco ma questa è veramente super, roba che nemmeno gli Stones fanno più. Ma oltre il cuore è il Ron Wood gaglioffo e smargiasso a tenere banco, quello di Thing About You un rockaccio un po’ glam scelto come singolo o quello aromatizzato reggae di Sweetness My Weakness, imitazione delle giamaicate di Keith Richards oppure di Lucky Man altro pezzo da novanta e ancora quello blues di una sincopata e funky Spoonful e del più tradizionale I Gotta See che altro non è che una trasposizione di I Got The Blues dei Rolling Stones. Torrido il finale con la sarabanda elettrica di 100%, punteggiata dalle venature blues dell’armonica e con i suoni acidi della rovente Fancy Pants misto di Pearl Jam e BoDiddley prima del romantico film da strada di Tell Me Something che chiude il disco con un bel assolo di chitarra.
Dodici le tracce di I Feel Like Playing ognuna con un Ron Wood diverso e divertito e con un paio di ballate che ricordano da vicino il Peter Wolf di Midnight Souvenirs. L’artwork di copertina è dello stesso Wood.
Uno di quei dischi fatti per infilare in macchina e guidare contenti magari pensando a quel nasone, a quell’improbabile taglio di capelli e a quella simpatica faccia da schiaffi che è Ronnie, uno dei pirati del rock n’roll ancora in circolazione.

Mauro Zambellini Settembre 2010

11 commenti:

Blue Bottazzi ha detto...

Non mi è mai stato simpatico Ron Wood, da quando ha preso il posto di Mick Taylor e gli Stones hanno iniziato a recitare la parte di sé stessi. Anche i bootleg dei New Barbarians non mi sono mai piaciuti come i dischi degli XPensive Winos...

Il primo Gimme Some Neck non era affatto male, mentre l'ultimo Not For Beginnes è inascoltabile.
Mi hai ingolosito con la recensione di I Feel Like Playing (che fra l'altro costa un botto), mi hai messo voglia di ascoltare soprattutto Why Do You Wanna Go...
Purtoppo su iTunes il disco non c'è...

Blue Bottazzi ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
alexdoc ha detto...

Ronnie mi è sempre piaciuto un sacco al fianco di Rod Stewart, al basso nel primo Jeff Beck Group, e come unica chitarra dei Faces. Negli Stones è il partner adatto per "l'antica arte dell'intreccio" come dice Keith. Mick Taylor era un'altra cosa: assoli, inventiva, fantasia. Di Wood solista non ricordo niente, se l'ho ascoltato non mi è rimasto nulla. La tua recensione però mi ha molto incuriosito. Chissà che non sia il suo miglior lavoro solista.

Blue Bottazzi ha detto...

non male:

http://www.youtube.com/watch?v=-ve_WEYRGME&feature=related

Blue Bottazzi ha detto...

Keith ha una forte amicizia per Ron. Mick invece ha dichiarato che il chitarrista ha la capacità di concentrazione di una formica...

sergio ha detto...

a proposito di Mick Taylor , un certo Snowy White vi dice niente ?

Blue Bottazzi ha detto...

Una specie di session man, molto apprezzato fra i musicisti inglesi, uno stile fra Knopfler e Gilmour... ho un suo CD da qualche parte, niente di memorabile. Perché a proposito di Mick Taylor?
A proposito di Mick Taylor, è effettivamente più stimato dal pubblico di Ron Wood, però obiettivamente la cosa più bella che si possa dire dei dischi di Mick è che è difficile trovarli.
Blues a bassissima gradazione alcolica: se i dischi di Ron sono birra scura, quelli di Mick sono chinotto.

Blue Bottazzi ha detto...

Bello davvero Ron Wood. L'avessero fatto gli Stones si parlerebbe di un capolavoro. Fra i best of the year...

Woddy ha detto...

Mamma mia quando sento fare sti confronti mi girano...Miick Taylor e Ronnie Wood sono due chitarristi completamente diversi poi ognuno ha i suoi gusti.L'album io lo comprato ed è veramente molto bello, poi Ronnie è un grande chitarrista questo si sa chi dice che non ricorda niente di Wood vuol dire che non ha mai ascoltato i Faces o gli Stones e questo è un grande limite.Ronnie è uno stilista della chitarra uno dei migliori,altro che Taylor di cui si sono perse le tracce e se non fosse stato uno Stones per 5 anni nessuno saprebbe chi sia. Ciao

zambo ha detto...

woddy non essere così radicale, ron wood è un ottimo chitarrista e le parti che fa con la slide sono le cose migliori negli ultimi stones ma anche mick taylor pèrimi anni 70 non era male, aveva quel tocco fluido e bluesy che ha consentito ballate da favola. Poi non ha fatto più un cazzo perchè non è un fuoriclasse ma solo un buon sideman che funziona in una grande squadra

Woddy ha detto...

Zambo sono d'accordo con te la mia su Taylor era una provocazione, perché mi fa incazzare che ogni volta che si parla di Wood si debba fare il confronto con Taylor sono due chitarristi profondamente diversi,poi ognuno ha i suoi gusti, a me piacciono più gli "stilisti" della chitarra ad altri i tecnici.Sono stato a Londra a sentire il concerto di Ronnie dove ha presentato il suo album ed è stato un gran concerto con un Ron Wood veramente in forma, inoltre l'album a mio parere per gli amanti del rock è un ottimo album. Ciao