mercoledì 13 luglio 2011

Warren Haynes band a Genova, 11 luglio 2011


Ci voleva un grande concerto per smaltire la mia delusione per lo show di Mellencamp, e Warren Haynes ha oltrepassato qualsiasi aspettativa. Nella deliziosa cornice dell’Arena del Mare nel porto vecchio di Genova a poca distanza dall’Acquario con la lanterna sullo sfondo e gli enormi traghetti della Moby Line che sembravano infilarsi sul palco tanto erano vicini (ma le navi a contrario degli aerei non disturbano) Warren Haynes ha stupefatto le centinaio di presenti (una cifra ridicola per un colosso del genere, molto meno delle “esigue” ottocento prevendite per le quali il bulletto dell’Indiana ha annullato il concerto di Udine) con un set dove la musica è scivolata elegante, intensa, convincente rendendo indimenticabile una serata di mezz’estate. Uno show in cui Warren Haynes ha dato il meglio di sé come cantante e chitarrista e dove la band rigorosamente all blacks ha dimostrato, se ancora ce ne fosse bisogno, che quando bisogna mischiare groove, tecnica e anima i neri non sono secondi a nessuno. In scena è andato l’ultimo album di Warren Haynes, quel Man In Motion che ha spostato il baricentro della sua musica dal duro e arcigno free rock/blues dei Gov’t Mule ad un più rotondo e morbido soul/blues tinto di jazz governato dalla sua Gibson vintage color oro. Il suo è un nuovo Memphis Stax sound che nasce da Albert King e Steve Cropper  e incamera rock, blues e jazz mentre la voce si erge superba per intensità, limpidezza,  espressività. Da sempre Haynes è lodato come chitarrista ma è come cantante che oggi è diventato un colosso, entra nel cuore, strappa emozioni e arriva dove il suo maestro Gregg Allman gli ha insegnato.
Haynes è un mostro di bravura e talento, è un extraterrestre con la chitarra ed un cantante dall’ugola straziante che proprio nella sua nuova veste di Man In Motion  trova massima espressione come soulman e come bluesman tanto da preferirlo in questa veste ai Gov’t Mule, senza naturalmente togliere nulla a quest’ultimi. 
Haynes è un musicista in pace con sé stesso, gode a stare sul palco e suonare, ha l’atteggiamento del fan impegnato a deliziare sé stesso ed il suo pubblico, è instancabile, non molla un attimo, passa dall’elettrico all’acustico senza una pausa, accorda la chitarra mentre canta, si asciuga il sudore della fronte e poi riparte con un nuovo blues, non fa in tempo a concludere un pezzo che già inizia il seguente, è un uomo in movimento. Fermo sul palco come una statua è un monumento alla sacralità del rock, coinvolto in una  missione dove la musica è la ragione della sua vita. In questo tour non ha portato i musicisti che  lo hanno accompagnato nella registrazione di Man In Motion ad eccezione del sassofonista Ron Holloway, bravissimo nel soffiare un mix di be bop newyorchese e di shout alla Arnett Cobb e King Curtis sopra un groove memphisiano  assolutamente irresistibile creato dalla coppia Terence Higgins, un batterista elegante e vivace, mai sopra le righe e Ron Johnson, il  piccolo bassista con barba e cappello che sembra uno che organizza combattimenti di galli in qualche localaccio di New Orleans ed invece è un maestro di efficacia, tempismo, precisione, essenzialità. Un mago delle quattro corde. Completano la band il Booker T. Jones della situazione ovvero il tastierista Nigel Hall ed una cantante (Ruthie Foster) che fa poco ma basta e avanza. Due ore e mezzo  di show senza break e cadute di tensioni, una grande dimostrazione di professionalità, feeling, amore e conoscenza. Passano uno dopo l’altro i brani del nuovo disco : lo splendido up-tempo di River’s Gonna Rise, appassionata, romantica, il funky grasso di Sick of My Shadow, l’eco Otis Redding di Your Wildest Dreams, spettacolare soul da brividi alla schiena, la sincopata On A Real Lonely Night, il Delta rivisitato alla Haynes di Hattiesburg Hustle , la jazzata A Friend To You dove il sassofonista mostra tutta la sua sapienza in termini di contaminazioni. Poi il palco si spoglia, rimane solo Warren con la chitarra acustica. La sua voce fende la notte, l’aria frizzante del mare si carica di magia, anche la lanterna si commuove, prima con una versione da pelle d’oca di One degli U2, poi con Spanish Castle Magic di Hendrix ed infine con Gallow’s Pole dei Led Zeppelin. Quando riparte la band il pubblico si scioglie, Beautifully Broken dei Muli è una ballad da mille e una notte e Man In Motion la chiusura del cerchio prima dell’ acclamato encore di Soulshine con cui Warren ringrazia la wonderful crowd.

Caldo, umile, superbo. Semplicemente divino.
Un esempio per tutti.

MAURO ZAMBELLINI        LUGLIO 2011

49 commenti:

Blue Bottazzi ha detto...

Avvisare no? Ci andavamo assieme... :-/

Anonimo ha detto...

a proposito di concerti...
di seguito il mio sconforto per Mellencamp, mail inviata a help@mellencamp.com

"Sono circa 30 anni che aspetto di assistere ad un tuo concerto. Finalmente John Cougar suona ad Udine. Per mesi ho cercato di immaginare a come sarebbe stato lo show. Penavo a come ti saresti vestito, con quale canzone avresti iniziato, ho scommesso con gli amici che avresti danzato sulle note di Authority Song. Oggi la notizia, il concerto è stato annullato, nessuna spiegazione ... Probabilmente saremmo stati in pochi ad Udine, troppo pochi per giustificare la tua presenza. Il rock'n'roll è altra cosa, o almeno lo speravo fino a ieri.
Addio per sempre."

Andrea

zambo ha detto...

sconcerta il fatto di sapere da fonti informate che il bulletto dell'Indiana ha sospeso il concerto di Udine per non fare brutta figura nei riguardi della sua nuova fiamma Meg Ryan visto l'"esiguo" numero di prevendite....e qualcuno su altri blog ha scritto che il bulletto dell'Indiana sarebbe più coraggioso di Springsteen !!! Tempi strani

Blue Bottazzi ha detto...

di Mellencamp mi ha scritto un americano: "I meet him in person several years ago. He a royal jackass!"
Mica lo chiamano Little Bastard per niente.

PS non ci sono altre date italiane di Warren?

Anonimo ha detto...

non era Ruthie Foster la corista presente sul palco di Genova ma Alecia Chakour, comunque peccato per la pochissima gente che ha partecipato, Warren è un grande e meritava più seguito.

Anonimo ha detto...

no, è l'unica data italiana!...e mi sa che passrà molto tempo prima di rivederlo!

Anonimo ha detto...

Ciao Zambo...sono fuori tema, ma devo dire che ho visto la tua foto vicino alla tomba di R.J. sull'ultimo numero del Busca....dimmi che effetto fa' stare li in quel posto, sulla tomba di una VERA leggenda....grazie e saluti.Lucio

Andrea Peviani ha detto...

Zambo, propongo una tregua verso il povero ex-Coguaro. Dopo "bulletto dell'Indiana" non so come può andare a finire... Se poi c'è di mezzo la paranoia nei confronti della sua bella... a quel punto si capisce da dove vengono questi comportamenti da artista incompreso.
Ci restano i suoi grandi album passati e, speriamo, futuri.
(Tanto tra un po' la Meg lo molla...)

Andrea Peviani ha detto...

Da questa recensione mi viene una riflessione che in realtà mi torna di frequente. A parte l'incredibile concentrazione di concerti di questo periodo che rende materialmente impossibile coinvolgere tutto il pubblico potenzialmente interessato ad un artista, penso che in Italia certi artisti siano penalizzati dalle annose divisioni in parrocchie generate dalla stampa italiana.
Provo a spiegarmi. Io mi sono messo a leggere il Buscadero da 4/5anni perchè mi sono riavvicinato ai suoni classici che avevano accompagnato i miei primi anni di passione musicale. Del Buscadero apprezzo la continua e completa presentazione del rock americano in tutte le sue forme passate e presenti, ed alcune firme eccellenti come la tua, Callieri, Denti, la sorprendente Chiara Meattelli e pochi altri. Continuo invece a non digerire l'approccio di base di Carù (lo stile che lo caratterizza, i picchi di demenzialità dei suoi "sono Paolo e chiamo dall'Italia"...), la retorica dilettantesca di Giazzi (un picco unico dalla prima all'ultima riga), la maniacale capillarità con cui vengono censite tutte le uscite country e blues e l'indifferenza assoluta verso un sacco di musica che mi interessa. Il Busca lo devi prendere così, non cambierà mai...
Però è un peccato che nessuna rivista in Italia riesca a fare il salto verso la qualità di Uncut e Mojo. E' un peccato perchè di gente preparata, che scrive bene e con l'approccio giusto ce n'è tanta, ma sono tutti sparsi nelle varie parrocchie, mischiati tra tanti mediocri e su testate che difendono il proprio orticello senza mai aumentare le ambizioni.
Guardo con curiosità al Mucchio che si è finalmente liberato di Stefani, ma hanno fatto anche loro una scelta di campo ed hanno riservato ad Extra il ruolo di rivista di assoluta qualità (anche più di Mojo e Uncut, ma solo semestrale e con un clima asettico che smorza l'anima di una rivista). Arrivo al punto: uno come Warren Haynes anche a me che mi sono riavvicinato al genere risulta sospetto perchè ne parla solo il Busca... e invece probabilmente mi sto perdendo un gigante. Ogi ci potrei arrivare per la stima che ho di te e la felice consonanza di una alta percentuale di gusti, ma tutti quelli che leggono le altre testate italiane + quelli che non ne leggono nessuna, non ci arriveranno mai. Non credo di essermi spiegato bene, comunque sogno una rivista che non c'è dove possano convivere bene firme storiche come te, Bottazzi, Vites, Labianca ecc. con gente più o meno giovane con gusti un po' diversi come Cilìa, Blatto, De Luca, piacevoli ed interessanti da leggere e con una visione ampia e professionale di una musica così inesauribile.

Luca Rovini ha detto...

Zambo, con tutto il rispetto e ammirazione possibile che nutro nei tuoi confronti da tempo, ti dico che sull'altro blog ho parlato di coraggio maggiore rispetto a Springsteen ma parlavo ovviamente dal punto di vista musicale. Gli artisti ho imparato a giudicarli esclusivamente dal punto di vista musicale. Dal punto di vista umano potremmo avere delusioni da mille artisti che amiamo. Cosa dobbiamo dire dei caratteri di Van Morrison, Ry Cooder, Dylan? Beh Van Morrison l'ho visto suonare molto meno di Cougar e prendere anche a pedate il chitarrista...uomo di merda ma se ascolto la musica...e allora Chuck Berry? uno dei più grandi bastardi di sempre...ma io amo la sua musica. Il concerto di Mellencamp mi è piaciuto dal punto di vista musicale per il resto posso non condividere i suoi comportamenti, anzi li disprezzo. Comunque non credo di dire fesserie nel sostenere che No Better Than This sia molto più credibile di Working on a Dream...

P.s. complimenti a te e a tutti quelli che hanno fatto gli articoli su Robert Johnson era da tempo che non mi appassionavano così delle pagine del Buscadero.

Luca Rovini ha detto...

In più vorrei anche aggiungere che secondo me c'è stato nun errore di fondo da parte degli organizzatori. In Italia Mellencamp doveva fare una data unica visto il pubblico che ha. Era facile immaginarsi che alle tre date non sarebbero stati presenti molti spettatori...chissà cosa gli avevano promesso o fatto intendere...in Francia ha fatto una data sola all'Olympia e sono convinto che ha fatto il tutto esaurito per la gioia di tutti...infine non credo abbia annullato Udine perchè sennò faceva brutta figura con Meg Ryan, francamente mi pare una gran cazzata all'italiana

Blue Bottazzi ha detto...

Mi dicono che Mellencamp abbia eliminato il film dal resto del tour europeo. Potrebbe proiettarlo *dopo* lo show, al posto dei bis...

Blue Bottazzi ha detto...

Andrea (Peviani): hai scritto quello che penso anch'io

zambo ha detto...

grazie Luca per i complimenti, anche per me No Better Than This è più coraggioso di Working On A Dream anche se lo trovo un pò sopravvalutato per via di dove è stato registrato.Non è certo un disco memorabile per le canzoni ma ognuno ha i suoi gusti. Per quanto riguarda Van Morrison non lo vado a vedere da più di dieci anni e Chuck Berry è un pitocco che quando viene in Europa si prende infimi musicisti locali per risparmiare e tenersi lui il grosso del cachet, Ry Cooder ho pagato 70 euro o forse più agli Arcimboldi per sentirlo un'ora scarsa e prima di rivederlo ci penserò anche se mi piaceva tanto. Secondo me il rock n'roll ha ancora una valenza popolare, è un fomentatore di sogni e di cultura per cui un artista non può non tenerne conto rispetto al suo pubblico. L'artista non può ergersi accademico sopra le masse e suonare con l'orologio davanti senza tener conto delle emozioni di chi lo vede e lo sente. Non sono pronto ad un'era glaciale del rock e se fosse così lascerei perdere.
La storia di Meg Ryan arriva dagli organizzatori.......anchh'io sono perplesso

Luca Rovini ha detto...

Sono d'accordo che deve avere valenza popolare e ti dico anche che a me mi girano le palle a dover spendere minimo 50 euro per vedere un concerto. Con tutti i dischi che ho comprato e tutti i concerti che ho visto credo di aver dato un buon contributo alla causa...Chuck Berry anche io l'ho visto una volta e non lo vedrò più, Van Morrison uguale però questo non vuol dire che magari non apprezzerò i suoi dischi...nel leggere "il bulletto dell'Indiana" sembrava quasi di scorgere un ridimensionamento del lavoro svolto negli anni da Cougar...poi sai le parole scritte tramite computer molte volte fanno capire cose che magari lo scrivente non intendeva...gli organizzatori dovrebbero dire la verità perchè alla fine mi sa che per giudicare il comportamento bisognerebbe sapere cosa è successo veramente e non credo la colpa sia tutta sua...leggo su vari forum che i francesi, inglesi ecc sono pienamente soddisfatti dei concerti, non saranno mica tutti coglioni...probabilmente nei loro paesi qualcosa ha funzionato in maniera diversa...resta fermo il fatto che io vorrei prezzi più popolari ai concerti (Joe Ely con grissom a 12 euro mi sembra una gran cosa, McDermott che sarà a Pontedera il 30 luglio gratis) perchè il rock'n'roll deve essere di tutti...io suono sempre gratis pensa un pò te...comunque complimenti ancora per il tuo lavoro e spero di incontrarti prima o poi ad un concerto e stringerti la mano

silvio ha detto...

Io purtroppo domenica sera ero presente alla cavea dell'auditorium per il concerto di Mellencamp che come molti aspettavo da una vita. Dopo un ora e 15 minuti di documentario con buona parte del poco pubblico (non piú di 800 presenti) che si era già spazientito da un pezzo e dopo aver aspettato altri 20 minuti di preparativi Mellencamp cosa fa? suona 70 minuti e scappa senza bis senza salutare e senza presentare la band sotto una bordata di fischi del giustamente inviperito pubblico romano. Per me è finita... addio little bastard

Sergio ha detto...

Domani sera c'è Willie Nile a Treviglio aggratis, e il 19 Cockburn al teatro sociale in Città Alta a Bg(cornice splendida ve lo consiglio).
E abbiamo già visto Bingham, Bibb ed Ely.
Grazie Gigi Bresciani!!!

Anonimo ha detto...

Ieri sera ho visto Willie Nile a Tolmezzo (gratis). Il concerto si è tenuto all'auditorium comunale, un posto piccolo ma accogliente. Il pubblico (purtroppo poco numeroso) competente ed attento. Willie ed i suoi hanno suonato con lo spirito del rock'n'roll, come se fosse il loro ultimo concerto e dando l'impressione di essere li, in quel momento, per ognuno dei presenti. Ottimo il suono, chitarre a palla e ritmo accelerato, ho sentito molto il feeling dei Clash, ma soprattutto di Jim Carrol.Alla fine, Willie era a disposizione per chiunque volesse salutarlo, naturalmente ho approfittato per scambiare alcune impressioni e per la classita foto ricordo. (Come dici tu Zambo, a volte la musica non è sufficiente, abbiamo anche bisogno di fidarci di chi suona.) Mentre Jorge Otero (grande chitarrista) aiutava a riporre gli strumenti nei foderi, ho approfittato per salutarlo, fargli i complimenti e per chiedergli un parere su Mellencamp (lo ha visto a Roma), con non poco imbarazzo mi ha detto: "il film è durato un'ora ed un quarto, lui ha suonato un'ora". La rabbia per Mellencamp monta sempre di più. Questa volta ha esagerato. E' evidente che questi sentimenti così forti si provano solo per chi abbiamo amato molto e forse.. amiamo ancora.

Andrea

zambo ha detto...

a parte come la si pensa o la si senta il concerto di Mellencamp almeno un merito lo ha avuto: sollevare un dibattito acceso, sincero e appassionato sul rock, i nostri gusti, i nostri sogni, le nostre aspettative e gli artisti che amiamo. Non capita tutti i giorni e in tutti luoghi. Vuol dire che blog e post funzionano in maniera relamente democratica e senza filtri, grazie a tutti Voi, grazie Bottazzi del tuo sito e dell'aiuto che mi dai,e .....indirettamente grazie Cougar.

G_Baroncelli ha detto...

Lo spettacolare concerto della Warren Haynes Band ha raggiunto livelli stratosferici. Non è un grosso problema il fatto che non eravamo in molti, un tipo come Warren non si fa questo problema e suona con tutto il cuore, dalle 9,30 a mezzanotte precisa per la soddisfazione sua e di chi è venuto a vederlo. Ti aspettiamo alla prossima Man!!

Blue Bottazzi ha detto...

grazie Zambo :-)

Blue Bottazzi ha detto...

Doppiamente grazie, Zambo!
Doppiamente perché dopo Google, la fonte principale di contatti del BB BEAT è lo Zambo's Place. Seguono il blog di Vites e quello di Ermanno Labianca... Thank You.

Massimo Orsi ha detto...

Dopo il 9 Luglio mi sta accadendo una cosa che non capisco: lo scorso anno ho ascoltato in maniera alquanto superficiale "No better than this" perchè non mi ha entusiasmato ed era da tempo che non ascoltavo continuativamente Mellencamp in quanto il mio baricentro musicale si è irrimediabilmente spostato verso il sud degli States ed è bagnato dalle acque limacciose del Mississippi.Invece dopo il concerto sono ormai dieci giorni che non riesco a togliere dallo stereo la musica di Little Bastard........


Saluti,
Massimo

Massimo Miserocchi ha detto...

Sono uno di quei pochi che ha visto Warren Haynes a Genova. Purtroppo in Italia, giusto o sbagliato che sia, la nostra cultura musicale ci spinge a riempire altri tipi di ambienti e a ad assistere altri tipi di show. Peccato....Una cosa è certa, rischiamo di uscire completamente (e quasi ci siamo) da ogni tour europeo che conti. L'anno scorso sono andato a Londra a vedere Clapton e Winwood....hanno suonato anche a Bucarest...non in Italia....

Massimo Miserocchi ha detto...

Ho visto John Mellencamp e i Black Crowes a Vigevano. La mia passione e cultura musicale mi spinge a preferire su tutto i Black Crowes, ma i concerti sono stati bellissimi tutti e due. Solo una nota negativa in entrambi i casi: TROPPO CORTI e pertanto TROPPO COSTOSI....Band che possono suonare almeno per 3 ore non possono e non devono essere condizionate dall'organizzazione che impone orari. Mi spiego meglio: capisco che a mezzanotte debba finire tutto (per rispetto e convivenza civile).....ma non capisco perchè si imponga di iniziare alle 22.30!!!!!!!!!!! I concerti possono iniziare tranquillamente prima....come praticamente in tutta Europa. Chi organizza concerti in Italia è allo sbando e temo che sarà sempre peggio. Mi dispiace.

Massimo Miserocchi ha detto...

A Luca Rovini,

concordo pienamente su quanto segnali per i prezzi del biglietto.
Pensa che venerdì sera ho visto Joe Ely con Grissom, gratuitamente a Massa Lombarda (RA). Perciò, non dico che non si debba mai pagare, ma si può fare meglio di quanto succede adesso. Considerando quanto si spende per muoversi e vedere concerti (spesso in date singole) e considerando poi quanto durano, si paga spesso quasi €/minuto 1,50!!!!!! Per inciso, Grissom è un grande chitarrista e con tutto il rispetto per Joe Ely, questo tour non gli rende giustizia. Questa sera vado a vedere gli Hot Tuna. Ciao a tutti.

gianfranco collarini ha detto...

warren ha suonato un ottimo concerto, pochissima gente, è vero, ma me lo sono goduto, tra l'altro l'unico musicista noto presente era fabio drusin dei W.I.N.D., band che stimo moltissimo e invidio perchè aveva il backstage pass. Dov'erano tutti i presunti guitar heroes che impazzano la scena musicale in italia con le solite cose? Quella sarebbe stata una grande lezione di stile per loro, invece di continuare ad emulare hendrix o stevie ray voughan

Massimo Miserocchi ha detto...

E' vero c'era Fabio Drusin dei W.I.N.D.!!!! Stasera me li vedo gratuitamente (che bello!!!) a Faenza al Lismor Irish Pub. Peccato non ci sia però Johnny Neal...comunque...bello uguale.
Concordo su tutto quello detto da Gianfranco Collarini.
Ciao a tutti

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti,
anch'io con mio mio figlio alessandro di 13 anni, eravamo presenti al grande concerto che Warren Haynes con la sua Band ha tenuto a Genova .... davvero poca gente ma sono convinto che sia il pubblico sia Warren e tutta la band si siano davvero divertiti a suonare .... mi ha emozioanto davvero molto il set "acustico" ... avendo scaricato diversi concerti "acustici" di Warren dal sito, mi sembrava un sogno poterlo ascoltare davvero ... ed il sogno si è avverato ... "Old Friends", " Fallen Down", "One" , "Railroad Boy" ... davvero vibrante la voce di Warren e magnifico il suo arpeggio sulla chitarra acustica ... Non cìè che dire ! Grande , Grande Concerto !!
Infine un sincero complimento a Warren , che si è dimostrato davvero un persona disponibilissima ... solo pochi minuti dopo la fine del concerto è uscito dal back stage per stringere mani, farsi fotografare insieme ai fans e firmare autografi ... nella sua semplicità, Warren Haynes ha dimostrato per l'ennesiva volta di essere una grande persona ..... buona musica a tutti,
maurizio

Gianfranco Collarini ha detto...

Peccato Faenza sia troppo lontana per me, i W.I.N.D. comunque li ho visti tre volte e sono una delle mie band preferite, li preferisco in trio, anche se a Milano hanno fatto un gran concerto con Johnny Neel. Una band che attualmente non sfigura accanto a nomi come appunto Gov't Mule. Warren grande persona si, come pure Fabio Drusin, musicisti cosi che si dividono tra musica, modestia, disponibilità e passione sono rari

zambo ha detto...

beh warren zevon oltre essere un grande chitarrista ed un grande cantante ha mosso un pò di post....bene....allora appurato che gli WIND siano una delle migliori relatà blues/rock made in Italy il problema è adesso chi votare come miglior chitarrista del rock/blues americano di oggi. Da quello che ho sentito e visto ulitmamente la selezione è tra WARREN HAYNES, DEREK TRUCKS e LUTHER DICKINSON. Io voto Warren Haynes influenzato anche dall'essere uno strepitoso cantante, e voi?

zambo ha detto...

scusate ma quel warren zevon nel post precedente è in realtà warren haynes

Andrea Peviani ha detto...

Ok, penso di essere pronto a colmare questa mia lacuna.
Zambo, mi puoi consigliare i primi album da avere sia dei Gov't Mule che del Warren Haynes solista? Thanks

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti,
... "fan" di Warren Haynes e dei Gov't Mule ... mi permetto di contribuire a dare una risposta ad Andrea (... spero che Zambo sia d'accordo) ... nel consigliare qulache album .... personalmente Andrea, per quanto riguarda la discografia dei Gov't Mule sono stato "folgorato" letteralmente da "Dose" e "Deepest End Live" ... ti consiglio inoltre "With a little Help of our friends Vol.1" ... per ciò che concerne l'attività solista di Warren , a parte il recentissimo album "Man in Motion" (che personalmente reputo il migliore) ... ti consiglio "Tales from Ordinary Madness" ( ... alcuni dei brani dell'album sono nella set list live della Warren Haynes Band. A genova hanno eseguito "Invisible"). Prima di questo album, Warren Haynes ha pubblicato un mini album acustico "Solo EP" che puoi trovare in rete. Infine se ti appassionerai , dal sito ufficiale del Gov't Mule, puoi scaricare con la spesa di pochi dollari interi concerti davvero unici .... che confermano la forza di questo garnde gruppo .... buon ascolto ...
ciao, maurizio

Massimo Miserocchi ha detto...

Per me il top dei chitarristi oggi è Warren Haynes.
Io aggiungerei nella lista dei CD da prendere anche il LIVE AT BONNARO0.
Ciao a tutti

Davide ha detto...

Warren Haynes lo trovo un po monotono, sta facendo le stesse cose in diverse situazioni e sinceramente mi ha un po stufato. Forse fa troppe cose e il suo ultimo disco mi ha annoiato, anche se la qualità ovviamente c'è. Preferisco Joe Bonamassa, piu convinto e fulmineo nei soli. Trovo Warren distante dalle sue prime produzioni e sfrutta un po troppo le due tre cose che fa di solito con la sua Gibson

zambo ha detto...

per andrea peviani: non posseggo liva at bonaroo ma tanti altri CD di Haynes, per quanto riguarda i Gov't Mule devastante è il Live with a Little Help from our friends quadruplo, il miglior live degli ultimi 20 anni e poi da non perdere sono The Deepest End anche questo live, il dvd A Tail of Two Cities, e tra quelli in studio Dose, Life Before Insanity piuttosto duro però e By A Thread oltre naturalmente l'ultimo Man In Motion della Warren Haynes Band più morbido e soul

Blue Bottazzi ha detto...

I miei dischi preferiti di Warren sono:
ABB Hittin' The Note;
Gov't Mule The Deep End (1&2);
solista Man In Motion.
Dal vivo Holy Haunted House, registrato ad Halloween 2007.

Luca Mararvelli ha detto...

C'ero a Genova, un bel concerto,il volume era un po troppo basso e il suono cupo, trovo Warren Haynes un po sopravvalutato e sono d'accordo con Davide, i primi Gov't Mule erano un'altra cosa e purtroppo non ci sono piu. By a Thread non mi ha convinto, come neppure High and Mighty. Complimenti comunque per questo sito che ho scoperto solo oggi, seguo Zambo sul Buscadero da molti anni e anch'io reputo i W.I.N.D. la miglior band in Italia, e non solo. L'ultimo album di Warren Haynes è di qualità, ma mi annoia un po il genere, questione di gusti, riguardo il doppio live d'accordo con Zambo

Massimo Miserocchi ha detto...

Onestamente, mi sembra abbastanza difficile trovare un'alternativa interessante e completa a Warren Haynes attualmente. Mio Dio è sempre una questione di gusti, ma WH è in grado di fare il Blues (ABB), il rock e Southern (Gov't Mule), il rock e Psicad (The Dead), il Soul (da solo). Per me è il numero 1!!! Ho visto Joe Bonamassa un paio di volte ed è bravissimo, mi piace moltissimo però prima di paragonarlo a uno come WH deve fare ancora molti dischi, variarsi e fare anche un bel lavoro con i Black Country Communion. Ad ogni modo Joe è bravissimo, ma WH è indiscutibilmente su tutti.

Ciao
Massimo Miserocchi

Gianluca ha detto...

Joe Bonamassa è un po il tamarro della chitarra, lo trovo grossolano e monotono, come molti altri chitarristi heroes del blues rock, Warren ha stile ed è un musicista completo, nulla a che vedere con la cozzaglia dei virtuosi fine a se stessi

zambo ha detto...

sono d'accordo con Gianluca, anche per me Joe Bonamassa è un tamarro della chitarra e come lui ce ne sono tanti che scambiano virtuosismo e assoli narcistici per bravura dimenticandoci che è soprattutto il feeling l'anima del blues/rock e Haynes di feeling ne ha da vendere oltre che a tecnica

Marco ha detto...

Qualche anno fa suonavo anch'io in una band, poi le mille difficolta di gestione,gli impegni lavorativi e familiari della band mi hanno scoraggiato e ora suono la chitarra per hobby, da solo ogni tanto. Warren lo apprezzo, Bonamassa mi annoia, come anche i vari Jimmy Tackery, Walter Trout e altri guitar heroes del blues e rock, monotoni e prevedibili. In italia secondo me ci sono solo due bands veramente valide e pronte a qualsiasi palco: i W.I.N.D. i quali hanno registrato un'ultimo disco molto ma molto bello in tutti i sensi, scritto bene e cantato bene e che dal vivo hanno un'impatto incredibile e i Cheap Wine, per il resto siamo sempre in bilico tra mediocrità e il gia sentito. Ho vissuto per anni il mondo musicale, tutti pensano di essere all'altezza, manca modestia, poi si sciolgono, cambiano, registrano dischi con presunzione, ma poi mancano delle qualità che sono necessarie e rimangono delle pub bands. Warren Haynes purtroppo non l'ho visto, ma ho visto i Gov't Mule a Milano e anche se è vero che non sono piu i Gov't Mule di una volta che importa?Sono sempre un'ottima band, che si differenzia dalle altre e propone sempre musica di alta qualità, non solo soli di alta qualità.

Luca Facchinetti ha detto...

Ma guarda un po, non sapevo di questo blog di Zambo, molto interessante. Concordo su Warren e anche sui W.I.N.D., l'unica band Italiana a poter competere con questi nomi. Genova l'ho persa ma li ho visti ad Amsterdam la scorsa settimana, un'ottimo concerto. Zambellini è uno dei recensori che preferisco, anche se ogni tanto un po troppo accondiscendente.
Bonamassa non mi entusiasma, monotono.

Mario Grandi ha detto...

A me tutti sti chitarristi del rock blues hanno ben che stufato, basta con questi virtuosi monotoni delle sei corde, che suonano prevedibili e noiosi, Warren non rientra in questi e lo trovo uno dei migliori, anche se è vero che si ripete un po. Concordo sui W.I.N.D., i quali hanno pubblicato un'ottimo ultimo album e dal vivo sono fenomenali

Tiziano ha detto...

Mellencamp una delusione, artisti cosi dovrebbero passare piu tempo a casa con la famiglia e i loro cani.

ROBERTO GAMBROSIER ha detto...

WARREN HAYNES , DA SOLO, CON I MULI ...... IN VERSIONE SOUL /BLUES O COME MEGLIO PREFERITE E' IL MEGLIO IN CUI POSSIATE INBATTERVI LIVE . NON HA EGUALI. CHI LO HA SENTITO DAL VIVO E' PREGATO DI DIFFONDERE IL VERBO.........GRAZIE!!!!! IO DA ANNI CI PROVO MA SIAMO SEMPRE 4 GATTI AI SUOI / LORO CONCERTI.

Carmelo Marciano ha detto...

@ Roberto e Mario Grandi: concordo, conosco molti chitarristi che non stravedono per Haynes, perchè è impossibile imitarlo, molto piu facile imitare un Bonamassa o Stevie Ray o le miriadi di altri chitarristi. Sono batterista, quindi fuori luogo forse, pensate che qui al sud italia i loro dischi nemmeno si trovano, e approposito di W.I.N.D. li ho visti venerdi scorso e mi hanno lasciato a bocca aperta, una rivelazione per me e per tutti noi qui amanti di questa musica, un power trio micidiale

Francesco ha detto...

Ha un po stufato