venerdì 21 marzo 2025

NON LO DIREI SE NON FOSSE VERO Steve Wynn


 

Una volta Bruce Springsteen disse che aveva imparato più da una canzone di tre minuti che da cinque anni di scuola, più modestamente potrei rispondere che ho appreso di rock n’roll più da questo libro di Steve Wynn che da decine di dischi ascoltati del genere. Non lo direi se non fosse vero, edito dai tipi di Jimenez, è un libro piacevolissimo da leggere in cui si apprendono molte cose riguardo la nostra musica, scritto con una prosa fluida e semplice ma non banale, che acchiappa il lettore come fosse un romanzo da cui non si riesce a starne lontani. Racchiude memorie di musica, vita, aneddoti, storie e soprattutto l’avventura dei Dream Syndicate, uno dei gruppi americani più importanti degli ultimi quaranta anni, fino al loro temporaneo scioglimento nel 1989 (si sarebbero poi riuniti nel 2012 per una seconda vita che dura tutt’ora). Mai come in questa occasione Steve Wynn, che sarà ad aprile in tour dalle nostre parti, si mette a nudo e con una onestà incredibile racconta un periodo importante della sua esistenza umana e artistica, dai giorni dell’infanzia, figlio unico e felice di una madre single (si era comunque sposata quattro volte, come il padre) nel distretto Pico/La Ciniega di Los Angeles negli anni sessanta, al suo approccio alla musica, prima come bambino invaghito dei filmati di Beatles, Who, Monkees, Cream, Creedence che sfrecciava con la sua bicicletta per i saliscendi di Hollywood bramoso di raggiungere il negozio di dischi più vicino e comprarsi con la paghetta l’ultimo Lp o 45 giri dei suoi beniamini. Ragazzino solitario, attorniato da nuovi fratelli avuti dai nuovi coniugi in matrimoni precedenti e dai vicini di casa, ciò che importava veramente a Steve erano i dischi, la radio e la chitarra. Da lì le prime lezioni con lo strumento, la prima canzone, la prima band. Se si considera che  aveva solo dieci anni si capisce come realmente fosse un predestinato. Si fa assumere come impiegato in un negozio di dischi, il Rhino di Los Angeles, dove promuove i dischi autoprodotti dei gruppi underground locali che glieli portavano a mano, diventa musicista dilettante, vive una parentesi come giornalista di cronache sportive, specie di baseball la sua seconda grande passione, nel campus universitario dove presto abbandona gli studi, e poi il grande salto nel rock dopo essere stato fulminato da un concerto di Springsteen. Ma sono i Roxy Music, i Clash gli Stooges, i Ramones e i Talking Heads a portarlo sulla strada della musica registrata, nonché l’incontro a Memphis con uno dei suoi miti, Alex Chilton leader dei Big Star, altra sua grande passione.



 Nel 1978 è all’università di Davis, località vicino San Francisco dove con Russ Tolman, Gavin Blair e Kendra Smith forma i Suspects, torna a Los Angeles e dà vita ai 15 Minutes, ma è l’incontro col batterista Dennis Duck, un veterano della scena della città, il chitarrista Karl Precoda (con cui più tardi avrà forti divergenze) e la bassista e cantante Kendra Smith a far emergere dall’underground della Città degli Angeli i Dream Syndicate. Crea l’etichetta Down There per pubblicare l’Ep d’esordio, registrato nella cantina della casa del padre, ma è la Slash, l’intraprendente label della nuova scena californiana dell’epoca, a permettere l’uscita di quel The Days of Wine and Roses che a parere del sottoscritto è il più vicino parente di White Light, White Heat dei Velvet Undergound per lungimiranza stilistica e sonora. I Dream Syndicate si imposero immediatamente in quella California desiderosa di archiviare Eagles e Fleetwood Mac e non ci volle molto affinché aggregassero ai loro concerti la fauna inquieta dei club del Sunset Boulevard .Seguono i tour, gli spostamenti da una città all’altra, da uno stato all’altro, l’euforia e i pochi soldi, le bottiglia di Bourbon scolate come fossero acqua minerale, lo speed, il plauso dei critici musicali e la nascita del Paisley Underground, il movimento che andava controcorrente rispetto al dilagare della musica sintetica ed iperprodotta degli anni 80. Ne fanno parte anche gli amici Green On Red, gli X, Thin White Rope, Long Raiders, Rain Parade e a margine, pubblicati dalla stessa Slash, anche Los Lobos e Blasters. Un paradiso per le orecchie di chi non voleva saperne di Culture Club, Duran Duran, Spandau Ballett e robaccia del genere. Wynn racconta nel libro senza nascondere nulla, compreso vizi e peccati, neppure la delusione per le vendite non sempre pari all’impegno e alla tenacia dei musicisti, oltre ai problemi interni al gruppo creatisi nello studio di San Francisco col produttore Sandy Pearlman (uno che aveva lavorato con Clash e Blue Oyster Cult) e col chitarrista ed ex-amico Karl Precoda nella realizzazione di Medicine Show, pubblicato nel 1984 e caposaldo del rock americano di quel decennio, e non solo. E’ Wynn a liquidare Precoda, nonostante quello che si è sempre narrato mentre Kendra Smith se ne va di sua volontà per formare gli Opal, sostituita da Dave Prevost. Entra in scena il nuovo chitarrista Paul Cutler che già era nel giro dei Dream Syndicate al momento del loro esordio come ingegnere del suono, il nuovo lavoro Out of The Grey non è all’altezza dei due precedenti e anche Wynn ammette con schiettezza il calo d’ispirazione e soprattutto un suono troppo mainstream per la loro natura outsider. Ma per chi scrive contiene almeno tre brani, Boston, Now I Ride Alone e 50 in a 25 Zone che sarebbero in tanti a fare carte false per averle scritte loro. Wynn racconta il momento di sbando ma anche la crescente popolarità in Europa, in Scandinavia, in Spagna e in Italia dove passano più volte, anche le dinamiche cambiate dei promoter  nell’organizzare concerti ed in generale il circo della musica. Il gruppo vive un calo di consensi anche tra il pubblico, Wynn si sente appartenente ad un’altra era del rock, più eroica e spontanea, intuisce che il paesaggio è cambiato e comincia a pensare a una carriera solista, esibendosi talvolta da solo o con qualche sparuto accompagnatore. Ma nel 1988 c’è ancora tempo per un grande disco dei Dream Syndicate prodotto da Elliott Mazer (uno che con Young, Dylan e The Band ha esplorato tutto l’universo della ballata elettrica) ed è Ghost Stories .  Dice l’autore del libro “ quando ci siamo formati nel 1982, è stato soprattutto perché volevamo fare quel tipo di musica che all’epoca non si sentiva da nessun’altra parte. Stavamo riempiendo un vuoto per noi stessi, e abbiamo scoperto rapidamente che stavamo riempiendo un vuoto anche per un gruppo selezionato di altri appassionati di musica, siamo diventati la band che forse avevamo sognato di essere. Eravamo una band che probabilmente sarebbe stata la nostra band preferita nel 1982”. Ma con lo scenario cambiato i Dream Syndicate non volevano diventare un fenomeno patetico dopo essere stati i pionieri di un certo tipo di rock underground. Wynn si è ormai accasato e ripulito e con consapevolezza, nello stesso modo in cui faranno qualche anno più tardi gli amici REM, per decisione comune i Dream Syndicate staccano la spina dopo aver dato alle stampe il glorioso Live at Raji’s.


Wynn se ne andrà per una fortunata avventura solista e tante invenzioni musicali, con Danny&Dusty (di cui è raccontata la simpatica vicenda, specchio dei glory days di un tempo che fu) con i Gutterball, i Miracle 3 e il Baseball Project, per poi riunire nel 2012 la vecchia band e far uscire cinque anni dopo How Did I Find Myself Here, primo album dell'avvenuta rinascita. Ma questa è un’altra storia che l’autore racconterà nel volume 2 di Non lo direi se non fosse vero. Libro che si chiude con questa confessione: Alla fine dei conti posso guardare indietro alle migliaia di concerti che ho fatto, alle diverse decine di dischi che ho inciso, agli amici che ho incontrato lungo la strada, ai pasti che ho consumato, alle storie che ho imparato, vissuto e ripetuto, e non cambierei nulla, nemmeno un singolo momento. Tutto ciò che so è che quando sto compilando un modulo e vedo uno spazio vuoto per ‘occupazione’, posso scrivere onestamente e con orgoglio ‘musicista’. E questo mi basta” .

MAURO ZAMBELLINI   MARZO 2025

 

115 commenti:

corrado ha detto...

Giusto per ricordare che Steve Wynn è stato grande anche da solista (e grande lo è tuttora), voglio citare due dischi memorabili:
L'agreste, malinconico, illuminato "Fluorescent" e il teso, dolente, cupo, ispirato "Melting in the Dark".
Sono due dischi al livello dei primi due dei Syndicate prima versione e dei primi due Syndicate seconda versione.
Contando Danny & Dust, quest'uomo ha sfornato almeno sette capolavori che entrano di diritto e alla grande nella storia del rock.

corrado ha detto...

Si, anche "Ghost Stories", ma già all'epoca mi sembrava un po' troppo standard nelle soluzioni compositive e sonore. Certo Paul Cutler era bravissimo (splendido nella versione Live at Raj's di "Merritville"), ma un po' troppo standard e meno geniale di Karl Precoda.
Stiamo comunque parlando di dischi splendidi.
Il calo di ispirazione riguarda piuttosto il periodo 1996, ma con importanti eccezioni, vedi il disco ambientato nei balcani e la bella rilettura di Psycho nel progetto Universal Daughters, promosso proprio qui da noi da alcuni musicisti italiani.
È amico di Manuel Agnelli, dunque nessuno è perfetto, ma questa amicizia ha dato lo spunto al finto Rocker nostrano di costruire la personalità dei Maneskin rubando letteralmente certe cose di Steve Wynn per appiccicarle a sputo su quel gruppo di burini

Unknown2 ha detto...

Livio. Syndicate e Green on Red grandissimi, due fari dei miei eighties, e anche il semi-divertissement Danny e Dusty, di conseguenza, piacevolissimo. E tutti i dischi dei DS anche x me degnissimi e sempre con qualche brano di grana superiore, nonostante i cambi di organico.
Come sempre nel max rispetto x le opinioni altrui, non trovo, nei lavori solisti di S.Wynn, lo stesso fuoco, ma ci sta: gusti personali.
Invece il personaggio che emerge dall'autobio e dalla coinvolgente recensione del Prof pare davvero positivo, ottimista, "solare", direbbero i modaioli. Finalmente un po' di vita, fra i tanti belli\maledetti della storiografia rock.
Libro da leggere e da far leggere, allora!

PS: purtroppo, x motivi di sicurezza, Neil Young ha dovuto rinunciare al free concert in Ucraina. Il teppista\putin e il bulletto\donald hanno vinto. Per ora

Armando Chiechi ha detto...

Personalmente del Wynn solista adoro "Kerosene Man" e il desertico " Here Comes The Miracle" seppure anche su questo versante c'è tanto da scegliere. Non ho preso ancora il libro ma sotto il profilo umano Steve Wynn mi ha sempre trasmesso una sana simpatia e fiducia.

PS : Ultimamente da queste parti non si affaccia Bob. Spero vada tutto bene..

Unknown2 ha detto...

Livio. Sì, Tears won't help, da KeroseneMan, ce l'ho anch'io in tracklist

bobrock ha detto...

Armando ci sono 😌 sto risolvendo i miei casini con la schiena . Inizio a vedere la fine del tunnel.
Riguardo Steve Wynn banalmente adoravo i DS frase non molto originale ma gruppo veramente importante almeno per il sottoscritto. La carriera di Wynn l’ho seguita all’inizio per i primi due album poi dio solo sa perché l’ho perso per strada.
Non c’è un motivo vero e proprio . A memoria anche le recensioni dei suoi dischi non mi colpivano più di tanto o forse ero io che ero distratto da altro .
Ci sono stati molti anni in cui pensavo soltanto al santo patrono e la mia visione era un po’ mono oculare.
Wynn è un personaggio che avrebbe meritato una carriera differente e un successo ben più ampio . L’ultima volta che vidi i Ds a Milano in un posto veramente misero in poche centinaia di persone mi chiesi che senso avesse per lui dopo una vita sulla strada suonare di fronte a 500 persone. Alcuni portano a casa successi oceanici altri arrancano con dignità . Wynn è un fuoriclasse mancato e questo mi spiace molto . Ma gli album dei Ds sono lì a testimoniarne quanta bellezza avevano prodotto .

corrado ha detto...

Per me il contrario: gli anni solisti più belli sono stati fra il 94 e il 99, quando il santo patrono lo seguivo poco, a parte Tom Joad.
Steve Wynn ha avuto alti e bassi, ma è un piacere addentrarsi nella sua discografia tra un lavoro e l'altro

Luigi ha detto...

Pare che "il solaio" dello zio sia stato svuotato.Avremo una visione molto più completa sulla sua carriera e modo di occupare le prossime serate estive.
Devo dire che preferisco questa scelta rispetto ad un disco nuovo che mi avrebbe spaventato.

Unknown2 ha detto...

Livio. Il primo pezzo reso pubblico non scalda granchè il cuore...
Vedremo il 27giugno. Buon viatico x SanSiro 30giugno e 3luglio.
Addirittura 7 album completi: qs sì che spaventa. La qualità sarà fatalmente altalenante e con ogni probabilità anche gli hardcore fans ne dedurranno che una maggiore sobrietà non avrebbe guastato. Se tutto qs non è stato pubblicato all'atto della produzione un motivo ci sarà...
E in + in qs modo si allontana la prospettiva di qc di nuovo, che invece io avrei auspicato.
Altro passo falso??
Ok, già perdonato. Però, insomma...

corrado ha detto...

1983-2018, non certo gli anni migliori della sua carriera, a parte qualcosa qua e là. Credo che questi dischi escano per rispettare il super contratto che prevede l'uscita di un sacco di dischi.
Preferirei materiale nuovo, perché nonostante i 75 anni Springsteen ha dimostrato ancora buone capacità compositive, certo lontane dai fasti di un tempo, ma che ancora colpiscono.
Raschiare il barile degli archivi non mi entusiasma, però capisco che ognuno di noi ha le sue opinioni in merito

Armando Chiechi ha detto...

Di questi tempi spendere cifre da capogiro per un box non mi alletta, soprattutto se devo fare un " mutuo" e seppure non conosca esattamente la natura di certi dischi al suo interno contenuti, il fatto di trovarmi di fronte a qualcosa che per qualche motivo non si è voluto fare uscire prima,mi insospettisce. Poi per carità mi rendo pure conto che oggigiorno con Springsteen non esistono mezze misure...che sicuramente è "scivolato" nei cassetti del passato e della memoria, e all'idea di sapere che tra non molto si aprirà la "fiera del capolavoro contro la monnezza" già mi stanca terribilmente. Voglio anche credere ci saranno diverse cose degne di nota e altre sicuramente rimaneggiate e messe li' per riempire,ma spendere 250 euro se tale cifra sembra veritiera mi sembra tanto esagerato. Inoltre siamo cresciuti noi... è invecchiato lui e l' America è diventata davvero un incubo ad occhi aperti, per cui quello che c'è lì dentro è già passato.

corrado ha detto...

Pare che i concerti italiani di Steve Wynn siano qualcosa di memorabile.
Si fa accompagnare da Rodrigo D"Erasmo ed Enrico Gabrielli, che suonano tastiere, sax, violino e mandolino con un risultato che, dal poco che ho visto e sentito, appare molto convincente.
Le canzoni sono intervallati dalla lettura di brani della sua autobiografia, qui recensita .
Sono tante date, un po' dappertutto e mi rode che qui in Sardegna non ci sia stato nessuno in grado di portarlo...
Beato chi può

bobrock ha detto...

Su Amazon box del santo patrono 272 euro …. Può andare a cagare .
Come non ho comprato il terzo capitolo di young a 300 euro

corrado ha detto...

C'è Spotify per farsi un'idea.
Poi, eventualmente, in seguito ognuno decide con calma, senza fretta, lasciando cadere i prezzi, ecc. ecc.

Unknown2 ha detto...

Livio. Proprio così. Dubito che anche i fan + accaniti abbocchino a qs esagerazione. Spotify è dominante e aiuta tanto a decidere in libertà.
E a Springsteen e Young aggiungerei anche Dylan, nel pubblicare box sempre + ipertrofici, inutili e costosi.
Imparino tutti dagli Stones, gestiti con acume, sobrietà e qualità,
perchè "accà nisciun' è fess"!

Armando Chiechi ha detto...

Giusto Livio. Di questi tempi credo sia più intelligente pubblicare un singolo o doppio CD di inediti come fanno gli Stones, più che mettere in vendita dei box esagerati come quelli di Dylan, Young e Springsteen.

bobrock ha detto...

Corrado Spotify o meno é la presa per il culo che fa incazzare . Sette album che hai tenuto nel cassetto per anni e anni; probabilmente non piu di12/15 brani validi … hai ceduto i diritti di autore hai incassato 500 mln di dollari , fai il tour e sono altri incassi ipertrofici . Caro Bruce ma non ti basta mai ? C’è il famoso limite sindacale .
Anche perché se pago 160 euro per Gallagher con 17 cd + 2blue ray + 1 cd con un ( inutile ) intervista perché devo pagare più di 200 euro per sette album del cazzo?
Ovviamente lui ti risponderà “ non ne so nulla é la casa discografica che fissa i prezzi blah blah blah) ……272 euro da non credere

corrado ha detto...

😂😂😂 Come ti capisco, davvero!
La mia rivoluzione personale si condensa in questa frase:
"NON MI AVRANNO MAI!"
Un pieno spirito rock.

bobrock ha detto...

Poi vi scrive uno che è capace di spendere 300 euro per un concerto … ma una serie di album rimasti sepolti per anni e anni tenuto conto il livello medio delle uscite del santo patrono non propriamente indimenticabili mi hanno veramente incazzare visto il prezzo .
Mi aspettavo una cifra non superiore a 120 euro che avrei ritenuto già abbastanza alta tenuto conto che si tratta di fondi di magazzino

bobrock ha detto...

Livello medio degli ultimi trenta anni si intende …mi hanno fatto ( ndr)

corrado ha detto...

Credo proprio che queste uscite rientrano nel super contratto di cui parlava qualche anno fa Marco Denti: c'è una componente economica piuttosto importante nello Springsteen degli ultimi anni. Non che altri artisti non agiscano allo stesso modo, a un certo momento si diventa macchine per produrre soldi. L'importante è che la qualità rimanga, ma per questo box di sette dischi ho i miei dubbi. La canzone che ho sentito, ad esempio, mi sembra una "Into the Fire" (The Rising) con un testo diverso

bobrock ha detto...

Ho riascoltato into the fire che avevo dimenticato; non ci trovo delle analogie. Anzi l’ho trovato ancora un buon brano mentre questa rain in the river ha questa batteria estremamente fastidiosa e il brano mi sembra proprio un brano minore

corrado ha detto...

Boh, arrangiamento fastidioso a parte, mi sembra che abbia una struttura molto simile. Ma il dato saliente è che è davvero un brano poco interessante

Unknown2 ha detto...

Livio. E' l'influenza nefasta di Ron Aniello, che sovrintende a qs sparata springsteeniana che davvero non piace (almeno qui) a nessuno.
Poi ci verranno a dire che c'è pure la versione ridotta, x noi pezzenti, il best of, da cui ovviamente mancheranno svariati pezzi appetibili...
Ma business is business in the name of Landau\Sp.steen\Aniello.
Sarà un clamoroso flop? Sta a noi, se non abboccheremo.

Armando Chiechi ha detto...

Personalmente penso ma credo valga per tutti, il fatto che ci sarà sempre tanta musica valida da ascoltare, scoprire e riscoprire. Ultimamente ho ascoltato molto l'ultimo dei The Delines, non ho ancora preso quello di Charley Crockett ma ho diversi suoi lavori recenti e passati in cui immergermi. Sul versante Blues ho dato una " ripassata" al Buddy Guy degli ultimi anni e ultimamente ho riascoltato pure certi vecchi dischi di Clarence Gatemouth Brown con agganci alla Louisiana dei Bayou e allo zydeco. Sabato invece ho provato "antiche" emozioni rimettendo sul piatto il Charles Mingus di " Ah Hum" e la Billie Holiday tormentata degli ultimi anni. Sul versante libri sto ultimando l'ultimo e sesto volume della saga Southern gothic di Michael McDowell e presto mi attendono Joyce Carroll Oates, Willy Vlautin e Paul Auster.

bobrock ha detto...

Armando ottimi i tuoi ripassi , per il mio gusto Buddy Guy su tutti .
Mentre sulla “ nuova musica “ ho qualche dubbio però tra qualche giorno andrò ad ascoltare Kamasi Washington di cui da anni leggo mirabile .
Invece per farvi sorridere ho ricevuto mail da un negozio di dischi di Biella che teste’ citava “ e finalmente si avvera un sogno ..gli album perduti ..alle prime cinque copie prezzo speciale euro 279,99” allorché gli ho risposto che ..il sogno si avverava ma soltanto per Bruce
Non ha gradito la mia mail 😂😂😂

Unknown2 ha detto...

Livio.Su Delines e Crockett... mah, resto freddino. Sarà che in momenti bui come qs (le follie del golfista donald non aiutano) mi affido alla mia sterminata playlist, che in modalità "casuale" mi sforna, dal passato, perla su perla...
Credo che la frenetica promozione del box da 280euri dimostri proprio che non sta sfondando.
Sul fronte letture mi sto godendo l' "Antologia Assoluta Cyberpunk", col meglio di qs autori anni 80 (W.Gibson, N.Stephenson, B.Sterling + una raffica di racconti. Un po' datato nel merito forse, il movimento CyP dimostra però straordinaria preveggenza parlando dettagliatamente (40anni fa!) di IA e metaverso.
PS: ho beccato qs gemma letteraria, 1.730 pagine, su kindle store x l'astronomica somma di 3.99€.

Armando Chiechi ha detto...

Ci sta che ognuno abbia le sue preferenze e che non sempre il tutto coincida al 100%. Mi piacerebbe avere un report da Bob su Kamasi Washington di cui ho sentito anch'io tanto parlare ma non ho mai preso nulla e riguardo a Livio ti capisco riguardo le follie di Trump. Aprire il cell o la radio con le notizie della mattina e ritrovartelo puntualmente davanti non mette certo di buon umore, ancora più quando il futuro nulla di buono fa sperare. È un momento storico davvero difficile e lo è ancora più quando ad una certa età vorresti una maggiore tranquillità ed invece devi preoccuparti più di prima e più del solito. E allora cerco di distrarmi riservando allo spirito quelle sane passioni a cui tutti in questo spazio non riusciamo a farne a meno.

bobrock ha detto...

Quanto hai ragione , viviamo tempi grami e non parlo solo del nostro paese dove abbiamo i nipotini del duce al governo ma buona parte dei principi governi esteri o sono retti da dittatori o da i competenti o da cialtroni . Quando leggo del kit di sopravvivenza indicato dalla UE ho un brivido lungo la schiena . Guerre …le ho soltanto viste in televisione o al cinema e francamente non avrei la forza di poter reggere ad una che ci riguardi .
Quando è esploso il covid a Milano ( a memoria intorno al 20 febbraio 2020) mi ricordo che casualmente ero entrato di sabato all’ Esselunga e avevo guardato sbigottito la gente con due tre carrelli pieni di tutto e i bancali vuoti .
In caso di guerra penso di reggere una settimana…forse 😂😂
Detto questo auguriamoci che come nei favolosi anni 60 nulla accada .
Per Kamasi ti dirò le mie impressioni a pelle anche perché volutamente non ho voluto sentire una nota prima .
Come quando ero giovane vado sperando di essere stupito da …effetti speciali

bobrock ha detto...

Ho scritto in maniera sgrammaticata ma ho scritto di getto senza rileggere.
Long live r’nr

Armando Chiechi ha detto...

Grazie Bob e grazie a tutti. Confrontarsi tra noi è sempre piacevole ed è bello sapere di non essere soli a pensarla in un certo modo....quello che a mio modo di vedere dovrebbe essere la normalità ed in cui prepotenza , violenza e soprusi,egoismo ed avidità...sono quelle parole orribili, lontane dal tuo vocabolario e dalla tua porta di casa.

corrado ha detto...

Steve Wynn è stato ospite in diretta su Radio1. Ha suonato e presentato il libro.
Non male!

https://www.facebook.com/share/p/1BMzrYKPRv/

Unknown2 ha detto...

Livio. Ecco fatto. Il biondo prode prima vende allo scoperto a 10, poi fa crollare le borse e compra a 5 x coprirsi e non solo, poi fa risalire le borse e ri-vende a 10. Sperperati i beni di famiglia, doveroso rifarsi un po' di miliardini, no?
Una poltrona x due, ricordate?
E i piccoli risparmiatori prede del panic selling? Ma baciategli il culo, parassiti!
Complimenti vivissimi ai milioni di minchioni usa che l'hanno votato, nonchè alla ns premier che va là a baciargli... l'anello.
I controllori? I regolatori? Valà che qlc milioncino se lo sono fatti pure loro! Come orban e magari anche....
Sia ben chiaro: vi ho solo raccontato una favoletta di primavera.
Mai potrei dubitare di tanti illustri personaggi.

Armando Chiechi ha detto...

Meglio di così non potevi dirlo Livio...

Unknown2 ha detto...

Livio. Apprendo dal Buscadero che anche l'ultima NY Dolls ci ha lasciati. Corrado ne aveva parlato al momento, ma mica c'ero arrivato: l'età...
Sono stato, ai tempi, tifoso del punk NYorkese, contrapposto a quello inglese (e LosAngelino) e le Dolls ne furono l'espressione colorata e scanzonata.
Ammetto che fui spiazzato dalla versione crooner-Poindexter di David Johansen, ma il live ancora lo ascolto volentieri.
Tutte riunite nei Pascoli del Cielo, le Bambole. Chissà quante ne combineranno al povero sanPietro..
PS: Le chiusure di borse americane e dollaro di ieri testimoniano che il biondo si è già giocato irrimediabilmente quel prezioso, immateriale, irrecuperabile bene che è la credibilità.
E vedremo se i cinesi glielo baciano...
Calmi e tranquilli sì, ma se li fai incazzare, donald, te ne penti!

corrado ha detto...

Il concerto di Steve Wynn a Torino. Molto bello, e non lo direi se non fosse vero. Da non perdersi una intensa cover di Sunday Morning dei Velvet.
https://youtu.be/d6I987PUbHU?si=2iL4bzifCZ71bBw3

corrado ha detto...

E poi Neil Young che resiste e combatte, visto l'altro giorno a Los Angeles con Joan Baez e Maggie Rogers, davanti a una folla oceanica, a cantarle a Trump.
Spero che il suo esempio svegli un bel po' di suoi colleghi addormentati e le coscienze in generale, perché mi pare che da quando Trump è salito al potere l'opinione pubblica sia un po' anestetizzata

Unknown2 ha detto...

Livio. E' già sotto il 50%, il consenso di donald. Un po' tardi, però x svegliarsi, USA! Qs qua, in 4anni, sai quanti danni ci combina??

Confronto impietoso: il box 19cd dei GratefulD costa 200€ (e basta con la manfrina del .99cent! C'è ancora qc che ci casca???),
mentre il boss-box, 7cd è a 280("offerta speciale"!).
D'accordo: non sono paragonabili, uno è live, l'altro (scarti di) studio, ma da 11€ x cd a 40 ce ne corre..
Di certo io non comprerò nessuno dei2.

corrado ha detto...

Grazie a Mauro Zambellini per la sua bella testimonianza sulla serata di Steve Wynn e compagni ad Alessandria 👍

Unknown2 ha detto...

Livio. Scusate la lunghezza, ma questa devo proprio dirvela. "STAX-the sound of Memphis" beccata su sky arte. Favola moderna. Anni '60, Memphis-Tennessee. Cotone, razzismo, rigida segregazione. James "Jim" Stewart, bancario bianco, violinista country della domenica, con un colpo di testa cambia vita. Apre uno studio di registrazione, finanziato dalla sorella Estelle Axton che accende una seconda ipoteca sulla casa.
Il brand STAX (dalle 1e lettere dei 2cognomi) è suggestivo, ma le prime incisioni country sono fallimentari.
I locali a basso costo, in pieno quartiere nero, ospitano anche, per vivere, un negozietto di dischi, Satellite Records, frequentato dai residenti, accolti da Estelle con insolita(visti i tempi e i luoghi) gentilezza e disponibilità.
Un giorno si presentano, a Jim, Rufus Thomas e la figlia Carla proponendogli un demo. "Non è country!" esclama Jim, che viene però conquistato dalla musica, e da allora tutto cambia.
Il pezzo colpisce Jerry Wexler, Atlantic Rec, e porta ossigeno ("ben" 1.000$!). Per incontrarlo, Carla deve salire da lui tramite il montacarichi dell'hotel, visto che ristorante e reception sono interdetti ai neri.
Pian piano arrivano alla Stax Booker T. Jones & the MG's (la MG era una macchinetta sportiva inglese), Sam and Dave e il talento assoluto Otis Redding.
Ma prima, da una genialata di BookerT., pianista colto e preparato, nasce Green Onions, primo smash hit, in origine un lato B, titolo suggerito da Estelle.
Booker, con Al Jackson, batteria (neri) e Donald(non quello là, eh!!) "Duck" Dunn al basso e Steve Cropper, chitarra (bianchi) furono x quasi un decennio la potente house band Stax, supportata da ottimi fiatisti e coristi, sempre indifferentemente black or white. David Porter e Isaac Hayes saranno il nucleo produttivo-compositivo.
La Atlantic trascura i "campagnoli" e allora parte una promozione fai da te, con contatti coi dj neri delle radio locali. Uno di loro, Al Bell, verrà assunto come promoter fisso.
Hold on, i'm coming (Sam and Dave) è un altro hit planetario, insieme ai tanti capolavori di Otis, vero Elvis nero, voce spezzacuore ma anche grande autore, band leader e arrangiatore.
Il primo volo transatlantico dei campagnoli li porta a Londra, davanti a platee adoranti di bianchi in estasi (impensabile x tutti loro) e ne certifica la statura.
Il sound Stax, potente, grezzo, istintivo, vitalissimo, si contrappone a quello raffinato, elaborato, ma ugualmente valido, della major di NY Atlantic, costituendone valida alternativa....
Qui mi fermo, e vi ho raccontato solo il primo dei 4episodi di qs serie da vedere, se potete.
Una messe di preziosi video e audio d'epoca, musica meravigliosa, testimonianze dirette di Booker, Steve Cropper, Sam Moore, Carla Thomas fra gli altri, nonchè di un lucido, simpaticissimo vegliardo come Jim Stewart.
Sono le radici della ns musica: una delle tante e non la meno efficace.
Ricordo bene che, fine '60, inizio '70, perfino in prov. di Tn non c'era juke box che non proponesse Hold on, Green Onions e i successi di Otis Redding.
Buona Pasqua, fratelli

corrado ha detto...

Ho finalmente in mano la biografia di Steve Wynn, passatami da mio fratello.
Incomincerò subito a leggerla e terrò in conto alcune sue riserve.
Il libro lo ha trovato bello, ma facendo un po' la media fra una prima parte splendida (gli anni della sua infanzia e formazione) e una seconda parte (quella con i Dream Syndicate) che gli ha comunicato poco e dalla quale si aspettava molto di più.
Quasi nel solco dell'autobiografia di Springsteen nel tacere alcuni fatti importanti.
Noto, dalla lettura di alcune pagine, che il libro è scritto e tradotto molto bene e sicuramente si lascerà leggere piacevolmente

Armando Chiechi ha detto...

Ragazzi...sto ascoltando in anteprima l'ultimo album dei Counting Crows " Butter Miracle" da qualche giorno uscito. Ne ho letto di buone e cattive ma personalmente lo ritengo un buon album, sicuramente meno " californiano" rispetto al precedente ma un lavoro ben suonato e con qualche brano non trascurabile. Le chitarre graffiano di più e la partenza mi sembra più che buona. Certamente sono e al momento rimangono prime impressioni...

Luigi ha detto...

Per me disco dell 'anno con 7 mesi di anticipo

Unknown2 ha detto...

Livio. Manchester, kick off del Land of Hope & Dreams Tour. 2ore e 40' ininterrotti di rock . Scaletta molto buona, con My Love, Murder, Youngstown full band, Letter, Human Touch, Lonesome Day, Long Walk Home... tante novità. Chiusura in gloria con la dylaniana Chimes of Freedom.
E udite udite, plurimi, durissimi attacchi a trump, definito viavia "corrotto, incompetente, avido, autoritario, pericoloso, persecutore dei poveri e dei lavoratori, deportatore, sadico" e via così...
Certo, alcune di qs critiche da un miliardario come il Boss paiono un po' spaziali, ma ci vuole coraggio, concediamoglielo

bobrock ha detto...

Correggo il mio amico Livio 2 ore e trenta e non quaranta suonati con tre secondi tre tra un brano e l’altro . Fossero stati dieci minuti in più voleva dire altri due brani e nella logica di chi vive di setlist possono cambiare il concerto . 😂😂😉
Bellissima serata , e invito tutti ad andare a Manchester perché nella mia vita all’inseguimento dei nostri beniamini la Co op Arena è quella con l’acustica migliore . Provare x credere .

bobrock ha detto...

Armando i CC sono stati uno dei pochi concerti della mia vita in cui sono uscito prima 😂😂😂 quel cantato/parlato mi risultava insopportabile. Ma il pubblico era entusiasta così come le recensioni successive . Evidentemente ero io mal sintonizzato.😈

Armando Chiechi ha detto...

Condivisibili al 100% le critiche all' amministrazione Trump e all' attuale governo Americano, quasi in simultanea, espresse da De Niro a Cannes e da Springsteen a Manchester. Per reazione inevitabili le risposte e i soliti cliché della destra riguardo al fatto che ad esprimerle siano i miliardari... "con villoni ad Hollywood "ecc ecc. Sicuramente però ho trovato più mirate e a fuoco quelle di De Niro mentre Bruce ha toccato una certa retorica dilungandosi troppo e rischiando di risultare a tratti fuorviante ed equivoco riguardo alla politica USA in genere. Ad ogni modo e tornando alla musica e da quel poco visto in rete il suono della E.Street sembra molto buono mentre sulla voce del capo ho molti dubbi, per quanto una registrazione amatoriale non sarà mai fedele al 100%. Pare che Netflix abbia documentari in programma su di lui, Allman Brothers e Van Morrison.
In questi giorni ho ascoltato in anteprima l'ultimo dei Counting Crows,interessante anche quello di Suzanne Vega e i Fust di " Big Ugly" segnalati dal nostro Mauro sull' ultimo numero del Buscadero. Sul versante letture ho da poco finito , a mio parere bellissimo " Follie di Brooklyn" di Paul Auster e sto cominciando a leggere un classico come " Il giorno della Locusta" di Nathaneal West, libro rincorso inutilmente per anni nelle librerie ( sembrava uscito fuori catalogo)e finalmente trovato in un mercatino dell' usato a soli 3,00 euro una ventina di giorni fa.

bobrock ha detto...

Armando ieri ero a Manchester e la voce del santo patrono arrivava forte e chiara 😉

Armando Chiechi ha detto...

Grazie mille Bob...👍
PS : ci tenevo a dire che cmq certe impressioni sono " viziate" da riprese amatoriali. Essendoci stato sei più che titolato a riportarne l'esatta impressione😉💪

Unknown2 ha detto...

Livio. Sempre grazie Bob x la live experience. I 10minuti in + sono da imputare a setlist.fm, ma anch'io mi inchino alla tua versione.
Springsteen ha pubblicato sul suo sito ufficiale tutte le invettive anti trump. Fa sul serio.

Counting Crows gran bel disco. 40minuti come i vecchi vinili, suono pieno, tastiere\chitarre\(tromba) + la voce di AdamD(che può piacere o meno, ma nel contesto funziona alla grande). Classic rock del + genuino, appassionato e sincero.
Rock is dead? Long live Rock!

bobrock ha detto...

Livio avevo visto anche io che setlist aveva indicato dieci minuti in più ; non è la prima volta che noto delle differenze. Lo so che disquisire su dieci minuti sembra una stupidaggine . Ma se in quei dieci minuti decide di fare il Detroit medley ….cambia tutto

bobrock ha detto...

A questo punto ascolterò anch’io ultimo disco dei CC

Unknown2 ha detto...

Livio. Oppure in quei 10min in + potrebbe fare Working e Ramrod, e allora molto meglio così!!

Unknown2 ha detto...

Livio. Ieri sui ns media nazionali silenzio di t(r)omba sulle prese di posizione antitrump di De Niro e Springsteen, coma ache quasi ignorato il mandato di cattura europeo x il torturatore libico al masri, rimpatriato con volo di stato qlc settimana fa da visco, piantedosi e company.
Minuti di sproloqui invece x l'assegnazione a Napoli della coppa america di vela del 2027, mentre lì accanto la terra trema.
Poi i giornalisti proclamano ogni 3x2 che loro non sono condizionati dal potere...
Noooo, macchè!!

Unknown2 ha detto...

Livio. Ma Donald le ha sentite, eccome, le parole di Springsteen, e ha già risposto con la consueta protervia, perdipiù minacciandolo x quando tornerà in patria. Libertà di espressione? Democrazia? Roba da Sleepy Joe!!

Unknown2 ha detto...

Livio. In cotanto squallore, una nota di speranza: il parkeggio zona sansiro che avevamo fissato e pagato x il concerto poi annullato un anno fa, ci ha tenuta buona la vecchia prenotazione posto auto anche x il 30giugno'25 . Esempio + unico che raro di onestà e correttezza!

Armando Chiechi ha detto...

Una " civiltà" occidentale impazzita, non ultima la rimozione della bandiera Palestinese su di un balcone durante il giro d' Italia ( a 40 km da casa mia..). Non so a questo punto che differenza possa esserci tra i cosiddetti " cristiani occidentali" e gli integralisti Islamici. Non credo che questa gente abbia mai ascoltato o capito il significato della " With God on Our Side" di dylaniana memoria ...

corrado ha detto...

Trump ha fatto il miracolo!
Ha riavvicinato me e altre persone al Boss.
Oggi ho ascoltato di fila:
Land of Hope and Dreams nella bella versione in studio da Wrecking ball
Il meglio da The Rising
Tutto Darkness on the Edge of Town.
Mi sono commosso a ogni nota, arrabbiato, ho trovato motivi di speranze per il futuro.
Perché quella "prugna secca" di Trump sta diventando sempre più patetico e soprattutto imbarazzante nei suoi tentativi di riscrivere da solo Duecento anni di cultura americana e la storia del rock.
A questo punto Springsteen dovrebbe fare una cosa.
Una volta tornato dal tour europeo dovrebbe organizzare 50 concerti gratuiti, uno per ogni singolo Stato dell'Unione. Un'ora di set distillando il meglio della sua produzione, pochi proclami, lasciar parlare le canzoni, QUELLE canzoni, suonando con rabbia, ma anche divertimento e rischiando anche i fischi in quegli Stati molto filo trumpiani
Una cosa del genere potrebbe dare interessanti sviluppi...
Se qualcuno di voi lo sente, glielo faccia sapere!

Unknown2 ha detto...

Livio. Ebbe già grossi problemi coi poliziotti americani dopo American Skin(41 shots). Memoria lunga: ricorderete qnd venne beccato (poi prosciolto) x guida alcolica.
Non so se iersera, ancora a Manchester, abbia rinnovato le sue invettive, ma di certo i repubblicani\trumpiani ce l'hanno con lui e possono rivalersi sui familiari...
Coraggio Bruce, siamo con te, ma stai attento!

Unknown2 ha detto...

Livio. X la cronaca: sì, l'ha rifatto, e pare proprio lo rifarà ad ogni show. Applausi

Unknown2 ha detto...

Livio. Arriva la solidarietà dei Pearl Jam e dell'American Federation of Musicians

Armando Chiechi ha detto...

Letto pochi minuti fa che la chioma arancione di Washington ha intenzione di avviare un' indagine su quei musicisti ed artisti che a suo modo hanno osato metterlo in discussione. Si parte da Springsteen che ritiene essere stato " pagato" da Kamala Harris ma l' elenco si allungherebbe ad altri nomi. Ora se la cosa può da un lato far sorridere da l' altra mi lascia abbastanza preoccupato perché vedo che da questa parte della luna non è che si stia facendo poi tanto diversamente. Il mio augurio e' quello che la gente si possa destare da questo sonno della ragione e che i referendum prossimi possano chiamare all'appello più cittadini del solito. Se la Romania ha dato la sua risposta,spero che altrettanto lo si possa fare li dove la democrazia sembra qualcosa di certo ed assodato...e non in pericolo come realmente sembrerebbe.

Unknown2 ha detto...

Livio. "Indagato" anche Bono... E' diventato cittadino americano?
Fuori di testa.
E una rigorosa indagine sui sospetti di insider trading? Quella no, eh!?!

corrado ha detto...

Se serve a scuotere un po' di coscienze...
Non si deve aver paura di esporsi per una causa giusta.
Chi cerca di mettere a tacere le voci contrarie ha già perso in partenza, anche se temo che per risolvere l'anomalia americana si dovrà passare prima o poi attraverso una vera e propria guerra civile

Unknown2 ha detto...

Livio. E x chi nutrisse ancora dei dubbi, ecco un EP ufficiale con 4pezzi da Manchester1, comprese invettive antidonald. Stand ovation, Bruce

Unknown2 ha detto...

Livio. Anche Neil Young (poteva mancare?) e Robert Plant al fianco di Springsteen. La schiera si ingrossa

bobrock ha detto...

Sui referendum credo che dobbiamo essere consci che non si raggiungerà il quorum. I media li hanno volutamente ignorati e il passaparola non sarà sufficiente.
Anche in Italia assistiamo a situazioni un tempi impensabili . Basterebbe l’episodio della panettiera il 25 aprile oppure le persone identificate per aver esposto la bandiera della Palestina in alcune situazioni . Ma vi ricordo che a Milano un gruppo di persone ( a memoria poco più di dieci ) che si erano riunite di sera x commemorare Navalnyj erano state identificate dalla Digos .
Viviamo veramente un brutto periodo storico. Molto brutto .
La classe politica italiana è imbarazzante da una parte e ripugnante dall’altra .
Io ovviamente non ho votato per questo governo .

bobrock ha detto...

Per essere più leggeri dopo Manchester , ci sarà slowhand al Forum salvo poi il giorno dopo imbarcarmi per Londra per vedere ancora una volta L’iguana che negli ultimi anni mi ha regalato svariate serate stupende ( ultima volta a Mantova 2022).

Armando Chiechi ha detto...

Roberto non avevo dubbi sulle tue scelte politiche e qui ritengo di trovarmi tra amici che hanno una visione in comune con tutte le varianti possibili. Parlando di politica credo pure che ci sia una differenza fondamentale tra chi ha delle idee progressiste e chi invece si professa di destra. Ora non voglio generalizzare ma con gli anni ho sempre avuto la sensazione che alle destre sia sempre mancato un senso di autocritica e un sano umorismo, caratteristiche che hanno sempre invece contraddistinto la parte opposta. Ci si può scontrare, discutere fino allo sfinimento ma c'è sempre un sano confronto sia che si parli di politica o più semplicemente di rock'n'roll. Poi invece per ritornare a quella che è l' area più strettamente musicale facci sapere le tue impressioni sui vari concerti che hai visto e che andrai a vedere.

corrado ha detto...

Mah. Io ho sempre visto che le Sinistre non sanno cos'è l'autocritica (semmai ci sono divisioni su divisioni che indeboliscono) e soprattutto non hanno senso dell'umorismo.
Prescindendo dal fatto che qui abbiamo generalmente tutti le stesse idee

Unknown2 ha detto...

Livio. Devo dire che trovo Schlein di una pochezza disarmante, e concordo che le sinistre sono bravissime a farsi male da sole. Ma non disperiamo: anche le destre sanno fare harakiri. Qua in Trentino è scoppiato il bubbone del terzo mandato x il governatore leghista. A breve succosi sviluppi.
X fortuna la lega è al lumicino ovunque (come anche i 5stelle, peraltro). Si profila una polarizzazione, ma con la Elli non andiamo da nessuna parte...
Musica: i media italiani ignorano il "caso Springsteen", ma fra un mesetto dovranno pure occuparsene, nonostante i diktat dall'alto...
Intanto nel New Jersey(!) a una cover band del boss è stato rescisso il contratto xchè il gestore del locale (con cognome italiano alla Soprano) teme l'insurrezione della sua clientela reazionaria (a inizio serata suonano sempre l'inno USA. Ma ve l'immaginate un bar nostrano che mette su l'inno di Mameli???). L'esimio gestore si dichiara costretto al taglio xchè "quello là non sa tenere la bocca chiusa" e "continua a dire le sue stronzate". Tutto ciò nella homeland di Bruce....

Armando Chiechi ha detto...

Secondo me la forza delle destre è sempre quella che al momento del bisogno hanno saputo fare squadra, cosa che invece è mancata ad una sinistra mai unita e spesso litigiosa. Per tornare invece agli U.S.A. tempo fa e prima delle elezioni Report mandò in onda un'interessante servizio in cui era dimostrato quanto la mafia italoamericana minacciasse le comunità della East Coast affinché votassero Trump.

Unknown2 ha detto...

Livio. Ed eccomi prontamente smentito. L' "uniti si vince" di Schlein segna un bel punto alle comunali. Poi tenere insieme renzi\conte\calenda e pd non sarà cosa semplice, ma intanto brava Elly!

bobrock ha detto...

Positivi i risultati delle comunali; diciamo che sul territorio è più facile portare a casa risultati positivi. Mentre quando ci sono le nazionali cambia tutto , oltre al fatto che abbiamo toccato con mano che ci sono molti voti pilotati ( mi duole dire al sud e per la cronaca sono figlio di napoletani).
Buone notizie anche da Clapton visto ieri sera . Il ragazzo l’ho trovato in ottima forma fisica , sorridente e soprattutto con voglia di suonare . Questa volta l’apporto di Doyle Bramhall rispetto ad altri concerti visti è stato limitato . Il gruppo è il solito e suonano a memoria .
1.40 durata setlist con ripescaggi white room sunshine , e can’t find cantata da Nathan East. Gran Bella serata.
Adesso mi imbarco per Londra , dopo il santo patrono questa sera è il santo sciancato ( ormai zoppica vistosamente l’iguana) saluti a tutti .

Unknown2 ha detto...

Livio. Letto con piacere l'omaggio di Zambo a Chris Isaak, artista che mi ha sempre affascinato. Aura noir, sguardo dolente alla Chet Baker, naso rotto da ex pugile, ma soprattutto voce fascinosa a metà tra Elvis e Orbison.
Ballate struggenti, suoni anni '50, mai sopra le righe, dritto x la sua strada: un rocker d'altri tempi. Da non dimenticare

corrado ha detto...

Un po' di cose che mi hanno fatto piacere negli ultimi giorni.
Neil Young mette in rete la terza canzone dal nuovo album in uscita, dopo l'ottima "Big change" e l'inutile parodia di "This Land Is Tour Land".
"Talking tò the trees" è arrangiata e registrata con cura. Certo la voce di Young è ormai quella incerta di un uomo alle soglie degli 80 anni, ma il tutto funziona e mi piace. Fra pochi giorni partirà il tour europeo, Bob ovviamente ci sarà e ci dirà se dal vivo il nostro eroe regge e tiene la scena.
Paul Weller esce con un nuovo album di cover e le due che ho sentito sono di ottima fattura, dopo il disco "66", che alternava ottimi momenti ad altri decisamente mosci.
In Italia sembrano tutti presi dal "nuovo talento" Lucio Corsi e mi sono preso la briga di ascoltarlo attentamente.
Perché farsi male, direte voi, ma la cosa serve ad avere un'idea più precisa e aggiornata di come funziona il paese in cui bene o male viviamo.
Per farla breve, una pochezza e una impalpabilità disarmanti. Sembra che oggi per distinguersi dalla trap insulsa e dalle volgarità in libera uscita basti declamare un paio di pensierini e frasi tenere per essere considerati addirittura dei poeti,volte a vestirsi come il David Bowie di 59 anni fa

corrado ha detto...

Qualche errore del T9: "o a vestirsi come il David Bowie di 50 anni fa".
Comunque la conclusione è la stessa. Come direbbe Fantozzi: "Questo Lucio Corsi è una cagata pazzesca"!

bobrock ha detto...

Corrado il 21 ti daró un report su Neil young …non ho aspettative e nello specifico è una scusa per tornare a Copenhagen dopo 20 anni .
Prima però andrò a sentire Primal Scream anche se ultimo album è veramente brutto.
Su Lucio Corsi …😂😂😂 mi fido ciecamente di quello che dici e non mi ero posto minimamente l’idea di ascoltarlo 😂😂😂. Però apprezzo molto la tua curiosità ; io come ho detto spesso sono come il soldato giapponese nella giungla filippina …

corrado ha detto...

Primal Scream ascoltato solo una volta e mezzo, ma non mi era sembrato una cosa così terribile... C'era un brano con un inserto in Italiano a carattere resistente e barricadero, ma sinceramente se non ho avuto più voglia di riascoltarlo forse non era piaciuto neanche a me

Armando Chiechi ha detto...

Paul Weller : ultimamente ho ascoltato un brano tratto dal suo ultimo lavoro ( purtroppo non ricordo il titolo) e mi è sembrato un pezzo dal taglio soul come non ne ascoltavo da tanto. Non saprei cosa dirvi su Lucio Corsi tranne il fatto che mi sembra anacronistico sfruttare un look anni '70 e se vuole essere una provocazione basterebbe solo farlo con un buon testo e la giusta musica. Per il resto e riguardo le ultime ho ascoltato ben poca roba.Riguardo le letture invece ho ripreso Larry McMurty partendo da "Lonesome Dove" al quale farà seguito " Le strade di Laredo". In realtà ho cominciato lo scorso anno dal suo prequel " il Cammino del Morto" partendo dall'inizio della saga.

Unknown2 ha detto...

Livio. Allineato e coperto con voi su LucioC. Il guaio è che perfino il Busca gli dedica pagine, e che davvero di meglio in Italia oggi è arduo trovare.
Una segnalazione x il Live at the Greek Deluxe, ristampa ampliata dei mitici concerti dell'ottobre '99 in cui ai Black Crowes si unì, fatto + unico che raro, Jimmy Page.
I nuovi pezzi di NeilY non mi fanno impazzire, ma lui è uno dei ns eroi: credito illimitato, anche xchè nn è amico del biondo.
Armando; grande scelta la saga Lonesome Dove. Il secondo(di 4 tomi) è Luna Comanche, di recente pubblicazione, ma anch'io li ho letti fuori cronologia traendone comunque sommo godimento.

corrado ha detto...

Non ho letto gli ultimi due numeri, ma il Buscadero parla di Lucio Corsi???
Non ho parole.
È come quando il Mucchio ha cominciato a parlare di Ligabue e altri ciarlatani.
Scusate la chiarezza, ma per me ci sono delle linee rosse invalicabili

bobrock ha detto...

Linee rosse mi piace molto .
By the way …fuori tema tra un anno suonano i Metallica a Bologna ( si lo so non commentate …li ho visti in gioventù e non solo loro 😂😂)
Comunque il soggetto sono i prezzi : il super pit già esaurito costa 550 euro ( cinquecentocinquanta euro)
Il prato 140 , mediamente le tribune si muovono tra i due e i trecento euro .
Ma vi rendete conto di che cifre parliamo ? Venti anni fa per sentirli spendevi massimo 50 euro ( si lo so vi fanno cagare e vi capisco ) .
Il punto è che i biglietti più cari sono sold out . 550 euro il pit è esaurito .
Io quelle cifre potevo metterle in cantiere per gli Stones presupponendo the very last show . Ma vivaddio I Metallica
Si perde il senso del concerto …non ho parole . Tanto per essere chiari Neil young Copenhagen pit parliamo di 150 euro
Che reputo una cifra ragionevole. Nel senso che sotto una certa cifra tra i costi di chi organizza e chi arriva overseas ci può stare . Ma un cazzo di pit a 550 euro sold out ..tra un anno resto basito .
Aggiungo che ci sono pacchetti meet e greet a 2800 euro 💶….
Vabbè il mondo è impazzito
Il dubbio che mi assale di aver contribuito a tutto questo .

corrado ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
corrado ha detto...

Non disprezzate i Metallica, che sono un gruppo con le contro palle. A me non piacciono più di tanto, ma avevo apprezzato la loro pur criticata collaborazione con Lou Reed.
I prezzi dei concerti? Purtroppo vedo pochi live, ma quando mi accorgo della disparità fra prezzo , nome e contesto, mi fermo lì e non mi sveno, una forma di resistenza anche questa, ma non ho la dipendenza irriducibile di Bob!

Elimina

bobrock ha detto...

Non disprezzo tanto è vero ho replicato più volte ; ma mi rendo conto che in questo contesto un gruppo così potrebbe stonare ( già sento le reprimende di Livio 😂😂😂)
Comunque nel 1991 a Modena vi do un dato statistico ac/dc e Metallica 55.000 lire . Per la cronaca prima di loro ( ma arrivai tardi ) c’erano anche i Black Crowes
Ripeto 55.000 lire …e non era un impegno gravoso . Ma oggi la media di un concerto si sta avvicinando a soglie inimmaginabili…
Poi si è vero io sono drogato di musica dal vivo .

Unknown2 ha detto...

Livio. Nono, Metallica molto buoni. Non sono ai primi posti, x me, ma avercene!
Quanto ai prezzi dei live, possiamo fare un parallelo coi prezzi dei super\ultra\mega box deluxe: gli sciacalli stanno raschiando il barile dei "vecchi" appassionati. Sanno che è un target che non ha grossi problemi economici, e gli vendono a carissimo prezzo un bel frammento di gioventù.
Come ho già detto x Sp.steen (e me) qual è il prezzo giusto x un'emozione? Esattamente quello che gli diamo noi, comprando o meno la merce degli scalpers, legalizzati o no.

Armando Chiechi ha detto...

Ognuno ha i suoi gusti e ci sta. Non trovo nulla di male e di strano se a Bob piacciono più i Metallica come al sottoscritto può piacere più un Jimmy Buffett oppure Charlie Crockett o i The Delines che molti invece trovano noiosi. E bello avere dei gusti in comune ma altrettanto interessanti sono certe varianti a differenziarci. Altrettanto stimolante poi ...scoprire quanto certi dischi possano scomparire dai radar o contrariamente svelarsi e assumere tutt' altra valenza a distanza di anni. Mi è successo negli ultimi dieci anni con " Jazz " di Ry Cooder, disco che da ragazzo avevo quasi ignorato preferendoli di gran lunga i restanti della sua prima parte di carriera...fin quando un bel giorno riascoltandolo dopo quasi vent'anni mi ha donato inaspettate emozioni, considerando che adoro Cooder in tutto quello che ha prodotto, soundtracks incluse. Stessa cosa ad esempio con " Aja " degli Steely Dan messo da parte a favore di altri album degli stessi e poi "cresciuto" negli anni.

Zambo ha detto...

ASCOLTATO E RECENSITO PER IL BUSCADERO IN USCITA A LUGLIO TRACKS II
Sintesi: LA Sessions 1983 ***
Philadelphia Sessions ***1/2
Faithless ***
Somewhere north of Nashville ****
Inyo ***1/2
Twilght Hours **
Perfect World ***
Non posso dire altro, c'è l'embargo. Tempi duri

Zambo ha detto...

non diffondete

corrado ha detto...

Se non c'è Lucio Corsi compro e leggo 😅

Unknown2 ha detto...

Livio. Beh, temevo addirittura peggio. I pezzi finora usciti sono tutt'altro che esaltanti, tranne forse il penultimo.
Grazie x la primizia, sconcertato x la censura "a tempo". Sti discografici sono proprio pessimi

Luigi ha detto...

Guardando le valutazioni pare che in fondo al barile ci sia ancora qualcosa di buono.
Lo comprerò.

Franco ha detto...

Credo che Paolo da lassù non l'ha presa granchè bene.

Armando Chiechi ha detto...

Mi associo a quanto scrive Livio e dando un veloce e forse distratto ascolto salvo " Repo Man " per il suo mix country-westernswing ed " Adelita" perché non mi dispiace il suo sapore latino barricadero dalle influenze decisamente messicane. Rimane il fatto che un box a quel prezzo è davvero improponibile e temo che il CD " riassuntivo" non possa forse presentare il meglio. Sarebbe stato più giusto pubblicarli singolarmente per poter magari scegliere cosa ignorare e quale acquistare ma è chiaro che le logiche di mercato sono altre. Ad ogni modo sono curioso di leggere l' analisi del nostro Mauro.

Unknown2 ha detto...

Livio. E addio anche a Brian Wilson, mente e cuore dei Beach Boys. Vero genio musicale, il suo lavoro può tranquillamente stare all'altezza del songbook di Lennon-McCartney. Chiamatelo pure pop, se volete, ma di qualità irraggiungibile da chiunque altro.
Vita sfortunata e tormentata, la sua fragilità lo penalizzò costantemente. Riposi, finalmente in pace.

Armando Chiechi ha detto...

Concordo Livio . Wilson ha scritto dei brani magnifici. Su tutte " God Only Knows" per il sottoscritto al top in quel cosidetto Pop di classe...

bobrock ha detto...

La parola pop l’ho sempre guardata con sospetto . Per me era sinonimo di cattiva musica . Poi ascolti Brian Wilson e dici … cazzo questo è un genio .
Anni fa bei ricordi a Londra una doppietta . Prima lui alla Royal Festival hall e il giorno dopo Prince ( ma non fu all’altezza quella sera )
Comunque qui a Milano lo stadio è pieno . Tanta bella musica : Elodie, pinguini tattici, Modâ, e poi se fate i bravi Cremonini .
Io i 300 euro che Bruce chiede per un box che so per certo e scusate la presunzione sarà una boiata pazzesca li ho investiti in questo istante per due sere con David Byrne a febbraio 2026 😉

Armando Chiechi ha detto...

Fatto Bene Bob 👍
Riguardo il pop non credo sia l' unico del gruppo ad avere avuto da tempo immemore sospetti, ma sicuramente c'è pop e Pop e forse per questa ragione, quando anni fa mi convinsi ad acquistare " Pet Sound" mi si aprì un mondo che avevo colpevolmente e forse ignorato. Ora la memoria vacilla e sicuramente ci sarebbero diversi esempi ma per venire a tempi più recenti , penso alla felice collaborazione tra Elvis Costello e Burt Bacharach, che con modalità e stile diversi hanno saputo nobilitare un genere, che se costruito e pensato diversamente da come abitualmente viene venduto e " svenduto" sa regalare spesso belle emozioni. Chiaramente la morte di Wilson come di altri protagonisti da noi amati (vedi anche Sly Stone ) ci rattrista perché quel mondo idealizzato e sognato non potrà più tornare...ancora meno davanti ai signori della morte e della guerra.La speranza è l' ultima a morire e come disse più o meno anni fa Neil Young in On The Beach : " Il mondo gira, spero non scompaia via..."

corrado ha detto...

Recensione volante al nuovo disco di Neil Young:
5 canzoni ci regalano il Neil Young migliore, in gran forma, con belle canzoni e curate negli arrangiamenti.
Purtroppo le altre 5 canzoni ci portano il Neil Young peggiore, svogliato, con canzoni mediocri e poco curate
Neil Young è pazzo, lo sappiamo, poteva regalarci un grande disco, ma le 5 canzoni valgono la pena.
Bob, speriamo che al concerto esegua le nuove migliori più una bella scelta di classici, sarebbe una gran bella serata

bobrock ha detto...

Sul Busca la recensione di Young l’ho letta frettolosamente ma mi sembrava non ne parlasse un gran bene . Mi fido di te Corrado , 5 pezzi su dieci validi a 80 anni mi sembra tanta roba. Sabato prossimo parto , domenica il concerto . Vi saprò dire. Non guardo setlist preventive , da poco tempo ( finalmente) mi sono liberato dell’ossessione dei brani suonati e non . Pertanto suoni quello che vuole basta che ne abbia voglia .
Tornando al santo patrono viste le stellette e fatta una media matematica mi chiedo se le canzoni che verranno pubblicate sul singolo cd possano essere la sintesi migliore di questa pubblicazione monstre. 7 cd di inediti è veramente tanto tanto materiale .
Quello che continuo a trovare sconcertante è il prezzo. Caru’ 270 , Amazon 317.
Premesso che BS si è liberato del catalogo e non sa nulla dei prezzi applicati, ma la casa discografica con quale logica applica questi prezzi ? Quante copie hanno preventivato ?
Pensavo veramente di venderne milioni di copie ? Non capisco davvero .
La cifra che ritengo congrua non dovrebbe superare i 120 euro .

Unknown2 ha detto...

Livio. Neil Young: immagino Corrado si riferisca ai 5 brani elettroacustici (3, 4, 7, 9, 10), vagamente country, con armonica e steel guitar. Anche x me sono i migliori. Fra loro il capolavoro First Fire of Winter, anche se la melodia forse l'abbiamo già sentita.
Gli altri sono sgangherate cavalcate elettriche, piuttosto prescindibili. Non il disco peggiore del canadese pazzo, comunque. Mezz'oretta di sano rock.
Van Morrison: x ora il mio disco dell'anno. Davvero buono: band superlativa, pezzi validi (ma senza assolute eccellenze), e la voce del Nostro che, come quella di Mick Jagger, gli 80anni sembrano addirittura aver migliorato. Più di 1ora di dolcezze.
Bob: sul Busca parlano di un concerto a metà luglio ad Hyde Park, con Van, Neil e (vabbè) Cat Stevens. Ne sai qualcosa?
Io comunque adesso, per ascoltare anche un po' d' Italia, quasiquasi metto su Buon Compleanno Elvis, ultimo disco buono(1995) di un non disprezzabile cantautore italiano.. (:
Buona Estate, wild boys, netanyahu permettendo...

corrado ha detto...

Ligabue?
Linea rossa invalicabile... Almeno per me

bobrock ha detto...

Livio confermo 11 luglio Hyde Park Neil Young , Cat Stevens, Van Morrison
Io però il 12 luglio sono a Madrid per gli Ac/Dc che da bambino ho nel cuore. Li vidi nel 1980 a Zurigo quando in Italia li ascoltavano ben in pochi .
Tieni anche conto che Van Morrison suonerà alle 17 in piena luce per un oretta scarsa ..di fronte a 50/60 mila persone
Non è la migliore situazione per ascoltarlo . Ultima volta che lo ho ascoltato a Londra un anno e mezzo fa in un teatro che è l’unica dimensione possibile per ascoltarlo . Prima o poi ( prima che poi vorrei andare in Irlanda ad ascoltarlo ). Su Cat Stevens mi astengo dal commentare e in scaletta avrei messo lui alle 5….

Unknown2 ha detto...

Livio. Corrado: stavo scherzando, in un'ottica rock "ortodossa" hai certamente ragione. Ma i miei 70anni mi portano inevitabilmente a ricordare con affetto (anche) i vitalissimi Sanremo anni '60, il primo rock nostrano e i cantautori anni '70. X gli 80: Litfiba, Timoria, e poi Gaetano, Vasco(fino al 1990), Locasciulli, Kuzminac, Carella... e anche i primi dischi del Liga, sì. Se accendevi la radio, è qs che sentivi, e qc, inevitabilmente, ti restava dentro. Come sempre, parlo x me.
Bob: lucida disamina sui megaraduni dove domina la confusione: condivido. Van Morrison lo vidi su uno striminzito palchetto a Bologna(festa de l'Unità) tanti anni fa: ottimo. Dopo di lui si esibì Dylan, ma i due manco si salutarono.
Gli ACDC sono anche x me un must, non si scappa, anche se la voce non è + quella, e Angus scolaretto ormai fa un po' ridere. Ma la potenza primigenia del ns rock sta anche lì!

bobrock ha detto...

Angus Young fisicamente sembra più vecchio dell’età anagrafica ( 70), però sul palco riesce ancora ad essere credibile.
Sui musicisti italiani io ho sempre fatto ostracismo . Salvo qualche fuoriclasse ( de Andre’ Paolo Conte e Battiato su tutti per il quale stravedevo ). Poi anche Bennato che dopo il boom di peter pan si montò la testa e si perse x strada , Ivano Fossati che però faceva troppo il poeta dolente ma sopratutto Pino Daniele fino ai primi anni 90 un gigante . Mi ricordo un suo concerto in coppia con Pat Metheny indimenticabile.

Unknown2 ha detto...

Livio. Penso che anagraficamente potrei essere il padre di qc di voi... Naturalmente ne ho dimenticati un sacco, di italiani + o - validi. Oltre a qll da voi e da me già citati direi Gang, Area, Rocking Chairs... ma sarebbe un elenco infinito.
In generale cerco di mantenermi libero di ascoltare di tutto, salvo poi scegliere con attenzione cosa conservare. Così mi posso ancora sorprendere. Un solo esempio: grazie all'ottima serie rai "Vincenzo Malinconico" scopro "Felice di niente" della (x me) sconosciuta Makardia. Gran bel pezzo...

corrado ha detto...

Ciao Livio, sulle canzoni dell'ultimo Neil Young ci hai quasi preso, perché non mi convincono, seppure ben eseguite, Silver Eagle, che è Woody Guthrie e First Fire of the Winter, che è Helpless...
Mi piace invece Big Change, potente e catartica.
Poi ovviamente le altre che hai detto tu, in particolare le ultime due, che sono riuscite a sorprendermi per una certa loro originalità.
Sugli Italiani, bè, non sono ovviamente chiuso nei confronti della nostra musica e ho i miei preferiti.
Dal momento però che da noi il rock è spesso parodistico e i cantautori troppo "pelosi" e politicizzati, preferisco il pop e qualche vecchio come Conte, Gaber. Quando passavano in radio Ligabue o il modenese o la caricatura italiana di Tom Waits, cambiavo immediatamente stazione! 😄

Unknown2 ha detto...

Livio. Corrado: quando ero ragazzino io non è che ci fossero molti canali radio. Dovevi sorbirti quel che trasmettevano... Ricordo ancora lo sgomento quando, durante Sanremo, fu annunciato il suicidio di Luigi Tenco.
Ti dico con orgoglio, però, che appena scoprii Per voi Giovani (ore 16.20, radio uno, conduttori Giaccio\Luzzatto Fegiz; poi x fortuna Carlo Massarini, Raffaele Cascone etc etc. 1oretta inframmezzata da notiziari, bollettini meteo e pubblicità varie) mi ci fiondai e non ne persi una! Pensa che mi registravo le canzoni con un mangiacassette: Hendrix, Creedence, J.Cocker, Cream, JethroT.. Ogni nuova uscita era un botto!
Allo stesso modo registrai, al cinema, il meglio di Woodstock: qualità audio pessima, ma adrenalina a 1000!
Al liceo mi guardavano con sospetto xchè più che di Massimo Ranieri preferivo parlare di Neil Young...
Altri tempi. Si andava in biblioteca x ascoltare i vinili di Zeppelin e Traffic, e nei negozi di dischi ti portavi in cabina-prova un pacco di dischi, finchè non ti cacciavano in malo modo. L'unica fonte di info era Ciao 2001(!!!), un settimanale + di gossip che di musica. Ero un rockettaro\carbonaro di provincia, con pochissimi soldi da spendere e una passione infinita. Concerti live: neanche a parlarne! Una volta indossai una t-shirt di Jimi. Mio padre, buonanima, mi chiese chi fosse e qnd gli dissi che era morto di overdose mi impose di toglierla immediatamente: non la rividi mai +!
Fu così che una parte del mio cuore la dedicai anche agli italiani, al beat, i "complessi", i cantautori... Forse anche x non essere completamente tagliato fuori. E ora che posso scegliere, e fregarmene di tutti, quel periodo magico lo voglio ricordare riascoltando ogni tanto Rokes, New Dada, Nomadi(quelli di Daolio!!), Corvi e Ribelli e...

corrado ha detto...

Bell'amarcord, Livio!
Io non sono più giovanissimo, quindi riesco ad arrivare a fine anni 70 inizio anni 80, quando usavo tecniche carbonare simili alle tue o riutilizzavo materiali di mia sorella maggiore.
La svolta per me era stata Stereo Notte, che registravo durante gli spazi dei miei conduttori preferiti.
Lasciavo andare il nastro per i primi 45 minuti e facevo in tempo a inserire eventualmente gli altri 45 minuti prima di addormentarmi con la radio accesa a basso volume.
Il giorno dopo riascoltavo il risultato con un grande senso di stupore.
La maggior parte era musica che ritrovavo sul Mucchio o sul Buscadero e completavo cosi il mio apprendistato.
Anni dopo arrivarono Stereodrome e Planet Rock, più recentemente Suoni e ultrasuoni e Moby Dick. Oggi il nulla.
Sto digitalizzando alcune di quelle cassette

Armando Chiechi ha detto...
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bobrock ha detto...

Livio ma anche tu che dici a tuo padre come è morto Hendrix 😂 anziché dirgli grazie a quest’uomo ho visto la luce 😂😂

corrado ha detto...

Effettivamente, vista così sembrerebbe che l'importanza di Jimmy Hendrix sia stata quella di morire per droga invece che essere stato un grande e innovativo musicista! 😂

Armando Chiechi ha detto...

Ho letto i vostri bei ricordi e da un punto di vista anagrafico credo di essere più vicino a Corrado essendo del 1964. Per fortuna abbiamo vissuto e siamo cresciuti con i supporti giusti quali vinili , cassette e CD, per non parlare di quelle riviste musicali che hanno fornito tanto alla nostra formazione di appassionati sennò non staremmo qui a parlarne. Personalmente sono uno tra quelli che ritiene sia giusto che ogni generazione abbia i propri riferimenti culturali ed i propri miti. Certo nulla di comparabile alle passate stagioni ma la colpa non è certo dei ragazzi e non tutti credo siano uguali. Non ho figli ma quando mia nipote brama per un giradischi o mi dice che vorrebbe prendere lezioni di chitarra mi trasmette speranza ed emozioni. Per tornare a Corrado e a quanto riferisce riguardo certi programmi radio mi riconosco al 100%. Ricordo a memoria programmi su musica ed accostamenti poetici oppure estratti live mandati in onda di notte , speciali dedicati ai Talking Heads e Tom Waits, traduzione dei testi di Randy Newman ecc...
Non tutto è andato perso e comunque il sito ADMIR tanto ha contribuito a rinnovarne vibrazioni e un ritrovato entusiasmo anche da parte dei suoi conduttori incluso il nostro Mauro, Denti o Donata Ricci, altre firme dell' amato Buscadero...

Unknown2 ha detto...

Livio. Erroraccio mio: la sigla di PVG era naturalmente Moby Dick, non black dog.... ):