mercoledì 12 novembre 2025

DRIVE BY TRUCKERS The Definitive Decoration Day



I Drive by Truckers arrivarono a Decoration Day dopo il clamore suscitato da The Southern Rock Opera celebrato come album dell’anno e dopo un estenuante tour che li vide perdere il chitarrista Rob Malone sostituito da Jason Isbell, pedina per almeno sei anni fino al 2007 fondamentale nell’economia del gruppo sia per il sound che per il songwriting. L’apprezzamento che i DBT si erano guadagnati da media e pubblico contrastava in quel momento con le vicissitudini umane vissute sia da Patterson Hood che da Mike Cooley, entrambi chitarristi e cantanti, in crisi con i rispettivi matrimoni, e ancora fresco era il dolore perdita di due cari amici, il bassista John Caloon, con Hood negli Adam’s House Cat, toltosi la vita nel 1999 e Chris Quillen perito in un incidente stradale nel 1996. Il malessere veniva gestito suonando e bevendo, non si può dire che i DBT in quei giorni fossero al massimo della forma ma sia Hood e Cooley avevano chiare un paio di cose: primo, essere in una rock n’roll band era l’unica possibilità per non finire tossici o nel più miserevole anonimato, secondo, sebbene in The Southern Rock Opera avessero cantato l’epopea di una band come i Lynyrd Skynyrd, non volevano assolutamente essere etichettati come gruppo southern rock. Con Brad Morgan dietro i tamburi e Earl Hicks al basso (se ne sarebbe l’anno dopo), i DBT iniziarono a concepire Decoration Day tra la fine di maggio e l’inizio di giugno del 2002 per poi pubblicarlo solo a metà dell’anno seguente, una volta completate le registrazioni dal vivo in studio al Chase Park Transduction Studios di Athens in Georgia, affidando la produzione a David Barbe e la copertina in stile gotico sudista al loro disegnatore personale, Wes Creed, a tutti gli effetti il sesto DBT. Considerato da molti come il più riuscito lavoro della band, almeno per quanto riguarda il periodo pioneristico, è indubbio che Decoration Day con quel suono tra garage, indie e roots abbia influenzato un ampio scenario di americana tanto da essere citato come importante influenza da Wednesday, MJ Lenderman, Waxahatchee. Patterson Hood lo ha sempre definito un album dalle liriche dark visto i temi trattati: divorzi, morte, droghe, incesti e faide famigliari, ma non per questo a detta degli autori  è stato divertente realizzarlo. Lo si percepisce dalle canzoni che contiene, molte diventate un must nei loro concerti, è il caso di Sink Hole scritta da Hood sulla perdita della  fattoria di famiglia nella zona rurale dell’Alabama dove trascorse la gioventù, di Do It Yourself  e When The Pin Hits The Shell entrambe sul suicidio dell’amico John Cahoon, di Marry Me cantata da Cooley e dedicata all’altro scomparso Chris Quillen, della caustica e rabbiosa Hell No, I Ain’t I Happy. Ma ci sono anche Outfit  e la stupenda Decoration Day dal finale psichedelico, entrambe scritte da Isbell, nella prima descrive i consigli del padre che gli suggerì di divertirsi ma di evitare le droghe per via endovenosa. Nella dondolante e ariosa My Sweet Annette  Isbell fa valere la sua tecnica chitarristica sopraffina usando la chitarra di Peter Buck dei REM, John Neff suona la pedal steel in The Deeper In e Outfit,  Shonna Tucker futura compagna di Isbell suona il basso nella delicata Sounds Better In A Song e il leggendario tastierista dei Muscle Shoals Spooner Oldham lascia il segno in When The Pin Hits The Shell. Quindici brani uno più bello dell’altro racchiudono l’essenza musicale dei DBT tra chitarre lancinanti, pause acustiche, emozionanti ballate, ruvido roots-rock,  visioni di un Sud lontano dagli stereotipi, frizioni e acidità psycho, il cantato sofferto e soul di Hood e quello più rockista di Cooley. Prima di essere pubblicato la Lost Highway, la casa discografica a cui erano legati i DBT, cercò di convincerli a ridurre il numero di canzoni dell’album minacciando di non pubblicarlo.  Decoration Day fu pubblicato come era stato concepito dal gruppo, il 17 giugno 2003 per la New West, la quale cura la nuova definitiva edizione  rimixata da Greg Calbi e arricchita da Live at Flicker Bar, Athens GA, June 2002 . Un anno prima dell’uscita di Decoration Day  la band fu protagonista di’ un rauco, arruffato ed empatico set acustico in un piccolo locale di Athens poco distante dal loro club preferito, 40 Watt Club. Presentarono la quasi totalità dei brani ancora inediti con un calore ed una sinergia tangibile ancora oggi, come fosse una festa tra amici, quegli heathens battezzati dalla canzone con lo stesso titolo e divenuto termine  di gergo comune nella loro cerchia tanto da rischiare di diventare l’originario titolo di Decoration Day. L’atmosfera è quella di una serata irripetibile tra appalusi, urlacci e scambi di battute, la distanza tra musicisti e pubblico è praticamente azzerata e tutti concorrono ad una palpabile gioia collettiva. Per nulla tedioso ma ugualmente graffiante anche senza corrente elettrica, il solo basso di Earl Hicks è plugged mentre Brad Morgan lavora con metà del suo kit di batteria, Hood e compagni presentano per la prima volta il materiale di Decoration Day  ricevendo una rumorosa e alcolica approvazione dagli heathens del Flicker Bar. Data per inesistente fino a qualche tempo fa, tale registrazione è adesso la ciliegina sulla torta che corona uno degli album più importanti nella carriera dei Drive By Truckers.

MAURO ZAMBELLINI   

 

17 commenti:

Armando Chiechi ha detto...

Senza farlo apposta l'ho riascoltato proprio qualche giorno fa e come tu giustamente ricordi i DBT sono grandi proprio per non essere un cliché del Southern Rock e di saper essere tante cose contemporaneamente. Le copertine poi un valore aggiunto proprio come usavano i Little Feat e più " recentemente" il grande Steve Earle.

Fabio 68 ha detto...

Fuori tema. Apprendo oggi della scomparsa di Todd Snider. Quel suo debutto nell'ormai lontano 1994 con Songs from the Daily Planet mi aveva letteralmente fatto sobbalzare. So long Todd

Unknown2 ha detto...

Livio. Mi associo, pure io ho il cd di ToddS, che fruì giustamente, all'epoca, di recensioni molto positive. Un altro frammento della ns storia che se ne va. Ma la sua musica resta!

Armando Chiechi ha detto...

Avete ragione amici...Todd ci ha lasciato davvero belle cose. Seppur non prolifico e mantenendo un basso profilo, lo si ricorda sempre con immenso piacere. Il suo debutto è un album che non ho mai smesso di ascoltare e durante i lontani anni '90 è stato una presenza costante nei miei ascolti.

bobrock ha detto...

Leggendo i ve commenti vengo a conoscenza del decesso di TS
devo dire che lo avevo rimosso dalle mie memorie pur avendo ( come molti suppongo ) comprato il suo album di esordio e probabilmente anche altro.
Dico probabilmente perché nel corso della vita essendo un consumatore seriale e avendo problemi di spazio ho periodicamente eliminato artisti che non seguivo più . Ce ne sono stati tanti si potrebbe fare un bel elenco . In prima battuta penso a Phil Cody o an Andy White . Will.T Massey, gente che sembrava dovesse esplodere e poi è sparita nell’iperspazio.
In compenso con mia assoluta sorpresa ADMR di Chiari annuncia 12 giugno Del Fuegos che non sapevo minimamente che facessero ancora qualcosa .
Nel dubbio mi sono prenotato , li vidi una mezz’ora a Milano non meno di 35 anni fa in una improbabile serata in cui c’era anche Chris Isaak .
Comunque ho già 12 concerti in cantiere per il prossimo anno , aspettando l’ultimo tour degli stones ( sto accantonando tenuto conto che i prezzi non saranno amichevoli )
Buone notizie da Uk vorrebbero introdurre una legge che proibisce di vendere i prezzi dei biglietti ad un costo superiore a quello di vendita . Sarebbe opportuno, oltre ad eliminare il prezzo dinamico ( che è dinamico solo per chi incassa )

Unknown2 ha detto...

Livio. Ah si Bob, tante meteore che ascoltiamo sempre con piacere, ma quasi scomparse dai radar. Ricordate "Stories of adventure" di Lee Fardon? E Greg Kihn, Paul Roland, Steve Forbert, Peter Case, John Campbell, Chris Darrow, Karen Dalton... e chissà quanti altri, di solito cantautori ispirati ma che x arcani motivi non sono riusciti a sfondare.
Ma restano nel ns cuore, grazie a generose recensioni d'epoca dal Mucchio\Buscadero che ne favorirono l'acquisto: soldi sempre ben spesi!

Armando Chiechi ha detto...

Vero ragazzi...questi ed altri beautiful losers ci hanno regalato album fantastici. Ricordo anche io con piacere John Campbell , Lee Fardon , la grande Karen Dalton e perché no Chris Whitley, ma l' elenco è davvero lungo.

bobrock ha detto...

Lee Fardon ma sopratutto Chris Whitley che talenti buttati via . Sopratutto il secondo . Ero convinto che avrebbe fatto il botto . Così come gli Hothouse Flowers altro gruppo che si è sciolto come la neve al sole . Oppure i Living Colour che pensavo diventassero qualcosa di grande e …ancora oggi suonano in piccole venue .
Aveva ragione Bon Scott “ it’s a long way to the top if you want to r’n r”

Unknown2 ha detto...

Livio. E gli Energy Orchard del compianto Bap Kennedy: "Shinola", 1993, è un album strepitoso che riascolto regolarmente. Potenza irish alla stato puro.
Ma chi si ricorda di Dirk Hamilton, che vidi live con mio fratello in una piccola ma gremita sala della biblioteca di Trento?

Armando Chiechi ha detto...

Certo Livio...mi viene in mente anche Tav Falco che è ritornato sulle scene ultimamente o il Franco-Belga Little Bob e per ogni genere ci sono sempre una moltitudine di " piccoli eroi" dimenticati e sempre da riscoprire se non da conoscere completamente.

bobrock ha detto...

Ristampa di Black and Blue : soltanto perché non lo avevo in cd e ho speso 19 euro. Comprato per la curiosità di sentire le jam …..tutte sfumate , nulla che abbia un inizio e una fine . Gli altri due brani uno bruttino l’altro (shame shame shame ) unica cosa valida .
Chi lo ha già eviti di spendere soldi inutilmente.

Armando Chiechi ha detto...

Grazie del consiglio Bob . " Black and Blue" lo presi in CD al tempo perché invece non lo possedevo in vinile. Sinceramente è un disco che mi è sempre piaciuto e pur non essendo un capolavoro tra quelli pubblicati dagli Stones post Mick Taylor mi ha sempre affascinato per il suo mood Caraibico. Ad ogni modo tra novità e ristampe varie l' anno mi pare sia stato abbastanza ricco. In questi giorni sto ascoltando molto l' ultimo di Mavis Staple. Anche il cinema ci sta riservando buoni film. Peccato solo che " Eddington" con Joaquin Phoenix dalle mie parti in sala sia durato solo 4 giorni ma per contro ho goduto di un bellissimo " Frankenstein" di Guillermo Del Toro, anche disponibile su Netflix, che consiglio vivamente per un modo del tutto nuovo nel riproporre la storia che tutti conosciamo.

PS : Seppur preso in ritardo ultimamente mi sto godendo " Ohio" di Stephen Markley e a chi l' ha letto chiedo se ha notato che un personaggio del libro si chiama Dan Eaton esattamente come uno dei protagonisti di " Youngstown", area geografica del testo di Springsteen quanto delle vicende legate ai protagonisti del testo in questione !?

Unknown2 ha detto...

Livio. Di Black and Blue ho sempre amato molto ... il titolo: un nerazzurro brillante! (:

bobrock ha detto...

Livio vincete facile questa sera 😂😂😂😉😉😉

Unknown2 ha detto...

Livio. Eeeeeh, dura la vita del tifoso black and blue..... ):

Unknown2 ha detto...

Livio. Piace qui segnalare l'eccellente, fluviale resoconto, a firma A.Romagnoli (sul sito del Buscadero), del concerto di Halloween '25 tenuto da Bob Dylan a Parigi.
Passione infinita, competenza totale, conoscenza profonda dei testi, ci guidano all'apprezzamento dell'84enne Mr. Zimmerman che io, almeno x gli ultimi lavori, pensavo in fatal declino.
Lascio a chi è interessato gustarsi l'articolone.
Vorrei solo sottolineare come, in un tempo in cui troppi tuttologi si ergono a ineffabili, severi censori, il ns Busca continua a privilegiare preparazione, esperienza, competenza e passione.
Le stesse qualità che guidano il ns Prof, padrone di casa.
Grande Buscadero, e ben vengano i 3€ di aumento, specie se accompagnati da un corposo aumento di pagg e da tale eccelsa qualità.
Rock on

Armando Chiechi ha detto...

Leggerò quanto segnala Livio. Considerando il costo e l' aumento della nostra rivista mi sono deciso ad abbonarmi, cosa che rendero' fattibile nelle prossime ore. Ammesso anche qualche ritardo, come capitò tanti anni fa quando decisi di abbonarmi al Mucchio Selvaggio ( fine '80/primi '90..) è sempre un vantaggio, ancora più stavolta sapendo che vi sarà un' anteprima scaricabile on line.