lunedì 25 ottobre 2021

THE ROLLING STONES TATTOO YOU 40th ANNIVERSARY EDITION

Con Tattoo You , i Rolling Stones diedero prova, in tempi non sospetti, di essere i primi della classe anche con gli avanzi. Nel 1981 pubblicarono uno dei migliori album della loro discografia ricorrendo essenzialmente a degli scarti. Ad un anno dalla pubblicazione del pallido Emotional Rescue , si trovarono nella condizione di partire in tour senza avere un disco da presentare, come invece era loro abitudine. Ci pensò Keith Richards e gli fece sponda Ron Wood a spingere il fidato ingegnere del suono Chris Kimsey a rovistare negli archivi, estraendo dalle session dei precedenti dischi del materiale inedito per mettere insieme un nuovo album. Keef  fu estremamente chiaro al proposito:  la musica ha bisogno di invecchiare come il buon vino”. Per tre mesi Kimsey “scartabellò” i nastri risalenti al periodo 1972-1979 e convinto di aver trovato i pezzi giusti li sottopose a Mick e Keith i quali entusiasti, nell’autunno del 1980, si rintanarono in un “cavernoso magazzino” alla periferia di Parigi con il loro studio mobile creando quello che sarebbe divenuto Tattoo You.  Misero a posto le canzoni rifinendole, sovra incidendole, aggiungendo  nuovi tocchi e parti vocali, e affidarono il mix finale a Bob Clearmountain e Gary Lyons. Quando, nell’agosto del 1981, il disco uscì fu un immediato successo e negli Stati Uniti rimase al primo posto nella classifica delle vendite per nove settimane consecutive. Mi ricordo che in quell’agosto attraversavo da Est a Ovest in auto con un amico gli States e Start Me Up, la canzone che apre all’album, divenuta negli anni un must dei loro show, veniva sparata in radio a ripetizione, con una media di tre/quattro volte all’ora anche in stati dove normalmente trasmettono  solo musica country. Il disco si guadagnò anche un Grammy per la miglior copertina, disegnata da Peter Corristor in collaborazione col fotografo Hubert Kretschmar e l’illustratore Christian Piper. Per chi scrive Tattoo You  rimane ancora oggi uno dei più riusciti lavori della loro lunga discografia, il più grande disco di scarti della storia, oggi rimpolpato nell’ edizione del quarantennale di altrettante out-takes così da suffragare l’idea che in origine avrebbe potuto benissimo essere un doppio album.


Il Tattoo You originale si apre con Start Me Up e si chiude con Waiting For A Friend, una delle più romantiche ballate delle Pietre, al tempo amplificata da un video ambientato al Village di New York, sull’amicizia maschile. Sono le coordinate qualitative del disco ma il resto non è da meno. Gli avanzi di Black and Blue  si chiamano Slave, groove irresistibile per un brano che in concerto avrebbe fatto sfracelli se fosse stato usato, in cui Billy Preston si giostra con le tastiere e il sassofono del colosso Sonny Rollins mette la ciliegina sulla torta, e poi Worried About You una ballata soul cantata in falsetto da Mick con un inciso di chitarra da capogiro di Wayne Perkins, quando ancora Ron Wood non era della partita. Dalle session agli studi Pathé Marconi di Parigi relative a Emotional Rescue  arrivano Heaven, eterea ballad ancora in falsetto originariamente concepita da Jagger con la chitarra, e la rabbiosa e punk Neighbours  con l’infuocato sax di Sonny Rollins. Il titolo fa riferimento ai  problemi che aveva Richards con i vicini della propria abitazione newyorchese. Delle medesime session è anche No Use In Crying  altra ballata dalle sfumature soul che esemplifica il mood melodico di quell’album. Little T&A è un rock n’roll cantato da Keith Richards fisso nelle scalette di quel tour,  nacque ai tempi di Some Girls,  l’ album del 1978 che regala anche Black Limousine , blues con perfetta simbiosi di slide (Wood) e armonica (Jagger), concepito nel 1973 e finito quattro anni dopo grazie a Ronnie, il quale affermò di essersi ispirato a Hop Wilson. Dalle session in Giamaica del remoto Goats Head Soup  Kimsey pescò Tops  nel cui mix furono lasciati il piano di Nicky Hopkins e la chitarra e la voce di Mick Taylor, e la straordinaria Waiting For A Friend dimostrazione che in quella zuppa di caprone le ballate andavano forte, basti pensare alla toccante Winter.



Se questo è il Tattoo You che si conosceva,  sotto il titolo di Lost & Found: Rarities sono disponibili oggi altre nove out-takes, recentemente completate con voce e chitarra. I nuovi scarti riguardano una versione micidiale di Shame, Shame, Shame registrata per la prima volta nel 1963 da uno dei loro bluesman più amati, Jimmy Reed, la rivisitazione del brano soul del 1973 di Dobie Gray Drift Away, ed interpretata dalla band per It’s Only Rock n’Roll ma poi omessa dall’album, e due tracce scelte per promuovere l’edizione del quarantennale. Living In The Heart of Love, accompagnato da un video in bianco e nero girato tra le strade e i locali di Parigi con tanto di amore saffico, è la quintessenza del rock degli Stones nella sua definizione più sguaiata e danzante mentre Troubles A’ Comin’ è più lenta e bluesy, cadenzata sul ritmo di Tumbling Dice. Scritta da Eugene Record per il gruppo femminile delle Chi-Lites faceva parte del pacchetto di Emotional Rescue. Le chicche non finiscono qui, Come To The Ball  gode della chitarra di Mick Taylor ed il piano di Nicky Hopkins ed è lo specchio di quella sporcizia rock n’roll che albergava in Goats Head Soup, anch’essa risalente al 1972 è Fast Talking, Slow Walking ma in questo caso l’atmosfera è quella della ballata sofferta grazie ad una intensa prova vocale di Jagger. Nella adrenalinica  Fiji Jim, registrata a Parigi durante Some Girls, Ian Stewart siede al pianoforte ma sono la slide e l’armonica a portarla su un versante blues, cosa che succede pure in It’s A Lie dove chi soffia nell’armonica è Sugar Blue. Il groove a ritmo reggae di Start Me Up svela l'evoluzione della canzone, prima che Richards spingesse per un approccio più rock facendo l’immensa fortuna di quel brano. Poche volte un CD di scarti si è amalgamato così bene all'album originario, in virtù del fatto che i due dischi sono essenzialmente costituiti da out-takes.



La super edizione deluxe del quarantennale offre anche un set di 26 tracce riguardanti il concerto a Wembley del giugno 1982, Still Life: Wembley Stadium  registrato durante il Tattoo You Tour.

 

MAURO ZAMBELLINI       OTTOBRE 2021


 

39 commenti:

corrado ha detto...

Gran disco e io manco lo sapevo che fosse un disco di scarti. Quando è uscito avevo 14 anni, ascoltavo senza sapere granché e andava bene così. Il disco suonava fresco e ti veniva voglia di ascoltarlo a ripetizione. Io lo avevo per così dire preso in prestito da una mia compagna di liceo, qualche tempo dopo la sua uscita e sono riuscito a tenerlo imboscato a casa per lungo tempo, finché la proprietaria non è tornata alla carica per riaverlo... Alle volte va bene, alle volte va male: la mia copia di Alive She Cried dei Doors, uscito proprio in quegli anni, è rimasto nelle mani di un'altra ragazza e non l'ho più riavuto indietro. Dischi e ragazze...

Unknown2 ha detto...

Livio.Io all'uscita sottovalutai colpevolmente Tattoo You: mi stavo laureando, paventavo la naja, e poi loro stessi, col disco precedente (e i successivi, prima di Steel W.) e coi loro scazzi nel gruppo, non incoraggiavano l'accostamento. Probabile che il colpo di grazia me lo dettero le notizie che si trattava di una specie di patchwork fatto di outtakes del decennio precedente... Fatto sta che lo ignorai.
Motivo in + per fiondarmici ora, che ha un ricco corredo di pezzi aggiuntivi e un bel concerto dell'82. Soprattutto se Zambellini, somma autorità in materia, ci dice di annoverarlo fra i lavori migliori delle Pietre.
Io forse avrei chiesto allo chef un po' di blues in più e magari due pizzichi di funk in meno, ma eravamo agli albori della reaganomics, e loro semplicemente stavano ai tempi. In questo sono sempre stati bravissimi: adeguarsi senza assolutamente snaturarsi. E' il segreto del loro successo, che dura senza incertezze da sei decadi. Solo Dylan può dire altrettanto. Gustoso Jagger, che quando pubblicarono, su Stripped, la loro (stupenda) versione di Like a Rolling Stone, celiando ma non troppo disse che il titolo Bob l'aveva rubato a loro...
Al capitolo ragazze e dischi io vorrei aggiungere quello 'girls and books'. Ancora rimpiango le mie copie di Christine (Stephen King) e Il Signore degli Anelli (ma l'ho ricomprato: non poteva mancarmi). Francamente non posso dire di rimpiangere altrettanto le destinatarie dei 'prestiti permanenti'. Invece Il Gioco Delle Perle di Vetro (H. Hesse) probabilmente l'ho dato apposta a qualcuna di cui volevo liberarmi..

Unknown2 ha detto...

Livio. Una curiosità. Al termine del video di Living in the Heart of Love compare la scritta Charlie is my Darling.. bye Charles

armando ha detto...

Non mi ricordavo fosse questo, un album fatto di scarti e ben ha fatto il nostro Mauro a rinfrescarci la memoria o forse a sopperire a quelle che probabilmente all'epoca,non furono informazioni sufficientemente dettagliate e date su certa carta stampata !?! Fatto sta che alla sua uscita, questo fu un disco che amai, nonostante gli Stones non fossero più quelli di Sticky Fingers o Exile. Il nuovo corso ad ogni modo mi piacque e ho sempre amato questo disco al pari di "Black and Blue", "Some Girls" e più di " It's Only a Rock'n'Roll". "Emotional Rescue" lo ascoltai da un amico ma non lo presi e quando Start Me Up inaugurò il vinile appena comprato ebbi la sensazione che gli Stones fossero tornati a casa. Ora tocca leggere queste note e tenerle bene a mente,considerando che forse e più di prima,il mercato delle ristampe è un modo alternativo e parallelo a quello che abitualmente seguiamo e inerente alle nuove uscite.
PS : Mi dispiace per Corrado e la sua copia di " Alive She Cried",che ancora custodisco gelosamente e che guarda un pò mi ricorda quei tempi in cui proprio i rimanenti Doors, furono tra i primi (credo con gli eredi Hendrix)ad aprire gli archivi e ad avviare un fiorente mercato per le case discografiche,anche se all'epoca,nessuno di noi, pensava di arrivare o immaginarsi ad una certa età !?? All'epoca era tutto un eterno presente....

Armando

Luigi ha detto...

Se è fatto di avanzi, Tattoo you è come le lasagne.
Il giorno dopo,riscaldate,sono migliori.

corrado ha detto...

Io rimango stupito di come questo disco suoni benissimo anche oggi. Guardate che io ormai ascolto sempre più raramente i vecchi classici, che sono bellissimi, ma in cui vedo esattamente l'epoca in cui furono realizzati e basta, mentre con Tattoo You vedo un disco che potrebbe fotografare sia gli anni '80 che quelli attuali. Non so perché, ma mi suona così, è una specie di miracolo.
Sarà l'eterno presente che capire non sai e l'ultima volta non arriva mai, per richiamare Armando e citare Giovanni Lindo Ferretti...

Unknown ha detto...

C'è solo un problema...mi tocca di ricomprarlo !!! Sigh sigh!!!

bobrock ha detto...

Avevo 17 anni quando é uscito questo disco, nel 81 non era ancora diventato un grande fan degli Stones lo sono diventato un po’ alla volta anche perché ho sempre avuto una esigenza ed una urgenza di toccare con mano dal vivo la grandezza di molti artisti.
Tattoo you é il canto del cigno degli Stones . Un disco bellissimo ….. si lo so la frase é alquanto banale ma non me ne vengono di migliori.
Anche io mi accodo a quanti non sapevano che fosse un disco di outtakes ma a 17 anni l’urgenza era ascoltare più che leggere.
È tenuto conto dei numerosi bootlegs di outtakes che girano se si decidessero a pubblicare un box ufficiale gliene saremmo grati .
Aggiungo che questa ristampa è veramente meritevole di acquisto , i brani nel secondo cd sono decisamente notevoli ed un paio molto più che notevoli .
Attendo quindi nuove pubblicazioni …. C’è sempre spazio per loro in casa mia …..
Ps: una nota di colore , la notizia dei Maneskin supporter a Las Vegas mi ha stupito negativamente ( e voglio essere educato)…..mi chiedo che santi abbiano in paradiso… raramente ho visto un gruppo così pompato . Quando ho visto la loro foto in prima pagina su Repubblica ho capito che era ora di cambiare giornale.
Fatemi capire ma sono io che sono enormemente prevenuto o cosa ?

corrado ha detto...

Bob, è questione di manager, non di bravura. Gli Stones manco sanno chi sono i Maneskin. La sera del concerto arriveranno al momento in cui dovranno arrivare e probabilmente non ascolteranno neanche una nota del gruppo spalla.
Mi preoccupano di più le parole di Little Steven in proposito.
Tutto ci conduce a una sola plausibile interpretazione: il rock non è morto, è morto per alcuni nostri eroi, che invece di fare duetti con musicisti e gruppi di un certo tipo rincorrono il mainstream per fare più soldi o per ringiovanire la loro audience ma in modo posticcio, perché per loro il rock è soprattutto intrattenimento (e qui aveva ragione Bottazzi su Springsteen). Io non voglio male a Bruce, a Iggy o agli Stones, ma in questo momento al top dei miei ascolti ci sono vecchi gruppi come Monkeywrench (Mudhoney, Sonics e affini) o i Cheap Wine, gente che non scende a compromessi. Magari non navigano nell'oro, ma si divertono e fanno divertire noi. Lasciamo i Manikini al loro mondo, non siamo noi vecchi e fuori dalle cose, ma loro nati vecchi per un pubblico che si accontenta di brividini da casalinghe inquiete e finti rivoluzionari da salotto. Un saluto!

Unknown2 ha detto...

Livio. La mia copia, in cd, di Tattoo risale agli anni '90. Arrivai fuori tempo max, dunque, sul loro disco degli anni da bere, e rifacendomi a Bob, andrei oltre, definendo il secondo disco (i bonus) di qs deluxe ed. forse quasi meglio dell'originale. Lapidatemi pure, accetto volentieri, ma qui ci esprimiamo in libertà, e anche x stimolare reazioni, a volte, no?.
Concordo con Corrado nel fare i complimenti al manager dei maneskin(minuscolo!). Gran colpo di teatro, l'apertura x gli Stones, e, temo, anche grande investimento. Mi risulta che spesso qs aperture prestigiose hanno un prezzo salato. Chi ha investito a rischio, vorrà un rapido e profittevole rientro. Auguro ai ns 'eroi' di non essersi messi da soli un cappio al collo...
Meglio forse il percorso dei miei conterranei Bastard Sons of Dioniso che, esaurito il 1\4 d'ora di sbornia mediatica successivo alla vittoria dell'ennesimo talent, sono tornati al loro indie rock a dimensione locale, e ai rispettivi lavori.

bobrock ha detto...

Complimenti per i commenti è sempre un piacere leggervi .
Aggiungo poi che ho altrettanto apprezzato la citazione di Armando ripresa da Corrado .
Non so praticamente nulla di loro anche se recentemente avevo letto una retrospettiva sui Cccp su Rumore ma mi piace questo gioco di specchi di citazioni e di chi le coglie al volo.

Armando Chiechi ha detto...

Mi associo al pensiero di Bob, esprimendo il piacere di leggervi e condividere in questo spazio un sano discutere con quelli che reputo amici speciali. Dei Maneskin non so nulla, a parte quello che leggo in rete ed onestamente provo sentimenti contrastanti. In parte vorrei essere orgoglioso di una band italiana sul mercato internazionale, dall' altra invece,mi basta guardare le loro pose finte e trite a suggerirmi di un colossale bluff. Non riesco nemmeno a capire le lodi dei vari Little Steven e Iggy Pop ma è chiaro come giustamente dite, che il business ci ha messo lo zampino. Il duetto improbabile di Bruce con i Killers non l' ho mai ascoltato ma mi è piaciuto quello con Mellencamp e ancora più l' intervento dello stesso con Patti nel nuovo album di Dion, uno di quei dischi che al di là del facile richiamo ai duetti, rimane un sano divertirsi e suonare con passione.E' chiaro e ancor di più forse, che agli Stones dei Maneskin non può fregare di meno, ma anche quello è business e quindi non credo a loro sia importato più di tanto dell' opening act ? Onestamente non mi faccio più un cruccio su tante questioni legate alla musica. Prendo quel che mi ispira, leggendo i suggerimenti di Zambo e del Buscadero, a prescindere dal fatto che possano essere ristampe o nuove uscite, fin quando il portafoglio me lo permette e le finanze pure...ma poi apro la cassetta postale e trovo la solita parata di bollette, comunicazioni in rete di pagamenti, scadenze varie e chiusure di fine anno e ripenso ad altri tempi...dannazione !!!

Armando

Marco ha detto...

Sono d'accordo sulla bontà assoluta del secondo CD di inediti, tanto da lanciare una provocazione: se invece di includerlo nella deluxe edition di Tattoo You lo avessero proposto come album nuovo (magari escludendo la prima versione di Start Me Up ed aggiungendo Living In A Ghost Town), in pochissimi si sarebbero accorti di trovarsi di fronte ad outtakes rimaneggiate...
Riguardo ai Maneskin, pare che siano entrati nelle grazie di Manuel Agnelli, che in un certo senso lavora per loro in maniera "sotterranea" sfruttando il fatto di avere, non si sa come, le conoscenze giuste. Per esempio sembra sia molto amico di Steve Wynn, ed i due, usando Josh Homme come intermediario, siano arrivati ad Iggy Pop (dato che Homme ha collaborato di recente sia con Wynn che con l'Iguana).

bobrock ha detto...

Bhe oltre la provocazione sono più che d’accordo .
Potevano recuperare anche un paio di brani usati per il best del 50mo doom and gloom & one more shot e il gioco era fatto .
Disco nuovo di zecca e osanna da parte della critica oltre che nostra .
Ma poi ? Non sarebbe meglio rovistare in solaio e recuperare pezzi di ricambio in buono stato anziché lambiccarsi ( e non avere la voglia ne il tempo ) di scrivere pezzi nuovi ???

Luigi ha detto...

Get humble degli handsome jack per me disco dell'anno senza se e senza ma.
Dategli una opportunità, non ve ne pentirete

Unknown2 ha detto...

Livio. Grazie Luigi. Appena possibile me lo ascolto

Unknown2 ha detto...

Livio. Da domani disponibile su amazon il libro di M. Zambellini sugli Allman Bros. Spero lo rendano fruibile anche in formato e-book!

Unknown2 ha detto...

Livio. Un saluto a tutti. Mi perdonerete, ma qc sul "Legendary No Nukes" devo pur dirlo.
A parte pochi pezzi da Phoenix '78 in Thrill Hill Vault, di qualità paragonabile a Legendary, e il concerto "normale", 3ore, di Houston '78, sempre dal box di Darkness (audio e video leggermente inferiori a Phoenix e Legendary, ma comunque ottimo, e da avere), pare non esistano altre testimonianze filmate del periodo live '78\'79, apice (secondo me) assoluto x Bruce e Band.
Springsteen stava varcando la fatidica soglia dei 30, e la cosa non lo rendeva felice, vedansi il pessimo trattamento riservato ad Annie Leibovitz (sua ex, fotografa oggi di livello mondiale) e la torta di compleanno scagliata sul pubblico, "e mandatemi il conto della tintoria!".
Tutto stava cambiando, Bruce e gli E-Streeters (i sei: quelli veri) erano fermi da quasi 9mesi, impegnati in studio x The River, e qualche ruggine nella voce del Boss si avverte, nei primi pezzi, ma un cambiamento epocale stava avvenendo nella sua musica: non più le favolose mini-sinfonie soul tipo Thunder, Jungle, BTR, ma anche Badlands, Backstreets, Promised, etc etc. Dimenticati gli accenni al jazz (Candy's Room), e gli arrangiamenti complessi, The River stava x inaugurare l'era rock'n'pop, stadi adoranti, successo planetario, e la comparsa dei periodi di riflessione\depressione (Nebraska, etc).
Nel settembre '79 abbiamo forse l'ultimo Bruce wild & innocent, l'attitudine punk (pezzi velocizzati all'inverosimile, generosità quasi suicida nel 'darsi' on stage, rabbia genuina, ben lungi, ancora, dal diventare 'maniera'), lui mingherlino (lontani gli steroidi '84-'85), quasi rachitico, ma vitalissimo, tutto nervi e sudore. E Miami Steve, incredibilmente, asciutto quanto lui, mentre un pasciuto Big Man mostra le sue qualità di buon sax r'n'b.
L'audio perfetto consente di apprezzare il pianismo cristallino di Roy Bittan, il lavoro alla ritmica di Steve, e la qualità non disprezzabile della seicorde del Boss, quando ancora gli assolo erano suoi (Prove It All Night). Garry e Max, come sempre un treno in corsa, e l'organo di Danny dona profumo e magia inconfondibili.
Erano gli headliners del No Nukes, e furono gli unici a fare sold out, nonostante il livello assoluto degli artisti in causa.
Riprese multicamera, anche da sotto il palco, troupe professionale di uno dei + noti documentaristi del tempo.
Un capitolo fondamentale nella storia della nostra musica: piaccia o meno (legittimo) ma è da conoscere.
Credo che x qs volta l'aggettivo 'legendary' sia stato usato a proposito.
Buon Black Friday di musica a tutti!

bobrock ha detto...

Caro Livio allora convieni che con il successo planetario di Born in the Usa è proporzionalmente diminuita la qualità artistica anno dopo anno .
Le folle oceaniche di fans adoranti sono inversamente proporzionali alla bellezza dei dischi .
Springsteen dalla metà degli anni 80 ha scritto diverse belle canzoni ma non ha più pubblicato un album indimenticabile.
Ndr: questo non mi impedirà di andare a Roma

Armando Chiechi ha detto...

Vero... " Legendary 1979..."mostra una E.Street Band ancora all'apice e alle prese con una forza creativa ed artistica che si sarebbe prolungata ancora fino al tour di " The River", eppure qui dentro sembra di percepire tutta la rabbia espressa dal tour di " Darkness..". C'è la rabbia urbana di un rock ai confini con il gesto punk,gli echi del vecchio r'n'b di quelle radio a transistor evocate nel vecchio " Born To Run", il romanticismo di una " Thunder Road" con quel break twangy a pochi istanti dalla chiusura, per non parlare di quella " Stay" ancora più soul di quella di Brother Jackson e ancora guardare Tom Petty che fa il suo ingresso con quella sigaretta tra le labbra alla Ron Wood ( qui mi sono commosso...). E ancora una " Detroit Medley" da antologia e quelle " Quarter to the Three" e " Rave On" a chiudere che avrei visto bene mandate a palla nei festini di Bluto di Animali House. Altri tempi e i nostri giorni più belli, fosse uscito nel 1979 non avremmo fatto mutui dal nostro rivenditore per bootlegs al limite dell'inascoltabile.Amarcord....

Armando

corrado ha detto...

Tutti a Roma il 22 maggio! Per me sarà la prima volta e ci porterò mia figlia. Dopo di che avrò assolto il mio debito e gli augurerò buona vecchiaia, possibilmente con ancora qualche bella canzone qua e la. E ora partirà la caccia al biglietto

Armando Chiechi ha detto...

Onestamente sono molto indeciso. Da una parte ci vorrei essere, dall'altra temo di sentire e vedere qualcosa che potrebbe intristirmi per quanto poi non credo si possa arrivare a tanto.Che l'età non sia più quella di un tempo è palese ma non credo possa rischiare di rendere un addio,triste tale da compromettere la performance. Insomma da una parte mi chiama il " dovere" e la chiusura di un cerchio, dall' altra una voce mi sussurra : " conserva tutti quei bei ricordi,quando ne hai voglia riascoltati qualche bel disco...ma ora vai avanti !!

Armando

bobrock ha detto...

Armando é l’ultima chiamata poi cala il sipario ; potresti pentirtene . Abbandona i cattivi pensieri e abbandonati all’ultimo walzer.
Per farvi sorridere ho già prenotato l’albergo a 500 metri dal Circo Massimo .

Armando Chiechi ha detto...

Grazie Bob, per l'incoraggiamento !!

Armando

corrado ha detto...

Bob, prima di maggio occorrerà sentirci: avrò il piacere di conoscerti / conoscervi di persona.
E vada per l'ultimo valzer

Unknown2 ha detto...

Livio. òla, amigos! Sì, Bob, x me il miglior Bruce è quello del Darkness Tour, possiedo una pila di boot dell'epoca, dagli ottimi Crystal Cat agli inascoltabili, puri oggetti di feticismo. "Quello" Springsteen è parte essenziale della mia storia, e me lo tengo caro.
Non x fare il menagramo, ma tra noi e il 22maggio ci sta la 4a ondata covid: vi prego, fate tutti anche il richiamo (3a dose) e incrociamo le dita.
Io sì, lo voglio assolutamente vedere, stavolta, avendo saltato le sue venues dopo il 2009. E' un affare di famiglia: saranno con me anche le figlie di mio fratello (prima volta anche x loro: ecco come si perpetua la passione, bravo Corrado!), che non c'è + dal 2010 e con cui andavo sempre ai concerti. Ho avuto un blocco decennale, ma grazie alle mie meravigliose ragazze stavolta timbrerò il ticket! E con noi altre persone care... Non so ancora se potrò essere a Roma o se opteremo x Ferrara, non dipende solo da me, capìtemi...
Resto indignato per la non concessione di SanSiro: in una recente interview Steven Van Zandt ha affermato che è la location preferita 'in tutto il mondo' x Bruce e Band! Magari ha un po' esagerato, ma insomma, dà l'idea, no? Che peccato! Mi sarebbe tanto piaciuto chiudere il cerchio (ma chissà...) dove ero partito, il 21.6.85 con il mio Fratellone Marco. Sarebbe stata di sicuro una scaletta unica, con tante one shot songs.
Se non potremo abbracciarci di persona resteremo comunque Forever Blood Brothers in Music, e vale anche x Armando e x tutti i partecipanti a qs blog unico.
Ma non poniamo limiti alla Provvidenza...

bobrock ha detto...

Assolutamente
Mail: bobrock900@mail.com

bobrock ha detto...

Terza dose io farei pure la quarta …
Io sono obbligato su Roma perché ho una concomitanza con Clapton .
Caro Livio
Che dire ….possiamo solo sperare non possiamo fare altro ..
Aspettare aspettare aspettare prima o poi in fondo al tunnel ci sarà un po’ di light of day

bobrock ha detto...

Anche a me sarebbe piaciuto chiudere a Milano ma si sono prenotati altri promoter con concerti di spessore …..e alto profilo

Zambo ha detto...

Ne Roma ne Ferrara, l'avevo scritto al tempo, ho iniziato a vederlo nel 1981 nel Tour di The river a Zurigo e dopo poco meno di 30 concerti visti, ho chiuso col The River Revisited Tour del 2016 a Milano e Zurigo. Preferisco ricordarmelo com'era, adesso mi fa tristezza così imborghesito. Impressione del tutto personale. Mi consolerò col Legendary No Nukes anche se non l'ho ancora comprato. C'è un pezzo nel nuovo disco di Dion molto carino dove lui e la moglie vociferano nella penombra. Ascoltatelo

bobrock ha detto...

Sono d’accordo con te zambellini ma io non ce la faccio ..penso sempre che ci sia un istante , un singolo momento per cui valga la pena esserci .
Nella seconda serata di Milano 2016 suono something in the night , Ecco quel singolo momento valeva la serata .

Armando Chiechi ha detto...

Belle parole e sentite Livio.Lo stesso fa per me riguardo quel blood brothers. Che si possa condividere o essere non proprio in sintonia su tutto,non ha importanza. Ad esempio,su Bruce capisco il punto di Mauro quanto quello di Bob.Sinceramente sono combattuto, perché da una parte,per quanto non lo ascolto più come una volta,sento pure quel ex ragazzo del Jersey come un caro vecchio amico a cui dare un'altra possibilità !?! Per quanto riguarda invece il brano con Patti sull'ultimo di Dion è veramente bello come dice Zambo così come tutto l'album senz'altro deve valere l'acquisto. Ad ogni modo superfluo dire che " The Legendary 1979 Concerts" è fantastico !! Ora non mi rimane altro che prenotare il libro degli Allman. Vi voglio un gran bene ragazzi e statemi bene tutti.

Armando

Unknown2 ha detto...

Livio. Max rispetto x la scelta del Prof e di Armando. Razionalmente hanno ragione loro. Preferiscono 'ricordarlo com'era'.
Confermo che sarò a Ferrara. Laura ed Elena, per motivi di lavoro, hanno optato x venerdì sera, e senza di loro x me avrebbe poco senso.
Quel 20maggio, a Trento, quasi casa mia, ci sarà il megaevento di vascorossi, che pure ho seguito, ai suoi tempi d'oro. Qua in zona è quasi delirio. Noi senza un attimo di esitazione abbiamo scelto Ferrara: tra le 2 senilità non possono esistere paragoni.
Bob: ci devi raccontare le tue sensazioni su tutti i grandi eventi rock cui partecipi. La tua opinione, insieme a quella del Prof, ci aiuta a scegliere bene chi merita la ns attenzione. Ti auguro, al Circo Massimo, di risentire Something i.t.n. Perchè no? Chissà..

bobrock ha detto...

Quando sarai a Ferrara io sono in trasferta a Bologna x Clapton …per questo punto su Roma .

bobrock ha detto...

Nyc serenade e meeting across the river le due canzoni che vorrei ascoltare ma ..mi sono messo l’animo in pace . Mi beccherò la trentesima Hungry Heart

Unknown2 ha detto...

Livio. Confesso che anch'io pagherei un supplemento x NYC Serenade, ma mi sa che mi beccherò l'ennesima odiosa Waiting on a sunny day... C'est la vie.
Buon Clapton, che mi è però notevolmente scaduto da quando si è messo a fare l'attivista novax: il rispetto x ogni opinione è il cardine del ns blog, ma una figura pubblica di livello mondiale come lui dovrebbe stare un po' + attento, non essendo un esperto in materia, poi, a quel che dice; il rischio è che qc lo ascolti e ci rimetta di suo. Ci sono vite umane, in gioco, accidenti!

bobrock ha detto...

Livio hai ragione clapton si è rincoglionito e non è il solo ; anche Van Morrison lo segue a ruota .
Il COVID ha fatto molto molto male , tracciato solchi profondi, ha tirato fuori paure ancestrali e la disinformazione dei social ha aggiunto il carico da novanta . Se poi aggiungi che una certa destra sta cavalcando l’onda no vax e infiltra persone all’interno di forum, nelle manifestazioni di piazza soltanto per destabilizzare e creare tensione capisci che la situazione è decisamente seria.
Ps: hai più possibilità tu di ascoltare NYCS a Ferrara, perché a Roma l’ha suonata le ultime due volte . ( sob)

Unknown2 ha detto...

Livio. Certo, purtroppo anche Van the Man si è accodato al carrozzone. Al peggio non c'è mai fine. X il resto io, medico, evito volutamente di inoltrarmi in discussioni sul vaccino: all'inizio lo facevo e mi capitava sempre di perdere la pazienza e trascendere. Non voglio + scendere al loro livello.
I grandi assenti in qs caso sono i politici: il vaccino dovrebbe essere reso obbligatorio x legge, come già accade x tante altre malattie, punto, senza se e senza ma. Si prendano le loro responsabilità. Visto che amano tanto il potere, lo usino. Ma temono di perdere qualche voto, ovviamente...
Detto ciò, ribadisco max rispetto x chi magari non la pensa come me. Ma di certo non cambio idea. Sabato terza dose, e via così.
Springsteen, sai, si affeziona a certe canzoni 'speciali' x determinate location. A Sansiro ho goduto di 'have you ever seen the rain' anche col sole, dopo il diluvio del 2003, e di 'twist and shout', apoteosi nell'85 .
Proprio xchè a Roma ha già fatto 2 volte NYCS, applauditissimo, chissà. Noi fan viviamo anche di qs piccole speranze, no?

Armando Chiechi ha detto...

Mi associo a quanto dite sul vaccino e lunedì vado per la terza dose. Condivido le riflessioni di Bob e Livio e trovo veramente triste che per quanti passi in avanti abbia fatto l'umanità altrettanti ne ha fatto indietro. Ancora più triste constatare il livello di ottusità e ignoranza nel nostro paese e di come giustamente dite,quanto la destra lo stia assecondando. Provo un senso di rabbia e di impotenza, che mai ho sentito come in questo periodo storico. Ok...e allora cerchiamo di risollevarci il morale con la musica e la bellezza. Oggi ho preso il libro del nostro caro Mauro sugli Allman Brothers. Mi sa che questo fine settimana mi faccio un giro in Georgia, mangiando una succosa pesca....!!
Buon weekend a tutti.

Armando