lunedì 22 novembre 2021

DION Stomping Ground


 Ci ha preso gusto Dion perché dopo l’applaudito  Blues  with Friends  replica con un'altra parata di grandi stelle. Di nuovo col produttore e polistrumentista Wayne Hood, che ha curato tutti gli arrangiamenti, e col partner Mike Aquilina con cui ha scritto la maggior parte delle canzoni, l’artista del Bronx rimette in pista diversi giocatori della prima partita, a cui se ne sono aggiunti altri per un mix di blues e rock n’roll dove la personalità dell’ospite, pur non dominando le melodie, regala un contributo significativo ai diversi brani, dividendosi con l’autore i meriti di una musica di classe e di cuore. A guardare ben Stomping Ground  è perfino meglio del precedente disco per una sfaccettatura maggiore dei vari brani, al di là della grande interazione strumentale, e per l’equilibrio tra personalità dei musicisti coinvolti e la magnifica voce di Dion, a ragione definito da Springsteen uno dei migliori cantanti di sempre, che a ottantuno anni canta come un trentenne. Questo è il secondo lavoro per la KTBA, acronimo che sta per Keeping The Blues Alive e non c’è di meglio che Dion e i suoi amici a “tenere vivo il blues”. Anche se dentro Stomping  Ground  c’è così tanto rock n’roll da rimettere in pista la New York dei primi anni ottanta, e non è un caso che l’autore sia fotografato in copertina all’uscita del metrò di Broad Street nella Lower Manhattan perché i riferimenti alla vita notturna della città abbondano, a cominciare da The Night is Young con l’asso della chitarra Joe Menza.

I brani guidati dalla chitarra, e che chitarre, dominano la prima parte dell’album, se Blues Comin’ On era il pezzo trainante di Blues with Friends con Joe Bonamassa, lo stesso è adesso protagonista del groove di Take It Back  mentre Eric Clapton tiene una lezione sullo strumento in You Wanna Rock n’roll dimostrando come un semplice brano possa avere un anima se il maestro, pur bravo, è umile e preferisce il basso profilo al colpo d’effetto. E su questa linea si muove anche il bravo e poco conosciuto  G.E Smith, pur avendo suonato con gente del calibro di Dylan, Bowie, Jagger, Buddy Guy, Roger Waters e Tracy Chapman, chitarrista il cui tocco è un marchio del sound newyorchese dell’epoca. Qui, la sua sobria finezza accompagna Dion in Hey Diddle Diddle, una delle perle dell’album, un rock urbano con una vena romantica irresistibile. Dopo di lui l’inconfondibile Mark Knopfler sottolinea senza possibilità di sbagliarsi la fluida e bluesata Dancing Girl mentre Peter Frampton si fa sentire nella melodica There Was A Time e Sonny Landreth si mantiene sottomesso in Cryin’ Shame, altro gioiello di Stomping Ground.  Tutti questi veterani della chitarra adottano un approccio molto ponderato e rilassato, senza mai sentirsi obbligati di mettersi in mostra e sfoggiare le proprie virtù strumentali, piuttosto assecondano il cantato di Dion, eccellente crooner metropolitano con il gusto innato del rock n’roll anche quando si tinge di blues e doo-wop.

La seconda parte del disco tende a ridurre l’attenzione sulle chitarre per aggiungere alcuni timbri musicali e temi lirici diversi. La linea di demarcazione è proprio la canzone che dà il titolo all’album con Billy Gibbons che si destreggia in mezzo ad una copiosa sezione fiati R&B. I duetti maschio/femmina si distinguono per varietà e le ottime armonie, Patti Scialfa e Bruce Springsteen vociferano nella penombra di Angel In The Alleyways, ballata di vago sapore western con colorazioni dark. Si sente più lei che lui ma il pezzo è bello, Marcia Ball e Johnny Vivino al contrario danzano allegri abbracciati a Dion nel rock n’roll tutto New Orleans di I Got My Eyes On You Baby e Ricky Lee Jones canta come era da tempo che non l’ascoltavo così smagliante, coadiuvata da Wayne Hood e Dion, una I’ve Been Working  da applausi. Oltre a ciò il trio Boz Scaggs, Joe e Mike Menza sono invitati nell’allegro stomping I’ve Got To Get To You , il pianista Steve Conn rende omaggio a Dr.John in That’s What The Doctor Said e la cover di Red House  viene impreziosita dalla slide di Keb’ Mo’ e da Dion calato nei panni di un bluesman del Sud.  

Molti dischi collaborativi cadono nella trappola commerciale di riportare un artista più anziano sotto i riflettori affiancandogli illustri invitati, non è questo il caso di Stomping Ground, primo perché Dion DiMucci con la sua storia passata e presente non ha bisogno di essere riportato sotto i riflettori, secondo perché questo è un album i cui vari punti di forza si rivelano ad ogni successivo ascolto grazie all’equilibrio raggiunto tra bellezza delle canzoni, limpidezza ed espressività della voce, raffinatezza negli arrangiamenti e varietà degli interventi. Un disco che non inventa nulla di nuovo ma che dice come il rock n’roll, il blues e la buona cucina hanno sostanzialmente solo bisogno di ingredienti giusti e dosaggi accurati.

 

MAURO   ZAMBELLINI     NOVEMBRE 2021

 

61 commenti:

corrado ha detto...

Avevo ascoltato un paio di brani, tra i quali il duetto Springsteen e signora e devo dire che mi erano piaciuti molto. A questo punto ascolterò tutto l'album e se l'impressione iniziale sarà confermata, lo acquisterò

Armando Chiechi ha detto...

Il primo mi era piaciuto abbastanza. All'inizio sembrava non decollare ma quando avevo capito che era basato sulla sobrietà,l'ho assimilato meglio ed apprezzato di più. Dalla lista degli invitati, questo mi intriga ancor di più e non nascondo che la tentazione mi è venuta nel leggere le partecipazioni di Rickie Lee Jones, Marcia Ball, Boz Scaggs e Keb 'Mo. Non vedo l'ora di prenderlo.

Armando

Unknown2 ha detto...

Livio. Dion Di Mucci, chiare origini italiane. 82anni suonati, carriera spaventosa, avrebbe dovuto essere sull'aereo con Buddy, Ritchie e Big Bopper, il 2 febbraio 1959. E' quello (fra i tanti successi) di The Wanderer, rifatta un po' da tutti. Compare sulla cover di Sgt Pepper's dei Beatles. Prodotto dal mitico (e pazzo come un cavallo) Phil Spector, sopravvisse a una brutta dipendenza da eroina. Riscoperto dall'altrettanto mitico John Hammond, si diede al blues, poi divenne cristiano rinato e via così. Stimatissimo nell'ambiente musicale, plurinominato ai Grammy, introdotto alla R'n'R Hall of Fame nel 2002. Etc etc etc.
Una vita che è un romanzo, e non è che ora si riposi: pubblica un bel disco con una messe incredibile di ospiti.
Giù il cappello per un inossidabile, e grazie Mauro per l'input.
P.S. : a proposito di Allman. Ascoltatevi 'The Brothers', live MSG, NY, 10 marzo 2020. 5stelle, strepitoso, magnifico, meraviglioso. Un canto del cigno indimenticabile per un gruppo... indicibile, ecco.

bobrock ha detto...

Visti gli osanna di tutti l’ho ordinato oggi ; sono sempre scettico quando appaiono molti artisti .
In effetti le ammucchiate lasciano spesso a desiderare ma sono curioso del risultato finale

corrado ha detto...

Si, a volte ammucchiare un sacco di ospiti può nascondere la mancanza di idee e qualche altra debolezza del prodotto, ma mi sembra che bon sia questo il caso. Il primo ascolto è stato piacevole, compresa la partecipazione della coppia borghese venuta dal New Jersey

Armando Chiechi ha detto...

Credo sia uno dei pochi dischi di duetti felicemente riuscito e realizzato con passione e criterio. Parlo del primo ma credo che anche questo abbia le stesse qualità ! A dire il vero amo più Dion in veste Blue eyed soul/ doo woop ma il blues è un suo vecchio amore che non ha di certo tradito.

Armando

Unknown2 ha detto...

Livio. A me è piaciuto molto. Gli ospiti sono rispettosi del padrone di casa, non fanno le superstar, è lui che conduce le danze. Il disco ha un suo suono, una fisionomia ben delineata.
Un esempio: la voce di Springsteen si sente a malapena, ed è giusto così

Unknown2 ha detto...

Livio. Ragazzi, io mi sbilancio. Poi, se sbaglio, mi correggerete, come diceva Qualcuno, ma il nuovo Neil Young è proprio brutto. Azzardo: imbarazzante. Sgangherato, sfuocato, poco ispirato, irrisolto. Striminzito, 40 minutini. I pezzi sfumano in partenza ed in coda, sembrano senza inizio nè fine. Poi, che Molina non fosse un mostro l'abbiamo saputo sempre, ma qui + che minimale suona elementare, sempre lo stesso tamburino di cartone. Il cambio Sampedro-Lofgren non si avverte.
Certo Neil, col suo passato, può permettersi tutto e il contrario di, ma qua ho dovuto ringraziare che il disco fosse finito, ed andare di corsa a metter su, x riprenderrmi, il Rust Bucket.
Voi che ne pensate?

bobrock ha detto...

L’ho preso ma é ancora nel cellofan…. Lo ascolto per Natale . Poi ti saprò dire .
Temo che tu possa avere ragione perché anche il precedente non mi aveva particolarmente colpito.
In compenso Livio ho interrotto il digiuno che durava da 22 mesi e sono andato ad un concerto : jesus and the mary chain ovviamente a Milano . Recensioni entusiastiche mentre io sono rimasto un po’ perplesso dalla loro incomunicabilità.



Unknown2 ha detto...

Livio. In realtà spero di aver preso un granchio, di averlo ascoltato nella giornata sbagliata e che voi mi smentiate sonoramente (Neil, dico). Purtroppo difficilmente la prima impressione riesco poi a cambiarla.
I Jesus e MC mi entusiasmarono con Psychocandy ('85), meno con Automatic ('89), poi confesso di averli un po' persi. La tua impressione mi è preziosa, e avvalora in un certo senso anche il mio percorso.
Ma continua a parlarci dei 'tuoi' concerti: sei il ns Inviato Speciale Live! Thank you

Marco ha detto...

Neil Young l'ho ascoltato ieri sera, e la mia impressione è stata la stessa. Io lo considero uno dei più grandi di sempre (probabilmente nella Top Five), ma da tempo ha smesso di farmi vibrare nei dischi in studio: il suo ultimo grande album è stato Psychedelic Pill, che era quasi un capolavoro, ma poi via via sempre in calando con qualche prova discreta (The Monsanto Years e Storytone che a me era piaciuto) ed altre imbarazzanti (A Letter Home, Peace Trail, The Visitor). Barn è meglio di Colorado che oltre a non avere il suono non aveva neppure le canzoni, ma il problema è che la tecnica "buona la prima" poteva andare bene quando i nostri erano più giovani ed ispirati: Neil ed il Cavallo Pazzo non sono mai stati esempi di tecnica strumentale, ma tanto per cominciare una volta il Bisonte scriveva grandi canzoni ed ora non fa che riciclare sé stesso, ed anche il feeling mostruoso delle performance sembra essersi perso. E' rimasta solo una tecnica approssimativa e, purtroppo, anche una voce non più all'altezza.

Luigi ha detto...

Nel caso di Neil Young la scarsa qualità delle canzoni non viene salvata da una presunta urgenza espressiva.
Questa volta "buona la prima" non basta a salvare la baracca......

Armando Chiechi ha detto...

Amo Young ma da qualche anno a sta parte se devo comprare suoi lavori mi rivolgo a tutta la produzione inerente ai suoi archivi e a tutto quel materiale che nulla a che fare con le nuove uscite. " Barn" non l'ho comprato ma nemmeno " Colorado" per cui non mi va di esprimere giudizi. Ho goduto del doppio " Rust Bucket" e ancora mi sto sciroppando roba dai suoi Archivi. In studio invece, gli ultimi Crazy Horse che mi hanno emozionato sono quelli di " Psichedelic Pills" ma ad essere sincero direi pure " Sleep with Angels" per via del suono tradizionale quanto innovativo, per l'ispirazione e varietà.Sul versante acquisti e per quello che riguarda i nostri vecchietti, direi che ormai ci rivolgiamo più al passato ( Archives,bootleg series,ristampe,Legacy..) per cui quest'anno tra Petty,Stones,Young, Springsteen e Dylan ( che devo ancora prendere) non ci possiamo lamentare !?! Per il resto ho acquistato poca roba ma ho potuto comunque entusiasmarmi con i Black Keys,il Little Steven dal vivo e sul versante jazz il live postumo di Monk. Tra l'altro e a proposito di jazz volevo segnalarvi il cd in allegato a Musica Jazz del mese di Novembre dove la cantante partenopea Maria Pia De Vito rilegge in trio la Mitchell,David Crosby,Bob Dylan,Paul Simon ecc..in 10 tracce live davvero godibili. A proposito di magazines nei mesi scorsi Mojo ha pubblicato una bella retrospettiva blues ( Mississippi North Hill,Fat Possum style..) curata dai Black Keys e un'altra dedicata a Muscle Shoals con vari interpreti davvero stuzzicante. Sul versante libri e non lo dico per fargli pubblicità, mi ha entusiasmato il libro di Mauro sugli Allman, una chicca da rileggere e conservare gelosamente.
Auguri di Buone Feste Brothers !!

Armando

bobrock ha detto...

Armando come non essere d’accordo con te ; quest’anno abbiamo avuto una buona dose di ristampe decisamente interessanti.

bobrock ha detto...

Ma di Bruce e della vendita del catalogo cosa ne pensate . ??
Io malissimo . Come ho pensato male di tutti gli altri che lo hanno fatto .
Dylan, Tina Turner, Crosby jony Mitchel etc
? Ma a tutti questi mancava il pane 🍞?

Unknown ha detto...

Molta carne al fuoco in una sola giornata! Avrei da dire su Neil Young, Springsteen e ristampe, oltre che raccontatvi di una bellissima esperienza rock nella scuola dove lavoro, dividendo il mio tempo con la ricerca universitaria. Aspetto di avere il tempo di scriverne con calma. Un saluto

Unknown ha detto...

Perché non compare più il mio nome con la foto? Comunque sono Corrado!

Armando Chiechi ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Armando Chiechi ha detto...

Condivido le perplessità di Bob inerenti alle vendite dei cataloghi ma al tempo stesso sono confuso al riguardo e mi chiedo che altro modo c'è di salvaguardare la propria opera !? Una volta che non si è più in questo mondo, i diritti passano automaticamente ai tuoi eredi, se vi è un passaggio come abitualmente si fa come con qualsiasi testamento o semplicemente il tutto fa parte di una logica tipicamente americana che forse noi fatichiamo a comprendere...sinceramente sono abbastanza confuso ma mi piacerebbe saperne solo per una mia curiosità che nulla a che fare con i nomi coinvolti, ma solo per capire qualcosa in più al riguardo !?

Armando

Unknown2 ha detto...

Livio. Mi interessa sentire Corrado x scuola e rock. Il futuro è lì, lì è la speranza...
La cessione dei diritti sul songbook, già praticata da Dylan, Young, Simon etc, a cifre via via crescenti, x il poco che ne so pare trarre origine dal sempre meno remunerativo mercato dei supporti fisici, x monetizzare mentre sei ancora sulla cresta dell'onda, e forse anche dalla fatica di gestire cataloghi smisurati, col mercato che si beve ristampe, riedizioni, deluxe etc, ma esige qualità adamantina, nel suono e nella scelta del prodotto. Una major è forse + adatta x gestire qs business. Poi ci saranno anche preoccupazioni successorie, certo...
Non mi scandalizza che la musica di questi giganti venga ceduta x centinaia di milioni. X me, fruitore, non cambia nulla, anzi: posso attendermi ristampe e riesumazioni sempre + gustose, prodotti finalmente all'altezza anche x Springsteen (il No Nukes è obiettivamente stupendo). E poi, x la gioia che hanno dato alla mia vita, ebbene sì, quelle cifre le valgono, Dylan, Young, Sp.steen....
Certo, il rischio è che domani, sulla pubblicità di un lassativo, udiamo scorrere le note di this hard land... :-(
PS: sull'ultimo Buscadero, Zambellini recensisce da par suo il libro di e su gli anni d'oro di Richard Thompson. Il brano evidenziato recita: "nel '67, lunghi passaggi strumentali erano d'uso, nella performance delle band. La pratica iniziò dai Grateful, che erano sostanzialmente fuori di testa, mentre noi (Fairport) eravamo relativamente sobri" (parole e musica[x me] di Richard Thompson) :-)

Zambo ha detto...

Grazie Armando per la segnalazione del mio libro a cui tengo molto e ci ho lavorato duro. Non è stato facile, mi hanno aiutato i due lockdown e la musica degli Allman che trovo ancora oggi insuperabili in quel campo. Non hanno mai venduto le loro canzoni, quasi tutti sono morti prima. Mitologia del rock n'roll. Ti chiedo su quale numero di Mojo trovo quel pezzo che dici tu su Muscle Shoals e blues, musica che ad una certa età è quella che mi fa stare più bene. Non compro le riviste musicali a parte l'abbonamento alla francese Soul Bag. Devo ammettere, e non fucilatemi, che non ho comprato nemmeno No Nukes pur avendolo visto e sentito. Mi sono innamorato di Bruce con quel Bruce, nel 81 tour di The River, per cui so che quello era una centrale atomica, per stare in tema, ma non ho voluto comprare un cimelio, con canzoni che ormai, pur stonato, potrei cantare anche io tanto le conosco a memoria. Comunque al di là delle mie scelte, quello è Springsteen con la E-Steet Band. Già quando venne nel 85 a Milano senza Little Steven era già un altra cosa, molto meno rock n' roll. Riguardo alla vendita delle sue canzoni me l'aspettavo e non mi meraviglio, così fan tutti, o quasi, ed eroi a veder bene non sono mai stati se confrontati con un povero diavolo che gli hanno delocalizzato la fabbrica e non sa come fare i regali di Natale a suo figlio. Comunque ho preceduto Bruce e pochi giorni fa mi sono venduto il librone fotografico di Stefanko su di lui, edizione limitata per le edizioni di Harari. Ci ho ricavato 200 euro, ne avevo speso 300 ma l'ho visto e rivisto e adesso i faceva solo nostalgia. Premetto che non ho figli.

armando ha detto...

Grazie a te Mauro per i tuoi consigli preziosi e per il tuo costante lavoro. Tornando ai magazines cui dicevo su, a parte il Busca che compro ogni mese,i vari Uncut,Mojo o Musica Jazz in realtà ho smesso da tempo di comprarli assiduamente e li prendo solo quando c'è qualcosa che mi interessa. Ad ogni modo " The Hill Country Blues" cd allegato a Mojo Luglio 2021 contiene :
Junior Kimbrought : Meet Me In The City"
R.L. Burnside & Sound Machine : Going Away Baby
T-Model Ford : Cut You loose
Jesse Mae Hemphill : Go Back To Your Used To Be
Mississippi Fred McDowell : Write Me A few Lines
Jimmy Duck Holmes : Catfish Blues
Little Junior's Blue Flames : Love My Baby
Paul wine Jones : Rob & Steal
James Cotton : Cotton Crop Blues
Leo Bud Welch : Don't Let The Devil Ride
Jesse Mae Hemphill : My Daddy's Blues
Junior Kimbrough : Slow Lightin'
R,L Burnside : Miss Maybelle
The Black Keys : Mellow Peaches* (presente su The Delta Kream)
The Black Keys : Yearnin'

Per Quel che Riguarda il cd allegato a Mojo Agosto 2021 ( You Gotta Move!) questo il contenuto :

The Fame Gang : Soul feud
Blind Boys Of Alabama : I Can see
Wilson Pickett : Save Me
Bettye Lavette : I Still Want to Be Your Baby
Gregg Allman . My Only true Friend (già presente su Southern Blood)
Jason Isbell & 400 Unit . Heart on a String
Otis redding : You left The water running
Arthur Alexander : You Better Move On
Eddie Hinton : Cover Me
Jimmy Hughes : I'm qualified
Drive By Truckers : Where The Devil Don't Say
Johnnie Taylor : walk away with Me
James Govan : Take Me Just As I Am
Little Milton : Love Is a Gamble
The Swampers : Muscle Shoals Malmo express

Armando

corrado ha detto...

Da Corrado (nel caso comparissi ancira come "Unknown)
Di cataloghi, musicisti e coerenza (1)

Cari amici, ben ritrovati.
Gli impegni di lavoro, di studio, la famiglia e il tempo tiranno mi impediscono di partecipare come vorrei alle discussioni in questo nostro spazio, ma vi seguo sempre con affetto e passione.
Riguardo al dibattito sulla cessione dei cataloghi musicali dei vari Dylan, Springsteen, la Mitchell e altri ancora mi sono fatto un’opinione lucida e disincantata: i nostri eroi non vogliono più rotture di balle. In 50 anni e passa di attività hanno capitalizzato abbastanza, chi aveva famiglia l’ha sistemata e quello che vogliono adesso e non avere più pensieri di gestione di cose anche più grandi di loro.
Per la mentalità americana la cosa è molto comprensibile e pragmatica e non ci deve stupire o far arricciare il naso, in fondo anche il nostro Luigi Pirandello cedette a Einaudi i diritti sulle sue opere per 70 anni. Scaduti i termini e divenuto libero il catalogo, diverse case editrici approntarono edizioni dei suoi testi più o meno curate, più o meno belle. Funziona così.
Concordo dunque col nostro padrone di casa: Springsteen e gli altri non sono certo incorruttibili, né tantomeno degli eroi della nostra società, ma quelle da loro attuate sono azioni di umanissimi protagonisti del nostro mondo contemporaneo e certo non misuro la loro statura di artisti sulla base delle loro attuali scelte economiche: sono uomini diversi da quelli che erano stati quarant’anni fa e se io avessi accumulato molto denaro e molta burocrazia a esso legata, beh, non so davvero cosa potrei fare a 70 od 80 anni.

corrado ha detto...

Di cataloghi, musicisti e coerenza (2)

In tutto questo c'è però una doverosa eccezione ed è il nostro Neil Young. Il canadese mi sembra l'ultimo alfiere di una verità e di una coerenza che stanno sparendo nel mondo del rock. Sarà anche un po' rincoglionito dall'età e dagli acciacchi, ma almeno lui mi pare che stia andando per una strada che lo distingue da tutti i suoi vecchi e nuovi compagni di avventura, un po' come cantava in Trasher.
Le sue battaglie ecologiste certo non gli procurano simpatie né gli rimpolpano il conto in banca e anche la sua nuova dimensione nel ritiro sperduto in Colorado ne fanno un personaggio appartato, quasi da leggenda.
Peccato che, quanto a musica, marca male o ci andiamo vicini.
Young da tempo ha smesso di essere quello che era sempre stato: come prima cosa un musicista.
Sempre in giro da una battaglia all'altra, poca voglia o poco tempo (o tutti e due) per curare la forma delle sue uscite musicali, sta editando in modo compulsivo le prime cose che gli vengono in mente. Il problema è che le idee buone ultimamente sono davvero pochine e quelle buone sono tirate via con registrazioni molto low style, poca cura per i dettagli, tecnica di esecuzione approssimativa, probabilmente perché l'età gli impedisce di suonare come nella sua testa vorrebbe.
Eppure anche nell'ultimo disco, "Barn", ci sono almeno un paio di bei momenti (come per Milky Way nel disco precedente).
Una canzone come Human Race lo vede sfoderare una prestazione chitarristica notevole, che richiama, per il suono della chitarra e l'espressività raggiunta, brani come Drive Back, da "Zuma". Così anche per They might be lost, che con un minimo di cura in più reggerebbe dignitosamente il confronto con altri suoi brani molto belli del passato.
Cosa volete che vi dica? Da un lato non riesco più ad appassionarmi al musicista col quale mi sono formato; da un altro non posso che ammirare il coraggio e la coerenza dell'uomo che prosegue una sua personale battaglia contro i disvalori della nostra società.
Se solo provasse a tornare a essere un musicista, prima che un simbolo, una bandiera; se solo provasse a impegnarsi un po' di più in quello che sa fare meglio, Neil Young avrebbe tutto per stupirci ancora positivamente.
E ancora su Springsteen. Sarà anche un settantenne imborghesito, ma a differenza di altri pezzi grossi del rock business, ha sempre mantenuto i contatti col suo mondo di provenienza, guardare per credere l'esibizione di qualche giorno fa con Steve Earle, Willy Nile e altri. Riesco anche a perdonargli quella ignobile collaborazione con i Killers... Non mi risulta che Mick Jagger, per fare un nome, abbia mantenuto quelle sane abitudini di coltivare tutto quel mondo dal quale aveva cominciato.
Più tardi vi aggiornerò con l'esperienza musicale a scuola, fra Lou Reed, Clash, Bowie, Young e Radiohead. C'è speranza nel futuro...

Unknown2 ha detto...

Livio. Il libro di M. Zambellini sugli Allman Bros è finalmente disponibile anche in versione e-book. Acquistato or ora, me lo gusterò sotto le feste.
Nuovi particolari sul catalogo Springsteen: la cifra di 500mln corrisponderebbe a circa 30anni di royalties future. L'acqusizione è stata fatta da Sony-Columbia in collaborazione con "Eldridge partners" che mi pare essere una specie di fondo d'investimento, di quelli che spaziano dalla tecnologia, all'entertainment, a tutto quanto fa... denaro.
Comprendo bene il disincanto del Prof. Io voglio restare attaccato al ricordo di anni lontani, e cerco di tenermi quel po' di buono che resta: x lo meno la rentree elettrica full band Bruce l'ha fatta lunedì scorso a NYC in occasione di un benefit x bimbi autistici, nel concerto citato da Corrado, accompagnato dai Dukes di Steve Earle. Farà sorridere amaro di fronte ai 500mln, ma almeno usa la sua immagine anche x qc di buono...
Non x polemizzare, Corrado, ma anche Neil, quasi un anno fa, ha ceduto la metà dei diritti del suo songbook. Certo, di fronte alle cifre che girano oggi, è scandaloso, piuttosto, che abbia realizzato 'solo' 50mln. Ed è ottimo però che in qs modo abbia mantenuto (immagino) un certo controllo sull'uso che ne verrà fatto in futuro.
Ma Mauro ci ricorda giustamente che tanta gente onesta e normale qs Natale faticherà a regalare qc ai figli. Torniamo coi piedi x terra, valà, che è meglio...

Armando Chiechi ha detto...

Belle ed interessanti tutte le vs.considerazioni e riguardo il tirare avanti e certe volte con maggiore fatica, ormai è prerogativa di molti lavoratori,a prescindere dalle singole categorie e un fenomeno trasversale.Nella vita di tutti i giorni opero nel settore utensileria e industriale come agente di commercio ma il mio volume d'affari, anche a causa di precedenti crisi si è molto ridimensionato, seppur non ho mai navigato nell'oro. Mi è sempre bastato vivere tranquillamente senza sogni di gloria eppure sono anni che a chiusura anno,la forte pressione fiscale mi costringe addirittura a ridurre pure le uscite riguardanti la quotidianità lavorativa.Ci sono delle disparità enormi e non per ammorbarvi, ormai siamo tutti in condizioni di sopravvivenza o quasi. Certi politici soffiano sul fuoco e purtroppo molta gente non capisce che è sempre inutile farsi la guerra. Un sistema corrotto e malato già a pochi anni dalla sua nascita non puoi guarirlo su due piedi. Ad ogni modo non volevo annoiarvi e mi scuso per lo sfogo. Andiamo avanti e per fortuna che abbiamo questo angolo e le arti a donarci sempre tanta bellezza. Auguri di buone feste a tutti Brothers.

Armando

Unknown ha detto...

Non sapevo che Neil Young avesse già ceduto parte del suo catalogo: dunque tutta la mia tirata moraleggiante è in parte inutile!...
Va beh, riguardo al disco rimsngo della mia opinione

bobrock ha detto...

Armando sono assolutamente d’accordo con te . Io lavoro in banca , scelta che ha sempre fatto a pugni col mio carattere , la mia passione per la musica , i beniamini a cui volevo assomigliare ( soltanto nei sogni …) e dal 2008 anno della crisi dei subprime ho visto ulteriormente la difficoltà di molte persone ad arrivare a fine mese.
A volte anche solo parlare dei concerti che ho avuto la fortuna di poter assistere mi genera un pudore perché mi rendo conto che é diventato una passione molto molto costosa .
Si è passato dalle 3000 lire di Patti Smith a Bologna nel 79 ad un costo medio di oggi per un big non inferiore a 100 euro.
Per cui concludo dicendo che se fossi Dylan Springsteen o Young col cazzo che vendo la mia musica.
Presumo che queste persone abbiano un conto in banca tale da permettergli una dorata pensione .
No scusate ma i miei master non li vendo . Sarò romantico o forse pirla …..ma non vendo il mio catalogo.
Potrei farlo se fossi veramente in difficoltà . E nessuno di loro mi da questa idea.

Armando Chiechi ha detto...

Bob ti capisco e credo che ognuno di noi, ospite di questo spazio,avrebbe desiderato qualcosa di diverso dalla vita,ma poi ti rendi conto che i sogni non sempre coincidono con il reale.Personalmente credo, anche che l'amore per la musica e le arti, probabilmente ci hanno aiutato anche ad aprirci maggiormente verso il mondo e a comprendere meglio certe cose. Non credo che tu debba sentirti in imbarazzo come non debba sentirmi io o chiunque frequenti queste pagine. Più volte la società cerca anche di incasellarci in gabbie e categorie, ma alla fine siamo esseri umani con una propria testa e una sensibilità e se tu sei riuscito e riesci a vederti più concerti sei linfa per la nostra immaginazione e fonte di scambio in una costruttiva.Perche' dietro il tuo essere dietro una scrivania o il mio essere dietro uno sterzo, o dietro una cattedra o sotto un camice,ci sono degli esseri umani pensanti e con un cuore. Li fuori spesso la gente se ne dimentica, eppure non ci vuole molto a saper ascoltare il prossimo, senza per questo voler tirar fuori una rabbia che non sempre fa rima con la ragione. Spero solo di non essere stato prolisso e di essere riuscito a rendere chiaro il mio concetto.Questo spazio è un'isola felice e fin quando il dialogo sarà costruttivo e rispettoso nei confronti di ognuno, sarò sempre felice di poter attraversare e vivere questo blog.

Armando

Armando Chiechi ha detto...

NB* costruttivo confronto.
Armando

Unknown2 ha detto...

Livio. Ho qualche anno + di voi: lasciatevi dire che a volte i sogni è meglio rimangano tali. Tutti noi dobbiamo essere solo orgogliosi del nostro percorso di vita. Casa, lavoro, affetti: guardatevi dentro, realizzate che avete (abbiamo) realizzato tanto, con grandi sforzi, rinunce e sacrifici, nostri e dei ns genitori. E un piccolo spazio x le nostre passioni, uno sguardo, un ascolto sulla Bellezza, è il minimo che possiamo, dobbiamo concederci!
Siete, siamo, parte degli innumerevoli eroi quotidiani, che magari a volte faticano e devono arrabattarsi, ma riusciamo sempre ad arrivare a sera con dignità e orgoglio. E ancora con la voglia di ascoltarci con affetto e passione l'ultimo Neil Young, e bravo Corrado, che un paio di pezzi buoni li ha trovati!
Non vergognatevi di investire qc in musica, pittura, lettura. Siatene invece orgogliosi. Lo dobbiamo a noi stessi, alla parte migliore di noi che non deve morire soffocata dalle preoccupazioni quotidiane!
Bob, ricordati che 'ho speso la gran parte di ciò che ho guadagnato in donne e alcol. Il resto l'ho sprecato' (George Best). Magari io cambierei 'alcol' con 'musica', ma il resto è sacrosanto.
E x citare Jonathan Coe 'ho imparato moltissimo dai miei errori: ora riesco a ripeterli quasi alla perfezione'.
Buone Feste a Tutti Noi. E guardiamo al domani con coraggio, sano agonismo e un po' di ottimismo. Ci sarà sempre un disco, un libro, un film meraviglioso ad aspettarci

corrado ha detto...

Dopo le parole di Bob e dopo la lettura di un articolo di Maurizio Montanari sul Fatto Quotidiano ("Bruce Springsteen vende il suo catalogo a Sony: a me sa di ipoteca del passato (che non si compra). Il mio"), finisco per pensarla come voi. Tutto quel mondo non c'è più... Ma i miei ricordi non si comprano. Pace ai nostri vecchi eroi, un ultimo saluto a maggio o quando sarà e si guarda avanti. Ho da raccontarvi l'esperienza rock a scuola e le mie riflessioni di fine anno, se potranno interessare!

Armando Chiechi ha detto...

Grazie Livio per le tue belle parole davvero piene di incoraggiamento e piene di vita e speriamo sempre di riuscire ad andare avanti nel migliore dei modi come finora abbiamo fatto. Happy Christmas to everyone !!

Armando

bobrock ha detto...

Come ho già detto in passato anche se suona un po’ retorico é un piacere leggervi .
Vi consiglio un disco per le vacanze di natate quello dei Govt Mule Heavy load blues rigorosamente la versione doppia ( la seconda parte é forse migliore della prima) , con loro sono sicuramente di parte anche se mi rendo conto dei limiti di scrittura di Warren Haynes ma questo disco di cover con un suono stupendamente anni 70 c’entra l’obbiettivo.
Un abbraccio a tutti , al padrone di casa che ci ospita
Santa Klaus is coming to town.

Unknown2 ha detto...

Livio. Corrado: sì, come ho già detto, mi piacerebbe conoscere la tua esperienza di docente rock. Credo quella dell'insegnare sia una vera missione, purtroppo spesso svilita da remunerazione inadeguata e a volte da interpreti non all'altezza. Se sei riuscito a trasmettere la Bellezza di un brano rock, hai fatto una gran cosa.
Bob: anch'io sono un fan dei Muli e in specie di Warren Haynes. Credo che con D. Trucks abbia formato una formidabile coppia. Sono tanto curioso di leggere l'opinione di Zambellini in merito sul suo recentissimo libro dedicato agli Allman B. Ai consigli d'ascolto natalizi aggiungerei (ancora) il tributo 'the brothers' del 10.3.2020, e un 'live beacon theatre, nyc, 31.12.2020' dei Muli, trovato su spotify, semplicemente atomico. Se conferma una certa difficoltà di scrittura da parte di Haynes, su cui concordo assolutamente, ribadisce anche che le cover dei Muli sono insuperabili e rivelano cultura e amore sterminati x la storia della ns musica. X me i pink floyd suonati dai Muli sono meglio degli originali, e ho detto tutto.
Armando: so che a casa tua piacciono gialli e noir. Se già non li conosci, ti consiglio caldamente i romanzi di Salvo Toscano, a dispetto del cognome palermitano doc, che con le storie dei Fratelli Corsaro abbina buona scrittura, originalità, intelligenza e ironia. Non è da tutti. C'è in commercio un'edizione di tre romanzi della serie "Le indagini dei Fratelli Corsaro" a meno di 10euro. Da provare
Merry Christmas Baby!

Unknown2 ha detto...

Livio. Dimenticavo: nei libri di Toscano sono costanti, dotti e gustosi i riferimenti alla 'nostra' musica (ma anche ai film e ai libri che tutti, + o -, abbiamo amato)

corrado ha detto...

ROCK A SCUOLA. UNA SPERANZA PER IL FUTURO (1)

Come promessovi, ecco il racconto della mia esperienza rock a scuola, spero vi possa fare piacere. Sarà un po’ lungo, necessariamente, dunque lo spezzetterò in alcune parti e se Mauro Zambellini lo riterrà opportuno, lo potrete leggere a puntate.

Credo che mi sia stato dato un dono: so fare diverse cose, quasi nessuna veramente bene da poter dire che sono un professionista di livello, ma, insomma, fra ricerca universitaria (in Francia, visto che in Italia venni a suo tempo “scomunicato”), disegnare, suonare, credo di sapermela cavare, se non altro per fare quello che mi preme di più: non l’esibizione narcisistica di me stesso, ma tentare di veicolare dei messaggi, qualcosa di utile a livello generale, non personale.
Una parte della mia vita, oltre alla famiglia, trascorre nella ricerca scientifica in collaborazione con una università francese, tra pubblicazioni di ogni genere che curo o devo seguire. Un’altra parte fondamentale, quella che sostanzialmente mi dà da vivere, trascorre nella scuola. La scuola italiana di oggi, che non è sempre una bella cosa.
Sprofondati in un mare di burocrazia, sottoposti a mille tensioni fra Dirigenza, alunni, genitori e colleghi, i docenti cercano di fare della buona didattica e di tirare su maree di ragazzini spesso con problemi più grandi di loro.
Ultimamente mi è capitata una classe spaccata in due. A un bel gruppo di eccellenze, con forti interessi nella lettura, nelle scienze, nell’esaminare le dinamiche del mondo moderno, si contrappone un altro gruppo di ragazzi letteralmente di strada. Una strada che molto alla lontana potrebbe sembrare quella di De Ville, Jim Carroll, Springsteen o Lou Reed, con tutto il vissuto di delinquenza, droga, abusi. Purtroppo la colonna sonora di questi ragazzi è meno entusiasmante, essendo composta da rapper come Paki (nemmeno gli Assalti Frontali) o tutto il campionario di trap e autotune che da vari anni sta ammorbando le orecchie di molti di noi. Ma il mondo è cambiato e, che lo si voglia o no, è con questa situazione che oggi dobbiamo confrontarci.
Per un professore cinquantenne, che non sarà ancora da pensione, ma che certo ha un vissuto e un patrimonio di esperienze ormai consolidato e ben lontano da quello di un quattordicenne di oggi, la sfida è provare a comprendere questo mondo, ma, allo stesso tempo, provare a veicolare altri messaggi, altri valori, altra estetica. Un’impresa tremenda.

corrado ha detto...

ROCK A SCUOLA. UNA SPERANZA PER IL FUTURO (2)
Un giorno, dopo l’ennesimo episodio di esclusione, bullismo, sopraffazione, ho provato a fare qualcosa di diverso che non fosse la solita reprimenda con annessi provvedimenti disciplinari (che lasciano alla fine il tempo che trovano). Ho pensato: “Ma questi ragazzi per certi versi mi ricordano i protagonisti di canzoni che ho amato e sulle quali ho riflettuto. Sia che mi trovi davanti a vittime o a carnefici”.
E il mio pensiero è andato immediatamente a “Coney Island Baby” di Lou Reed, col racconto di un ragazzo che cresce in un mondo in cui alcuni compagni o amici da quattro soldi lo portano a pensare quasi che non sarà mai un essere umano.
Abbiamo così letto il testo in classe e subito dopo ascoltato la canzone. Che ha fatto il suo effetto, molti ragazzi sono rimasti a bocca aperta nel sentirsi leggere la loro vita, senza tanti giri di parole, da un adulto che dovrebbe insegnare loro Italiano, Storia e Geografia. E subito è nato un dibattito in classe. E il dibattito ha portato alla scrittura di temi ricchi di spunti e suggestioni.
Una collega, visto il risultato, mi ha detto: “Ma Corrado, visto che hai tutte queste conoscenze letterarie e musicali che noi purtroppo non coltiviamo, perché non provi a parlarne a tutti i ragazzi della scuola? Potrebbe essere utile…”.
A questo punto mi si è accesa una lampadina nel cervello. Dal momento che suono, perché non trasformare tutto in una sorta di reading letterario con annesso concerto? Avrei potuto recuperare alcune canzoni in linea coi temi che stavamo trattando e leggerle, commentarle, suonarle.
Ma non doveva diventare un’esibizione narcisistica calata dall’alto e tutti in silenzio ad ascoltare, bensì l’occasione per coinvolgere in prima persona i ragazzi, farli sentire protagonisti, tirare fuori le loro potenzialità e la loro vita.
Messomi d’accordo col collega di musica, un pianista del conservatorio e ottimo professionista, ci siamo immediatamente messi al lavoro. Prima cosa, coinvolgere tutti; seconda cosa, far lavorare fra loro i ragazzi “positivi” e quelli “negativi”, assegnando a tutti compiti di assoluta rilevanza.
Così ecco che i rapper e trapper più problematici hanno curato gli aspetti tecnologici, come la ricerca o la composizione di basi di accompagnamento, la cura del suono e dei volumi. Un ragazzo e una ragazza sono stati incaricati di recitare i testi, traducendoli dall’Inglese all’Italiano e modificando alcune parti in funzione del progetto. Altri ragazzi preparavano dei cartelloni con frasi significative da questa o quella canzone (poi spiegherò come e perché abbiamo lavorato su questa sezione).
La scelta del repertorio non poteva non partire proprio da “Coney Island Baby”, dalla quale tutto è iniziato.
E qui si è visto cosa vuol dire suonare avendo al fianco un professionista umile, sensibile, senza la puzza sotto al naso che a volte mostrano i musicisti provenienti dal Conservatorio: è stata una collaborazione splendida, io mi sono limitato ad accompagnare con la chitarra acustica, il collega suonava al piano le parti che nell’originale erano eseguite dalla chitarra solista, una mia alunna recitava con grande intensità il testo tradotto in Italiano.
Collegata a questa, particolarmente azzeccata è stata la scelta di “Creep” dei Radiohead, che faceva da contraltare alla canzone di Lou Reed.
Se in “Coney Island”, infatti, il protagonista arriva a un’acquisizione importante (il mondo può essere un circo o una fogna ma non possiamo pensare che sarà sempre un tormento), in “Creep” il protagonista si lascia andare a un languido sentimento di non appartenenza e la sua situazione rimane come sospesa (io non appartengo a questo mondo).

corrado ha detto...

ROCK A SCUOLA. UNA SPERANZA PER IL FUTURO (3)
Il discorso si è poi allargato ai diritti umani e ai diritti in generale. E qui vi è stato un passaggio automatico a “Know your Rights” dei Clash, che secondo me è perfetta per introdurre diversi temi di cui parliamo a scuola. Durante l’esibizione, a sorpresa, alcuni ragazzi si alzavano dal loro posto e mostravano i cartelli con i tre diritti fondamentali enunciati nel brano da Joe Strummer: successo clamoroso, anche proprio per l’effetto sorpresa.
Ogni tanto intercalavo la discussione e il racconto di come ho scoperto la musica con alcuni brevi intermezzi musicali. Dal momento che canto malissimo ho riarrangiato in versione acustica e con l’aiuto di qualche effetto della mia pedaliera, alcuni brani in modo che la chitarra ne eseguisse anche la melodia. I brani si sono rivelati azzeccatissimi in questa loro nuova versione e (per una volta permettetemi la poca modestia) li ho eseguiti in maniera tecnicamente impeccabile. Fra questi una versione lenta ed effettata di “On the way Home” di Neil Young e “No surprises” sempre dei Radiohead (incredibile che ragazzi di quattordici anni conoscano e amino questo gruppo).
Il finale è stata un’apoteosi con “Heroes” di David Bowie. Per l’occasione il testo è stato ricucito dai ragazzi, che ne hanno modificato alcune parti, valorizzando il concetto di voler essere degli eroi per abbattere i muri dell’indifferenza e del cinismo, tutta roba che nella canzone originale non c’è o non si esplicita, ma che nella loro versione risalta con forza e funziona benissimo.
Mentre io suonavo la bellissima parte di Robert Fripp grazie a un EBow e alla mia pedaliera, i ragazzi del pubblico stavano in piedi e battevano le mani al tempo della canzone.
Scusatemi, ma è stato per me bellissimo vedere il sorriso nei visi di ragazzi che a prima vista sembrano senza speranza e che sicuramente condurranno una vita piena di difficoltà e delusioni.
Ora alcuni fra questi ragazzi “difficili” stanno montando il video ufficiale dell’intera esibizione, aggiungendovi la loro fantasia e le loro idee. Alla fine dell’anno scolastico porteremo questo prodotto all’Esame di Stato finale. Perché, forse non l’ho detto, questa era una Terza Media!
Scusatemi davvero per questa invasione di spazio, ho pensato che avrebbe potuto far piacere a tutti leggere di un piccolo miracolo di Natale.
Leti t Rock!

Armando Chiechi ha detto...

Bellissimo e coinvolgente il racconto di Corrado, come preziosi i consigli di Bob sull'ultimo dei Muli e le letterarie segnalazioni di Livio che ringrazio insieme a tutti.Sinceramente sono contento dell'esperienza di Corrado e credo sia importante poter stimolare così i ragazzi.Tra l' altro la sua citazione a " Coney Island" mi ha riportato alla mente uno tra i miei lavori di Reed preferiti anche al di fuori dei seventies. E ringrazio anche il padrone di casa che tra le sue Favorite Things sull' ultimo Buscadero segnala un thriller di una scrittrice norvegese che mi ha molto incuriosito e che sicuramente servirà come idea natalizia per mia moglie, vera fan sfegatata del noir scandinavo.
Hi Friends !!

Armando

Zambo ha detto...

bellissimo Corrado

Marco ha detto...

Bellissima testimonianza, ci si potrebbe fare un film. Infatti mentre la leggevo mi è venuta in mente una pellicola molto sottovalutata che vidi negli anni 90 con Michelle Pfeiffer, Dangerous Minds (Pensieri Pericolosi in Italia), in cui la protagonista insegnava in una classe di disagiati ed a poco a poco, e contro il parere dei dirigenti scolastici, riusciva a coinvolgerli con metodi di insegnamento alternativi. Ricordo una scena in cui l'argomento della lezione era il testo di Mr. Tambourine Man.

Paul ha detto...

Un caro saluto e un augurio in sincero spirito rock&roll a tutti i frequentatori del blog e un ringraziamento particolare al padrone di casa, che con il suo nuovo libro mi ha tenuto compagnia questa ultima settimana,appassionandomi dalla prima all'ultima pagina: un lavoro davvero curato e accurato. Rigorosamente con la pila di cd/dvd degli allman davanti per alternare lettura e ascolti. Spero di aver fatto bene i compiti!!!!!
Con l'augurio di vederci presto sotto qualche palco, ho 2 anni di arretrati da smaltire

Luigi ha detto...

Devo fare i compiti presto anch'io.
Corre voce che subito dopo le feste il prof abbia pianificato una verifica scritta sulla storia degli Allman B.
Auguri e rock n roll a tutti.

Unknown2 ha detto...

Livio. Grandioso, Corrado. Bellissimo. Avessi avuto io un prof, ai miei tempi, di tale sensibilità e livello!
Anche a me sono subito venuti in mente un sacco di film americani sul rapporto docente\discenti. Su tutti il Carpe Diem del grande, rimpianto, Robin Williams. Fortunati i tuoi alunni, e di sicuro, fra qualche anno, qc di loro ti verrà a cercare x ringraziarti. Sarà una persona realizzata, un eroe quotidiano, e ti dirà che la scintilla gliel'hai accesa tu.
E' il più bel Racconto di Natale che io ricordi.
Grazie, e wiwa il ns blog!

Unknown2 ha detto...

Livio. E allora, compito x le vacanze x chi può e ci vuole stare: lettura del Testo di Zambo sugli Allman. E poi, documentati, dibattito aperto!
Buone Feste e buona lettura!

Zambo ha detto...

Grazie a Paolo per la lettura del libro sugli Allman, a gennaio, interrogazioni a sorpresa sull'argomento.....ahhh.....ed auguri a tutti voi simpatici disperati del rock n'roll......a proposito pensate che sia ancora valida la lista dei migliori dischi dell'anno, quando la fanno cani e porci, e la mia è piuttosto deludente visto i pochi dischi comprati e l'abbandono quasi totale di seguire le novità......non vorrei che i tanti professorini che circolano nel web, non voi di certo, mi bollassero come neanderthaliano. Io sarei per saltarla, a volte è meglio non esserci che essrci ma accetto consiglio

Armando Chiechi ha detto...

Caro Mauro,io alla fine credo che dovresti metterla sul blog la lista, anche per confrontarci in merito e magari darci tutti reciproci suggerimenti.Inoltre penso che i dischi ascoltati nell' anno non necessariamente debbano essere tutte legate alle novità e quindi ben venga qualsiasi cosa possa donare emozioni e sussulti.
PS : Per Mauro che mi aveva chiesto dei numeri di Mojo e cd allegati, più su ho elencato artisti e brani.

Armando

bobrock ha detto...

Ciao Zambellini io aspetto come sempre la tua lista di fine anno .
Anche se oggettivamente ne sono usciti pochi leggo sempre con estremo piacere tutto quello che scrivi , magari puoi aggiungere qualche libro … che dici ?
In coda potresti anche elencare le delusioni del 2021 così possiamo creare lo spunto per farci due risate ( commenti del tipo “ hai trattato male il mio gruppo e/o artista preferito etc etc )
Buon natale a tutti

bobrock ha detto...

Invece per Corrado 5 minuti di applausi . La differenza la fanno sempre le singole persone .
Partendo dalla scuola materna fino all’università il corpo docenti dovrebbe avere ben altre retribuzioni .
Una nazione che vuole progredire dovrebbe investire sull’istruzione e sulla ricerca.
In Italia invece accade il contrario e ci perdiamo in mance elettorali strizzando l’occhio a questa o quella categoria.
I tuoi ragazzi sono molto fortunati .

Armando Chiechi ha detto...

Concordo Bob,in Italia si legge sempre meno e si trattano i medici e i ricercatori come fossero gli imbonitori da fiera del West con le pozioni miracolose !?! Una volta da bambini e anche da ragazzi temevamo il giudizio degli insegnanti e la conseguente strigliata da parte dei genitori. Oggi i figli vanno a scuola accompagnati dai genitori muniti di bastone ( si fa per dire...ma è molto peggio) per linciare il corpo docenti. Ma che pretendiamo da un paese in cui tutti criticano ferocemente,facendo parlare la pancia.Una generazione nata e cresciuta con la facile illusione di poter ottenere tutto e che pretende di essere e poter fare meglio senza capire nulla... dal tecnico sportivo al ministro e capo di stato ? I ragazzi sono il prodotto di un fallimento senza precedenti, ma leggere quello che Corrado ha riportato riesce a donarti un po' di fiducia, nonostante tutto !?!
Armando

Luigi ha detto...

Caro prof la lista è come il panettone,a Natale non deve mancare mai....

Paul ha detto...

Credo che un elenco in ordine sparso senza pretese di esaustività sia sempre gradito. Tutto in condivisione, con gli spunti e i contributi di tutti. Tipo eno-degustazione

Unknown2 ha detto...

Livio. Anch'io credo che la lista del Prof non debba mancare: sei il ns critico musicale di riferimento!
E comunque non avvilitevi se, come me, siete fan delle ristampe: vagando in rete ho trovato un paio di articoli del New York Times (il giornale forse + autorevole del pianeta) in merito alla vendita dei diritti di Springsteen, e vi passo alcune interessanti info.
Pare che il mercato totale della musica (supporto fisso e streaming) sia attualmente per ben il 65% appannaggio di ristampe (che alle major costano poco o nulla, con moltiplicazione dei guadagni)!!!
Qs giustifica anche i prezzi astronomici pagati x i diritti (x il Boss si parla di 550mln). Va detto poi che la vendita definitiva pare sia tassata molto meno rispetto all'incasso periodico delle royalties, e che le canzoni che portiamo nel cuore siano considerate una fonte costante di reddito annuale, meglio di qualsiasi prodotto finanziario. Qs spiega l'interessamento di fondi pensione miliardari, ma anche di fondi sovrani e dei cd fondi avvoltoio, ad es., e il conseguente lievitare dei prezzi. Viene citato il fondo della chiesa cattolica, che pare abbia investito in Stevie Wonder ed Elton John, se ben ricordo.
Si fa notare che il fascino di certi capolavori non ha età, e colpirà anche fra decine, centinaia, di anni, generando lauti profitti per... l'eternità.
Ultimo fattore è lo stato di bisogno di alcuni artisti, geni musicali ma pessimi amministratori di se stessi. Il NYT cita ad esempio un grande come David Crosby, dichiaratosi recentemente sul lastrico.
A riprova del crescente interesse della finanza x la musica si cita la vendita, nel 1969, da parte del padre\padrone dei Beach Boys, per 700.000$, dell'intero loro catalogo: una miseria, anche tenendo conto dell'inflazione, x la serie incredibile di hits inanellati dalla famiglia Wilson.
Si sussurra anche che nonostante la cifra mostruosa Bruce sia riuscito a riservarsi l'ultima parola sull'uso di alcuni dei suoi pezzi + famosi, e qui il quotidiano newyorkese parla di Born to run e Born in the USA.
Meditiamo, gente, e studiamoci il libro sugli Allman.
PS Errata corrige: il concerto dei Muli su spotify è quello del Beacon Th. a NY del 31.12.2017 (e non 2020 come ho scritto erroneamente in precedenza)

Zambo ha detto...

Ottimo servizio quello di unknown2 tratto dal nytimes , finalmente cose serie sull argomento. Mi avete convinto folks farò una lista con dentro anche i libri visti che di concerti nisba , fanno parte di un era ormai avvolta dalla nostalgia. Buon Natale a tutti

corrado ha detto...

Amici, invio a tutti voi e alle vostre famiglie i miei più cari auguri di buon Natale e vi ringrazio anche per le belle parole che avete speso per il mio racconto
Aspetto anche io la lista di Mauro, e la leggerò con grande interesse, visto che quest'anno mi è sembrato poca cosa, almeno per le novità discografiche. A presto!

Armando Chiechi ha detto...

Non posso ricordare a memoria tutte le uscite, ma ho la sensazione che almeno a guardare quello che abitualmente seguo sul Buscadero,le segnalazioni abbiano riguardato più i vecchietti e nomi ormai consolidati ma che forse non aggiungono nulla a quanto già fatto. Ad ogni modo sono curioso di leggere la tracklist di Zambo.
Happy Xmas

Armando

Unknown2 ha detto...

Livio. Un piacere assoluto, leggere il libro di Mauro Zambellini, e riassaporare, in contemporanea, la discografia degli Allman Bros.
Una storia lunga 45anni, un vero romanzo dove mito e tragedia si intrecciano e confondono. Ho imparato moltissimo su quella che è forse 'the best r'n'r band ever', ammesso che il termine r'n'r non sia riduttivo, x loro. Duane è stato uno dei grandi innovatori della nostra musica, un geniaccio stimato e apprezzato da tutti i maggiori musicisti della sua epoca, e non solo.
Quanto al ns Prof, dirò solo che scrivere di musica, e farlo al meglio, è estremamente difficile: devi esprimerti necessariamente per metafore, visto che hai da mettere su carta sensazioni uditive ed emozioni da esse derivanti. E tali metafore non possono essere nè troppo ovvie e ripetitive (rischi di annoiare), nè d'altro canto troppo 'creative' (rischi di non farti capire). Ci vuole un grande equilibrio, misto a disciplina e grande fantasia.
Leggetevi, solo x fare un esempio, le pagine dedicate al sommo 'At Fillmore East': se non vi viene subito voglia di ascoltarlo e riascoltarlo ad libitum, beh... avete un cuore di pietra! Complimenti vivissimi.
Leggendo ho dovuto ancora una volta rammaricarmi x quella che pare una maledizione che grava sui 'nostri' musicisti migliori. Visto che tutto nasce dal Blues, pare proprio che il patto col diavolo siglato da Robert Johnson debba colpire nei decenni. Ma perchè un talento smisurato è quasi sempre accoppiato a una devastante 'cupio dissolvi', una frenesia divorante x l'autodistruzione? Qualcuno può solo immaginare cosa avrebbe potuto uscire da una collaborazione Duane-Jimi? Invece ci restano solo dolore e rimpianto.
Nota a parte; l'epatite C è una bruttissima bestia. Spesso ne conseguono cirrosi e\o cancro al fegato, che hanno come prima causa, comunque, l'alcolismo. La contrai sì tramite aghi da tattoo non sterilizzati, ma molto + comunemente dallo scambio di siringhe tra tossicodipendenti, e in seguito a rapporto sessuale non protetto con persona infetta. Non facciamoci del male da soli...
A Happy New Year, Brothers!

Zambo ha detto...

Grazie Livio per l'intervento, molto apprezzato come la tua lettura. Secondo me Duane in un ambito più strettamente bluesistico era anche superiore a Jimi, più funambolico ed innovativo. Happy New Year

Armando Chiechi ha detto...

Per quel che mi riguarda ed in merito al libro di Mauro, nel leggerlo ho percepito quasi gli odori ed i sapori di quei luoghi, visualizzato le dimore e visto sempre quegli alberi di magnolia a darmi ombra e refrigerio. Certo la musica è la prima essenziale componente ma il pregio di riportarci indietro a quei tempi e a quelle atmosfere ha reso questo libro molto documentaristico e cinematografico, senza però tralasciare la tragedia su accennata da Livio. Ho visto scivolare la Harley di Duane sull' asfalto, mi sono esaltato durante le loro prove e i loro set live e commosso davanti a questa saga degna dei migliori drammi di Tennessee Williams.Al tempo stesso però ho percepito e visualizzato i colori del mare della Florida,il sangue sul corpo del povero papà ucciso, il bar della mensa militare e i vestiti variopinti di quei ragazzi, hippie in un sud ancora segregato e lontano dalla California, ma che erano riusciti a donare e a donarci un mare di buone vibrazioni. Questo è quello che ho vissuto nel leggerlo... è stato come trovarmi seduto in una sala buia e il rumore di quei vecchi proiettori con quel fascio azzurro puntato su di un grande schermo !!

Auguri a tutti e che questo anno possa donarci un po' di sollievo !!

Armando

corrado ha detto...

Non l'ho ancora letto, ma l'anno scorso, leggendo il libro su De Ville, sono rimasto colpito dalla capacità di raccontare calando il lettore nel mondo in cui viveva il protagonista, soprattutto per la parte su New Orleans. Il libro lo regalerò a mio fratello, che è un grande fan di Duane Allman (sua personale classifica: Duane Allman, Jimy Hendrix, Mike Bloomfield) e poi lo leggerò io. Buon anno e attendiamo la lista dei best 2021. Io devo recuperarmi il disco degli Arab Strap, gruppo che ho trascurato per anni, ma tutti dicono che sia il miglior disco del 2021... Vedremo, anzi, sentiremo. Non mi fido mai tanto degli allineamenti plebiscitari a questo o a quello