martedì 18 giugno 2013

THE MARSHALL TUCKER BAND

Ho apprezzato molto la Marshall Tucker Band negli anni d'oro del southern rock, la loro miscela di rock, blues, country e western swing suonava originale ed irresistibile, almeno fino a Carolina Dreams del 1977, grazie ad una sezione ritmica swingante, agli interventi in chiave jazz del sax e del flauto ed al picking di Toy Caldwell che con la sua Gibson Les Paul sapeva aggiungere un tocco di ruvido boogie. Col tempo la MTB ha perso pezzi, sono deceduti Toy Caldwell ed il fratello Tommy, bassista, il chitarrista George Mc Corkle, e anche l'ispirazione è scemata, così la band si è ridotta ad una attrazione soprattutto regionale, popolare nella South Carolina e nel sud, presente nelle Rock Sea Cruises per rockisti danarosi e non più in grado di stare al passo coi tempi, come invece è successo per la Allman Band ed in misura minore per i Lynyrd Skynyrd. Per di più, come il collega Charlie Daniels, la MTB ha cavalcato  l'ondata patriottarda del sud più conservatore finendo col divenire una testa di serie nei concerti di supporto a politici repubblicani, non ultimo Mitt Romney per cui hanno chiuso lo scorso anno la campagna per le presidenziali. Una considerazione che non inficia il giudizio critico musicale che  stando a questo Live! registrato il 19 settembre 1995 nella loro local town di Spartanburg è assolutamente buono. Sul palco ci sono i membri originali Doug Cray, la voce della band, il batterista Paul Riddle, il sassofonista e flautista Jerry Eubanks e George McCorkle ancora della partita. Assieme a loro Charlie Daniels, i chitarristi Stuart  Swanland e Hughie Thomasson (Lynyrd Skynyrd, Outlaws) anche loro deceduti nel frattempo, il batterista Butch Trucks ed il percussionista Jaimoe della Allman Bros.Band, l'armonicista Jim Hall ed il chitarrista Rusty Milner, una sorta di convegno di musicisti del rock sudista felici di ritrovarsi assieme a suonare. Dalla quantità di deceduti potrebbe sembrare un disco da camposanto ed invece no, una volta assodato che gli anni hanno tolto lustro a questa musica, il concerto ed il disco scorrono fluidi, piacevoli, caldi, pur con qualche nostalgia, così da contraddire l'iniziale diffidenza. Certo titoli come Heard It A Love Song, This Ol' Cowboy, Long Hard Ride, Searchin' For A Rainbow, Fire On The Mountain, Ramblin', Can You See Me, 24 Hours At A Time sono garanzia di qualità e di buona musica ma le versioni offerte dalla MTB in questo show sono ancora credibili e non parodistiche, avulse da retorica e autoreferenzialità.  I musicisti coinvolti posseggono tecnica e feeling, suonano a memoria ma riescono comunque a rubare sorrisi di consenso con quel rotondo e morbido impasto di suoni che spazia tra rock, blues, country e jazz, quelle ballate di polvere e praterie, quelle cavalcate chitarristiche che sembrano simulare una diligenza in corsa, quelle unghiate che arrivano quando il brano si evolve come una jam (è il caso di 24 Hours At A Time e Ramblin'),  trasmettendo una volta ancora lo spirito di una band di cowboy cresciuta nel mondo hippie degli anni settanta. Di acqua ne è passata sotto i ponti, peccato vederli oggi  arruolati nel becero carrozzone repubblicano del sud ma l'America è un paese strano ed il sud una terra di mille contraddizioni e allora non ci resta che storcere il naso e aguzzare le orecchie perché questo Live! From Spartanburg, South Carolina ha poco da invidiare a quelli dell'era dei fratelli Caldwell, la voce di Doug Gray è un bourbon invecchiato in botte, il sassofono ed il flauto di Jerry Eubanks sono ancora lì a scombinare, come a nessuno è mai riuscito, i paesaggi tranquilli e tradizionali del western swing, le chitarre sono superlative (sentire McCorkle in In My Own Way) e la sezione ritmica, beh, la sezione ritmica è potente, morbida, precisa, sorniona e dinamica come quella degli Allman. Indubbiamente è un disco lontano anni luce dal rock che gira oggi ma se lo sentite senza preconcetti vi divertirete .

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