venerdì 1 febbraio 2019

JOE STRUMMER OUT OF CLASH


 
Joe Strummer, al secolo John Graham Mellor, figlio di un diplomatico inglese e di una infermiera scozzese, nato ad Ankara nel 1952, con la sua rocambolesca avventura nella musica cominciata alla metà degli anni settanta e conclusasi con la sua prematura scomparsa nel 2002, incarna la figura dell'eroe di strada in un epoca in cui il rock n'roll significava ancora ribellione, indipendenza, sprezzo verso il potere e le convenzioni borghesi. Quando in un incontro con Michael Hutchence degli INXS, il cantante prototipo della rockstar in pantaloni di pelle, circondato da ragazzine quindicenni in minigonna, Strummer proferì "hey, deve essere molto strano essere un sex symbol" si sentì rispondere "beh, tu sei Joe Strummer, dovresti saperlo bene", l'ex Clash chiuse la discussione con un perentorio "no, io non sono mai stato un sex symbol, ero solo il portavoce di una generazione".
 

 

Squatter, anarchico, ribelle, riottoso punk negli anni della Thatcher, rocker, paladino della cause perse, vorace consumatore di erba e di alcol, irrequieto leader dell'ultima grande gang del rock, anticipatore di incroci musicali multiculturali, strimpellatore (da qui il soprannome Strummer) di Telecaster, cantore di una protesta contemporanea nel solco di una tradizione che risaliva a Woody Guthrie, attore cinematografico e autore di colonne sonore, dj radiofonico, Joe Strummer è uno degli esempi più coerenti della simbiosi tra arte e vita, una figura tribolata e romantica legata più alla letteratura ottocentesca, se non fosse che il rock n'roll dello scorso secolo ha fornito una ragione plausibile per intendere la vita in modo diverso, non convenzionale, perlomeno anticonformista. Joe Strummer è stato un rivoluzionario nella musica, capace di tradurre l'affermazione di Majakowski del 1918 al tempo della Rivoluzione Sovietica secondo la quale le strade devono essere un trionfo dell'arte per tutti. Ancora oggi se ne sente la mancanza, il recente doppio CD 001 (Ignition) contenente 32 tracce nel doppio formato deluxe (con libro annesso) e normale, lenisce solo in parte il dispiacere ma ha il potere di comunicare una gioia, un'allegria ed un propositivo slancio verso le diversità del mondo che è prerogativa di una visione socialista dell'arte. E' la prima antologia su Joe Strummer e raccoglie le esperienze dell'artista al di fuori dei Clash attraverso inediti, rarità, tracce di colonne sonore, versioni alternative di brani già pubblicati, B-sides, una sorta di fotografia inedita della sua avventura dai primi passi coi The 101ers, gruppo che prendeva il nome dal numero civico 101 di Walterton Road che con un nucleo di squatter Joe aveva occupato, fino alle ultime registrazione coi Mescaleros, band assemblata alla fine degli anni novanta e con cui realizzò tre album, l'ultimo dei quali uscito postumo. In mezzo tutta una serie di incisioni rare e piuttosto trascurate sia degli anni ottanta che novanta e inizio duemila, un modo alternativo per ricapitolare una carriera caotica ma all'insegna dell'onestà artistica, della curiosità eclettica e della dignità professionale, per un personaggio mai compromesso col  business. Una musica che intreccia occidente e terzo mondo tra punk, rock, rockabilly, reggae, ballads, rocksteady, soundtracks, dub, latino e folk, ancora attuale nelle sue diverse espressioni, divertente nei ritmi e nel suono, caustica per i  testi al vetriolo, commovente per quella voce che dà fiato alle esistenze in perenne precarietà.



 L'inizio di 001 è affidato a due titoli di The 101ers, gruppo che amava il rock n'roll ed il rhythm and blues e bazzicava il circuito del pub-rock dopo essere stato espulso dalle stazioni della metropolitana. Nacquero - racconta Joe Strummer nel bel libro di Chris Salewicz, Redemption Song-La Ballata di J.S (Shake Edizioni), perché non era più possibile suonare per strada. Cominciavano a piazzare microfoni e altoparlanti nella metropolitana, quando ti andava bene dovevi scappare dalla polizia ferroviaria. Eravamo un gruppo di occupanti, pensammo che forse saremmo riusciti a sbarcare il lunario se potevamo fare qualche concerto in quei pub irlandesi". Letsagetabitrockin' il cui titolo non nasconde il nervoso tiro rockabilly compare in entrambi i CD, nella versione di The 101ers e in quella solo di Strummer, entrambe del 1975. In Keys To Your Heart, prima canzone scritta dal gruppo, sono già presenti tutti quegli elementi che saranno sviluppati dai Clash: la volubilità melodica, il ritmo adrenalinico, quello scoppio di energia che parte direttamente dal cuore. Quell'energia che non scemerà mai in Strummer, basta ascoltarsi la dura e sincopata Love Kills  in cui si racconta la storia tragica degli amanti maledetti Sid Vicious e Nancy Spungen nel film di Alex Cox del 1986 Sid e Nancy. E' il primo atto di una collaborazione col cineasta inglese che avrà seguito in altri due film, Walker e Straight To Hell, quest'ultimo ispirato ad una delle migliori canzoni dei Clash. Il video di Love Kills fu girato ad Almeria nella Spagna meridionale dove erano stati prodotti diversi spaghetti-western e quell'ambiente ispirò appunto Diritti all'Inferno , parodia bizzarra di un western con tre sicari (uno dei quali interpretato da Strummer) costretti alla fuga dopo una rapina in banca. Al film parteciparono anche Elvis Costello, i Pogues e una giovane Courtney Love. Ma è Walker, film interpretato da Ed Harris nei panni di un personaggio poco conosciuto negli Stati Uniti che nel 1855 spedì un esercito in Nicaragua e si proclamò presidente, anche se fu deposto solo un anno dopo, ad affermare la dimestichezza  di Strummer con le colonne sonore. Se in Sid e Nancy e Diritti all'Inferno c'erano troppe band coinvolte (001 riporta Bullets cantata da Pearl Harbour e Crying On 23rd dei Soothsayers, entrambi con Strummer affiancato dall'altro Clash Mick Jones) Walker è una geniale colonna sonora composta completamente da Joe in cui la musica tradizionale nicaraguense va a braccetto con l'hillbilly americano della metà dell'ottocento. Fu la colonna sonora di Pat Garrett and Billy The Kid ad ispirarlo e si sente, Tennessee Rain contenuto in 001 profuma di country sebbene il cantato di Strummer sia accompagnato da una pletora di strumenti tra cui marimba, trombe e trombone oltre a viole, violini e mandolini. La soundtrack di Walker  fu un grande successo dal punto di vista artistico ma un flop a livello commerciale, solo 15 mila copie vendute. Fu comunque il biglietto da visita per ulteriori lavori nel campo cinematografico, i quattro brani che Strummer scrisse per Permanent Record (Il Peso del Ricordo) rimarcarono lo stile Clash, in particolare la coinvolgente Trash City (uscita come singolo) qui contenuta a nome Latino Rockabilly War, una formazione che Joe aveva messo insieme con alcuni Tupelo Chainsex, un gruppo punk-jazz di culto. Proprio le registrazioni coi Latino Rockabilly War fecero tornare a Strummer la voglia di essere un cantante di un gruppo rock e così con i LRW partecipò al tour  Rock Against The Rich in supporto della pubblicazione anarchica Class War. Ma fu il cinema a catturarlo di nuovo come attore in uno degli episodi di Mystery Train dell'amico Jim Jarmusch. Altra escursione fu una particina nel film Ho Affittato un Killer di Aki Kaurismaki con Joe che suona una specie di batteria elettronica in un angolo di un pub. Collaborò anche alla colonna sonora con due canzoni qui incluse: il singolo Burning Lights, un numero acustico di sola voce, chitarra e percussioni e Afro-Cuban Be-Bop consono ai nuovi interessi musicali di Strummer e firmato come The Astro-Phisyicians, che altro non erano che i Pogues senza McGowan. Risalgono al 1990 ed è un periodo creativo per Joe, da una parte viene pubblicato il suo primo album dai tempi dei Clash, Earthquake Weather, dall'altra parte sostituisce l'impresentabile Shane McGowan nei Pogues in tour e nella produzione del loro album Hell's Ditch .
 

Influenzato dall'ascolto di Graceland di Paul Simon, Strummer con l'aiuto dei Latino Rockabilly War cercò in Earthquake Weather di integrare le sonorità etniche nella struttura rock n'roll ed il risultato è un disco interessante ed aperto dove non mancano belle canzoni come il rocksteady in salsa giamaicana Ride Your Donkey presentato in 001. Le registrazioni avvennero al Baby O Recorders di Los Angeles e Joe visse in diretta quattro scosse sismiche prima di scoprire che gli studi erano esattamente sopra la linea di faglia. Fu quella la ragione del titolo del disco, commercialmente un flop con sole 7000 copie vendute, meno della metà di Walker. Fu un duro colpo per Joe Strummer, deluso sciolse il gruppo ma ancora una volta gli fu d'aiuto il cinema con When Pigs Fly, una storia di fantasmi irlandesi con Marianne Faithfull diretto da Sara Driver. Infilatosi tra marzo e aprile del 1993 negli studi gallesi di Rockfield di proprietà di Dave Edmunds, con il batterista Terry Williams ed il bassista Danny Thompson, Strummer ritrova energia e ricava alcune buone canzoni: la melodica e jazzata When Pigs Fly e la sperimentale The Cool Impossible entrambe non usate nel film, l'evocativa ed "irlandese" Pouring Rain e Rose of Erin, frammenti di Sandinista rinfrescati da una inconfondibile brezza irlandese. Sono tutti titoli riportati in 001 compresa la veloce It's a Rockin' World, uno dei suoi testi più pregnanti al di fuori dei Clash, registrata per lo show televisivo South Park con Flea, Tom Morello, Benmont Tench e D.J Bonebrake.

Più o meno nello stesso periodo Strummer incide un melange di influenze africane e ispaniche (luogo dove ha soggiornato parecchio, specie in Andalusia) col titolo di Sandpaper Blues, pubblicato col nome di Radar, e a Los Angeles con la dicitura Electric Doghouse realizza la splendida Generations, intreccio di punk, reminiscenze Clash, percussioni tribali e intersezioni elettroniche concepita per un " progetto punk per i diritti umani".  Ma è con i Mescaleros la vera rinascita. Fondamentale per questa re-immissione di Joe nella musica di una band fu il mago del computer Richard Norris,  per come gli presentò la scena techno e dance. Il risultato è visibile in Yalla Yalla e X-Ray Style contenute nel primo album dei Mescaleros Rock Art and The X-Ray Style dove un ruolo di rilievo lo riveste il chitarrista Anthony Genn. Il primo titolo fluttua su un contagioso ritmo dub, il secondo è invece addolcito da un calore tutto ispanico.

Alla fine degli anni novanta il vulcanico Strummer non manca di lanciarsi ancora contro il mondo moderno sebbene l'era Clash sia ormai alle spalle, " stiamo creando un nuovo paese chiamato Rebel Wessex, vogliamo la secessione di Cornovaglia, Devon e Somerset. Nel Rebel Wessex beviamo sidro tutta la notte e tramiamo rivoluzioni, abbiamo persino un sito web ed una bandiera rosso e nera con un teschio che brucia tra le fiamme del cambiamento". Altra sua mania è quello di costruirsi all'interno di ogni studio di registrazione in cui lavora  una specie di bunker di cartone dove isolarsi per fumare le canne, sempre abbondanti. Si può comprendere come Strummer dopo aver sbattuto fuori tempo prima il batterista Topper Headon dai Clash perché eroinomane, adesso faccia comunella con il chitarrista e tastierista Anthony Gem, un misto di talento, carisma ed energia che ogni giorno si faceva due grammi di eroina, quattordici pinte di sidro ed un grammo di coca. Il sodalizio con Ant, come veniva chiamato Gem, portò, dieci anni dopo Earthquake Weather, ad un nuovo album di Strummer, Rock Art and The X-Ray Style, prima che Ant per evidenti ragioni tossicologiche venisse allontanato dai Mescaleros. Il titolo del disco prende spunto da un capitolo di un libro degli anni trenta scoperto da Joe, lo stile a raggi X  sarebbe tipico di un genere di pitture rupestri nel quale gli animali erano effigiati in modo che si vedessero le ossa e lo scheletro, e così la copertina del disco riporta  schizzi di animali e umani ricavati fotograficamente dalle pitture paleolitiche. Rock Art and The X-Ray Style vendette 150 mila copie e fu la ragione di un lungo tour in Inghilterra, Europa e Stati Uniti. A questo album seguì un altro album dei Mescaleros, ridefiniti con Martin Slattery, Scott Shields, Pablo Cook, Richard Flack ed il vecchio amico Tymon Dogg, il quale in Global a Go-Go suona violino, chitarra acustica ed elettrica e mandolino. Il disco pubblicato nel 2001 è il lavoro di Strummer che più si avvicina a Sandinista e vede coinvolto Roger Daltrey che si era reso disponibile durante un tour trionfale in cui i Mescaleros fecero da supporto agli Who. Ispirato da Michael Horovitz e Nina Simone e dedicato a Joey Ramone, morto in quei giorni, l'album si apre con Johnny Appleseed, un brano composto durante le session di Earthquake Weather che è un vero grido dal cuore per ottenere un qualche genere di verità nelle nostre vite, come presentò lo stesso Strummer. L'album scaturisce dallo stesso spirito che spinse le proteste contro la globalizzazione, esprime le idee anarchiche di Joe e il suo desiderio di giustizia verso i meno fortunati, oltre a tradurre le influenze musicali che venivano da Willesden High Road, la strada più multiculturale di Londra dove c'era lo studio in cui avevano registrato il disco. Si chiude  con una versione di diciassette minuti dell'istrionico Minstrel Boy, un traditional arrangiato da Tymon Dogg. In 001 sono stati inseriti sia Johnny Appleseed che Minstrel Boy ma questo nella versione accorciata usata da Ridley Scott per il suo film Black Hawk Down. La spinta  derivante dall'aver registrato quella versione per il cinema portò Joe, Martin e Scott a decidere di registrare un nuovo album prima possibile e nel febbraio del 2002 iniziarono a buttar giù del materiale fresco in un piccolo studio di registrazione preso in affitto in Scrubs Lane, West London. L'album si sarebbe intitolato Streetcore  e sarebbe uscito dopo la morte di Strummer, avvenuta improvvisamente il 22 dicembre dello stesso anno per arresto cardiocircolatorio dovuto non ad un infarto ma ad un difetto congenito al cuore. Strummer si stava godendo uno dei periodi più fruttuosi della sua carriera: era finalmente riuscito a registrare la commovente Redemption Song di Bob Marley con Johnny Cash e Over The Border  con Jimmy Cliff (entrambi brani sono qui riportati), aveva messo in piedi il tour Bringing It All Back Home dove a Londra nell'ultimo concerto era stato raggiunto sul palco da Mick Jones (non succedeva da diciannove anni), aveva organizzato un concerto in favore dei pompieri di Harlesden e Willesden, aveva coronato il sogno di condurre un programma radiofonico su un canale musicale newyorchese ed erano ormai pronti dieci brani del futuro album. Ce ne è traccia in 001 con Coma Girl, fucilata rock in puro stile Clash dedicata alla figlia Lola e Silver and Gold una cover di Bobby Charles del 1952 che aveva il titolo di Before I Grow Too Old. Fanno parte delle 32 tracce di questa antologia "diversa" che racconta cosa è stato Joe Strummer al di fuori dei Clash. Non citate sopra ci sono chicche come 5th Brigade ispirata alla guerra civile spagnola, la solitaria Blues On The River del 1984, due lasciti del periodo transitorio dei Clash firmati come Strummer/Simonon & Howard (Czechoslovak/Where Is England e Pouring Rain) e i dieci minuti ipnotici di U.S.North un pezzo inedito inciso con Mick Jones al tempo dei Big Audio Dynamite. Coerentemente col personaggio in questione, 001 è la fotografia in bianco e nero di un musicista che ha dimostrato come si può avere risonanza mondiale ed essere amato se si rimane aggrappati ad una grande verità, per quanto in apparenza difficile, ovvero che l'uomo possa vivere con gli altri uomini.

 

MAURO  ZAMBELLINI 
p.s  l'articolo completo col contributo di Marco Denti sarà pubblicato sul numero del Buscadero di febbraio










2 commenti:

armando ha detto...

Bellissimo articolo.A proposito delle sue partecipazioni nei film da te citati.ricordo sempre quello con Jarmush.Gli altri mi mancano come sicuramente al giorno d'oggi manca a noi tutti la sua figura.A parte i Clash,del suo lavoro come solista non è che mi piacesse proprio tutto, ma Strummer mi faceva grande simpatia e soprattutto non ha mai smesso per un attimo di abbassare il livello di stima,che ha nutrito sempre nei miei confronti di appassionato.Grande....
Armando

bobrock ha detto...
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