giovedì 21 settembre 2023

DUANE BETTS Wild & Precious Life

Tale padre, tale figlio. Richard “Dickie” Betts ha passato la sua arte musicale al figlio Duane ed il risultato è qui da sentire, Wild & Precious  è un ottimo disco che rinfresca come meglio non  poteva l’immortale e amato sound della Allman Brothers Band, catapultandolo ai giorni nostri senza troppe rughe e nostalgia. Il merito è tutto di Duane Betts anche se va riconosciuto al padre di essere stato un maestro perfetto perché come canta e suona la chitarra il figlio è frutto di una educazione tecnica e sentimentale che non lascia dubbi in merito. Wild & Precious Life è il primo disco completo di Duane Betts, dopo essere stato nella band di suo padre, The Great Southern. Nel 2018 aveva pubblicato un interessante Ep a suo nome, Sketches of American Music  per poi dare vita col figlio di Gregg Allman, Devon e con Berry Oakley Jr., figlio del bassista della ABB, alla Allman Betts Band. Due album a loro nome, tre chitarre soliste in azione, compresa quella di Johnny Stachela e due cantanti dalle voci molto diverse, lui e Devon. Adesso il salto solista, e che salto. Accompagnato al basso da Berry Oakley Jr., da Johnny Stachela, dal batterista Tyler Greenwell e dalle tastiere di John Ginty, co-produttore dell’album, Duane Betts inforca la chitarra e canta dieci canzoni scritte di proprio pugno, inconfondibilmente allmaniane nello stile ma arricchite da una personalità che, pur risentendo di tale background, infonde emozioni che i due album della Allman Betts Band non trasmettevano. Merito suo come compositore e del superbo team di musicisti coinvolti, dove non mancano invitati speciali come Derek Trucks, Marcus King e Nicki Bluhm. Certo ci sono momenti che rievocano il passato, in Waiting on a Song è facile ritrovare Blue Sky  con quell’assolo che produce arpeggi squillanti e armoniche sequenze che erano pane per Dickey Betts, e la strumentale Under The Bali Moon ricorda l’architettura sonora di Elizabeth Reed , una jam di jazz e rock che si sviluppa su un pianoforte tintinnante a supporto delle chitarre, ma Duane Betts sa prendere quei momenti nella sua direzione e li usa in modo singolare. Con estrema fluidità va su e giù sul manico della chitarra, fornendo paesaggi sonori lussureggianti di un southern rock non ancora in archivio e regala canzoni di perdita e di amore, di lotta e gioia, con correnti di note, frasi su frasi, ponti strumentali dove il leader e Johnny Stachela dialogano da grandi performer e il puntiglioso lavoro al pianoforte e all’Hammond di John Ginty, un gigante, ricama il tutto. L’iniziale Evergreen è un biglietto da visita coi fiocchi, l’arpeggio delle chitarre acustiche, il piano e l’Hammond come detonatori della forza propulsiva della sezione ritmica e delle chitarre prima che la tromba di John Reid metta disordine al brano con un finale jazzy. Forrest Lane è bucolico country-rock di forme dolci e ondulate, ricorda quanto fece il padre Dickey nel primo album dei Great Southern, anche qui l’Hammond è determinante nell’economia sonora del brano, quasi sulla stessa lunghezza d’onda Colors Fade emana una rilassatezza country-blues con la voce di Niki Bluhm e note accarezzate da chitarre da sogno. Nei sette minuti di Saints to Sinners,  Betts e Stachela si dividono i compiti in una jam che ripristina la dualità chitarristica della Allman Brothers Band, quando entra in scena Derek Trucks in Stare at The Sun  i suoi brucianti e convulsi fraseggi marchiano un brano dalla forte impronta blues. E’ invece Marcus King l’invitato in Cold Dark World, lui e Betts, con la complicità di Stachela, si rincorrono a suon di roventi riff sullo sfondo del lamentoso Hammond di Ginty mentre basso e batteria incalzano con un dinamismo da combo jazz . Circles in The Stars chiude le danze, una romantica ballata dove regnano il pianoforte, la lap steel e la melodiosa voce di Duane Betts.

Registrato allo Swamp Raga Studio di Derek Trucks e Susan Tedeschi a Jacksonville, Wild & Precious Life  finalmente ridà voce con dignità a quello che una volta chiamavamo southern rock, una brillantezza e freschezza anni luce distante dalla retorica caricaturale di tante band del settore. Blues, country, rock e swing cucinati con spezie regionali e tocco da grande chef.

 

MAURO ZAMBELLINI     SETTEMBRE  2023