Tale padre, tale figlio. Richard “Dickie” Betts ha passato
la sua arte musicale al figlio Duane ed il risultato è qui da sentire, Wild
& Precious è un ottimo disco
che rinfresca come meglio non poteva
l’immortale e amato sound della Allman Brothers Band, catapultandolo ai giorni
nostri senza troppe rughe e nostalgia. Il merito è tutto di Duane Betts anche
se va riconosciuto al padre di essere stato un maestro perfetto perché come
canta e suona la chitarra il figlio è frutto di una educazione tecnica e
sentimentale che non lascia dubbi in merito. Wild & Precious Life è
il primo disco completo di Duane Betts, dopo essere stato nella band di suo
padre, The Great Southern. Nel 2018 aveva pubblicato un interessante Ep a suo
nome, Sketches of American Music per
poi dare vita col figlio di Gregg Allman, Devon
e con Berry Oakley Jr., figlio del bassista della ABB, alla Allman Betts Band.
Due album a loro nome, tre chitarre soliste in azione, compresa quella di
Johnny Stachela e due cantanti dalle voci molto diverse, lui e Devon. Adesso il
salto solista, e che salto. Accompagnato al basso da Berry Oakley Jr., da Johnny
Stachela, dal batterista Tyler Greenwell e dalle tastiere di John Ginty, co-produttore
dell’album, Duane Betts inforca la chitarra e canta dieci canzoni scritte di
proprio pugno, inconfondibilmente allmaniane nello stile ma arricchite da una
personalità che, pur risentendo di tale background, infonde emozioni che i due
album della Allman Betts Band non trasmettevano. Merito suo come compositore e
del superbo team di musicisti coinvolti, dove non mancano invitati speciali
come Derek Trucks, Marcus King e Nicki Bluhm. Certo ci sono momenti che rievocano
il passato, in Waiting on a Song è
facile ritrovare Blue Sky con quell’assolo che produce arpeggi
squillanti e armoniche sequenze che erano pane per Dickey Betts, e la
strumentale Under The Bali Moon ricorda
l’architettura sonora di Elizabeth Reed ,
una jam di jazz e rock che si sviluppa su un pianoforte tintinnante a supporto
delle chitarre, ma Duane Betts sa prendere quei momenti nella sua direzione e
li usa in modo singolare. Con estrema fluidità va su e giù sul manico della
chitarra, fornendo paesaggi sonori lussureggianti di un southern rock non ancora in archivio e regala canzoni di perdita e
di amore, di lotta e gioia, con correnti di note, frasi su frasi, ponti
strumentali dove il leader e Johnny Stachela dialogano da grandi performer e il
puntiglioso lavoro al pianoforte e all’Hammond di John Ginty, un gigante, ricama il tutto. L’iniziale Evergreen è un biglietto da visita coi
fiocchi, l’arpeggio delle chitarre acustiche, il piano e l’Hammond come detonatori
della forza propulsiva della sezione ritmica e delle chitarre prima che la
tromba di John Reid metta disordine al brano con un finale jazzy. Forrest Lane è bucolico country-rock di
forme dolci e ondulate, ricorda quanto fece il padre Dickey nel primo album dei
Great Southern, anche qui l’Hammond
è determinante nell’economia sonora del brano, quasi sulla stessa lunghezza
d’onda Colors Fade emana una rilassatezza
country-blues con la voce di Niki Bluhm
e note accarezzate da chitarre da sogno. Nei sette minuti di Saints to Sinners, Betts e Stachela si dividono i compiti in
una jam che ripristina la dualità chitarristica della Allman Brothers Band,
quando entra in scena Derek Trucks
in Stare at The Sun i suoi brucianti e convulsi fraseggi marchiano
un brano dalla forte impronta blues.
E’ invece Marcus King l’invitato in Cold
Dark World, lui e Betts, con la
complicità di Stachela, si rincorrono a suon di roventi riff sullo sfondo del
lamentoso Hammond di Ginty mentre basso e batteria incalzano con un dinamismo
da combo jazz . Circles in The Stars chiude
le danze, una romantica ballata dove regnano il pianoforte, la lap steel e la
melodiosa voce di Duane Betts.
Registrato
allo Swamp Raga Studio di Derek Trucks e Susan Tedeschi a Jacksonville, Wild
& Precious Life finalmente
ridà voce con dignità a quello che una volta chiamavamo southern rock, una brillantezza e freschezza anni luce distante
dalla retorica caricaturale di tante band del settore. Blues, country, rock e
swing cucinati con spezie regionali e tocco da grande chef.
MAURO ZAMBELLINI SETTEMBRE
2023