lunedì 10 maggio 2021

NICK WATERHOUSE Live at Pappy and Harriet's

Pubblicato in sordina nel 2020 questo è l’unico live ufficiale di Nick Waterson e la sua band, registrato nel mitico Pappy and Harriet’s, un locale in stile western completamente in legno situato a Pioneertown, nel Mojave Desert poco distante da Joshua Tree e ad un centinaio di miglia da Los Angeles. L’ambientazione è degna del contenuto, uno spumeggiante, trascinante, irresistibile show di uno dei rocker californiani più interessanti degli ultimi anni, capace di unire passato e presente in un set che lascia senza fiato tanta è l’energia e la brillantezza profusa, complice una band coi fiocchi ed una chiassosa partecipazione del pubblico che ricorda gli antichi live degli anni sessanta. Chi lo ha visto nel novembre del 2019 al Magnolia di Milano sa di cosa parlo, Waterhouse è uno showman con il viso da impiegato di banca che frulla un groove contagioso e diabolico dove il rock n’roll si accompagna col soul, lo swing con il rhythm and blues, il surf col rockabilly in un tornado di note che travolge l’ascoltatore e lo porta in un universo musicale senza tempo. 

Lui, direttore del combo, con chitarra, voce e occhiali, dirige musicisti che dai loro strumenti estraggono l’essenza del piacere e del divertimento, senza dimenticarsi di una note, una sfumatura, un dettaglio, mettendo la tecnica completamente al servizio del feeling.  Obie Hughes è una sassofonista baritono a cui bisognerebbe farle un monumento tanto le sue entrate evocano quei fumosi club losanegeleni cari al jazz e al primo Tom Waits, e così è per Mando Dorame, il tenorsassofonista, un nome un programma. Alla sezione ritmica ci pensano Brian Long col basso e Eric Jackowitz con la batteria mentre il funambolico e bravissimo Jerry Borge con piano e organo pennella di retromania il tutto, richiamando Jimmy Smith, Brian Auger, Booker T e tutta una dinastia di tastieristi rivolti più al mood che al virtuosismo. Naturalmente l’avvenente Carol Hatchet fa da corista e da contraltare vocale al leader, che dal cappello estrare i pezzi forti del suo repertorio. Innanzitutto Some Place il brano che nel 2012 lo ha fatto conoscere ai cultore dei nuggets moderni e poi brani dell’album Never Twice (Straight Love Affair, It’s Time, LA Turnaround, Katchi ) e di Time’s All Gone ( Say I Wanna Know, Don’t You Forget It, If You Want Trouble, Raina) mentre dall’omonimo Nick Waterhouse  del 2018 arriva solo El Viv, probabilmente perché questo show è antecedente alla sua pubblicazione.  Stacchi, controstacchi, rallenty e ripartenze scatenate, furtive ma mai così sostanziose entrate di sax baritono, ritmi scoppiettanti e coretti soul (Wreck The Rod), talking da crooner adrenalinico e la maliziosa danza doo-wop di Katchi , sguaiato R&B urbano (I Feel An Urge Coming On), aromi blues e sassofoni shout (Dead Room e Don’t You Forget It), la sensualissima Raina  ed una Pushing Too Hard  che risveglia i Seeds. Impossibile stare fermi, impossibile non accorgersi di quanta euforia e salute irradiano Nick Waterhouse e la sua band, Live at Pappy and Harriet’s per chi scrive è il più divertente live degli ultimi anni.

MAURO ZAMBELLINI APRILE 2021