Comunque sia la storia, e non ci interessa più di quel
tanto, questo aneddoto consente di ritornare su uno degli episodi
"oscuri" della discografia di Bruce Springsteen, quello della genesi
di uno degli album più popolari e osannati del Boss, il terzo capitolo dello
storico ciclo aperto nel 1975 con Born
To Run e chiuso nel 1980 con The
River. Pubblicato il 17 ottobre di quell'anno The River venne beneficiato dal primo posto nella
classifica di Billboard e da un tour che consacrò Bruce Springsteen come il più
grande performer rock di tutti i tempi. Nelle note annesse al box The
River Collection il giornalista
Mikal Gilmore, fratello di Gary Gilmore, quello diventato famoso per aver
richiesto l'esecuzione capitale per i due omicidi perpetuati in Utah e poi
impiccato nel 1977 (la storia è raccontata da Normal Mailer in Il canto
del boia), lo definisce "l'album
cardine di Bruce Springsteen: la cerniera tra le ambiziose agitazioni che
l'avevano preceduto e i tumulti musicali più stringati e lo storytelling da
brivido che seguirono".
Nel 1975 Born To Run aveva creato la mitologia della
strada, tre anni dopo Darkness aveva portato gli ascoltatori
nell'oscurità del sogno americano senza porsi il problema delle cause storiche,
The River inaugurava
l'infelice decade degli anni ottanta con un penetrante esame della vita di ogni
giorno di tanti americani, tra duro lavoro, amori destinati al fallimento,
paura e naturalmente macchine. Un album che è il punto di riferimento di
una carriera (come lo sono stati altri doppi album di studio, il White
Album per i Beatles, Exile
per gli Stones, Blonde On Blonde per Dylan, Electric Ladyland per Hendrix, London Calling per i Clash) più dal punto di vista
del racconto che da quello del successo, ovvero il passaggio da una
rappresentazione mitica dell'America ad una visione storica della realtà
americana. Gli avvenimenti successivi della sua vita artistica contribuiranno a
confermare questa tendenza.
The River esce in
un momento di difficile passaggio politico e culturale oltre che temporale,
proprio nel momento in cui l'amministrazione Carter lasciava il posto a Ronald
Reagan e alla sua restaurazione. Un disco molto diverso sia dall'euforico Born
To Run che dall'ombroso Darkness,
un insieme di canzoni divise tra potenti
rock urbani e malinconiche ballate che riflettevano un senso di tradizionalismo
che poteva apparire populista, oltre costituire un punto di non ritorno nella
carriera dell'artista del New Jersey. Prima della sua uscita l'orientamento
culturale dominante nel suo paese era in molti modi radicato nel retaggio etico
degli anni sessanta e settanta, secolare, liberale, anche solidaristico in
tante istituzioni; dopo la sua uscita l'orientamento culturale dominante andò
verso quella che è l'immagine prevalente degli anni ottanta e novanta,
evangelica, conservatrice, molto meno critica verso il potere e la tradizionale
autorità. Con i caratteri e le immagini che popolano le canzoni di The
River, Springsteen può addirittura sembrare un conservatore,
appartenente a quella classe operaia americana che tante volte si è schierata
coi repubblicani, anche se in realtà le
cose non sono mai come sembrano e quello che Springsteen stava cercando di
conservare nelle sue canzoni era molto diverso da ciò per cui era stato eletto
Ronald Reagan. Figlio degli anni sessanta, Springsteen metteva la sua musica al
servizio di una visione che per molti versi esalava ancora il profumo degli
anni cinquanta, una visione che non evitava gli aspetti meno attrattivi di
quella nazione ma nello stesso tempo descriveva le vite individuali anche nel
loro lato ordinario e comune. Il protagonista di Sherry Darling sembra
un prodotto di una serie televisiva di largo consumo, il lavoratore di Out
In The Street assomiglia a qualcuno della generazione di suo padre più che
all'etica hippie della propria gioventù e in un periodo dove emergevano Toyota
e Honda e l'industria giapponese metteva in ginocchio l'industria
automobilistica a stelle e strisce, c'era un che di incosciente nostalgia in Cadillac
Ranch. Nel momento in cui Bruce Springsteen lasciava dietro di se
l'idealismo esaltante di canzoni simbolo come Born To Run, Thunder Road e
The Promised Land, comunque epicentro delle sue sismiche performance, e
il ragazzo si faceva uomo, erano le radici a dare supporto alla sua
ispirazione, uno spirito retrò applicato alla musica non meno che ai
testi. Wreck On The Highway evoca
la classica country music degli anni quaranta e cinquanta, I Wanna Marry You
fonde un antico tema romantico con il rock italoamericano di Dion e Frankie
Valli, Hungry Heart si libera dalle oppressioni indotte dall'educazione
cattolica attraverso una manifestazione fisica e sessuale come il ballo ed il sound alla Duane Eddy di Ramroad riporta alle origini del rock n'roll e ai
fifties.
Ma se The River fosse semplicemente una serie di
quadretti riciclati sarebbe stato
velocemente dimenticato come un pezzo da museo invece di diventare un disco da
isola deserta. La ragione della sua longevità è il modo con cui molte canzoni
dell'album si occupano di faccende che sono sia contemporanee che senza tempo.
Forse il miglior esempio è proprio la stessa The River, una storia di
amore destinata ai cliché di una vita
qualunque di provincia, tra preoccupazioni e ristrettezze economiche,
una storia che si ripresenta a ogni generazione e non è solo il frutto della
sensibilità di un ragazzo americano del 1980. Drive All Night evoca
amore, mentre Stolen Car evoca
terrore ma entrambe suonano fresche e confortevoli ogni volta che si ascoltano,
anche nella loro struggente malinconia e lo charme malizioso di Hungry Heart
è ancora capace di sedurre trentacinque anni dopo essere entrato nelle Top
Ten dei singoli e nella heavy rotation radiofonica, in contemporanea con Starting
Over di John Lennon e proprio nei giorni in cui questi veniva ucciso
davanti al Dakota Hotel.
Lo Springsteen di
The River può
essere visto come un amabile conservatore ma ciò che era interessato a
conservare erano le tradizioni musicali, politiche e culturali che avevano reso
possibile l'esistenza di Chuck Berry, dei Beatles e di Bob Dylan
ovvero conservare valori come l'integrazione, l'uguaglianza e la libertà
definita in termini di personale autonomia, in contrasto con quei valori
di cui fu alfiere Reagan ovvero
segregazione, competizione e libertà definita in termini di liberismo economico.
Le canzoni di The River simbolicamente
riaffermano la possibilità di immaginare un mondo dove il conservare le
tradizioni con cui si è cresciuti si
accompagna, come suggeriscono le parole di A Change Is Gonna Come di Sam
Cooke, ai cambiamenti che stanno
per arrivare ed è proprio il testo di Independence Day a suggerirlo,
laddove Bruce non canta solo dell'indipendenza del diventare adulti e recidere
il cordone ombelicale con la famiglia, il padre ed una vita predestinata di
fatica e anonimato, ma piuttosto della ricerca di un possibile futuro dove
"c'è gente diversa che ora viene e vedono le cose in maniera diversa, e
presto tutto quello che abbiamo conosciuto non ci sarà più" .
The River è il primo vero
disco di rock popolare di Springsteen, molto più di Born In The Usa, la sua musica non è slegata dal
contesto socio-temporale in cui nasce ed è pronta a recepire, nel bene e nel
male, gli input del momento, un concetto che rischia di sfuggire di mano e
annoverare l'artista nel populismo se non fosse che per Springsteeni i dubbi,
sugli individui, sulla società, sulla politica, valgono molto di più che le
certezze. Mentre in Born To Run e Darkness Springsteen analizzava la realtà
americana osservando e descrivendo le
forze che controllavano le esistenze dei personaggi delle sue canzoni nella
dimensione del presente e del quotidiano, senza porsi il problema delle cause
storiche, da The River cominciò
a porsi il problema di indicare in che modo le cause dei problemi fossero
imputabili alla storia passata del suo Paese. Nebraska, Tom Joad e The Rising andranno ancora più a fondo in questa analisi
senza perdere una virgola del potere consolatorio e liberatorio della sua
musica.
Durante il tour di Darkness Springsteen aveva già lavorato a
canzoni come The Ties That Bind, Point Blank, Sherry Darling, Indipendence Day,
Ramrod, alcune delle quali le aveva suonate in concerto, ma la sua casa
discografica, allora si chiamava ancora Columbia, era seriamente intenzionata a
far uscire un album dal vivo tanto che furono registrati diversi concerti. Fu
stampato un dodici pollici con una versione live di Prove It All Night registrata al Berkeley Community Theater,
rimixata da Jimmi Iovine con un suono compatibile per le stazioni radiofoniche
Fm. L'uscita venne poi accantonata e si dovettero aspettare altri dieci anni
per avere un live ufficiale di Springsteen. In realtà, nonostante il clamore
mediatico suscitato qualche anno prima da Born To Run, i rapporti
tra l'artista e la Columbia erano tutt'altro che idilliaci, questa difatti non
sopportava i tempi lunghi di Bruce, così abituata ad un disco all'anno anche da
nomi inattaccabili come Dylan. Era l'usanza in voga negli anni sessanta e
settanta ma le cose stavano cambiando perché in quello scorcio d'epoca per un
artista sembrava più conveniente
aspettare che un suo album uscisse definitivamente di classifica prima di
pubblicarne un altro, evitando così di entrare in competizione con sé stesso.
Springsteen lavorava alla sua velocità e la maggior parte dei suoi album hanno
sempre rispettato i suoi tempi piuttosto che quelli della casa discografica. Per
di più, in occasione del suo secondo disco, la Columbia delusa dalle 65 mila
copie vendute, fu realmente in procinto di licenziarlo e quando anche Darkness
si posizionò lontano dalle previsioni dei manager, (raggiunse
il quinto posto di Billboard senza andare oltre) fu seriamente presa in
considerazione la pubblicazione di un live per gestire lo stallo. La verità è
che alla Columbia non interessava un album ma un singolo di successo. Durante
un intervista verso la fine del 1978, Springsteen disse che era invece
diventato urgente per lui realizzare un nuovo album, probabilmente per l'estate
seguente. Iniziò a lavorare con la band nel marzo del 1979 ma entrò con la
E-Street Band in studio al Power Station di New York solo in aprile. Aveva un
pugno di canzoni nuove e qualche scarto dei precedenti album, la Columbia non
aspettava altro e cominciò a far circolare la voce che il nuovo disco sarebbe
uscito a ridosso delle festività natalizie. Le canzoni che Springsteen aveva in
mano erano The Ties That Bind, un brano che aveva presentato per la
prima volta dal vivo nel novembre del 78, Sherry Darling, altra canzone
del Darkness tour, di cui
l'artista diceva che sarebbe stato il singolo con cui anticipare l'album, Indipendence
Day una canzone tanto potente ed
emozionante che altri artisti avrebbero costruito un intero disco attorno ad
essa, Point Blank un pezzo che era già stato rifinito in tante
esecuzioni dal vivo, Ramrod altro debutto del 1978, quella Because
The Night scritta per Darkness e poi finita a Patti Smith e Driving
All Night i cui rudimenti erano stati scritti nelle session di Darkness.
Inoltre poteva giocare con altre carte, una serie di canzoni come Frankie,
Fire, Hearts of Stone, Don't Look Back e Promise, entrate poi nella
mitologia delle rarities, brani che avrebbero fatto la felicità di qualsiasi
altro artista ma che per Bruce non erano ancora mature.
Per
capire la tecnica di Springsteen in studio e la meticolosità del suo
songwriting qualcuno ha tirato in ballo il carattere chiuso di quando era
ragazzo, la scarsa attitudine alle relazioni sociali, il fatto che quando
suonava con altri amici musicisti nei club di Asbury Park lui fosse
immancabilmente il più serioso e taciturno. Forse è anche questa la ragione per
cui un performer capace una notte di stregare uno stadio di 80 mila persone, la
notte seguente mantiene l'umiltà di jammare in un club di provincia davanti ad
una cinquantina di persone scarse e con musicisti locali. Fanatico nei riguardi
del suo materiale privato e carismatico di fronte alle folle, pignolo e
certosino, il più prolifico songwriter che possa esserci, prima di far uscire
il suo primo disco Greetings from Asbury Park aveva già messo su cassetta canzoni
per almeno tre album, ed il più lento realizzatore di dischi che si ricordi,
almeno per una certa epoca, visto che in 17 anni tra il debutto del 1973 e
la fine degli anni ottanta pubblicò solo otto album di studio ufficiali. Ogni
suo disco, a cominciare da Born To Run, diventava un'avventura
massacrante, Springsteen usava lo studio per scrivere e riscrivere i pezzi
incessantemente e i membri della band passavano la notte a registrarli
aspettando la nuova pila di canzoni che Bruce scriveva di giorno. E ciò fu
esattamente quello che successe nelle session di The River. Prima di andare in studio la band aveva
lavorato ad una dozzina di canzoni e a tutti loro, tranne che a Springsteen,
quello appariva già un album completo. Le nuove canzoni includevano The Ties
That Bind e I'm Gonna Treat You Right, conosciuta anche come Wild
Kisses, che pareva piuttosto uno scarto di Born To Run. Poi
c'era Tonight, brano muscolare non troppo dissimile da Jackson Cage. Springsteen
era più concentrato sulla ricerca di un sound particolare e sull'approccio della
band a quel sound piuttosto che sulle parti vocali. Di Tonight si
persero le tracce mentre da un demo casalingo dei primi mesi del 1979 saltarono
fuori You Can Look e Held Up Without A Gun, canzone questa che
avrebbe dovuto essere in The River ma tagliata fuori all'ultimo momento,
ed una ballata, Chevrolet Deluxe, che
biografi come Charles R. Cross dicono possedesse alcune somiglianze
strutturali con The River. Quando finalmente Bruce portò nell'aprile del
1979 la E-Street Band al Power Station, dopo le prove, dopo il demo tape, dopo
tutto il tempo che si era preso per il songwriting, la prima canzone ad essere
registrata fu la sventagliata micidiale di rock rabbioso intitolata Roulette,
scritta a caldo dall'artista dopo l'incidente nucleare di Three Mile Island
in Pennsylvania. Un mese dopo vennero registrate Cindy, Jackson Cage,
Ramrod, Hungry Heart e Be True. C'era materiale più che sufficiente
ed in molti casi eccezionale per un album ma Springsteen non ne era
soddisfatto. Concepiva un album nello stesso modo che uno scrittore concepisce
un romanzo, con un inizio, una fine ed un corpo centrale, e così per lui le
canzoni tutte insieme dovevano sempre possedere più forza di ogni canzone presa
singolarmente. La prima idea per il nuovo album
prevedeva una facciata A con The Ties That Bind, The Price You Pay,
Be True, una romanticheria pop-rock con echi di Byrds che poi uscì come
B-side di Fade Away, il rock n'roll proletario di Ricky (Wants A Man
of Her) e la grandiosa Stolen Car meno lenta e rarefatta rispetto a
quella messa nel doppio The River, con un afflato decisamente roots determinato dalla
fisarmonica di Danny Federici. La seconda facciata contemplava I Wanna To
Marry You che nell'album originale perse il to, quella Loose Ends
che è una delle migliori out-takes in assoluto del catalogo springsteeniano,
dove risuona tutto lo stile della E-Street Band con l' assolo di sax, il
drumming potente di Max Weinberg, il piano di Bittan, il refrain irresistibile
e la voce di Bruce, un brano che gli stessi
musicisti della band dicono sia stato lo sforzo vocale più elevato mai fatto
dall'artista in una seduta di registrazione. Poi ci sono Hungry Heart ed
un titolo, The Man Who Got Away, che esisteva nel notebook a spirale di Springsteen e oggi
è disponibile nel CD delle out-takes di The River Collection. Un
brano il cui impianto strumentale è sostenuto dall'organo di Federici, la voce
è grave e sfiduciata, il ritmo nervoso, l'insieme crudamente rock. Avrebbe
dovuto chiudere quella prima idea di album, Ramrod. Era un album diverso
dai precedenti di Springsteen proprio per la presenza di diverse canzoni dai
tempi medi, di love songs melodiche e di una sorta di easy-going confinante col
pop. C'erano sentimenti e romanticismo, dolcezze in Loose Ends e Be True
che facevano pensare ad un disco sulle difficili relazioni uomo/donna. Ma
la storia non andò in questa direzione. Le cose tra il periodo in cui aveva
buttato giù questa lista, presumibilmente all'inizio del 1979 e l'estate di
quell'anno cambiarono drasticamente. L'album non era ancora stato mixato e la
sequenza di canzoni rimase sulla carta. Springsteen si mise a rivedere ciascun
brano e a fare mixaggi e contro mixaggi di ciascun pezzo fino a quando si prese
una pausa perché contattato per
partecipare ai concerti antinucleari organizzati dai Musicians United for Safe
Energy (MUSE) di cui facevano parte Jackson Brown, Bonnie Raitt, Graham Nash,
Harvey Wasserman e John Hall. Bruce Springsteen e la E-Street Band suonarono al
Madison Square Garden il 22 e 23 settembre 1979 ma per ragioni inspiegabili non
presentarono la devastante Roulette, incentrata sui pericoli del
nucleare, ma un set da capogiro con brani noti del loro repertorio più
le nuove ed inedite Sherry Darling e
The River. Dopo di chè l'artista
tornò al proprio lavoro rimixando le vecchie tracce e mischiandole con delle
nuove, creando quello che effettivamente sarebbe dovuto essere il nuovo album,
intitolato The Ties That Bind. Della nuova lista, oltre alla canzone
titolo, facevano parte Cindy, canzone pop di amore non corrisposto,
piuttosto leggera per gli standard abituali della E-Street Band, Hungry
Heart, Stolen Car, Be True, The River, una versione rockabilly di You
Can Look (But You Better Not Touch), The Price You Pay, I Wanna Marry You e
ancora Loose Ends. Questa è la scaletta dell' album singolo mai
pubblicato, conosciuto come The Ties That Bind per cui vennero perfino realizzate
foto e copertina.
Tutto
ciò risale all'autunno del 1979, il disco avrebbe dovuto uscire a Natale ma
Springsteen si fermò per mixare il suo set del Madison Square Garden per
l'album No Nukes e Devil
With A Blue Dress fu scelta come radio sampler per inondare la nazione di
potenti note rock al servizio di una sensibilità anti-nucleare. Immancabilmente
i tempi si allungarono, la Columbia fremeva, l'artista aveva più dubbi che
certezze e cambiò drasticamente alcune delle canzoni già registrate, oltre a
portarne delle nuove. La band dal canto suo sperimentò delle versioni
rockabilly di tutto il materiale a disposizione, Slow Fade divenne Fade Away, Stolen Car cambiò pelle in una struggente ballata
ma alla fine il disco con quelle canzoni suonava come un party record e
nient'altro. Il materiale si sviluppava tra due estremi, tra lo scalpitante
rock n'roll di Cadillac Ranch e l'atmosfera intimista di Wreck On The
Highway, in mezzo c'erano oltre
mezzo milione di dollari messi nello studio che non avevano ancora portato a
nulla. Poi finalmente qualcuno suggerì l'ipotesi del doppio album e allora
tutto cominciò ad avere un senso agli occhi di Springsteen. Abbandonò l'idea di
un disco pop basato su canzoni d'amore e
prese in considerazione entrambi gli aspetti del party, il tipo che beve con
gli amici al bar e la moglie e i figli a casa che piangono soli. Come disse lo stesso autore allo scrittore
Robert Hilburn "avevo un album di canzoni finite ma non diedi il via
all'album perché non era abbastanza personale. Questo album, The River ,
è molto più personale ed intimo, cercavo quella logica interna che univa ogni
cosa e adesso qui c'è". Anche il cambio del titolo non è casuale, da The
Ties That Bind, i legami che uniscono, a The River sembra sottolineare come il focus del
disco si sposti dalle relazioni uomo/ donna ad un contesto più ampio e generale,
una visione che ha suscitato nella critica americana paragoni coi libri di Steinbeck e con il
cinema John Ford. Ma The
River non è un album che offre
delle soluzioni e dei finali, racconta sì delle storie con delle conclusioni ma
senza risoluzioni di verdetti morali. Venti canzoni divise in quattro facciate
di vinile, un doppio album assurto
all'olimpo del rock, almeno di quello post-70. Furono in tanti ad entrare in
contatto con la musica di Springsteen proprio con The River ( responsabile anche un tour che arrivò alle
nostre porte con quel mitico concerto all'Hallenstadion di Zurigo nell'aprile
del 1981) grazie ad una canzone-titolo di una forza epica ed un significato
simbolico straordinario. E l'intero lavoro non suona come un prodotto della
decade in cui uscì ma è una connessione di tutto quanto ha espresso il rock
n'roll dagli anni cinquanta in poi nella sua dimensione popolare, compresa la
presenza di un lato pop ( Hungry Heart e Sherry Darling), prima assente nella discografia
dell'artista. Se c'è un album che viene ricordato come espressione della totalità
del sound di Springsteen con la E-Street Band, questo è proprio The River,
un
doppio album leggendario, un vero disco da cinque stelle anche in virtù della
nuova ristampa che ne illumina le sfaccettature e l' evoluzione.
MAURO
ZAMBELLINI