Saranno contenti i tanti fans dell'indimenticato ed
indimenticabile Rory Gallagher per questa ulteriore testimonianza live
dell'irlandese, catturato durante il tour inglese del 1977 di supporto alla
pubblicazione dell'album Calling Card. Venti tracce distribuite su un doppio CD
estratte da concerti all'Hammersmith Odeon di Londra, al Dome di Brighton, alla
City Hall di Sheffield e Newcastle avvenuti tra il gennaio ed il febbraio del
1977, ulteriore prova della forza e potenza di Rory Gallagher sul palco, qui in
compagnia dei fedeli Gerry McAvoy al
basso, Rod de'Ath alla batteria e Lou Martin col pianoforte e l'organo.
Non un trio quindi, ma un quartetto affiatato e ben rodato, in azione fin dai
tempi della pubblicazione di Blueprint nel 1973 e durato fino alle session a San
Francisco del dicembre 1977 rimaste inedite per tanti anni e poi pubblicate nel
postumo Notes From San Francisco del
2011. Check Shirt Wizard è un
documento importante perché porta dal vivo materiale dei due album più osannati
negli Stati Uniti, benedetti dai critici di Rolling Stone che in
quell'occasione paragonarono Gallagher a Eric Clapton ed Alvin Lee. Da Against
The Grain vengono difatti riprese
la rocciosa Bought and Sold e la
magistrale rivisitazione del pezzo di Leadbelly Out On The Western Plain mentre Calling Card fa il pieno con Moonchild, Secret Agent, Barley & Grape Rag, Jack Knife Beat, Edged
in Blue ed una delirante versione di Calling
Card, misura di un set più improntato verso il rock che il blues. Ma Check Shirt
Wizard non tradisce le
ampie aspettative dei fans di Rory che qui potranno trovare il suo lato più
duro, aspro e rocknrollistico ma anche quello
blues e aperto al suono della sua chitarra acustica. Se difatti il primo CD
insiste sui toni forti e sul furore di un hard-rock blues muscolare e sanguigno,
il secondo CD si apre con una sequenza dove risuonano cristalline le influenze roots
di Gallagher consumate nel folk, nel country-blues e nello skiffle di Out On The Western Plain, Barley & Grape
Rag, Pistol Slapper Blues, Too Much Alcohol e Going To Hometown . Sono versioni intense, schiette e pregne di quel sentimento di purezza e onestà
che Rory sapeva riversare nel suo cantare e suonare. Un lato intimo
complementare alla dimensione elettrica del suo rock-blues, ambito questo che
si avvale del brillante lavoro dei suoi
compagni di ventura, l' arrembante e vulcanico basso di Mc Avoy, il drumming
assatanato di De Ath ed il pianoforte e organo di Martin qui in grado di
riempire ogni spazio, creare melodia e frivoleggiare honky-tonk tanto da
pennellare di americanità titoli come Edged
In Blue e la jammata Jack-Knife Beat.
Non si pensi a concerti addomesticati,
non è nello stile di Rory e difatti il fuoco e le fiamme si propagano quando
Rory prende in mano i suoi cavalli di battaglia ed incendia i teatri inglesi. Se
Souped -Up Ford e Secret Agent
nel 1977 sono nuovi nella discografia del nostro eppure già in grado
di urlare come dei classici, con Lou Martin che qui dà fuori di matto
rincorrendo la chitarra del leader lanciata a mille, Bullfrog Blues è un tour de force che non ha nulla da invidiare a
quello dell'Irish Tour '74 e altrettanto
si può dire di Tattoo'd Lady e delle incandescenti Used To Be, I Take What I Want saccheggiata
dal repertorio di Sam& Dave, Walk On
Hot Coals e Country Mile , un
boogie serrato che toglie il fiato e lancia la Stratocaster di Rory nell'olimpo
degli Dei. Grande emozione lo suscita pure A
Million Miles Away uno dei titoli di Rory più amati dai fans, con quella
vena melodica che contrasta con l'assolo torcibudella della chitarra ed il
cantato disperato e supplicante dell'irlandese, mai del tutto apprezzato come
vocalist eppure commovente come pochi. Con due CD ed una scaletta da applausi Check
Shirt Wizard presenta un Rory
Gallagher in ottima forma, coadiuvato da una band coi fiocchi, la migliore
della sua carriera. I brani dei concerti originari sono stati oggi rimixati da
Frank Arkewright agli studi Abbey Road mentre la produzione è di Daniel
Gallagher, il nipote che ha curato il recente Blues e sembra oggi avere in mano
l'archivio del bluesman irlandese. Nel 1977 in Inghilterra esplodeva il punk,
ma Rory Gallagher punk lo era da almeno dieci anni.
MAURO ZAMBELLINI
FEBBRAIO 2020