MUSIC IS LOVE a singer-songwriters' tribute to the music of
CSN&Y
Raramente la discografia italiana ha
prodotto un lavoro così ben fatto in termini di musica, di confezione, di note
esplicative, di scelte artistiche. La passione per la musica di Crosby,
Stills,Nash e Young ha indotto Ermanno Labianca, giornalista, discografico, autore
di libri e fanzine su Bruce Springsteen, Francesco Lucarelli, musicista e Peter
Holmstedt a concepire e produrre un lavoro che si staglia a livello
internazionale per la qualità e la serietà del progetto. Music Is Love è un
brillante anche se non altisonante tributo alla musica e alle canzoni di Crosby, Stills, Nash e Young. Attorno a
loro è stato costruito un doppio Cd ottimamente registrato, elegantemente
impacchettato e fornito di una ricchezza di note e di fotografia da far invidia
ai migliori prodotti della Rhino. La passione scorre sotto il raffinato
digipack in questione e la Route 61, la indie che lo ha pubblicato, ha messo in campo intraprendenza, coraggio, gusto ed entusiasmo nel realizzare
un lavoro che non è solo un elegante e curato oggetto estetico ma, come
suggerisce il titolo, un atto d' amore verso la musica.
La celebre canzone di David Crosby
del suo irraggiungibile If I Could Only Remember My
Name serve da titolo ad un doppio Cd dove sono coinvolti cantanti e
cantautori americani, irlandesi e inglesi, ognuno impegnato ad offrire la
propria visione della musica di C,S,N&Y, canzoni tratte dal vasto
repertorio dei quattro sia in gruppo, in trio, in duo, solista, coi Buffalo
Springfield e coi Manassas. Il panorama è ampio e i due Cd invitano ad un
viaggio che è un piacere dei sensi e della mente. I nomi dei singer-songwriters
non sono tutti noti ma la lettura di ognuno è originale, sentita, sincera, le registrazioni sono state fatte in
studio a New York, in California, in Irlanda, a Londra, Liverpool e in vari
centri degli Stati Uniti. Nel booklet interno ognuno dei protagonisti esplicita
come sia entrato in contatto con la musica dei quattro ed il motivo della
canzone scelta. La partenza è affidata a Ron
LaSalle che con la sua voce roca offre una aspra versione folk-rock di For What It's Worth dei Buffalo
Springfield, celebre e amato inno antimilitarista. Lo segue Steve Wynn con una spettrale e noise Triad , episodio che trova un giusto
contraltare nella rilettura classica e toccante di Helplessly Hoping di Judy
Collins aiutata dal piano di Russ Walden, dal basso di Tony Levin e dalle
chitarre di Duke Levin. Della serie la classe non è acqua. L'irlandese Liam O' Maonlaì ragala una rarefatta e nordica Lady Of the Island tratta, come la canzone
della Collins, dal disco debutto di C,S&N.
Sugarcane Jane che altri non
sono che la cantante Savana Lee Crawford ed il chitarrista/banjoista/cantante
Anthony Crawford interpretano con taglio folkie e fingerpicking ma il finale è
assolutamente psycho la stupenda Bluebird
dei Buffalo Springfield mentre toh chi si rivede Karla Bonoff assieme alla collega Wendy Waldman e ai cantanti John
Cowan e Mietek Szczesniak rifanno con inalterata delicatezza la sognante Guinnevere. Elliott
Murphy con la sua band di normanni sceglie Birds di Neil Young imitato da Bocephus
King con una stralunata e persa nel diluvio Down By The River mentre i Venice,
due cugini californiani coi rispettivi
fratelli che di cognome fanno Lennon, regalano una non memorabile After The Goldrush. La figlia di Stephen
Stills, Jennifer si cimenta con la
band e degli arrangiamenti di pianoforte, violino e violoncello in Love The One You're With rallentandola
nella prima parte e poi lasciandola scorrere come una avvincente melodia rock.
Fedele all'originale è You Don't Have To Cry di Sonny Mone, transitato per qualche
tempo nei Crazy Horse, rigorosa nelle sue linee roots è Fallen Eagle, gran lavoro di mandolino, violino, banjo, chitarre da
parte dei Coal Porters di Sid
Griffin attenti a ricreare l'atmosfera bluegrass di uno dei brani chiave del
favoloso Manassas.
Inizia con Rockin' In The Free World il secondo Cd e Willie Nile col suo trio ci mette la rabbia e l'elettricità della New York dei club, bella partenza per uno show che vede
entrare in pista la rediviva Cindy Lee
Berryhill, due album negli anni ottanta ancora in grado di raccontare
l'America della strada con lo stile e lo charme della beat generation. Anche
lei pesca da Manassas ed estrae una It Doesn't Matter forse troppo equilibrata per il suo
carattere vagabondo. Clarence Bucaro
col trio è melodico quanto basta in Out
On The Weekend uscito da Harvest,
Neal Casal omaggia Graham Nash e suona tutti gli strumenti in Hey You (Looking At The Moon), ballata
sotto la luna dolce come il suo
autore, Carrie Rodriguez in band a
quattro regala uno dei momenti magici di
Music
Is Love, una rilettura dolente e ispirata di Cortez The Killer dove strumenti acustici ed una chitarra desertica
si amalgamano per una performance di
grande intensità.
Meno noti sono il Marcus Eaton di Bittersweat, Andy Hill e
Renée Safier (Thrasher), Louis Ledford (Wasted On The Way), Mary Lee's Corvette (Tracks
In The Dust) ma qui c'è la produzione e la chitarra di quel volpone di Eric "Roscoe"Ambel e Jenai Huff ( I'll Be There For You). Ulteriori apprezzamenti vanno a Eileen Rose & The Legendary Rich
Gilbert, la loro Just a Song Before I
Go è piena di pathos, Nick Barker
affronta Long May You Run con lo
spirito di un solitario uomo dei boschi accompagnato da chitarre e mandolino, Michael McDermott abbraccia la cantante
e violinista Heather Horton nel
duetto di Southern Cross e il
liverpooliano Ian McNabb chiude lo
spettacolo con una Music Is Love che
inizia come Sympathy For The Devile e
poi ascende al cielo leggera e svolazzante come un falco del Tamalpais che
libera le sue ali nell'azzurro della Baia. Una litania gioiosa e colorata, una
coreografia vocale (tre le voci femminili) da peace and love and music nello
splendido scenario della California good vibrations. Ci voleva un inglese per
evocarla ed un tributo, Music Is Love a farci di nuovo
sognare.
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MAURO ZAMBELLINI
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