venerdì 27 dicembre 2024

MY BEST of 2024

 


Nell’anno orribile che ha portato via diversi e noti giornalisti musicali tra cui Ernesto Assante, Massimo Cotto, Fausto Pirito ed in particolare Paolo Carù a cui ero legato da un consolidato rapporto professionale e di amicizia, la musica e i dischi sono stati un elemento importante di consolazione in un mondo che pare tutto il contrario di quello sperato e sognato quando, almeno per il sottoscritto, per la prima volta mi avvicinai al pop e al rock. Qualsiasi winds of change ha soffiato in senso inverso dove le canzoni di un tempo, e non parlo solo degli anni sessanta, sembravano spingere. La speranza è l’ultima a morire ma rispetto ai tempi quando si cantava contro la guerra in Vietnam, le discriminazioni razziali, il neo liberismo della Thatcher e Reagan, la nostra musica pare oggi incapace di elevarsi in un collettivo e universale urlo di protesta contro guerre e massacri, tirannie e fascismi vari, contro una tecnologia che inversamente ad essere un fattore di progresso umano nel segno della tolleranza, è invece veicolo di tecnocrazie, autoritarismi, bugie, imperi mediatici, verità capovolte. Rinchiusi nella nostra sopravvivenza, noi amanti di un mondo ormai utopico, con la sensibilità che ci siamo costruiti usando il nostro buon senso ed un “consumismo” artistico di film, libri, mostre e musica, resistiamo e come suggerisce la parola cardine del giubileo, nutriamo ancora SPERANZA.

La mia playlist annuale,che non sono i dischi migliori o più importanti o di moda ma solo quelli che mi sono piaciuti di più,  è fondamentalmente classic ma leggendo le tante classifiche social, di siti e riviste specializzate, anche un po’ fuori dal coro, dettata più da acquisti discografici fisici che da ascolti liquidi. Quella che segue è la selezione dei dischi che più ho ascoltato nel 2024, ho diviso i titoli in settori, scelta che generalmente fa imbufalire i musicisti, avversi alle categorie. L’ordine è del tutto casuale. Buon Anno a tutti.

ROCK and songwriters

Ray LaMontagne    Long Way Home      un ritorno alla semplicità dei primi album, voce sabbiosa da crooner per canzoni che distillano emozioni e storie di vita intima e sulla strada, Ray LaMontagne riannoda le fila della sua esperienza artistica e lo fa nei migliore dei modi, recuperando schiettezza, lirismo, atmosfera.

Mike Campbell & The Dirty Knobs Vagabonds, Virgins & Misfits

Dischi come non se ne fanno più, rock diretto, chitarristico, autostradale, suonato con precisione, diviso tra ganci elettrici e ballate che ti ricordano un orizzonte infuocato di sogni perduti. Onesto fino al midollo, senza coloranti né conservanti, con il fantasma di Tom Petty che aleggia sopra.

JJ Grey & Mofro   Olustee


Meno paludoso dei dischi precedenti e più soul, JJ Grey e i suoi amici ci offrono una dimostrazione di quanto il rock o presunto tale sia ancora credibile quando parla di preoccupazioni e sensibilità, un’ anima inquieta in canzoni ricche di sentimento per la vita e l’ambiente con un sound che appartiene di diritto alla tradizione southern.

Charlie Crockett     $10 Cowboy

$10 Cowboy racconta dell’America dei reietti e dei losers, di chi non vince mai e vive di stenti, di quella mitologia che ha reso grande il country americano e di cui Charley Crockett sembra l’ultimo credibile iscritto alla lista. Con un piglio tutto moderno, grazie al suo disinvolto e sciolto stile vocale, caldo e confidenziale, splendidamente comunicativo che si dispiega in sfumature jazzy, come un seducente crooner dei vicoli.

Johnny Cash      Songwriter

Canzoni registrate nel 1993 portate alla luce dal figlio John Carter Cash che  col produttore David “Fergie”Ferguson ha isolato la voce e la chitarra acustica dell’autore per poi darne nuova vita, aggiungendovi parti strumentali con musicisti che avevano già suonato col padre. Undici gemme di saggezza, tormento, amore e passione tra folk, blues e country.

X    Smoke and Fiction

Sembra non sia passato del tempo da Under The Big Black Sun l’album che nel 1982 li consacrò come i più autorevoli e accessibili paladini del punk californiano, Secco, teso, adrenalinico Smoke and Fiction ribadisce il loro status, le voci in sincrono di Exene Cervenka e John Doe, i fulminei interventi chitarristici, la sezione ritmica che ha imparato a memoria le regole del rockabilly, l’attitudine beatnick nel cantare i bassifondi della città degli angeli, se non avessi l’età che ho mi metterei a pogare.

Richard Thompson   Ship to Shore

Musicista eccelso, uno dei fondatori del folk-rock inglese, Richard Thompson mette insieme dodici tracce nelle quali vibra un suono ritmato che raramente si concede ai lunghi assoli chitarristici, comunque presenti ed efficaci nella loro stringatezza, potente nel disegnare un universo di considerazioni, riflessioni e amarezze attraverso ballate, moderni reel di derivazione celtica, sghembi rockabilly, canzoni di mare, ibridi folk e contaminazioni rock, marcette che non hanno nulla di militaresco. Canzoni con un’intelaiatura sonora ricca di sfumature e una voce, che qualcuno ha definito da cane bastonato, simpatizzante verso i vulnerabili e coloro che sono in caduta libera.

 

 

OUTSIDERS

Jake Xerxes Fussell    When I’m Called

Un disco di una bellezza pura, adamantina, incontaminata, When I’m Called è il miracoloso incontro di lamenti antichi con la sorprendente alchimia degli arrangiamenti di Elkington (un chitarrista raffinatissimo), le sfumature sonore date dai musicisti coinvolti, la chitarra e la calda e confortevole voce di Jake Xerxes Fussell. Magia e mistero ed un respiro nobile che contrasta coi detriti culturali che la società di oggi ci propina, When I’m Called è solo una zuppa cucinata in casa con ingredienti naturali ma vale di più di uno stellato piatto gourmet.

 

Jontavious Willis    West Georgia Blues 


 

Una voce profonda, espressiva, calda, che sa essere carezza e sofferenza. Dedicato alla sua terra, alla sua famiglia, ai suoi avi, West Georgia Blues è la fresca dichiarazione di un intrattenitore che non suona solo il blues ma abita quello spazio in cui questa musica si diffonde tra le corde della sensibilità regalando una visione del genere che è dolore e conforto, antico e moderno, un aiuto per affrontare la vita e alleviare la mente. 

 

Red Clay Strays     Made By These Moments


 

Stile old school per una band di fiammeggiante rock sudista  con riflessi country e colpi honky-tonk, una voce macerata nel bourbon e quel modo di concepire i dischi “in analogico” come si faceva a Muscle Shoals. Belle canzoni, un mood da America profonda’, in these magic moments ci sono gli ingredienti più saporiti della cucina dixie, dal blues al gospel, da Chris Stapleton a John Hiatt, dai Black Crowes ai Blackberry Smoke. Ma senza copiare nessuno.

 

Jeremie Albino      Our Time In The Sun

 

Ennesima scoperta di Dan Auerbach (Black Keys) e della sua Easy Eye Sound, Jeremie Albino ha i modi del cantautore elettrico ma con una voce zeppa di soul e di coloriture audaci che lo portando ad essere in confidenza sia con le ballate romantiche, sia col gusto retrò di un certo rhythm and blues, sia con uno scalpitante roots-rock di chitarre affilate e ritmi anarchici. C’è la tensione che negli anni sessanta si respirava negli studi dell’Alabama quando i cantanti “neri” trovavano alleanza nei musicisti bianchi ed insieme sfornavano dischi che sono diventati dei piccoli classici della tradizione southern.


 

Soul-Blues-Jazz

The J&F Band     Star Motel


Collettivo di musicisti americani ed italiani di cui fanno parte David Grissom, Joe Fonda, David Grissom, Tiziano Tononi, Emanuele Parrini, Jaimoe e altri, al loro quarto disco, fondono blues, rock, soul con una disinvoltura ed improvvisazione di stampo jazzistico che porta Charles Mingus a fianco di Robert Johnson, la Allman Brothers Band. sulla Route 66 e Jimmy Reed vicino a John Coltrane. Eclettici è dire poco, una esperienza di musica americana (dedicata a Dickey Betts) che travalica gli steccati dei generi per un’opera di frontiera divisa in due parti, un CD di canzoni ed uno di strumentali, con il doppio risultato di sorprendere ed estasiare.

Marcus King       Mood Swings

Non ha raccolto molti consensi l’ultima fatica di Marcus King, chitarrista eccelso originariamente uscito da quella tradizione di blues-rock sudista che ha negli Allman i padri fondatori. Da un po’ di tempo a questa parte, passando sotto le “cure” di Dan Auerbach (che gli produsse El Dorado), il ragazzotto della Sud Carolina si è innamorato del soul, quello classico che veniva sfornato a Muscle Shoals e a Memphis, e si è messo a cantarlo con una voce roca rubata al giovane Rod Stewart che gli consente di essere appassionato, sensuale e caldo. Il nuovo disco è prodotto da Rick Rubin, un nome che è una certezza, il quale gli ha abbassato il volume della chitarra per esaltare canzoni che se non sei iron man ti riducono il cuore in uno zuccherino.

Scott LaFaro     The Alchemy of Scott LaFaro


Sebbene avesse iniziato suonando il sassofono, Scott LaFaro nato a Newark nel 1936 da una famiglia di origine calabrese, divenne uno degli innovatori del contrabbasso nel mondo del jazz suonando praticamente con tutti, da Chet Baker a Victor Feldman, da Stan Getz a Stan Kenton, da Percy Heath a Tony Scott, da Bill Evans a Ornette Coleman. Vita breve, morì in un incidente automobilistico nel 1961, anche se non suonò mai come leader fu uno dei bassisti più influente del secolo scorso estendendo il ruolo del contrabbasso a non mero accompagnamento. Questa bella antologia di tre CD della Cherry Red Records riassume la sua breve ma esaltante carriera.

 

Live, Ristampe,Tributi

Jason Isbell and The 400 Unit    Live from the Ryman Vol.2

Secondo capitolo di registrazioni avvenute al Ryman di Nashville, un teatro in cui tutti vorrebbero suonare per la qualità dell’acustica. Se in studio Jason Isbell (un tempo nei Drive By Truckers) è composto e melodico, dal vivo con la sua band è una forza della natura che dal classico formato cantautorale si spinge verso gli Allman, la psichedelia, il rock stradaiolo di Tom Petty, una devastante bellezza elettrica che conferma quanto ancora il rock americano è capace di offrire in termini di pride and joy. Era parecchio tempo che non ascoltavo un live così esaltante tanto da spingermi a raggiungere, lo scorso novembre, Anversa per assistere al suo concerto. Italia dove sei?

Cracker   Alternative History: A Cracker Retrospective

I Cracker sono la perfetta alternative rock band degli anni novanta arrivata fino ai giorni nostri dopo un insperato successo nelle radio e nei campus americani ed una gestione del loro culto minore con dischi che non hanno mai abbassato il livello di qualità, tra power-pop, rock di strada, country stralunato e dondolanti ballate alla Lou Reed. Questo doppio CD ha il compito di riassumere il loro cammino discografico con una retrospettiva che come saggiamente suggerisce il titolo è una alternative history  e non un greatest hits  o antologia ufficiale, quindi le tracce più conosciute ma anche estratti di concerto, titoli minori, gemme nascoste.

Rory Gallagher   The BBC Collection

Opera colossale di 18 CD e 2 Blu-Ray in cui si racconta il rapporto tra il più grande bluesman irlandese e l’emittente più popolare al mondo nella diffusione della musica. Tutto quanto vorreste sapere dal rosso di Ballyshannon con la camicia a quadri e i basettoni, l’esaltazione della sua scrostata e amata Stratocaster, il suo proletario e sanguigno rock-blues, le sue commoventi ballate, il suo amore per il folk, la musica cajun, il country. Rory Gallagher at his best.

Faces at the  BBC

Di nuovo santa BBC con la completa selezione dei concerti e delle session avvenute negli studi e nei teatri dell’emittente tra il 1970 ed il 1973 quando il gruppo di Rod Stewart e Ron Wood era la più alcolica e devastante rock n’roll band del pianeta, assieme agli amici Stones. Versioni da capogiro, canzoni che ti tolgono il fiato, un soul mischiato col rock e col blues che ha dato i natali a più di una generazione di musicisti, in primis i Black Crowes che al confronto sembrano degli scolaretti. 8 CD ed un blu-ray di sangue, sudore e lacrime.

The Rolling Stones   Live at The Wiltern/Welcome To Shepherd’s Bush

Due favolosi estratti dagli archivi degli Stones in concerto, entrambi registrazioni in locali di dimensioni ridotte quindi più appetibili per feeling, scaletta, atmosfera. Il primo testimonia uno show al Wiltern Theatre di Los Angeles nel 2002 durante il Four Licks Tour, il secondo arriva da un concerto al Shpherd’s Bush di Londra nel giugno del 1999 nel mentre del Bridges To Babylon Tour che toccò tutto il mondo tranne l’Italia. Performance di grande intensità, Pietre che rotolano con spavalderia e senso del rock-blues come se fossero al Crawdaddy all’inizio di carriera, chicche in scaletta raramente esibite, oltre ai loro immortali classici. In qualunque momento li si prenda gli Stones non deludono mai. Ottima la qualità audio.

Low Cut Connie     Connie Live


Un disco eccessivo, sporco, sguaiato, irriverente, rock n’roll spettinato e maleducato di una band dell’underground di Philadelphia che conta già un nutrito numero di album alle spalle, venerata da Elton John, Bruce Springsteen, Nick Hornby e Barack Obama. Il leader Adam Weider, pianista, cantante, compositore si è fatto le ossa nei locali gay di New York e negli squatter anarchici delle città europee, mischia teatro, glam, power-pop e quel rock della giungla d’asfalto caro a Dictators, New York Dolls, Replacements, Alex Chilton, Kinks. Spettacolo assicurato da sentire e vedere con le due coriste che fanno anche le ballerine, scudisciate elettriche ma anche ballate arrendevoli che cantano la boheme della città. Si definiscono spacciatori d’arte e c’è da credergli.

Artisti Vari      Silver Patron Saints:The Songs of Jesse Malin


Colpito nel 2023 da una rara forma di ictus alla colonna vertebrale, il cantautore newyorchese Jesse Malin ha dovuto sostenere cure pesanti con costi altissimi, e non possedendo una adeguata assicurazione medica l’associazione Sweet Relief, non nuova a tali iniziative, ha patrocinato questo bellissimo doppio CD dove musicisti amici o semplici debitori della piccola arte metropolitana di Malin, hanno interpretato le sue canzoni offrendo una sfaccettata dimostrazione di cosa sia il rock del mutuo soccorso. Ci sono nomi altisonanti come Bruce Springsteen la cui She Don’t Love Me Now da sola vale l’intero Only The Strong Survive, come i Counting Crows che paiono rinati, Ian Hunter, Elvis Costello e Lucinda Williams, Graham Parker, Susanna Hoffs, Wallflowers, Hold Steady, Willie Nile, Steve Van Zandt e altri meno conosciuti, tutti impegnati a fare opera di bene e soprattutto ad esaltare un repertorio di rock n’roll, punk, pop, garage, ballate, soul firmato da Jesse Malin.

 

Absolutely Live


Dave Matthews Band    Milano 19 aprile

Buscadero Day       Ternate 21 luglio

Robert Plant featuring Suzi Dian          Como  17 ottobre

Marcus King Band    Milano 20 ottobre

Jason Isbell and The 400 Unit     Anversa  16 novembre

Alex Gariazzo Quartet     Como 24 novembre

 

 

MAURO ZAMBELLINI  27/12/24