Nell’anno orribile che ha portato via diversi e noti
giornalisti musicali tra cui Ernesto Assante, Massimo Cotto, Fausto Pirito ed
in particolare Paolo Carù a cui ero legato da un consolidato rapporto
professionale e di amicizia, la musica e i dischi sono stati un elemento
importante di consolazione in un mondo che pare tutto il contrario di quello
sperato e sognato quando, almeno per il sottoscritto, per la prima volta mi
avvicinai al pop e al rock. Qualsiasi winds of change ha soffiato in senso
inverso dove le canzoni di un tempo, e non parlo solo degli anni sessanta,
sembravano spingere. La speranza è l’ultima a morire ma rispetto ai tempi quando
si cantava contro la guerra in Vietnam, le discriminazioni razziali, il neo
liberismo della Thatcher e Reagan, la nostra musica pare oggi incapace di
elevarsi in un collettivo e universale urlo di protesta contro guerre e
massacri, tirannie e fascismi vari, contro una tecnologia che inversamente ad
essere un fattore di progresso umano nel segno della tolleranza, è invece veicolo
di tecnocrazie, autoritarismi, bugie, imperi mediatici, verità capovolte. Rinchiusi
nella nostra sopravvivenza, noi amanti di un mondo ormai utopico, con la
sensibilità che ci siamo costruiti usando il nostro buon senso ed un
“consumismo” artistico di film, libri, mostre e musica, resistiamo e come
suggerisce la parola cardine del giubileo, nutriamo ancora SPERANZA.
La mia playlist annuale,che non sono i dischi migliori o
più importanti o di moda ma solo quelli che mi sono piaciuti di più, è fondamentalmente classic ma leggendo le tante classifiche social, di siti e riviste
specializzate, anche un po’ fuori dal coro, dettata più da acquisti
discografici fisici che da ascolti liquidi. Quella che segue è la selezione dei
dischi che più ho ascoltato nel 2024, ho diviso i titoli in settori, scelta che
generalmente fa imbufalire i musicisti, avversi alle categorie. L’ordine è del
tutto casuale. Buon Anno a tutti.
ROCK
and songwriters
Ray LaMontagne Long Way Home un
ritorno alla semplicità dei primi album, voce sabbiosa da crooner per canzoni
che distillano emozioni e storie di vita intima e sulla strada, Ray LaMontagne
riannoda le fila della sua esperienza artistica e lo fa nei migliore dei modi,
recuperando schiettezza, lirismo, atmosfera.
Mike Campbell & The Dirty Knobs Vagabonds, Virgins & Misfits
Dischi come non se ne fanno più, rock
diretto, chitarristico, autostradale, suonato con precisione, diviso tra ganci
elettrici e ballate che ti ricordano un orizzonte infuocato di sogni perduti.
Onesto fino al midollo, senza coloranti né conservanti, con il fantasma di Tom
Petty che aleggia sopra.
JJ Grey & Mofro Olustee
Meno paludoso dei dischi precedenti e più
soul, JJ Grey e i suoi amici ci offrono una dimostrazione di
quanto il rock o presunto tale sia ancora credibile quando parla di
preoccupazioni e sensibilità, un’ anima inquieta in canzoni ricche di
sentimento per la vita e l’ambiente con un sound che appartiene di diritto alla
tradizione southern.
Charlie Crockett
$10 Cowboy
$10 Cowboy racconta dell’America
dei reietti e dei losers, di chi non vince mai e vive di stenti, di quella
mitologia che ha reso grande il country americano e di cui Charley Crockett
sembra l’ultimo credibile iscritto alla lista. Con un piglio tutto moderno,
grazie al suo disinvolto e sciolto stile vocale, caldo e confidenziale, splendidamente
comunicativo che si dispiega in sfumature jazzy, come un seducente crooner dei
vicoli.
Johnny Cash Songwriter
Canzoni registrate nel 1993 portate alla luce
dal figlio John Carter Cash che col produttore David “Fergie”Ferguson ha
isolato la voce e la chitarra acustica dell’autore per poi darne nuova vita,
aggiungendovi parti strumentali con musicisti che avevano già suonato col
padre. Undici gemme di saggezza, tormento, amore e
passione tra folk, blues e country.
X
Smoke and Fiction
Sembra non sia passato del tempo da Under
The Big Black Sun l’album che nel 1982 li consacrò come i più
autorevoli e accessibili paladini del punk californiano, Secco, teso, adrenalinico
Smoke
and Fiction ribadisce il loro status, le voci in sincrono di Exene
Cervenka e John Doe, i fulminei interventi chitarristici, la sezione ritmica
che ha imparato a memoria le regole del rockabilly, l’attitudine beatnick nel
cantare i bassifondi della città degli angeli, se non avessi l’età che ho mi
metterei a pogare.
Richard Thompson Ship to Shore
Musicista
eccelso, uno dei fondatori del folk-rock inglese, Richard Thompson mette
insieme dodici tracce
nelle quali vibra un suono ritmato che raramente si concede ai lunghi assoli
chitarristici, comunque presenti ed efficaci nella loro stringatezza, potente
nel disegnare un universo di considerazioni, riflessioni e amarezze attraverso
ballate, moderni reel di derivazione celtica, sghembi rockabilly, canzoni di
mare, ibridi folk e contaminazioni rock, marcette che non hanno nulla di
militaresco. Canzoni con un’intelaiatura sonora ricca di sfumature e una voce,
che qualcuno ha definito da cane bastonato, simpatizzante verso i vulnerabili e
coloro che sono in caduta libera.
OUTSIDERS
Jake Xerxes Fussell When I’m
Called
Un
disco di una bellezza pura, adamantina, incontaminata, When I’m Called è il
miracoloso incontro di lamenti antichi con la sorprendente alchimia degli
arrangiamenti di Elkington (un chitarrista raffinatissimo), le sfumature sonore
date dai musicisti coinvolti, la chitarra e la calda e confortevole voce di
Jake Xerxes Fussell. Magia e mistero ed un respiro nobile che contrasta coi
detriti culturali che la società di oggi ci propina, When I’m Called è solo
una zuppa cucinata in casa con ingredienti naturali ma vale di più di uno
stellato piatto gourmet.
Jontavious Willis West Georgia Blues
Una
voce profonda, espressiva, calda, che sa essere carezza e sofferenza. Dedicato
alla sua terra, alla sua famiglia, ai suoi avi, West Georgia Blues è la
fresca dichiarazione di un intrattenitore che non suona solo il blues ma abita
quello spazio in cui questa musica si diffonde tra le corde della sensibilità
regalando una visione del genere che è dolore e conforto, antico e moderno, un
aiuto per affrontare la vita e alleviare la mente.
Red Clay Strays Made By These Moments
Stile old
school per una band di fiammeggiante rock sudista con riflessi country e colpi honky-tonk, una
voce macerata nel bourbon e quel modo di concepire i dischi “in analogico” come
si faceva a Muscle Shoals. Belle canzoni, un mood da America profonda’, in these magic moments ci sono gli
ingredienti più saporiti della cucina dixie, dal blues al gospel, da Chris
Stapleton a John Hiatt, dai Black Crowes ai Blackberry Smoke. Ma senza copiare
nessuno.
Jeremie
Albino Our Time In The Sun
Ennesima scoperta di Dan Auerbach (Black Keys) e della sua Easy Eye Sound, Jeremie Albino ha i modi del cantautore elettrico ma con una voce zeppa di soul e di coloriture audaci che lo portando ad essere in confidenza sia con le ballate romantiche, sia col gusto retrò di un certo rhythm and blues, sia con uno scalpitante roots-rock di chitarre affilate e ritmi anarchici. C’è la tensione che negli anni sessanta si respirava negli studi dell’Alabama quando i cantanti “neri” trovavano alleanza nei musicisti bianchi ed insieme sfornavano dischi che sono diventati dei piccoli classici della tradizione southern.
Soul-Blues-Jazz
The J&F Band Star Motel
Collettivo di musicisti americani ed italiani
di cui fanno parte David Grissom, Joe Fonda, David Grissom, Tiziano Tononi,
Emanuele Parrini, Jaimoe e altri, al loro quarto disco, fondono blues, rock,
soul con una disinvoltura ed improvvisazione di stampo jazzistico che porta
Charles Mingus a fianco di Robert Johnson, la Allman Brothers Band. sulla Route 66 e Jimmy Reed vicino a John
Coltrane. Eclettici è dire poco, una esperienza di musica americana (dedicata a
Dickey Betts) che travalica gli steccati dei generi per un’opera di frontiera
divisa in due parti, un CD di canzoni ed uno di strumentali, con il doppio
risultato di sorprendere ed estasiare.
Marcus King Mood Swings
Non ha raccolto molti consensi l’ultima
fatica di Marcus King, chitarrista eccelso originariamente uscito da quella
tradizione di blues-rock sudista che ha negli Allman i padri fondatori. Da un
po’ di tempo a questa parte, passando sotto le “cure” di Dan Auerbach (che gli
produsse El Dorado), il ragazzotto della Sud Carolina si è innamorato
del soul, quello classico che veniva sfornato a Muscle Shoals e a Memphis, e si
è messo a cantarlo con una voce roca rubata al giovane Rod Stewart che gli
consente di essere appassionato, sensuale e caldo. Il nuovo disco è prodotto da
Rick Rubin, un nome che è una certezza, il quale gli ha abbassato il volume
della chitarra per esaltare canzoni che se non sei iron man ti riducono il cuore in uno zuccherino.
Scott LaFaro The Alchemy of Scott LaFaro
Sebbene avesse iniziato suonando il
sassofono, Scott LaFaro nato a Newark nel 1936 da una famiglia di origine
calabrese, divenne uno degli innovatori del contrabbasso nel mondo del jazz
suonando praticamente con tutti, da Chet Baker a Victor Feldman, da Stan Getz a
Stan Kenton, da Percy Heath a Tony Scott, da Bill Evans a Ornette Coleman. Vita
breve, morì in un incidente automobilistico nel 1961, anche se non suonò mai
come leader fu uno dei bassisti più influente del secolo scorso estendendo il
ruolo del contrabbasso a non mero accompagnamento. Questa bella antologia di
tre CD della Cherry Red Records riassume la sua breve ma esaltante carriera.
Live, Ristampe,Tributi
Jason Isbell and The 400 Unit
Live from the Ryman Vol.2
Secondo capitolo di registrazioni avvenute al
Ryman di Nashville, un teatro in cui tutti vorrebbero suonare per la qualità
dell’acustica. Se in studio Jason Isbell (un tempo nei Drive By Truckers) è
composto e melodico, dal vivo con la sua band è una forza della natura che dal
classico formato cantautorale si spinge verso gli Allman, la psichedelia, il
rock stradaiolo di Tom Petty, una devastante bellezza elettrica che conferma
quanto ancora il rock americano è capace di offrire in termini di pride and joy. Era parecchio tempo che
non ascoltavo un live così esaltante tanto da spingermi a raggiungere, lo
scorso novembre, Anversa per assistere al suo concerto. Italia dove sei?
Cracker
Alternative History: A Cracker Retrospective
I Cracker sono la perfetta alternative rock band degli anni novanta
arrivata fino ai giorni nostri dopo un insperato successo nelle radio e nei campus
americani ed una gestione del loro culto minore con dischi che non hanno mai
abbassato il livello di qualità, tra power-pop, rock di strada, country
stralunato e dondolanti ballate alla Lou Reed. Questo doppio CD ha il compito di
riassumere il loro cammino discografico con una retrospettiva che come
saggiamente suggerisce il titolo è una alternative
history e non un greatest hits o antologia ufficiale, quindi le tracce più
conosciute ma anche estratti di concerto, titoli minori, gemme nascoste.
Rory Gallagher The BBC Collection
Opera colossale di 18 CD e 2 Blu-Ray in cui
si racconta il rapporto tra il più grande bluesman irlandese e l’emittente più
popolare al mondo nella diffusione della musica. Tutto quanto vorreste sapere
dal rosso di Ballyshannon con la camicia a quadri e i basettoni, l’esaltazione
della sua scrostata e amata Stratocaster, il suo proletario e sanguigno
rock-blues, le sue commoventi ballate, il suo amore per il folk, la musica
cajun, il country. Rory Gallagher at his best.
Faces at the
BBC
Di nuovo santa BBC con la completa selezione
dei concerti e delle session avvenute negli studi e nei teatri dell’emittente
tra il 1970 ed il 1973 quando il gruppo di Rod Stewart e Ron Wood era la più
alcolica e devastante rock n’roll band del pianeta, assieme agli amici Stones.
Versioni da capogiro, canzoni che ti tolgono il fiato, un soul mischiato col
rock e col blues che ha dato i natali a più di una generazione di musicisti, in
primis i Black Crowes che al confronto sembrano degli scolaretti. 8 CD ed un
blu-ray di sangue, sudore e lacrime.
The Rolling Stones Live at The
Wiltern/Welcome To Shepherd’s Bush
Due favolosi estratti dagli archivi degli
Stones in concerto, entrambi registrazioni in locali di dimensioni ridotte
quindi più appetibili per feeling, scaletta, atmosfera. Il primo testimonia uno
show al Wiltern Theatre di Los Angeles nel 2002 durante il Four Licks Tour, il
secondo arriva da un concerto al Shpherd’s Bush di Londra nel giugno del 1999
nel mentre del Bridges To Babylon Tour che toccò tutto il mondo tranne
l’Italia. Performance di grande intensità, Pietre che rotolano con spavalderia
e senso del rock-blues come se fossero al Crawdaddy all’inizio di carriera,
chicche in scaletta raramente esibite, oltre ai loro immortali classici. In
qualunque momento li si prenda gli Stones non deludono mai. Ottima la qualità
audio.
Low Cut Connie Connie Live
Un disco eccessivo, sporco, sguaiato, irriverente,
rock n’roll spettinato e maleducato di una band dell’underground di
Philadelphia che conta già un nutrito numero di album alle spalle, venerata da
Elton John, Bruce Springsteen, Nick Hornby e Barack Obama. Il leader Adam
Weider, pianista, cantante, compositore si è fatto le ossa nei locali gay di
New York e negli squatter anarchici delle città europee, mischia teatro, glam,
power-pop e quel rock della giungla d’asfalto caro a Dictators, New York Dolls,
Replacements, Alex Chilton, Kinks. Spettacolo assicurato da sentire e vedere
con le due coriste che fanno anche le ballerine, scudisciate elettriche ma
anche ballate arrendevoli che cantano la boheme della città. Si definiscono spacciatori d’arte e c’è da credergli.
Artisti Vari Silver Patron Saints:The Songs of Jesse Malin
Colpito nel 2023 da una rara forma di ictus
alla colonna vertebrale, il cantautore newyorchese Jesse Malin ha dovuto
sostenere cure pesanti con costi altissimi, e non possedendo una adeguata
assicurazione medica l’associazione Sweet Relief, non nuova a tali iniziative,
ha patrocinato questo bellissimo doppio CD dove musicisti amici o semplici
debitori della piccola arte metropolitana di Malin, hanno interpretato le sue
canzoni offrendo una sfaccettata dimostrazione di cosa sia il rock del mutuo
soccorso. Ci sono nomi altisonanti come Bruce Springsteen la cui She Don’t Love Me Now da sola vale
l’intero Only The Strong Survive, come i Counting Crows che paiono
rinati, Ian Hunter, Elvis Costello e Lucinda Williams, Graham Parker, Susanna
Hoffs, Wallflowers, Hold Steady, Willie Nile, Steve Van Zandt e altri meno
conosciuti, tutti impegnati a fare opera di bene e soprattutto ad esaltare un
repertorio di rock n’roll, punk, pop, garage, ballate, soul firmato da Jesse
Malin.
Absolutely Live
Dave Matthews Band Milano 19
aprile
Buscadero Day Ternate 21
luglio
Robert Plant featuring Suzi Dian
Como 17 ottobre
Marcus King Band Milano 20
ottobre
Jason Isbell and The 400 Unit
Anversa 16 novembre
Alex Gariazzo Quartet Como 24 novembre
MAURO
ZAMBELLINI 27/12/24