lunedì 1 maggio 2023

ANGELO leadbelly ROSSI it don't always matter how good you play

 



Parco di registrazioni in studio, tre album a suo nome di cui l’ultimo nel 2006 ed uno come Nerves & Muscles del 2012, ma ricco di esibizioni live, Angelo Leadbelly Rossi torna con un disco che può considerarsi il punto climax della sua carriera, un lavoro che racchiude tutte le anime e gli spiriti della sua musica. Non solo blues difatti, perché in It Don’t Always Matter How Good You Play, titolo che esemplifica la filosofia dell’autore ovvero non sempre importa quanto tu suoni bene perché è da sempre il feeling che fa la differenza, ci sono elementi che sconfinano nel rock dei settanta, nel jazz, nella psichedelia, nell’ indie-folk, nelle jam band, idiomi tenuti insieme da una performance vocale che sembra buttata lì quasi per caso, svogliata e dolente ed invece è il viatico di una dimensione sonora profonda, intensa, genuina. Il groove è da sempre alla base del gesto di Rossi, lontano da narcisismi e leziosità ma piuttosto portato a creare una sorta di trance ipnotico che ammalia e seduce l’ascoltatore, qui punteggiato dai sublimi interventi della chitarra elettrica di Roberto Luti, le cui frasi impreziosiscono un sound  che non abbandona mai l’atmosfera di un down-home blues che rumoreggia naturale e vitale. Accanto ai due c’è l’attenta sezione ritmica di Simone Luti (basso) ed Enrico Cecconi (batteria), insieme hanno trascorso tre giorni nel gennaio del 2021 al Gianbona Lab di Livorno registrando dal vivo l’album, apportando solo minime variazioni. Il risultato è un lavoro sfaccettato che possiede però una tematica sonora riconoscibile,  ripetuta nelle otto tracce concedendo ad ognuna di queste una sua personalità, a cominciare dalla lenta Desperate People cantata in un talkin’ malinconico e desolato, con Luti abile ad insaporirla con le sue nervose frasi di chitarra. Nell’ipnosi ritmica di Wait a Little Longer More Rossi canta con un fremito di rabbia dentro un decor sonoro che pare arrivare direttamente dalle colline a Nord del Mississippi portandosi appresso invitati quali Fred McDowell, Junior Kimbrough e Luther Dickinson. Splendido il lavoro di Luti. Who Gonna Remember What? incede ossessivo, la voce leggermente roca di Rossi evoca Jim Morrison, la sua chitarra e la sezione ritmica impongono il drive mentre Luti apre, chiude, svolazza, graffia e ci mette un pizzico dei Grateful Dead dell’era PigPen. Sono invece i Fleetwood Mac di Peter Green che si affacciano nell’apertura di Old Memories Sound Good To Me dove Rossi sceglie di cantare come un crooner country che cerca di convincere una sua vecchia fiamma a ricordarsi di quanto bene stavano insieme. Il momento delle dolcezze si chiude quando parte Get me outta here! uno dei brani topici del disco. L’insistente invocazione del suo cuore pronto per il Signore marcia di pari passo con il groove contagioso creato da Rossi che qui usa la voce come uno strumento schiamazzando un po’, la sezione ritmica è un metronomo e Luti dipinge blues come fosse un pittore impressionista. How Long Will It Take è Rossi-style al 100%, inizio lento e quasi sognante con la chitarra elettrica che ricama, il talkin’ ipnotico, ancora Luti che estrae magie dallo strumento tra Bloomfield e Peter Green, un blues etereo che si infila nel cosmo senza esaltazioni e assoli fini a sé stessi ma estremamente coinvolgente. Più terrea è Swinging Seventies, Rossi brontola blues con rabbia, non c’è nostalgia ma determinazione, un organo rubato a quella decade entra a dare manforte alla quadrata sezione ritmica e lascia il segno, Luti cesella e Leadbelly gli fa da spalla. La conclusiva Grateful Be Here parte sorniona e addormentata ma poi si trasforma in una vera jam dove si sentono i Dead, gli Allman, le super session e soprattutto questo quartetto capace di espandere i confini del blues verso qualcosa di progressivo ed “in divenire” senza perdere la melodia e i rustici sapori roots. It Don’t Always Matter How Good You Play è un disco dove il blues è più un attitudine che un numero di battute, ed è la tangibile dimostrazione del sound posseduto da Angelo Leabelly Rossi improntato al lessi is better ma ugualmente stravagante, ipnotico, appassionato. Grande ritorno.



MAURO  ZAMBELLINI 

55 commenti:

Armando Chiechi ha detto...

Avrei voluto vederlo live e a distanza di anni mi rammarica ricordare che mancai, per cause di forza maggiori,ad una sua esibizione durante un festival a cui parteciparono sia artisti nostrani che stranieri . Ricordo tra i partecipanti i vari Max Prandi, Sacri Cuori &Hugo Race, Duke Gardwood,Eric Bling*(bluesman francese*) ma c'era febbrile attesa il giorno dopo proprio per Angelo Leadbelly. Dovetti rinunciare per motivi familiari ma mi fa ancora rabbia considerando che l' evento fu organizzato all' areoporto di Bari-Palese...a non più di 10 minuti d'auto da casa.

corrado ha detto...

Qualche aggiornamento dai nostri simpatici amici del centro geriatria del rock.
Neil Young ha suonato in un paio di concerti con Stills, prima a un benefit e poi per i 90 anni di Willie Nelson.
Il primo concerto non è stato male, anche per l'aiuto fornito dai Promises of the Real e dalle coriste, che hanno un po' nascosto le difficoltà vocali dei due, specialmente quelle di Stills. Meno bene l'altro concerto, quando ad assistere i due sono stati solamente un bassista e un batterista. In questo caso le difficoltà si sono viste tutte, fra entrate fuori tempo e stonature vocali e chitarristiche. Anche in questo caso Young è andato un po' meglio del compagno.
Bruce Springsteen si sta trovando decisamente più a suo agio in Europa. Il pubblico più caldo è meno composto di quello americano lo sta trascinando e lui fa set un po' più lunghi e coinvolgenti. A Dublino la prima cosa che ha fatto è stata andare a trovare Sean Mc Gowan a casa sua e questo è stato un grandissimo gesto umano. Ieri invece se ne è andato in giro per pub e in quello della città natale del padre si è divertito a canticchiare "My hometown".
Dovrebbe trasferirsi in Europa, perché tutto il mondo degli spettacoli americani, con i suoi lustrini e il music business estremizzato non gli fa bene. Qui sembra tornare un po' più giovane e sincero. Speriamo bene per Roma

Armando Chiechi ha detto...

A proposito del post di Mauro riguardante il mondo del blues, segnalo che su la app di Rai Play è disponibile il documentario Buddy Guy : The Torch del 2019 davvero bello ed intenso. Un viaggio nella sua musica con un occhio di riguardo anche ad una giovane promessa del rockblues ( tale Quinn Sullivan,17 enne viso pallido..). Un lavoro che trasuda tutto l' amore per il blues ed i suoi luoghi,i suoi miti e l'iconografia tipica ,per la conservazione del suo spirito ed il sano confronto tra generazioni nel rispetto di un genere che ha trovato l'amore attraverso il dolore. Interessanti poi gli interventi in cui a parlare di Guy sono i vari Santana, Derek Trucks e Susan Tedeschi e curioso vedere nel backstage un divertito Little Steven dialogare con uno degli ultimi uomini del blues rimasti. Lunga vita a Buddy Guy!!

bobrock ha detto...

Corrado dove hai trovato/sentito i due concerti a cui ti riferisci ? Tieni conto che da anni Stills è impresentabile. Vocalmente imbarazzante . Ho un ricordo di stills a Milano potrebbe essere 15 anni fa dove nella prima parte acustica fu un susseguirsi di stecche oltre alla fatica di cercare note che proprio non erano più sue . Anni dopo lho rivisto con Crosby e Nash che gli coprivano le spalle ma era sempre palesemente in difficoltà .
Mentre x Roma non ho grandi aspettative …. Poi si vedrà ma la mia motivazione è rasoterra.
Per quanto riguarda Buddy Guy non potendo andare a cognac viro su Parigi e poi vi saprò dire se l’ultra ottantenne riesce ancora a colpire nel segno.
Prossima tappa Peter Gabriel Verona. Non ho idea in che stato possa essere e che tipo di concerto farà …
Lunga vita a Buddy Guy sono d’accordo

Marco ha detto...

Anche per me Peter Gabriel imminente, ma a Milano. Per il sottoscritto tra parentesi sarà il primo concerto in cui l'artista promuoverà un disco non ancora uscito. Sarò banale, ma spero in almeno un paio di sorprese targate Genesis in setlist (se non ora, quando?), visto che in uno dei suoi ultimi concerti nel 2016 ha buttato lì una Dancing With The Moonlit Knight da brividi.
Buddy Guy non l'ho mai visto, ma da quel poco che so è uno che negli ultimi anni gigioneggia parecchio sul palco, parla e scherza col pubblico e lascia molto spazio ai membri della band, in modo da limitare al massimo le parti cantate da lui. Ma a quell'età è più che comprensibile...

Unknown2 ha detto...

Livio. In tema Dinosaur rock, segnalo un interessante film: 'Woodstock '69, la storia del festival', su sky Arte.
Emergono le figure dei due finanziatori, John Roberts e Joel Rosenman, al fianco del 'mitico' Michael Lang (poco + di un dilettante), e Artie Kornfeld (musicista, giornalista, promoter), che curarono la parte artistica.
La rimessa economica dei due, benchè fossero stati pre-venduti 1mln di biglietti, fu di circa 1,5mln$, somma enorme ai tempi. Nonostante ciò, onorarono fino in fondo i loro impegni, recuperando il deficit solo nei primi anni '80, grazie agli incassi del film, girato quasi x caso e senza l'assenso di molti degli artisti coinvolti, divenuto nel frattempo un evergreen (ricorderete Charlton Heston, emerito reazionario, che in '1975, Occhi bianchi sul pianeta Terra', se lo va a vedere in una sala vuota, in un mondo devastato dagli zombi).
Qualche aneddoto. Gli Who, fra i più pagati, rifiutarono di iniziare, con 1\2milione di persone in attesa, fino a che non arrivò la valigetta coi contanti, piccolo taglio, grazie a un impiegato di banca svegliato in piena notte.
Hendrix, il + pagato del lotto, che chiuse la manifestazione, eseguì nell'occasione il concerto + lungo della sua carriera, davanti a un pubblico ormai dimezzato, all'alba del 18agosto. Fece di tutto x esserci nonostante il caos stradale, noleggiando un aereo privato e due macchine x portare l'attrezzatura.
Bizze da star x JanisJ. e Grace Slick. Problemi anche dai GratefulD., o meglio dal loro manager Bill Graham.
Al contrario brillò Joan Baez x gentilezza, umanità e disponibilità.
Tanti gli artisti invitati che rifiutarono, salvo pentirsene subito dopo: Lennon, che pretendeva l'ingaggio di tutta la Plastic Ono B.; Dylan, che odiava gli hippies e il caos intorno a casa sua, a Woodstock appunto, che xaltro è a quasi 70km dalla fattoria di Max Yasgur, pagato 75.000$ x il noleggio del terreno; i Doors, con Morrison ormai in paranoia e timoroso di essere assassinato; gli Zeppelin, il cui famigerato manager Peter Grant non voleva fossero 'una band tra tante altre'; e poi Jethro T., Donovan, Beach Boys, Byrds, Jeff Beck, Chuck Berry(x motivi economici, un must x lui), gli Stones, scartati x paura che generassero violenza, Procol Harum, Moody Blues... Perfino, pare, gli Steel Mill di un adolescente Springsteen, che si dice preferirono suonare in un club del N.J.
Piovve un mese prima dell'evento, il che trasformò subito il prato in un pantano e rese improbo il lavoro degli organizzatori, col risultato che il palco era senza copertura, e il previsto maxischermo non fu mai installato.
Vi fu un'imponente campagna mediatica contro i presunti eccessi sex\drugs\violence, e i cronisti presenti faticarono a far passare che si trattò di un evento assolutamente pacifico: si pensi che x 1\2mln di astanti pare che altrettanti non riuscirono a raggiungere il concerto x 'impossibilità logistiche'. Il tutto si svolse in condizioni igieniche indicibili, quasi senza servizi di ristorazione e pronto soccorso, nell'ostilità dei residenti. Ciononostante le cronache riferiscono solo due decessi: un'overdose e un povero ragazzo in un sacco a pelo travolto da un trattore nel post festival.
Altri tempi, altre storie. Io ricordo benissimo quando vidi il film, in sala, e con un amico munito di registratore incidemmo spezzoni dei vari concerti, da ascoltare in gita scolastica il giorno successivo: qualità acustica men che pessima, ma ho adorato quella cassetta...

corrado ha detto...

Bob, le immagini dei due concerti sono facilmente reperibili su YouTube, devi cercare Neil Young - Stephen Stills 2023 e per il secondo live aggiungerci Willie Nelson.
Per Roma pare che pioverà tutto il giorno, bisognerà organizzarsi.
Per chi desiderasse incontrarmi e così finalmente conoscerci personalmente, vi do qui la pagina del mio sito scientifico dove inserisco le mie pubblicazioni di Medievistica: academia.edu, voce Corrado Zedda. Potete lasciare un messaggio e da lì scambiarci in privato i nostri contatti personali sui quali metterci d'accordo.
Sarebbe bello vedersi al concerto, lo renderemmo più interessante di quanto potrebbe essere in realtà.

bobrock ha detto...

Livio mi hai fatto un riassunto di Woodstock veramente interessante; tra parentesi secondo me in pochi sono stati in grado di sentire e vedere qualcosa . L’idea che mi sono fatto è quella di un happening di tre giorni . Lo show di Hendrix di rara bellezza quando tutti stavano sbaraccando é da non credere. E le performance di Santana ( non ricordo a chi del blog non piace ma a me ..molto almeno quello fine alla fine dei settanta ) e di Joe Cocker fantastiche .
Mentre Gabriel Plays Genesis caro Marco firmerei in bianco , questa volta non guardo le setlist perché sono troppo curioso.
Ritornando a Buddy Guy l’ho visto una decina di anni fa forse più a Trezzo D’Adda concerto organizzato da Barley all’epoca piuttosto caro ( 55 euro ) per 75 minuti di concerto. Posso confermare che gigioneggiava alla grande ..ma il poco che ha suonato mi ha aperto il cuore . Adesso non ho aspettative ma mi piace l’idea di vedere ancora una volta questo monumento.
Corrado a Roma non può piovere. Che cazzo …. Adesso ti cerco sul sito e ti scrivo direttamente.
É in uscita un box di Clapton tre concerti e tre blue ray costo astronomico 209 euro …. Ma non so resistere Clapton is god…( quando vuole )
Buon we a tutti

Unknown2 ha detto...

Livio. Bob: sempre stando al film, la location del Woodstock festival era ideale. Terreno in leggera pendenza, col palco in basso, x cui la visibilità fu quantomeno discreta anche x i + lontani. Anche l'audio, sempre rapportato a 54anni fa, fu curatissimo. Gli ingegneri del suono, Bill Hanley e Stan Goldstein, approntarono 16 torri alte 20mt con gruppi di diffusori, distribuite su tutta la collina. L'amplificazione era alimentata da tre trasformatori dietro il palco che pompavamo 2.000ampere (non so cosa significhi, ma penso si tratti di un'enorme potenza).
Buddy Guy l'abbiamo messo quasi tutti nella play di fine anno col suo ultimo, succoso disco: qc vorrà pur dire...
Clapton è sempre un bel sentire, bisognerà vedere l'epoca dei 3concerti, chi lo accompagna e, soprattutto, appunto, la voglia di Eric in qll ocasioni

Unknown2 ha detto...

Livio. X le performance (sempre Woodstock), restando sul film, oltre a Santana, Cocker e Hendrix, io resto estasiato da Who(nonostante la meschinità sui soldi) e soprattutto dai sottovalutatissimi Ten Years After: 'I'm going home' è una furia, un uragano, un maremoto e Alvin Lee il + misconosciuto axeman di sempre

Armando Chiechi ha detto...

Bello il resoconto e l' analisi di Livio su Woodstock ( il concerto) e altrettanto bello il film uscito qualche anno fa che ricorda quei giorni . Vero che tutte le performances non furono all' altezza ma è concepibile considerando che eventi di quel tipo erano si organizzati, ma la gestione non era ancora del tutto facile e che spesso gli artisti dovevano volare o spostarsi da un capo all' altro del paese e sottoposti ad una pressione pazzesca. Woodstock valse più come simbolo di un' epoca e ne inaugurò anche la sua fine insieme ai fatti nefasti di Cielo Drive e al triste epilogo di Altamont. Furono grandi gli Who, Santana, Cocker, i Ten Years After così come mi piacerebbe ricordare una band pazzesca e rivoluzionaria come gli Sly & Family Stone. Stelle di prima grandezza furono anche gli attesi CSN & Y con Neil che rifiutò di farsi filmare, ma basta metter su Live Rust per sentire quello scroscio di pioggia e sentire " Rain Rain..." per destare in noi memorie di una tre giorni che abbiamo visto solo al cinema.

Abbracci a tutti e buon weekend 😘

bobrock ha detto...

É vero Armando Sly and the family li avevo dimenticati veramente rivoluzionari per i tempi
Caspita Livio sei ferratissimo su woodstock chissà veramente chi é riuscito ad apprezzare e ascoltare quello che é accaduto.
Io ho l’ossessione del suono , se a un concerto sento male la serata é rovinata.
Io non ho mai amato i grandi happening , i festival , le masse , la pioggia e il fango.
Per me il concerto é una sorta di rito pagano , devo concentrarmi su chi suona ed ascoltarlo . Il che spesso è una contraddizione e mi rendo conto di non essere molto partecipe proprio perché cerco di non perdermi una nota. Per cui quelli che mi cantano nelle orecchie , quelli che applaudono quando non devono farlo, quelli che quando Bob Dylan soffia nell’armonica sembrano che abbiano un orgasmo o quando Clapton fa un assolo urlano come dannati mi danno veramente fastidio …
Non solo anche i sing along mi infastidisco oltre modo. Ma mi rendo conto di essere un po’ particolare e ho un limite di sopportazione sempre più basso….

Armando Chiechi ha detto...

No Bob...non sei particolare e secondo me invece il tuo approccio è giusto ed è sintomatico di chi si rapporta in modo corretto ad una performance. Capisco benissimo ciò che dici e questo è significativo quanto noi dovremmo aspettarci dall' artista, dal pubblico e dall' organizzazione. Partecipare con passione è un conto ma essere presente a tutti i costi è sintomo di un protagonismo fuori misura. Ciò non vuol dire che è sbagliato farsi trascinare se si canta insieme all' artista il verso di un chorus..
ma come tu dici a volte ti trovi vicino a chi canta tutto il concerto insieme alla band, a chi applaude un solo di armonica che potresti tranquillamente replicare tu a casa...quindi concordo con le tue perplessità. Un approccio... non dico da pubblico di concerto jazz ( li si eccede nel senso opposto..) ma da chi vuole godersi nel modo giusto e più sano quella serata e il momento.

Unknown2 ha detto...

Livio. Vero: la musica andrebbe gustata al coperto, seduti comodi al proprio posto, prenotato e pagato in anticipo! Sentivo proprio ieri un'intervista al Grande Imbonitore Trotta che decantava i 'pregi' dei concerti nei 'grandi ambienti naturali': pagliacciate. Il fatto è che prob. costano meno degli stadi, che comunque non sono neppur'essi location votate alla buona musica.
Non a caso Springsteen negli USA ha suonato nelle arene, mentre in Europa, dove ha ancora un seguito imponente, lo fa negli stadi o nei 'grandi ambienti naturali' che se x disgrazia piove (tocchiamo ferro x Ferrara e Roma) sappiamo bene, da Woodstock in poi, cosa diventano.
L'ho già detto: altro che droga e violenza. Il pubblico rock è il + pacifico, civile, tollerante fra tutti e sopporta disagi inumani x 'vedere' un concerto da 70mt, e 'sentire' quel che può sentire in una bolgia di decine di migliaia di persone. Pagando, x tali lussi, 150€ o + a cranio!
Ancora su Woodstock: solo una minima parte degli artisti fu coperta dal film. Esistono live molto belli di Johnny Winter, Creedence, ma anche le esibizioni integrali di Joe Cocker, Hendrix e tanti altri. X non dire di Mountain, Jefferson A., Canned Heat, Keef Hartley Bd...
Joni Mitchell, invece, che avrebbe pagato x esserci, fu esclusa xchè.. non piaceva a M. Lang. Ciononostante compose la bella 'Woodstock' che compare anche nella colonna sonora del film.
In tutto si esibirono 35 tra band e singoli artisti, Il venerdì 15, dedicato al folk, fu particolarmente caotico. Causa le difficoltà x arrivare in loco, alcuni artisti si esibirono in performane kilometriche x mancanza di alternative. La celeberrima Freedom di Taj Mahal è una instant song, un riempitivo raffazzonato al momento e dilatato x 20minuti. Country Joe, che non era nel roster del 1o giorno, fu trascinato sul palco xchè beccato tra il pubblico. Era strafatto e si 'esibì' senza band con esiti piuttosto comici..
Sono particolarmente affezionato a Woodstock, perchè all'epoca ero un pischello, totalmente preso dal mito pace\amore\musica (preferibilmente rock), e mi parve il nirvana, il compimento di un sogno.
Poi la dura realtà si premurò di svegliarmi

Armando Chiechi ha detto...

Verissime le tue considerazioni Livio e a proposito di Trotta, ricordo che anni fa lamentava il fatto che avrebbe desiderato organizzare più festival, cosa a suo dire difficoltoso in Italia per diverse ragioni. A proposito di quelli e in particolar modo parlando di quelli storici, ho sempre desiderato sentire o meglio vedere pubblicato un box su quello di Atlanta al quale parteciparono Hendrix, Allman Brothers, Johnny Winter ecc, sicuramente un happening che ebbe minor richiamo pubblicitario rispetto a Woodstock ma che ebbe performances di un certo livello...

bobrock ha detto...

Il fatto che le tre date di Bruce siano state organizzate non negli stadi la dice lunga ; al massimo in un stadio il pubblico arriva a 65.000 ( Milano ) forse 70.000 ( Roma ) e in altri stadi non vai oltre la capienza di 50.000. Spettatori.
Bruce ha appena suonato a Parigi in una Arena capienza 32.000 posti.
Dubito che il promoter parigino abbia smenato dei soldi.😇
Ne consegue che : per l’ennesima volta ci troviamo in una situazione dove c’è chi vuole massimizzare i ricavi a scapito del pubblico pagante. Prevedo code in entrata e in uscita negli svincoli autostradali e sulle tangenziali .
Bere una birra sarà un virtuosismo , uscire dai parcheggi un atto di puro eroismo , utilizzare i bagni chimici é necessario un corso di sopravvivenza. Sotto il sole a luglio oppure in una situazione di incertezza per questo mese .
Facciamo un conto da salumiere : tre concerti con presenze medie di 80.000 spettatori per un costo medio di biglietto di euro 130.
Il totale sono 31,2 MLN di euro ai quali aggiungete quanto Barley può incassare anche dai vari stand per mangiare e bere.
Diciamo che all’entourage di Springsteen vada il 50%; tolti i costi di locazione di delle location ( risibili ) , i costi degli sherpa che lavoreranno 12 ore al giorno per cento euro dedotte le tasse prevedo un incasso netto per tre concerti di almeno 8 MLN più tutto il nero derivante dai bar e dai parcheggi ….
Direi che non è male per chi vuole bene agli spettatori e che ci ha privato della data milanese che avrebbe chiuso un cerchio .

corrado ha detto...

Io sono rassegnato a questa cosa dal maggio dell'anno scorso. Spero solo che mia figlia si diverta e che io possa assistere comunque a un buon concerto.
La cosa che più temo è riuscire ad andare in bagno e lasciare temporaneamente mia figlia da sola, a 17 anni in una bolgia generalista (il pubblico non sarà lo stesso pubblico degli anni Ottanta, immagino).
Bob mi è arrivata la segnalazione del tuo messaggio, ma lo stesso si è perso nella rete... Dovrai riprovare, male che vada ti darò una mail secondaria qui nel blog...

bobrock ha detto...

Corrado per tua figlia posso assicurarti di stare tranquillo…. É una vita che frequento qualunque location e mi sento di poterti dire come padre di una figlia che vive a Parigi ( anni 24) che non dovrai avere pensieri correlati.
Tua figlia si divertirà ne sono più che certo.
Adesso ti riscrivo sul sito dell’università

Unknown2 ha detto...

Livio. Anch'io porterò le mie nipoti, comunque + grandicelle di tua figlia, a Monza, ma nn ho preoccupazioni particolari. Un bel po' di concerti li ho visti anch'io, ma non mi è MAI capitato di assistere a episodi spiacevoli, al contrario delle (pochissime, nonostante sia un acceso tifoso della Beneamata) partite di calcio, dove qlc casino non manca mai.
Credo dipenda proprio dalla natura dell'evento, dall'attitudine con cui ci si va, e anche dal prezzo non irrisorio che seleziona gli astanti: vogliamo tutti solo vivere ancora un bel sogno, stare bene insieme, godere nel far parte di una tribù entusiasta e fedele. Credo anch'io che tua figlia ne uscirà felice e arricchita.
Sull'avidità dei predatori a margine della ns musica si discetta da decenni, e mi chiedo xchè, a cominciare dal ns Buscadero, nessuno dei tantissimi magazine musicali mette insieme le cjfre che ci ha fatto Bob, e ne trae le dovute conclusioni! Sbugiardiamo 'sti sciacalli, una buona volta. Altro che magnificare i concerti nei 'grandi ambienti naturali'!
Solo x es., ricordo ancora con orrore quanto fossimo stipati nell'88 al vecchio Comunale di Torino, Tunnel of Love Tour. Suono orribile, col riverbero incrociato di + serie di diffusori non in sincrono, l'impossibilità di muoversi x qualunque esigenza. Grazie agli dèi del rock non ci furono emergenze od imprevisti, ma a chi permise tale fottuto overbooking spero fischino ancora le orecchie

Unknown2 ha detto...

Livio. Due righe a parte sul non aver voluto Springsteen a Sansiro, il 25 luglio, quando di calcio neanche l'ombra.
Io c'ero, il 21 giugno '85, e a Sansiro sono stato x il Boss ogni altra volta sia venuto in Italia con la E-St.Band fino al '09.
Per lui, e x noi, è una location magica e must, foriera di scalette speciali, concerti lunghissimi, energia e magia a mille.
Monza è solo l'ennesima tappa, sigh!
Ok, sapete chi suona a Sansiro il 24-25 luglio? E chi se non i ns amatissimi maneskin???? Vicini al doppio sold out, perdipiù: mahhhh...
Al signor Trotta un buon consiglio: si dia all'ippica, che c'ha pure il nome giusto!!!

Unknown2 ha detto...

Livio. Ferrara. Concertino standard, scaletta risaputa. Non una parola, non un centesimo x gli alluvionati, pochi km + in là.
Business is business, the show must go on.
Sono (ero?) un fan sfegatato, lo sapete. Ma ho anche provato, bambino, l'angoscia di avere la casa allagata. Poi il fango putrido, tutto da buttare.
Ringraziando che in famiglia nessuno si fece male.
Non lo so. Comprendo ogni giorno di + quel Gran Signore che è Christopher Phillips. Sono enormemente deluso.
Da trotta e landau, dai vari prefetti, ministri e sindaci non mi aspettavo di meglio.
Da mr. springsteen... lasciamo perdere. Mi ero sbagliato

Unknown2 ha detto...

Livio. 13 morti. Migliaia senza casa. Proprio lì accanto.
Facciamo un bel concerto, no?
Perdi+ dirottando volontari e forze dell'ordine dalle zone disastrate.
Nonononono

Marco ha detto...

Per quanto riguarda il dirottamento credo che sarebbe bastato "prendere in prestito" per una sera le forze dell'ordine dalle regioni limitrofe, ma questo forse è possibile in un mondo perfetto non governato da burocrazia ed assurdi impedimenti.
Anche a me sarebbe piaciuto che il Boss avesse devoluto l'incasso della serata in beneficienza, ma se non ho mai creduto che la musica potesse cambiare il corso della storia, ora comincio a credere che possa fare poco anche per la cronaca...
Dovremo accontentarci del solito concertone con i soliti Jovanotti, Ligabue, Pelù, Irene Grandi e special guest Gianni Morandi.

Armando Chiechi ha detto...

Concordo Livio e per fortuna che il disappunto è arrivato da più fonti, inclusa una buona parte dei fans più sensibili anche se in questo caso ritengo sia la logica a prevalere. In una situazione simile, a partire dal primo cittadino e per finire al management dell'artista ci si aspettava almeno una comunicazione riguardo un rinvio della data.Non una parola...niente, come ben tu dici ma se con la vecchiaia Bruce si è bruciato ancora più grave è leggere e assistere a una massa di gente che fa festa quando non ci sarebbe da festeggiare nulla.

Zambo ha detto...

Ieri a Ferrara è andata in scena la morte definitiva di un mito che non è più tale da parecchi anni, almeno dal momento dell'autoreferenzialità venduta a biglietti da capogiro di On Broadway. Bene, si va avanti senza miti, molto meglio. Ho letto tanti post dei suoi fans sui social, quello che mi sorprende è il fatto che sempre ed in ogni modo trovano giustificazioni al suo operare, d'altra parte questi non parlano mai di musica ma solo di religione.

bobrock ha detto...

Il Boss è invecchiato da tempo e sarebbe bastata tutta la polemica legata al costo dei biglietti negli Stati Uniti per rendersene conto. Non gliene frega più un cazzo …io come ho già detto penso che questo tour lo abbiano “ costretto ‘ a farlo. Sono in tanti che mangiano alla tavola di Bruce .
Quella di Ferrara è stata oggettivamente una topica , ma vai a sapere nel suo entourage se non gli hanno detto nulla delle vittime .
Non mi stupirei . Non voglio fare una difesa a tutti i costi perché sono anni che lo critico ma provo a fare l’avvocato del diavolo e mi chiedo è se non gli hanno detto nulla ? … come on Bruce just a little rain and mud ….
Mi sembra che le critiche abbiano superato il livello di guardia … e quantomeno per buona parte della sua vita si è speso per cause terze…. Poi si invecchia …. Ed é bruttissimo ( per tutti )

Unknown2 ha detto...

Livio. Beh, Bob, una tv l'avrà avuta, nel suo undici stelle, no? Impossibile non sia stato al corrente. In passato si faceva sempre aggiornare sui problemi della gente comune dei posti in cui suonava, e dava il suo obolo. Sempre.
Adesso è un professionista serio, che vende a caro prezzo un ottimo spettacolo, stereotipato e standardizzato fin nei minimi particolari (l'armonica donata alla + bella del vip-pit...), come tanti altri.
Me ne farò una ragione.
Fango alle caviglie: sarà qs il 'fascino dei grandi ambienti naturali' di mr. trotta???

bobrock ha detto...

Livio era un pensiero passeggero che avevo non voleva essere una difesa ad oltranza, anche perché come ho detto ha fatto una pessima figura. Ma proprio perché é una gaffe pesantissima mi sono chiesto nel suo mondo dorato e impermeabile non sia rimasto all’oscuro della tragedia. Secondo me ne suo undici stelle vedeva Netflix 😂😂😂😂😂😂😂

Unknown2 ha detto...

Livio. Sisi, ci siamo capiti. Attendo impressioni dopo stasera da te e Corrado.
Sentito il live Black Crowes, Shake M.M.M. Godibilissimo. Come dice ottimamente Zambo nella recensione, it's only r'n'r, but i adore it. Nulla di nuovo nè di rivoluzionario, ma tante chitarre sì. E pazienza se Marc Ford non c'è. Non ricordo bene il tuo parere sul concerto italiano, ma sbaglio o avevi manifestato perplessità?

Unknown2 ha detto...

Livio. Un parere sulla tappa di Roma anche da Luigi, Paul, Marco e tutti quelli, fra i partecipanti + o - fissi a qs blog, che saranno presenti all'evento

bobrock ha detto...

Io ci credo che non sapessero nulla, ripeto critico Bruce da anni per là qualità dei sui album ma mi sono fatto l’idea che non ne sapesse nulla. Infatti mi aspetto stasera a Roma che dica due parole.
Un mio amico ê andato a Ferrara e mi ha parlato bene del concerto , voce gruppo , scaletta standardizzata come fanno molti ma era molto soddisfatto.
Ieri sera ero a Verona per Gabriel , concerto altalenante. Ha presentato ultimo album che dopo venti anni di silenzio mi é parso ben poca cosa. Pertanto la scaletta risentiva di momenti esaltanti seguiti da brani che raffreddavano gli entusiasmi .
Gruppo stellare. Gabriel sovrappeso di 20/30 chili si vedeva che é in fase di di rodaggio.
Sarebbe stato meglio suonare tutto il nuovo disco in sequenza e poi passare al vecchio repertorio.
Insomma chi non c’era non ha perso nulla.
Mentre rispondendo a Livio sui BC il concerto a Milano era stato ottimo , ma siccome io sono un “ loggionista “ e quindi incontentabile è un po’ rompicoglioni mi aspettavo qualcosa in più di di 100 minuti . Non solo avevano pubblicato un bel mini Cd di cover e volevo ascoltarle.
Ho memoria di un loro concerto ad Amsterdam di 2 h e 40 minuti …
Sono in treno andando a Roma domani vi faccio report

Armando Chiechi ha detto...

Buon concerto Bob e goditi Roma e la serata. Facci sapere, come sempre i tuoi report sono preziosi...

Zambo ha detto...

Ho parlato con 2 amici di cui mi fido del concerto di Ferrara per quanto riguardo alla musica visto che i talebani parlano di altro, piangono sulle canzoni e fanno festa col dramma a pochi km. Uno mi ha detto che vocalmente il Boss fa fatica e Little Steven gli dà una mano come non mai e ha sentito anche diverse stecche di voce e chitarre. Ci può stare, dico io in quasi 3 ore di concerto , l altro me ne ha parlato molto bene cin la sezione fiati e il sax in gran spolvero. Non dubito che lo spettacolo sia di livello, non come i suoi fans. Oggi uno mi dava del provocatore con relative offese perché ho messo un fuck you ad una foto di Ambrosini al concerto. Gli ho spiegato che non centrava nulla col concerto ma con il giocatore del Milan che in passato ha offeso più volte i cugini. Pensate che se Ambrosini fosse stato in un altra situazione, la reazione sarebbe stata uguale ? L idolatria rende ciechi.

Armando Chiechi ha detto...

Giusto Mauro...capisco. Tra l' altro proprio oggi ho ascoltato su Spotify un podcast di un fan Ferrarese che non è andato al concerto pur avendo il biglietto già in mano. Una lettura appassionata e sincera, umana e lucida, lontana dai contesti di certe cerchie che sappiamo.

PS : attendiamo di conoscere e leggere la tua recensione sull' ultimo dei Gov't Mule che si preannuncia grande progetto a detta del suo titolare...

Unknown2 ha detto...

Livio. Zambo, ma come ti xmetti di criticare quell'immenso letterato di ambrosini che, creando l'immortale frase 'lo scudetto mettilo nel c...' è entrato nell'olimpo dei narratori\poeti\aedi di ogni tempo?!?
Anche a Roma, dunque, silenzio assoluto. E se a Ferrara non lo sapeva (lo sapeva, lo sapeva), x Roma Ed Manion gliel'avrà pur detto, no?
Scelta cinica e consapevole, voglia di scansare le polemiche, come sempre nel recente passato. Amen.
Leggo le recensioni 'professionali', attendendo quelle + ruspanti dei ns blogger. Mi fa un po' sorridere chi scrive che Sp.steen 'scopre' il jazz, dimenticando che Kitty's Back uscì 50anni fa, quando David Sancious al piano imponeva un tratto fortemente jazzistico agli arrangiamenti.
Concerto standard, nessuna cover a parte la risaputa Nightshift, per Meeting, caro Bob, ripassare...
Ma anche grande qualità, durata inconsueta (al solito, sfiorate le 3h), e lodi x una band sontuosa e perfettamente oliata (anche xchè ogni sera è la stessa [ottima] minestra).
Comici dubbi x le sneakers del boss. Ormai storia gli stivali da cow boy e gli anfibi: avrà i calli pure lui, no?
E all'esimio trotta che cita eventi sportivi svoltisi in Romagna nel weekend x giustificare il non annullamento, ricordo che la Formula 1, circa 15volte +grossa, si è fermata eccome, rinunciando a una barca di milioni.
Ancora e sempre: vergogna

Marco ha detto...

Ieri è successa una cosa che non riesco a spiegarmi: ero a vedere Peter Gabriel a Milano (ottimo concerto tra l'altro, lui in gran forma e band formidabile, peccato il troppo spazio alle canzoni inedite che comunque mi sono sembrate buone), ed ogni tanto controllavo su setlist.fm la scaletta del Boss a Roma.
Ad un certo punto è comparso un Detroit Medley come quarto brano (un po' presto, mi sono detto), ma poco dopo non c'era più...stessa cosa, ancora più inspiegabile, a circa metà show due "sign requests", una con Worlds Apart e l'altra addirittura con The Angel dal primo album, suonata l'ultima volta nel 1982! Inutile dire che al successivo controllo anche queste due sono sparite nel nulla per far posto alla scaletta standard...

bobrock ha detto...

Allora ..Bruce a Roma : senza troppi convenevoli gran bel concerto . Bruce tirato a lucido ha fatto un concerto molto serrato suonando i brani in sequenza con pause di tre secondi tre tra un brano e l’altro. Non ci sono stati sing a long col pubblico se non soltanto alla fine con la prima parte di thunder road cantata dal pubblico , non ha gigioneggiato come negli ultimi Tours, non ha raccolto cartelli. Insomma ha fatto un concerto di rock and roll tirato per due ore e cinquanta . Il che a quasi 74 anni non è male.
Non ci sono state pause e addirittura la versione di nightshift ha funzionato . Le cover bisogna farle dal vivo e non bisogna metterle su disco . Coristi e fiati ottimi . Insomma una bella serata e ne avevo bisogno dopo la parziale delusione di Gabriel.

bobrock ha detto...

Capitolo polemiche : come ho già detto si è superato il limite di guardia . É vero mi aspettavo dicesse qualcosa …non l’ha detto .
É un musicista , non un politico ( per fortuna) e neanche gestisce una onlus.
Pertanto ha fatto il suo sporco lavoro e lo ha fatto con grande professionalità.
Bruce non deve salvare il mondo e tantomeno L’Italia , mi sembra che sia riuscito a salvare faticosamente se stesso viste le sue depressioni.
Abbiamo i nipotini del Duce al governo e prima ci siamo beccati 20 anni di Berlusca . La trattativa stato mafia non è mai esistita , Falcone e Borsellino si rivoltano nelle tombe .
E stiamo qui a menarcela con Bruce che non dedica pensieri agli alluvionati ? Sono polemiche sterili che ci portano nello stesso territorio degli ultras di Bruce dove tutto è meraviglioso.

bobrock ha detto...

A proposito setlist di Roma standard come le altre , magari avesse suonato il DM

bobrock ha detto...

Capitolo derby: lascerei le passioni calcistiche fuori dal blog ci portano in una zona molto pericolosa.
Ambrosini é una testa di cazzo e chi scrive è milanista ma i cori guidati da Di Marco non mi sono sembrati particolarmente amichevoli . Pertanto commentare con un fuck you mi sembra fuori luogo tenuto conto che non siamo adolescenti.
Comunque tanto di cappello 🎩 all’Inter che ha asfaltato la mia squadra del cuore Istanbul è una città bellissima…ho un ricordo bellissimo da turista è un po’ meno da tifoso …

Armando Chiechi ha detto...

Grazie Bob...in poche righe ci hai trasmesso un sunto perfetto .

bobrock ha detto...

Last but not Least ho incontrato Corrado alla fine del concerto, che é riuscito a coronare il sogno di portare la figlia adolescente al concerto . Tra parentesi c’erano numerose famiglie con figli di svariata età e questo è un bel indicatore .

Zambo ha detto...
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Unknown2 ha detto...

Livio. Vero Bob, anche qlc interista si è abbassato al livello di ambrosini: materazzi, ad es... Onore al Milan e alle sue 7Champions. A Istanbul la vedo durissima, ma non avendo nulla da perdere, sulla partita secca, concesso perfino sognare. E basta calcio, almeno qua.
Su springsteen: forse tu l'hai sempre visto come una delle tante rockstar ricche e ignoranti, x cui non comprendi il disincanto di chi lo vedeva faro anche sul lato umano.
Per ql che mi riguarda ho già metabolizzato, e mi conforta che sul lato musicale ti abbia soddisfatto. Nessuno + di te può essere giudice severo e documentato.
Spero che Zambo conceda ancora un po' di spazio ai fan consapevoli del boss, che devono elaborare un sacco di negatività e tornare coi piedi x terra quando parlano di lui. Almeno fino a Monza. Coi talebani, però, impossibile dialogare

corrado ha detto...

Io conto di scrivere qualcosa nei prossimi giorni. Come sono rientrato a casa sono stato immediatamente sommerso dal lavoro. È stato bello, comunque, incontrare personalmente Bob, una persona squisita

Zambo ha detto...

cazzo, è vero, c'è ancora Monza, speravo fosse finito il tormentone......

bobrock ha detto...

Ciao Zambellini ho letto il tuo commento poi cancellato , non volevo contribuire a farti incazzare. Ambrosini come ho detto é un coglione e….. voi siete meritatamente in finale .
Su Bruce il giro di Monza non lo commento prometto,

Zambo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Zambo ha detto...

Dai Bobrock, figurati se mi incazzo per una cosa simile ma ciò che avevo postato io era mettere in evidenza che quel fuck you, malamente espresso da me, se fosse stato in un altro contesto e non al concerto di Springsteen, non mi sarebbero piovute addosso accuse di provocatore e altro......solo questo. Per quanto riguarda il calcio c'è una convivenza tra tifosi cugini che dura da parecchi anni, i quali sono più corretti dei giocatori stessi

Luigi ha detto...

Se per tutta una vita artistica fai in modo che l'interesse per le condizioni dei meno fortunati faccia parte della tua cifra stilistica al pari (quasi) delle tue canzoni non puoi non aspettarti tutto questo casino.
La cosa parte da lontano e comprende i prezzi inaffrontabili per gli spettacoli a Broadway la storia del dynamic price( la chiusura di Backstreets è significativa )per questo tour per finire all'imbarazzante silenzio dell'organizzatore delle date italiane e alla mancanza di un minimo accenno da parte dell'artista alla tragedia avvenuta a pochi km dal luogo del concerto.
La due serate da un punto di vista artistico sono state incredibili.
È ancora di gran lunga il più grande rock show a cui si possa assistere e questo credo sia incontrovertibile.
Rimangono i dubbi di prima proprio perché in tutti questi anni abbiamo ammirato la persona (sbagliando ?)oltre alla sua musica.
Non si tratta di essere grati o ingrati verso Springsteen.
Siamo così anche perché cresciuti con la sua musica e le sue parole

corrado ha detto...

Alla fine preferisco non scrivere la recensione sul concerto di quel musicista che tanto ha unito e che tanto ora divide. Posso dire solamente che è stata una bella esperienza per me, mia figlia e la mia famiglia. Esperienza che forse, chissà, potrà essere un seme che sboccerà con i suoi migliori frutti negli anni a venire.
Noi siamo il passato, ormai, non dimentichiamo il bello che quel musicista ci ha dato, ma non nascondiamo i dubbi sulla sua integrità del presente. Mi basta confermare, come Bob, che è stato un gran concerto e che per tre ore sono stato veramente bene con mia figlia, che è il Futuro e guarda con occhi diversi quello che guardiamo noi.
Momenti divertenti:
I pendii del Circo Massimo diventati un pantano e la gente che cadeva a ripetizione (senza farsi male!) mentre tentava di risalirli.
Momenti piacevoli:
Sam Fender non sarà chissà quale artista, ma live funziona, le canzoni erano carine e ben arrangiate, lui un musicista completo, anche un accettabile solista con la chitarra.
Momenti noiosi:
White Buffalo. D'accordo per il suono e gli arrangiamenti essenziali, ma quando è troppo è troppo. Alla seconda canzone sembravano tutte uguali, senza alcun tentativo di variare suono e arrangiamenti. Quando ha finito ho tirato un sospiro di sollievo.
La chiacchierata con Bob a fine concerto, insieme a mia figlia, è stata piacevolissima, interrotta solo dall'ora tarda e dalla stanchezza. Alla prossima!

Unknown2 ha detto...

Livio. Grazie Luigi, condivido al 1000 x 1000

Marco ha detto...

Un saluto alla "Brownsville Girl" Tina Turner. Personalmente non mi aveva mai detto molto dal punto di vista musicale, troppo apertamente commerciale la sua proposta, ma in quanto a grinta e simpatia aveva pochi rivali.

Armando Chiechi ha detto...

Mi aggiungo al saluto di Marco alla grande Tina Turner, secondo me troppo grande e lunga la sua carriera per ridurla in poche righe. Un inizio al fianco del marito/ padrone Ike in cui la sua vita privata è stata un inferno ma ha lasciato grandi pagine di musica R'n'B e spesso agganciando certi classici del rock in un riuscito mix tra voce black e zampate rock. Ha rilasciato anche belle e personali riletture di brani country, seppur spesso ci si ricorda solo della svolta in odore di dance e successi commerciali anni '80. Una pantera nera dalla carica sexy stratosferica a cui credo che la bella e brava Beth Harth debba non poco in termini di ispirazione.

Marco ha detto...

Tornando al Boss, ieri ad Amsterdam scaletta standard ma un bel Detroit Medley buttato lì con nonchalance come penultimo brano...