martedì 4 luglio 2023

ROBICHEAUX James Lee Burke


 Il ritorno nell’editoria italiana di James Lee Burke non può che far piacere agli estimatori del noir hard-boiled americano che nell’autore nato nel 1936 a Houston ma residente oggi nel Montana, ha una delle attuali punte di diamante. Dopo la raccolta di racconti Gesù dell’Uragano, quelli di Jimenez pubblicano un romanzo uscito originariamente nel paese d’origine nel 2018 col titolo di Robicheaux ovvero il cognome del detective inventato da Burke protagonista della stragrande maggioranza dei suoi scritti. Tale scelta mette in luce l’intento narrativo, quello di riversare nelle dense 459 pagine del romanzo l’intero universo del mondo e delle storie che da anni circondano Dave Robicheaux come fosse l’obbligata sintesi della sua visione tribolata, romantica, allucinata di un profondo Sud americano, in particolare New Orleans e la Louisiana, che concede poche chance all’ottimismo e alla lotta dei ricchi corrotti e dei demagoghi contro gli ultimi e i senza colpe. Tormentato tra gli incubi ricorrenti sul Vietnam, visioni deformate di una Guerra Civile che ancora vive in un retaggio culturale alienato, la battaglia contro l’alcolismo e la perdita della moglie Molly in un incidente automobilistico, i suoi pensieri sono diventati sabbie mobili e lo spettro della ricaduta è sempre lì pronta ad addentarlo, come una scimmia sulla schiena. Il suo codice etico lo rende santo in una società che ha perso il senso di grandezza e ha ereditato la vergogna, ma i suoi peccati e le sue debolezze sono altresì un bagaglio nascosto salvo riemergere all’improvviso nella loro drammaticità. Durante un’indagine  scopre che potrebbe essere lui stesso l’assassino dell’uomo che ha tolto la vita alla sua Molly, ma la memoria è offuscata dall’alcol consumato quella sera e sulla sua strada trova un collega il cui codice morale è peggio di quello di uno stupratore che pensando di essere immune da un torbido passato, lo vuole incastrare. Mentre si adopera per ripulire il proprio nome e smontare l’assurda congettura contro di lui, Robicheaux incontra un incredibile cast di personaggi che non solo paiono i soggetti di un film ma sono aggrovigliati in una quanto mai strampalata velleità di sentirsi orgogliosi del loro essere del Sud tentando di realizzare un film sulla Guerra Civile. Fat Tony è l’obeso mafioso locale che prima di uscire di scena, ammazzato da uno psicopatico giustiziere che fa ridere i bambini e piangere chi è sulla sua lista dei cattivi, sogna di produrre il film, Jimmy Nightingale è l’altolocato locale dai modi signorili e dai progetti loschi, ambisce ad un posto al Senato della Repubblica sollecitando gli istinti più bassi dell’elettorato, Levon Broussard è uno scrittore stimato che si porta appresso un senso di colpa irrisolto, con al fianco una moglie Rowena le cui paure sono il risultato di violenze subite nella vita precedente. Il groviglio sembra portare la storia su binari diversi da quello che è l’originale plot di Robicheaux, risolvere un caso di omicidio, ma la Louisiana che si estende tra i ricordi di una New Orleans che non esiste più e le limacciose acque del Bayou Teche nei pressi di New Hiberia è la terra più fertile per annebbiare la verità e le menti, fomentare dubbi e confusioni e far rinascere forze oscure che minacciano di distruggere tutti coloro che Robicheaux ama. Come la figlia Alafair, laureatasi in scrittura e anche lei coinvolta nella realizzazione del film storico, come il ribollente Clete Purcel, amico di lunga data, selvaggio e dolce come può esserlo una palude della Louisiana, che lo aiuta a mettere insieme un puzzle in cui una serie di reati, dallo stupro agli omicidi efferati, si sovrappongono nella strana, e perduta, lotta di offrire un briciolo di senso al tutto. Clete salva la vita di un uomo che odiava, Jimmy Nightingale è diventato senatore degli Stati Uniti, l’assassino soprannominato Smiley si è dileguato in Messico o in qualche isola dei Caraibi, Levon e Rowena hanno adottato il figlio di un pregiudicato (assassinato) che lo aveva abusato da bambino e Dave Robicheaux ancora una volta, tra una seduta dell’Anonima Alcolisti e l’altra, ha imparato a lasciare che le stagioni facciano il loro corso e a non opporsi all’attrazione terrestre, al movimento delle maree e all’ammonimento che per correre non basta essere agili, anche perché la terra rimane sempre la stessa. Molta confusione sotto il cielo, tutto bene quindi, un romanzo crudo, suggestivo e mordace, stappatevi una birra e ascoltatevi Willy DeVille periodo New Orleans.

MAURO ZAMBELLINI   4 luglio 2023


42 commenti:

Armando Chiechi ha detto...

È un grande piacere sapere che Robicheaux è tornato tra noi. Sicuramente tra i libri di quest'anno e a proposito di Burke, nella mia top 5 ci metto " Gesù dell' Uragano",una raccolta che mi ha preso dalle prime all' ultima pagina e che reputo una piacevolissima parentesi tra le gesta di Robicheaux. Sicuramente questa tua segnalazione saprà restituirci un detective, che sembrava e non per sua volontà, smarrito a causa di una cattiva distribuzione. Per fortuna Jimenez ha dalla sua tutte le buone carte per dare ai suoi lettori infinita passione e il gusto di una editoria di nicchia...ma che ad ogni sua uscita ti fa battere il cuore sulle 12 bar blues !! Ben venga Jimenez che insieme alla NME ,reputo tra le migliori case editrici attualmente sul mercato.

Unknown2 ha detto...

Livio. Condivido l'entusiasmo di Zambo e di Armando x un grandissimo del noir americano, genere, tra i tanti amati, che prediligo in assoluto.
Della serie Robicheaux ho divorato tutto il reperibile... e l'inghippo è proprio qui, xchè dei 23 volumi della serie partita nel 1987 alcuni tra i primissimi sono usciti solo come Giallo Mondadori e xtanto irreperibili da decenni (ma alcuni, senza ordine nè criterio, sono poi ri-usciti x Baldini e Castoldi), e in seguito il Nostro è stato edito e distribuito in Italia come peggio non si sarebbe potuto. Conta ben sei editori nostrani, che si alternano in modo dissennato negli anni (x dire: "Il mio nome è Mae Robicheaux" del 2000 è ancora e solo Giallo M.). Poi: "The Glass Rainbow" del 2010 è bellamente inedito da noi, mentre gli ultimi due della serie, "The New Iberia Blues", 2019, e "A private Cathedral", 2020, ancora attendono, e speriamo in Jimenez Editore, allora.
Che però, chissà xchè, non offre l'edizione 'elettronica' dei suoi volumi, e ciò non depone in suo favore, visto che è ormai universale la doppia opzione cartaceo\kindle.
Insomma, dopo essermi incaponito tra Mondadori, Baldini, Fanucci, Meridiano Zero e Unorosso, non mi resta che sperare in Jimenez...
Ma forse il problema è che ormai pochissimi leggono con regolarità, e un genere di nicchia come il noir americano d'Autore non ha futuro. Poveri noi...

Marco ha detto...

Volevo sapere se qualcuno di voi è andato a vedere uno dei concerti che Bob Dylan ha tenuto in giro per l'Italia (io ci sarei anche andato, ma Lucca era durante la settimana e quando ho cercato i biglietti per Milano erano già esauriti), più che altro per avere un commento attendibile ed equilibrato. Visto che la stampa italiana (cartacea ed online) ormai considera Bob come un'icona intoccabile ed "incriticabile", e quindi sono solo commenti entusiasti. Salvo poi mettere in evidenza il divieto di usare i telefonini e la mancanza di successi nella setlist...

corrado ha detto...

Boh, non so quanto mi interesserebbe vedere oggi Dylan. Meglio serbare il ricordo dei due bei concerti che ho visto: Milano 1987 e Cagliari 1999.
Su YouTube prova a cantare e suonare Happy Birthday per non mi ricordo più quale collega, ma sbaglia i tre accordi tre... Ho visto una canzone tratta da una sua recente esibizione. Non suona, canta solo, con la voce che si ritrova oggi. Pensavo peggio.
Altre notizie dal reparto geriatrico.
Lucinda Williams in una sua esibizione di aprile negli U. S. A., mi pare, conferma le sue gravi difficoltà. Sbaglia la tonalità di una canzone e la deve ricominciare, voce dolente e molto strascicata. Mantiene però il suo fascino e in studio, con tutte le pause, i tagli e il resto ha tirato fuori un bel disco.
Neil Young da solo in acustico conferma le difficoltà degli ultimi tempi. La voce tiene ancora, ma alla chitarra proprio no. Ohio è imbarazzante. C'è da dire che ci vuole coraggio per esibirsi da solo, senza rete, senza effetti, ma se si dedicasse maggiormente agli aspetti tecnici del suo repertorio, forse andrebbe meglio. Coerenza e purezza hanno bisogno anche di cura dei dettagli.
Buddy Guy, 87 anni, in confronto sembra un giovincello. Ho visto una sua esibizione di qualche settimana fa decisamente coinvolgente e divertente, ancora molto bravo con la chitarra. Aspetto un parere di Bob, che deve andare a vederlo, ma a me è piaciuto molto

Zambo ha detto...

Friends
consiglio di andare a vedere i GA20 gruppo di Boston tra Hound Dog Taylor ed il rock blues alla Black Keys. Molta energia, io vado il 19 a Piacenza ma il 23 sono a Brescia e poi a Trsimeno Blues e a Narcao in Sardegna. Sono giovani, volonterosi e pimpanti.

corrado ha detto...

Ci proverò, anche se andare a Narcao, per un cagliaritano, è più complicato che andare a Milano!

Armando Chiechi ha detto...

Io mi faccio come da mio copione estivo il Pignola Blues Festival ( PZ ) seppur quest' anno solo la data del 22/07 ( Alberto Visentin / Sugar Blue...) ma rimarrò comunque sintonizzato su altri appuntamenti.

Armando Chiechi ha detto...

Ciao Corrado...io anni fa vidi dalle tue parti a Carbonia Francesco Piu e per il Quartu Blues Festival la coppia Sue Foley/ Peter Karp in forma spettacolare più un duo Cagliaritano ( credo...) che apriva per loro con brani tradizionali e riprese di Robert Johnson davvero interessanti. Ricordo ancora che mia moglie quella sera non stette bene ma non voleva rovinarmi la serata, per cui rimase in un angolo ad aspettarmi...infatti scherzando, ancora oggi dice a tutti che oltre lei, il mio amore più grande è la musica.Era l' estate del 2012 e conservo un bellissimo ricordo della tua terra.

corrado ha detto...

Che bel ricordo Armando!

bobrock ha detto...

Due pensieri in libertà :
Dylan Milano seconda sera , rispetto a nove mesi fa ad Amsterdam dove mi ero annoiato a morte , questa volta é andata un meglio . Nel senso che la voce di Zimmerman era abbastanza pulita . Detto questo resto dell’idea che sia il momento di chiudere i battenti ,
Il gruppo lo segue come meglio può anzi lo insegue e il risultato è un insieme di serissimi musicanti che cercano di fare quadrare il cerchio . Buona la prima 🎬. Tenente conto che ha fatto un brano dei Dead che non ho riconosciuto . O meglio il giorno dopo guardando la setlist mi sono detto ecco che cazzo stava suonando….
Non ricordo quante volte ho assistito ad un suo concerto ( almeno 25 dal 1984) ma se devo andare indietro con la memoria ad un suo concerto memorabile devo fare un balzo indietro di quasi trenta anni .
Ogni volta vado sperando nel miracolo della liquidazione della sangue di San Gennaro ma ormai da tempo il sangue si è rappreso.
Lo ringrazio per 60 anni di musica ma non è più cosa. E non mi si dica che smonta e rimonta le canzoni . Le canta ( canta ?) come meglio riesce cioè male. I momenti migliori sono quando la band prendeva il sopravvento sul cantato e si lasciavano andare .
Ovviamente quando ha soffiato nell’armonica ci sono stati svenimenti , orgasmi e sospiri.
Invece : sono stato a Parigi per Chris Isaak e Buddy Guy entrambi all’Olympia .
Concerti brevi 95 minuti Isak , 80 Guy ma di garanzia e di una classe adamantina .
Isak canta ancora da Dio e Guy ha fatto uno show breve intenso che mi ha lasciato senza parole tenuto conto della sua età .
Veramente un gigante larger than life.

bobrock ha detto...

Due parole sull’annullamento del concerto di iggy pop lunedì prossimo . Io credo che non la raccontino giusta.
L’iguana è in tour e sta bene . Il teatro non era esaurito . Ci credo : i biglietti meno cari costavano più di cento euro , la platea oltre 200. A memoria fino a dieci anni fa iggy pop costava non più di 40/50 euro.

Secondo me o il management di Pop si è tirato indietro dato il mancato sold out oppure chi ha organizzato ha cercato di contenere le perdite annullando il concerto ( e presumibilmente pagando una penale).
Comunque una figura di palta tutta italiana . I biglietti dei concerti viaggiano su traiettorie demenziali .

bobrock ha detto...

GA20 adesso me li segno , come l’autore trattato da Zambellini. Sono a digiuno di quel tipo di letteratura e vorrei fare una prova .

bobrock ha detto...

Concludo sull’iguana: costo biglietto per il sottoscritto 245,43
Rimborso euro 230
Capite perché per L’organizzatore é più facile tirarsi indietro…..( biglietti venduti almeno il 50/60 % del totale )
Fate due conti ."

Ovviamente sentitevi liberi di darmi del pirla per spendere queste cifre ….ma avete capito che sono addicted .

Unknown2 ha detto...

Livio. Quanti sciacalli banchettano sulle ns 'felici dipendenze musicali'!
Vi racconto la mia: prenotato e pagato pullman x Bruce\Monza, 5 persone, ancora ai 1i di novembre '22... ieri, metà luglio, a pochi gg dall'evento, arriva la mail che il tutto è annullato. Non una parola di spiegazione, non una riga di risposta alla mia mail esterrefatta\indignata.
Rimborseranno (???) con estrema calma 'entro 30gg': vedremo. Intanto dobbiamo riorganizzare tutto in urgenza\emergenza.
Evidentemente il bus non era strapieno, ma partendo da Padova, poi Trento e Verona dubito fortemente che fosse semivuoto... ma non è qs il punto. Quando strombazzavano un viaggio comodo, rapido e sicuro, e poi ci bombardavano di pubblicità irritante, MAI hanno accennato a un numero minimo di prenotazioni xchè il viaggio fosse effettuato....
Beh, supereremo anche questa.
Dimenticavo: i gentiluomini si fanno chiamare 'busforfun'. Da EVITARE ASSOLUTAMENTE!!!! Sono 'BUSFORFUCK', qs qua.
E 'ste cose, anche quanto dice Bob qui sopra, scrivetele sul Buscadero, xlamiseria!!! Sputtanate qs cialtroni

corrado ha detto...

Aggiornamento tour californiano di Neil Young. Il concerto di lunedì al teatro greco è andato molto meglio dei precedenti, forse il vecchio bisonte sta scrolla dosi ruggine e polvere...
Interessante l'esecuzione di When i hold in my arms, al pianoforte e alla chitarra (come nel tour 2001). Quando suonava la parte solista attiva a una loop station per il piano e l'effetto è stato piuttosto convincente. Deve dedicarsi al suono e alla tecnica di esecuzione, così forse lo recuperiamo.
Per Dylan, Bob (Rock!) ha avuto la mia stessa impressione

Armando Chiechi ha detto...

Annosa questione quella dei Bus navetta per i concerti . Stando al sud spesso me ne sono servito per andare a vedere artisti / band da Roma in su con conseguenti costi annessi oltre ogni logica. Ricordo ancora l' accoppiata biglietto concerto + bus con prezzi esorbitanti per vedere Springsteen all' Auditorium Santa Cecilia (Roma) o altri eventi dove eri sicuro di pagare si in anticipo, ma di non avere mai la certezza di prenderlo qualora non avessero riempito i posti del bus o van che fosse. Ancora una volta l' Italia si dimostra indietro a livello organizzativo e conviene fare ed organizzare tutto da sé !! Ad ogni modo però ho cambiato le modalità e un modo di fruire più " sano" . Piccoli eventi o comunque,cercare di viaggiare con il mio mezzo...godere del paesaggio e della cucina, vedere il concerto e dormire fuori senza farmi km di notte e con la consueta pinta di birra o vino da smaltire.

bobrock ha detto...

Bhe con una pinta di birra 🍺 non sei mai solo …
Livio viviamo in un paese affollato di miserie umane ….

bobrock ha detto...

Zambellini ho letto la tua recensione della DMB sul Busca , direi che il disco ti sia piaciuto . Ma i tre asterischi sono una tua scelta o della redazione ? Ovviamente siamo nel campo della pura curiosità, personalmente i voti gli asterischi e le stellette li abolirei.
Le recensioni si leggono e dovrebbe trasparire come é ovvio se il contenuto abbia soddisfatto o meno il cronista di turno.

Unknown2 ha detto...

Livio. The Barnestormers: mezz'oretta di rockabilly a 100 all'ora, manca giusto Brian Setzer xchè la festa sia perfetta. Davvero non si direbbe che 'sta gente non abbia mai suonato insieme e che il disco sia il prodotto di alchimie digitali a distanza. A me piacciono particolarmente la stranota Real Wild Child (Wild One) già di Iggy e Jerry Lee, e Crazy Crazy lovin' (forse xchè tutt'e due abbondantemente coverate anche altrove) ma qua c'è solo l'imbarazzo della scelta!
Certo, se cercate originalità e novità non è il vs pane, ma se x una volta vi bastano allegria, velocità, potenza e sapienza strumentale (il piano di Holland e la chitarra di Cheney!!) in purissimo fifty style, non ve ne pentirete.
Molto bella pure la cover, in stile Cats\Setzer.
Ottima segnalazione da Zambo e da Marco.

Unknown2 ha detto...

Livio. Scusate, ho fatto un po' di casino. Non Crazy Crazy Lovin', ma Sweet Nothin's, in origine di Brenda Lee.
E altro must il live di Rory Gallagher "All around Man-Live in London 1990". Il fegato di Rory ancora non aveva ceduto al troppo alcol e qs è un live coi controfiocchi. Basterebbe la chiusura Bullfrog Blues - All Around Man a giustificare l'ascolto, ma tutto il doppio cd testimonia la grandezza dell'impareggiabile Rory

Zambo ha detto...

Bobrock
scusa il ritardo. Sullo stellaggio, le tre stelle sono mie e non è facile dare i punteggi, anche io le eviterei, ma tra il 5 massimo, che dò raramente, nel prossimo numero mi capita con l'originale Dixie Chicken dei Little Feat ma la ristampa ne vale al max 4 perchè le out-takes e gli spezzoni di concerto non sono mai roba irrinunciabile salvo rari casi , e l'uno che non si dà mai altrimenti la recensione non viene pubblicata, lo spazio che rimane non è ampio. Ho dato quattro stelle a Mellencamp anche se sarebbe più logico un tre stelle e mezzo ma mi va di riconoscere la sua coerenza artistica e l'essere ormai quasi l'ultimo dei moicani. Detto questo il disco della DMB è piacevole, carino ma lontano dalle loro vette, le composizioni non trafiggono ne il cuore ne la mente, mi sembra che si sia spenta un po l'ispirazione e tre stelle è un punteggio ragionato e incoraggiante. Sono quello più stretto di manica sul Buscadero, come quando insegnavo matematica ma il 7 che davo io valeva come un 9 dei miei colleghi e lo si vedeva quando i ragazzi passavano alle scuole superiori dove tanti "fenomeni" venivano ridimensionati e i miei 7 diventavano 8. Detto questo per dirti che con 3 stelle il disco si può comprare, specie se è tra i beniamini personali. Poi oggi, c'è tutta la possibilità di ascoltarselo prima e caso mai di mandare a quel paese il recensore. Ciao, se ti piacciono le cantanti tra blues e soul ascoltato l'ultimo di Bettye Lavette mentre nel roots-rock non è male il recente Deer Tick che quando debuttarono fecero un album tosto, Born On Flag day e poi si spensero.

bobrock ha detto...

Ciao Zambellini e grazie . Ovviamente ma mi sembra anche inutile sottolinearlo la mia era pura curiosità e non c’era nessun intento polemico. Ho da tempo abbandonato posizioni oltranziste e accolgo il parere di chiunque . Come ti ho detto le stelle, gli asterischi i voti sono fuorvianti . Le recensioni vanno lette. I dischi ascoltati. Meglio più volte se poi li si deve recensire .
Questo disco della DMB mi sembra più che discreto rispetto al precedente che mi era sembrato veramente fiacco.
Ma anche loro sono in giro da quasi trenta anni e il meglio lo hanno dato come tutti.
Però se tornano in Europa salgo su aereo o su un treno e parto . Come farò con i muli . Ho aggiunto anche la data di Parigi a scanso di equivoci oltre alle tre italiane . Non vorrei che in Italia facessero un set solo, perché a seconda dell’ ingaggio fanno uno o due set.
Prossimo concerto …..L’innominato.

Unknown2 ha detto...

Livio. Uscito il nuovo Teskey Bros "The Winding Way". Sempre + soul, potrebbe avere 60anni ma non li dimostra. Una voce, Josh T., che è incrocio tra il velluto di Sam Cooke e la potenza di Otis, con in più la raucedine 'aurea' del miglior Rod Stewart, periodo Faces e solista pre-american crossing. Fiati come se piovesse, tastiere e chitarre (Sam T., anche co-producer) deliziose ma discrete. Canzoni una + bella dell'altra.
Una grande conferma.
Li ascolteremo live martedì alle 16.30, prima di tash sultana e dell'Innominato.
A proposito, Bob, ero tanto incazzato x il bidone del pullman che quasi dimenticavo: come facciamo a scambiarci i telefoni? Io voglio stringere la mano al mio Supereroe Rock-Live!!
PS: i miei 'amici' di busforfuck, dopo aver annullato le prenotazioni pagate a prezzo normale in novembre, adesso offrono lo stesso pullman a prezzi raddoppiati. Ovvero il dynamic pricing de noantri. Bravi, eh?

bobrock ha detto...

Livio scrivimi : bobrock900@mail.com
Io nei limiti dello spazio tempo code parcheggi e chi più ne ha ne metta vorrei arrivare a ridosso delle 19
Ho precettato un nipote per farmi portare in moto 😇
Ps: chi ha organizzato il pacco pullman andrebbe messo alla gogna , nomi cognomi indirizzi sui social e sui giornali

Armando Chiechi ha detto...

Certo di non poter competere con Bob o Mauro riguardo numero di concerti e trasferte fuori penisola, ieri mi sono goduto la seconda serata del Pignola Blues Festival ( PZ ) che per causa di forze maggiori non mi ha trattenuto fino alla serata conclusiva di stasera con Popa Chubby , maggiore attrazione dell' evento e dei tre giorni. Apertura con il veneto Alberto Visentin alla chitarra acustica e accompagnato da un fido amico nonché trombettista friulano, hanno donato al pubblico un set intenso e a tratti anche commovente, sposando il suo blues a sonorità country folk ,funk e New Orleans oriented. Ottima pronuncia e un autore che nulla ha da invidiare a un Grayson Capps o Anders Osborne e che parebbe proiettato verso un futuro luminoso. Ragazzo gentile nei modi e libero come un Lebowski in trasferta lucana. Set incendiario ed elettrico per Sugar Blue che con una band quasi del tutto italiana , tranne due percussionisti Africani ha omaggiato i suoi eroi ( Muddy Waters, Sonny Boy Williamson,Howling Wolf, Little Walter...) non dimenticandosi di eseguire la Miss You di Stonesiana memoria ed incantare il pubblico con una commovente ballata Africana che sapeva di Mali e Ali Farla Toure' ,quando i due percussionisti, l'uno al canto e l' altro con un tradizionale strumento a corde hanno strappato una lacrima di commozione ai presenti. Devastante il chitarrista anche se in certi momenti pareva un po' fuori le righe,quando le sue scale blues andavano a cercare un approccio più consono alla fusion che alle 12 battute. Ad ogni modo bellissima serata con il contorno di street food con specialità locali e soprattutto 21 gradi che lontano da casa mi hanno permesso di dormire e godere del fresco delle vicine Dolomiti Lucane.

Unknown2 ha detto...

Livio. Grazie Bob, ti ho scritto.
Dei busforfuck devo dire che almeno ci hanno rimborsati in toto nel giro di una settimana. Ciò ovviamente non risparmia loro una recensione negativissima, già messa in rete.
Ma forse ha ragione Armando ad affidarsi ad artisti italiani che suonano x pura passione...

Unknown2 ha detto...

Livio. Il concerto di ieri a Monza. Prato perfetto nonostante l'uragano, meteo ideale.
Sta storia dei token è l'ennesima fregatura: te ne resta sempre in tasca qualcuno. E poi che ci fai? Anche i prezzi bevande\cibo\merch belli sostenuti.
Concerto standard ma di alto livello. 2h50' senza un secondo di pausa tra un pezzo e l'altro. Springsteen appare affaticato ma sempre entusiasta. Pubblico meraviglioso: 70.000 persone di ogni età e nazionalità, pacifiche, pazienti, disciplinate e gentili. Tanti giovani, e qs apre il cuore, e TUTTI a cantare in coro ogni pezzo. Ecco, la nota speciale penso sia proprio l'amore grande e sincero che scende dal palco e viene immediatamente restituito moltiplicato x 70.000. Gruppo\orchestra(sono una ventina!) professionale e impeccabile. Suono\video perfetti.
Unica chicca x i reduci di sansiro : Twist & Shout, penultimo pezzo, che fa impazzire tutti, e quel "We'll be back" che fa sperare in un 2024 nell'irrinunciabile stadio meneghino, se Trotta fa il suo.
Ottimi i Teskey Bros, anche se in 45' di show non riesci manco a scaldarti. Tash Sultana ci va pesante di loop: non fa x me, anche se la voce alla Linda Perry(4 non Blondes) è notevole.
Un plauso a professionalità e gentilezza del servizio sanitario, cui ho dovuto ricorrere mio malgrado x un piccolo inconveniente.
PS: Happy 80y birthday, Mick!!

Armando Chiechi ha detto...

Sempre bello leggere le vostre impressioni e resoconti su quanto vedete per la penisola. Ieri invece, proseguendo sulla linea del blues e derivati, ho goduto del sano divertimento vedendo a pochi passi da casa i Blues Brothers o quello che ne rimane , cioè Lou Marini e Tom Malone. Per il resto ottimi musicisti tra i quali il batterista ( ex Tower of Power), il tastierista invece ha bazzicato per tanti anni al Saturday Night Live ed i cantanti , uno di colore e l' altro un viso pallido ,entrambi newyorkesi doc hanno assorbito e preso in eredità le movenze e le gag che furono della coppia Belushi- Aykroyd. Steve Cropper questa volta non si è potuto unire al carozzone ma è stato degnamente sostituito da Francisco Simon, axeman spagnolo dotato di uno stile pulito ed essenziale così come a proprio agio sui soli guardando alla lezione di Matt Guitar Murphy. Certamente la Big band che conoscemmo sui dischi e attraverso il film era altra cosa e l' età era anche un'altra,ma il testimone passato a questi musicisti non ne ha affatto scalfito il ricordo, considerando anche una rinnovata freschezza in certi arrangiamenti che hanno evitato la fastidiosa sensazione del copia ed incolla. Unico neo la location, non per l' acustica ma per il fatto di aver tenuto il concerto al chiuso in una sala che non aveva condizionatori d'aria, a parte le porte laterali lasciate aperte, mentre tutt'intorno erano 40 e passa gradi.

Unknown2 ha detto...

Livio. E grazie a BobROCK per simpatia e gentilezza

bobrock ha detto...

Armando i tuoi resoconti sono decisamente intriganti e hanno attirato la mia attenzione . Esistono tante realtà tanti musicisti e queste oasi sono preziose e rigeneranti . Fai benissimo a frequentare luoghi dove soltanto un appassionato metterebbe piede .
Su ieri sera non mi pronuncio altrimenti il padrone di casa estrae cartellino rosso.
A questo punto se avrò forze e voglie sufficienti prossimo appuntamento a Torino per i wilco

bobrock ha detto...

Ps : mi sono sentito telefonicamente con Livio , ci diamo appuntamento tra 12 mesi a San Siro , ma suggerirei la data dei muli a novembre .

Armando Chiechi ha detto...

Bob i tuoi report come.. va da sé, quelli di Mauro, sono sempre intriganti !!

Luigi ha detto...

Robbie Robertson storico leader della Band è morto all'età di 80 anni.
Questa una perdita davvero colossale per la nostra musica.
Riposa in pace.

Unknown2 ha detto...

Livio. Tutti, se ne vanno tutti. Dovrei saperlo, ma non mi ci so abituare. Sono pezzi della mia vita.. Bye Robbie

corrado ha detto...

Come ha detto una volta Tom Waits, siamo in un'età in cui ormai si cominciano a contare i caduti. E oggi non c'è quasi ricambio generazionale per la nostra musica. Una tristezza o meglio, una malinconia che forse solo il blues riesce a esprimere nel profondo

Armando Chiechi ha detto...

Erano... o perlomeno li ho sempre percepiti come dei compagni di viaggio ideali, dei fratelli maggiori o magari come il lontano cugino o amico di famiglia che hai sempre ammirato in quanto pura espressione di libertà. Ti rivelavano e ti aprivano ad un modo e un mondo nuovo a cui guardare. Avevi magari appena scoperto Woodstock e il mondo lisergico di Frisco e subito dopo ti tiravano fuori la carta jolly... con la possibilità di scoprire altre strade ed altri incroci. Bastava un piccolo indizio, un treno merci ,una bottiglia di whiskey, un libro di poesie e la cromatura opacizzata di una vecchia Buick.
Ti ritrovavi ancora in viaggio e con la voglia di arrivare e non vedere l'ora di ripartire. Che possa divertirti un mondo e suonare insieme ai tuoi vecchi amici...caro Robbie !!

bobrock ha detto...

Scopro tardivamente della dipartita di RR . Ho sempre ammirato il suo rigore . Quando ha deciso di smettere di suonare live lo ha detto. Lo ha fatto . ma soprattutto lo ha mantenuto.
Grandissimo fuoriclasse.
Un po’ alla volta il fuoco 🔥 si sta spegnendo ….

corrado ha detto...

Bisogna tornare nel bosco e cercare nuova legna.
Non è fantascienza, un po' di legna si trova, anche se in quantità più modeste e di qualità non dello stesso livello.
Ma bisogna andare nel bosco

bobrock ha detto...

Hai ragione ma sono intimamente pigro…e poi faccio veramente fatica ad appassionarmi a qualcosa di NUOVO .
comunque sono sempre ben accette 🪓 indicazioni 🗺️ e suggerimenti 🎟🎧

Unknown2 ha detto...

Livio. X i cacciatori di novità.. pare in arrivo, dopo tanti anni, un disco nuovo di zecca dei Rolling Stones! :) :) :)

corrado ha detto...

Con Bill Wyman! Questa è la notizia. Speriamo bene

Armando Chiechi ha detto...

Speriamo bene Corrado come tu dici..se ricordo bene si vociferava di una collaborazione dei nostri con Ringo Starr e McCartney sulla quale credo di aver percepito dubbi in proposito. Ad ogni modo il loro ultimo in studio Blue & Lonesome mi ha entusiasmato tantissimo e perché no...non mi sarebbe dispiaciuto averne un'ideale volume secondo. Ad ogni modo per quel che mi riguarda finora tra gli album dell' anno più ascoltati ci metto Van Morrison, John Mellencamp, Lucinda Williams e i Cowboy Junkies. Sul versante letture mi è piaciuto il saggio di Tarantino sul cinema ed in questi giorni sto leggendo " Il canto del nemico" di Tony Hillerman ( trovato in offerta dal mio libraio) delizioso noir con i nativi navajo a fare da sfondo e un mondo sospeso fra tragiche realtà,superstizioni e la meravigliosa Wilderness del southwest!

Buon weekend a tutti!