La Svizzera non ha mai tradito
i Rolling Stones, nessun loro show nel passato è stato annullato per magre
prevendite come invece è successo da noi, e anche questa volta il rinnovato
Letzigrund Stadion di Zurigo è zeppo in ogni suo ordine di posti, sono 50 mila
le persone presenti, tra cui applaudita al suo arrivo sugli spalti, Tina Turner.
Serbavo un bel ricordo degli Stones in terra elvetica, nel luglio 1995 a
Basilea assistetti ad un grande concerto
nel corso del Voodoo Lounge Tour, per di più supportati dai Black Crowes,
per cui quando sono state rese note le
date dell'appendice europea del 14 On
Fire Tour, non ho perso tempo e mi sono subito accaparrato il biglietto,
memore anche di altre gloriose ed indimenticabili trasferte zurighesi. Beh,
nessuno vuole paragonare questo 1 giugno 2014 con quel rivelatore 11 aprile
1981 all'Hallenstadion ma il rock n'roll è comunque servito da collante a 33
anni di storia e di vita vissuta e se allora ero un giovane ancora alla ricerca
della terra promessa e oggi solo uno stagionato appassionato di rock, è altrettanto vero che l'entusiasmo non
è scemato e se mi avessero detto a trentuno anni che a sessantaquattro mi sarei
di nuovo imbarcato in un viaggio di 600 km (andata e ritorno) solo per stare in
piedi in mezzo ad una folla che parla tedesco e beve birra in quantità
industriali in un prato di uno stadio, per assistere a dei settantenni che
suonano la loro satisfaction di
musicisti, forse mi sarei messo a ridere e avrei proferito " ma non dite cazzate, il tempo non aspetta
nessuno, chissà dove sarò a quell'età". Ed invece ha ragione Steve
Wynn quando una volta disse : se a
ventanni si è stati rivoluzionari, a sessanta si è almeno
anticonformisti".
E quindi eccoci qui in una bella e mite serata di
primo giugno, in compagnia di Chiara, sul prato del Letzigrund Stadion tra
giovani che bevono e anziani che fumano, ad aspettare che gli amati Rolling
Stones mi regalino un altro concerto da ricordare in eterno, non fosse altro
perché questa sembra essere la loro ultima tournè. Mai essere sicuri con chi ha
venduto l'anima al diavolo ma Jagger prima o poi deciderà di scendere al
livello degli umani, e poi si vocifera che Richards abbia
ritirato fuori l'idea degli X-Pensive Winos e Ron Wood, che proprio il primo
giugno compiva sessantsette anni e sul palco è stato omaggiato di una enorme
fetta di emmenthal, non voglia perdersi la reunion dei Faces. Certo un concerto
con Faces come supporter e Stones headliner sarebbe un fantastico evento di
selvaggia gerontocrazia rock n'roll, di quelle mai viste nemmeno su Marte. Ma
veniamo all'oggi, dopo l'apertura di The
Temperance Movement, rokketari troppo fracassoni per i miei gusti, il palco
si illumina di colori sgargianti prima che Start
Me Up dia il via alla festa. Avete
presente i rockers tutto in nero tipo Nick Cave o E-Street Band degli ultimi
anni, beh tutto il contrario, qui sono i colori forti e gli accostamenti
improbabili a dominare, il mix cromatico e di luci è studiato nel più piccolo
dei dettagli e offre uno spettacolo straordinario, perché i quattro sono
abbigliati in modo da trovarsi in sintonia o in forte contrasto, a seconda dell'esigenza
della canzone, con quello che si vede negli schermi giganti, due laterali ed
uno esagonale al centro del palco, ognuno delimitato da una cornice a losanghe il
cui colore muta e trasformalo lo schermo in quadro imponente con dentro i
musicisti che suonano, cantano, si muovono, scherzano. Una scenografia che man
mano che la notte scende diventa uno spettacolo nello spettacolo, un paese
delle meraviglie al servizio dell'incanto del rock n'roll. Jagger cambierà più
volte mise, sfoggia giacche di lamé e lustrini, un frac rosso bordeaux con gli
strass, una aderente t-shirt viola, una camicia azzurra in Gimme Shelter ed una lunga pelliccia in Sympathy For The Devil durante la quale il palco va letteralmente a
fuoco inghiottito dalle fiamme che dagli schermi sembrano venire avanti in un
effetto tridimensionale. Keith Richards si presenta con camicia fucsia su
t-shirt viola, pantaloni scuri, foulard e scarpe verde smeraldo, Ron Wood è in
giubbottino rosso su t-shirt gialla con scarpe da sneakers rosse, neanche sua
figlia si vestirebbe così, Watts è il più sobrio, t-shirt rossa a maniche corte
infilata su una maglia nera a maniche lunghe. Il gioco cromatico, a cui non
sarà estranea Lisa Fisher nell'assolo vocale di Gimme Shelter, e i video offrono una scenografia che amplifica
l'impatto emotivo e visivo. Rimarrebbe una illusione da cirque du soleil se non ci fosse però la musica dei Rolling Stones,
i quali partono in sordina con Start Me
Up, You Got Me Rocking e It's Only R
n' R. E' proprio Jagger ad avere una marcia in meno, stranamente statico,
ma dura poco. La band si scalda con la rutilante Tumbling Dice accompagnata da una cascata di linguacce e dadi che
piovono dal video, poi Jagger si
infila nell'abbraccio soul di Worried
About You (da Tattoo You) e lo show ha inizio. Suona la pianola, canta in un
falsetto che sembra fin esagerato nell'andare a cercare i Temptations, Ron Wood
ci mette una zampata con la Gibson e Mick la chiude come una grande preghiera
d'amore.
Let's Spend The Night Together
è la canzone votata in rete dal pubblico per la serata, ci credo poco, penso che siano
gli stessi Stones a decidere quale sia il pezzo da fare, ma il pubblico va in
visibilio, canta e balla, la versione è di ordinaria amministrazione, aspetto
ben altro. Che arriva con una canzone di seconda categoria del loro repertorio
ovvero Out of Control. Qui Jagger
dimostra quanto talento possegga come cantante e performer, lenta all'inizio,
quasi parlata, sale improvvisamente nervosa, tesa, lui soffia nell'armonica e
poi sgambetta un finale bluesato intenso e sofferto. Sarà un istrione ma che
artista. Honky Tonk Woman offre a
Richards di ripassare i suoi riff in un maree di applausi e di donnine discinte
che nel video fanno su e giù, poi con Wood e Watts si cimenta in una stentorea,
acustica e tenera You Got The Silver e
con la band al completo nell'arruffato dirty r&b di Can'Be Seen, due omaggi del pirata. Quando va in scena Midnight
Rambler arriva Mick Taylor, la danza parte con l' assolo della sua Les Paul
e con l'armonica di Jagger, il ritmo è frenetico, forse troppo ma c'è il
rallenty a metà con la sezione ritmica che cala lasciando solo il brontolio di
Jagger, poi entra in pista Ron Wood in un assolo fulminante. Lo strangolatore di
Boston è adesso accontentato, il finale è un fiotto di sanguinolento e
pericoloso rock-blues. Miss You è
quella che è, e Gimme Shelter, la mia
canzone preferita del loro songbook, non è pari a quella di altre occasioni.
Lisa Fisher la prende troppo alta, è mia impressione che lei abbia perso smalto
e sex appeal, ma non faccio in tempo ad intristirmi perché Jumpin' Jack Flash mi scuote, il rock n'roll in tre minuti o poco
più, un'invenzione da premio Nobel per la chimica. Il sabba di Sympathy For The Devil è quasi dovuto,
fiamme e percussioni voodoo sono il lato circense del pezzo, Jagger ondeggia
provocatorio, è dal 1968 che fa il belzebù
sul palco, il lungo immortale assolo di Keith Richards, ogni volta
imperfetto, sgangherato, meraviglioso e sublime, è come una droga a cui non
puoi fare a meno, erotica, eccitante. Chiude Brown Sugar ma è robetta da dimenticare. Alla fine il meno
affaticato sembra proprio Jagger, i volti di Richards e Wood non nascondono la
stanchezza e l'età, Chuck Leavell ha tenuto insieme il tutto con la sua
maestria, Darryl Jones ha pompato funky dall'inizio alla fine, Bobby Keys ha
fatto il suo dovere senza spendersi tropppo, Watts è il batterista che tutte le
rock n'roll band dovrebbero (o vorrebbero) avere, preciso, essenziale, swingato. La più grande rock
n'roll band può contare su un batterista jazz, forse sta lì il segreto.
Zurigo non è stanca e il bis
non si fa attendere, i due brani conclusivi incoronano un concerto che
sebbene qualche caduta di ritmo e stecca
non ha scalfito la fama del più divertente spettacolo rock n' roll della
storia. You Can't Always Get What You
Want, introdotto dai ragazzi dello Zuercher Sing Akademic Choir, è una
sontuosa cattedrale di gospel e soul-rock che sale maestosa al cielo, Satisfaction è in versione da delirio, una
febbricitante cavalcata con Richards che regala il suo riff ai fan dei due lati
del palco e Jagger che tira fuori l'anima, sfogando la rabbia repressa delle
ultime disavventure in un finale alla James Brown. I fuochi d'artificio e
l'inchino finale dei musicisti mette il groppo alla gola, è veramente finita la
più grande avventura del rock n'roll? Stemperiamo la nostalgia con un bratwurst
ed un birra, me lo hanno insegnato loro ad essere irriverenti, è solo rock n'roll ma cazzo come si fa a vivere
senza.
MAURO ZAMBELLINI GIUGNO 2014
5 commenti:
Bellissima recensione. Bravo e grazie. Sembra di essere li ad ascoltarli.
io li ho appena visti a roma, per la ventunesima volta. a leggere la tua recensione o quelle su www.iorr.org o guardando i video su internet devo dire che illivello medio di questo tour è molto alto, più del 2007 per intenderci. io non sono interessato nel capire se honky tonk woman è stata meglio a roma o a lisbona o se l'assolo di Ronnie è stato più incisivo a oslo ecc ecc. quello che mi va di rimarcare è che la band che amo più di tutte e per la quale ho fatto qualsiasi cosa è ancora in pista con dignità e a testa alta, capace di regalare brividi ed emozioni incredibili. non sono mai stati patetici gli Stones, hanno sempre dato tutto con passione e professionalità , hanno sempre pagato di tasca loro e messo la faccia. hanno definito quello che è il concerto rock , sono sopravissuti a lutti e ferite senza ipocrisie e moralismi,e sono ancora qui a fare concerti di livello come Zurigo o Roma. immensi.
p.s. temperance Movement: ti inviterei umilmente Zambo di dar loro ancora una possibilità. ciao
vederli per la terza volta è stato bellissimo...in appunto pero lo voglio fare!...secondo mè troppi effetti da circo che distraggono un poco! e tanto divertimento si ma anche tanto "mestiere" e scaletta prevedibile, visto tre tour abbastanza simili! ora non uccidetemi...comunque grande spettacolo immensa Band!
mi unisco ai lusinghieri e appassionati commenti precedenti con il giusto grado di invidia per non essrci stato nè a zurigo e ne a Roma.
Con tutta la stima che ho per te zambo, anch'io ti invito a ricrederti sui temperance movement:
per me sono the scottish crowes!!
guardare per credere su youtube i 40 minuti live al werchter rock 2014!!
strepitosi per me!!
lo farò, risentirò i temperance movement, forse penalizzati a Zurigo da una amplificazione troppo heavy
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