martedì 24 maggio 2022

CANADIAN CONNECTION The Rolling Stones at the El Mocambo

 

Come parecchi album degli Stones, Love You Live nasce in un periodo burrascoso. A metà novembre del 1976 tutti i membri della band si incontrano a Londra per discutere del nuovo contratto discografico e contemporaneamente decidono per un nuovo album dal vivo registrato in un piccolo locale. C’è chi vede in questa scelta il tentativo di recuperare credibilità rock ricreando l’atmosfera fumoso del Crawdaddy agli albori della loro carriera, ed una implicita risposta ai gruppi punk, in primis i Sex Pistols che a più riprese li hanno definiti “rivoltanti, senza più nulla da dire ai giovani”. Il nuovo contratto con la Emi è firmato il 16 febbraio dell’anno seguente, distribuirà i dischi della band in tutto il mondo, eccetto Usa e Canada. Per il Nord America bisognerà aspettare il primo aprile quando firmeranno con la Atlantic per la distribuzione della Rolling Stones Records il cui nuovo presidente è ora Earl McGrath (lo stesso che coraggiosamente “arruolò” nella stessa scuderia la Jim Carroll Band) al posto di Marshall Chess. Secondo alcune fonti l’accordo con la Atlantic frutta alla band 21 milioni di dollari per sei album, a cui bisogna aggiungere 10,5 milioni di dollari per ogni album grazie al contratto con la Emi. Ma in mezzo a questo oceano di soldi c’è Toronto. L’idea è quella di registrare il concerto al Mocambo Club, un piccolo locale di soli 300 posti già in auge negli anni quaranta, in quanto Keith Richards per via delle sue pendenze giudiziarie non avrebbe avuto problemi con il visto perché il Canada era membro del Commonwealth. Gli Stones arrivano all’Harbour Castle Hotel di Toronto il 20 febbraio, eccetto Richards che giunge quattro giorni in compagnia di Anita Pallenberg e del loro figlio Marlon. All’aeroporto la squadra narcotici ispeziona i bagagli di Anita e trovano 10 grammi di hascish ed un cucchiaino con tracce di eroina. E’ rilasciata con la promessa di presentarsi in Corte ma il 27 febbraio quattro ufficiali della squadra narcotici irrompono nella camera di Richards, lo svegliano a suon di sberle e arrestano lui e consorte non appena rinvengono un’oncia di eroina purissima ed un quinto di oncia di cocaina. Dirà sarcasticamente Keef “ ero in dormiveglia e non li riconobbi, nessuno di loro indossava la regolare uniforme dei Mounties, mi sarei svegliato prima se li avessi visti vestiti da Giubbe Rosse”.



L’accusa è pesante e rischia di compromettere la vita del chitarrista e l’esistenza degli stessi Rolling Stones. E’ pressoché certo che la polizia canadese tenesse sotto controllo il gruppo ed il loro entourage dal loro arrivo in Canada. A Keith viene tolto il passaporto e rilasciato su cauzione di mille dollari con l’obbligo di presentarsi davanti alla Corte il 7 marzo. Senza eroina la sua tenuta fisica peggiora,  è uno straccio, in completa crisi di astinenza, Bill Wyman e Ron Wood  si prestano ad aiutarlo, dribblano le guardie nell’hotel e vanno in cerca della “roba”. Il 4 marzo gli Stones suonano il primo di due concerti al Mocambo Club con Billy Preston alle tastiere e Ollie Brown alle percussioni davanti ad un pubblico di trecento fortunati vincitori del concorso indetto dalla stazione radio CHUM. Tra i presenti anche la moglie del primo ministro canadese Pierre Trudeau, Margaret Trudeau la quale organizzerà un party in loro onore  proprio all’Harbour Castle Hotel dove anche lei alloggiava in una suite. Nasce il gossip circa una sua relazione d’amore con Mick Jagger che occuperà le prime pagine delle riviste scandalistiche, solo più tardi si saprà che il motivo del flirt fosse in realtà Ron Wood, il quale non smentirà mai la faccenda.

Lo show del Mocambo è aperto dal gruppo canadese April Wine e viene registrato dal tecnico Eddie Kramer, l’uomo dietro le incisioni di Jimi Hendrix. Un secondo concerto viene effettuato il 5 marzo, anch’esso interamente registrato da Kramer, una esibizione che farà scrivere a Chet Filippo sulla rivista Rolling Stone “ il più grande show mai visto”. Il New York Times riporta che quei concerti sono un ritorno al suono ruvido e al grezzo R&B inglese, proprio come ai tempi del Crawdaddy.

Titoli che non cancellano la preoccupazione attorno al futuro del gruppo, Richards evita il carcere grazie ad una cauzione di venticinque mila dollari e gli viene restituito il passaporto. L’udienza è rinviata al 27 giugno ma accordi vengono presi perché lui ed Anita si disintossichino con un metodo chiamato Black Box in una fattoria a Pauli in Pennsylvania che raggiungono dopo un volo privato che fa scalo a Philadelphia. Toronto è anche l’inizio della fine del matrimonio tra Mick Jagger e Bianca Jagger i quali se ne vanno in una breve vacanza in Grecia per ritrovare l’armonia smarrita ma senza risultato, ognuno sembra ormai “distante” dall’altro. Toronto non è lontana da New York e Jagger è di casa nella Grande Mela, in maggio incontra ripetutamente Jerry Hall allo Studio 54. Da parte sua il 19 luglio Richards non si presenta davanti alla Corte canadese, il suo avvocato giustifica il fatto per via della cura disintossicante che il suo assistito sta intraprendendo alla Steven Clinic di New York. La seduta è rinviata al 2 dicembre, alla fine di luglio Mick e Keith terminano il mixaggio del nuovo album live proprio nella città americana. A Francoforte fans degli Stones raccolgono fondi per aiutare Richards, progettando una marcia all’ambasciata canadese per presentare una petizione in favore del loro idolo. Ma sul mercato irrompe Love You Live, il 12 settembre Jagger tiene una conferenza stampa al Savoy di Londra, tutti gli Stones eccetto Richards partecipano al party di presentazione al Marquee, il 16 settembre il disco esce in Inghilterra piazzandosi al terzo posto nella classifica delle vendite e rimanendo per otto settimane nei primi trenta, negli Usa arriva alla quinta posizione fermandosi per sette settimane. Prodotto dai Glimmer Twins l’album è dedicato allo scomparso tecnico del suono Keith Harwood e sfoggia una copertina disegnata da Andy Warhol. Nelle quattro facciate del vinile originale spiccano estratti di concerti registrati agli Abattoirs di Parigi nel giugno del 1976, a Toronto e Los Angeles nell’estate 1975 mentre una facciata, la terza, è dedicata al set del Mocambo Club del marzo 1977. L’album è accolto con poco entusiasmo dalla stampa ma il tempo dirà cose diverse. Oggi finalmente quei due favolosi set nel club canadese sono stati recuperati e mixati dallo specialista Bob Clearmountain e sono alla portata di tutti grazie ad un doppio CD tutto dedicato a quell’evento.



 

 Live At The El Mocambo  disponibile in più formati riporta l’integrale set del 5 marzo 1977 più tre aggiunte dell’esibizione del giorno prima, ed in virtù dell’atmosfera intima del club, dello spazio ridotto e del calore intrinseco della serata col fortunato pubblico a ridosso del palco, è un documento quanto mai veritiero e significativo nella produzione dal vivo dei Rolling Stones che qui concedono una performance intensa, smagliante e a dir poco sontuosa. Senza ombra di dubbi la nuova edizione si rivela essere un live rappresentativo nella loro discografia ufficiale, almeno per quanto gli anni settanta pre-Some Girls, album che uscirà l’anno seguente a Love You Live e segnerà la fine della dipendenza da eroina da parte di Richards e la risoluzione dei suoi problemi legali.

In Love You Love erano solo quattro le tracce delle serate di El Mocambo, tutte cover di artisti che in qualche modo hanno influenzato i primi passi della band ed il loro universo sonoro. Una potentissima Mannish Boy di Muddy Waters, una versione riveduta e reggata di Crackin’ Up di Bo Diddley, lascito dei loro trascorsi giamaicani di qualche anno prima, una strascicata e dolente Little Red Rooster di Willie Dixon e la scoppiettante Around and Around di Chuck Berry, Quattro artisti fondamentali nel background delle Pietre, ampliamente omaggiati negli album Decca/London degli esordi, nella prima metà degli anni sessanta. A queste cover si aggiungono nel nuovo formato il classico dei classici Route 66 ed il brano di Big Maceo Merrywetaher Worried Life Blues dove, analogamente a Litte Red Rooster, Ron Wood estrae meraviglie dalla slide portando entrambe le esecuzioni in un fumoso club di Chicago.  Il rimanente del nuovo disco è costituito dall’ampio e variegato repertorio della band inglese fino al 1977. Una manna se confrontato al karaoke di hits che ci hanno abituato negli ultimi tour, perché in scena ci sono titoli di quel periodo poco menzionati nel resto della discografia ufficiale, relativi agli album post-Exile e pre-Some Girls generalmente sottostimati dalla critica generalista, che al contrario contenevano perle che qui brillano nella giusta lucentezza.  Se Exile offre come suo solito All Down The Line e Tumbling Dice oltre ad una anfetaminica versione di Rip This Joint che  manda a nanna Sex Pistols e soci, dal seguente Goats Head Soup arriva una arruffata Star Star esaltata dalle corde di Keith Richards e da It’s Only Rock n’Roll sono pescate la canzone-titolo dell’album ed una sguaiata e sporca Dance Little Sister dove Jagger maneggia il R&B come fosse nato a Memphis e non sul Tamigi.



Ma il disco più vicino alle serate di El Mocambo è il caraibico Black and Blue pubblicato nella primavera del 1976 e atto ufficiale dell’entrata nel gruppo di Ron Wood. Quel disco spesso bistrattato regala ben sei canzoni al set del Mocambo: Hot Stuff già in odore di Studio 54 un anno prima della Febbre del Sabato Sera, qui sudato e funky come mai,  la melodica ed un po’ gigiona    Fool To Cry che nel finale si apre in una pregevole e claptoniana coda chitarristica, l’arzilla e negroide   Crazy Mama dove tra i riff di Richards ed il drumming di Charlie Watts si infila il piano di Billy Preston,  la rockata   Hand of Fate,  l’ondeggiante e sensuale  Melody  e  Luxury forse l’episodio meno sfavillante del lotto. Nel mucchio anche l’inedita (per il tempo) Worried About You, un avvincente soul-rock cantato in parte in falsetto che sarà incluso in Tattoo You,  completamento di un set affatto canonico e standard dove naturalmente non possono mancare hits come Honky Tonk Women con cui si apre la serata del 5 marzo, Brown Sugar,  una lunga e scatenata Jumpin’ Jack Flash e Let’s Spend The Night Together.

Un concerto superlativo, registrato in maniera perfetta con un sound pulito pur nell’esuberanza delle versioni, reso ancora più caldo dall’atmosfera da club con Jagger che dialoga coi presenti in biunivoca sintonia. Le due serate a Toronto costituiscono un evento del tutto particolare nella storia dei Rolling Stones e della città canadese e contro ogni previsione visto i casini in cui si erano infilati, in particolare Keith Richards, la band sfoderò due performance leggendarie che finalmente, oggi, la pubblicazione integrale di Live at the El Mocambo documenta in tutta la sua brillantezza.

 

MAURO ZAMBELLINI   

 

 

4 commenti:

Armando Chiechi ha detto...

Di solito leggiamo in anteprima sul blog i tuoi scritti prima che vengano letti sul Buscadero ma questa volta con i Rolling è capitato il contrario, per quanto non ha assolutamente importanza e quel che importa invece è che ci hai parlato di un disco fantastico ed assolutamente da avere !! Per fortuna gli Stones come pochi altri stanno mettendo mano agli archivi in maniera intelligente. Però una domanda al nostro Professore la vorrei porre a proposito di questo suo prezioso spazio...e cioè se ha mai pensato di creare una sorta di percorso alternativo con scritti che non replichino ciò che leggiamo prima o dopo sul Buscadero ?

Con affetto Armando

Luigi ha detto...

Si d'accordo , che questo spazio diventi una "Bootleg series" di Zambellini.
Sarebbe bellissimo.

Unknown2 ha detto...

Livio. Bello sì, ma forse è chiedere troppo. Per scrivere con carattere e competenza, già ora il Prof deve seguire miriadi di gruppi e singoli artisti, rincorrere concerti un po' dappertutto, stare connesso h24 per aggiornarsi su ogni novità, leggere un sacco di libri ed articoli...
Il valore del ns blog è soprattutto la possibilità di esprimere anche il ns punto di vista di semplici appassionati, e confrontarci fra noi, con l'intervento del padrone di casa se e quando ritiene opportuno farlo.
Ma visto che è l'angolo delle richieste... mi ripeto, e dico che vorrei da Zambo il librone DEFINITIVO sui Rolling Stones, the best r'n'r band ever, coloro che più e meglio hanno incarnato i ns sogni di sex (and drugs... anche no) e soprattutto ROCK'N'ROLL. It's only... but we like it!
Il Live Mocambo 77 è favoloso, ed encomiabile e modello x tutti la gestione dell'archivio live Stones.

Corrado porterà sua figlia dal Boss, e io le mie nipoti: affettuosi educatori musicali.

bobrock ha detto...

Imperdibile questa uscita degli Stones , live veramente sontuoso. Assurdo che non sia stato pubblicato prima ma gli Stones o meglio la discografia live aveva sempre fatto a desiderare . Dio solo Sa per quale motivo … o per la solita miopia delle major .?
Per fortuna negli ultimi anni sono state rimesse le cose a posto.
Se dovessi esprimere un desiderio vorrei che Jimmy Page facesse lo stesso con gli Zepp.
Ma temo sia una inutile prece ….